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05/12/2011 - 14:41

Al via in Australia i Mondiali Vela Olimpica

Soffia il Doctor
(quasi) tutti i giorni

Mille atleti, ottanta nazioni, lo spirito olimpico, il massimo della vela con il vento forte e il sole della costa australiana occidentale. Benvenuti a Perth 2011, il grande Mondiale ISAF unificato delle 10 classi olimpiche. In gioco il 75% dei posti-nazione per Londra 2012. LA CRONACA DEI PRIMI 2 GIORNI

Ultim'ora 6 dicembre
Annullate tutte le regate per il quarto giorno assoluto dei mondiali, il secondo per le classi RSX femminile, Laser Radial, Finn e 470 maschile e anche match race femminile. Il motivo: temporali fortissimi  con molti lampi che hanno provocato una tempesta elettrica. "Abbiamo salvaguardato la sicurezza di tutti", hanno commentato gli organizzatori. Domani 7 dicembre partenze anticipate alle ore 12 locali.

 
In Australia, proprio a Perth-Fremantle, è passata per un po' la grande (grandissima, all'epoca) vela dell'America's Cup: era il 1987, quattro anni prima John Bertrand, Alan Bond e le alette sulla chiglia di Australia 2 avevano fatto la storia, interrotto 132 anni di dominio USA e portato il massimo trofeo dello sport downunder, laggiù nella terra dei canguri. E' così che il mondo ha scoperto il Doctor, il famoso vento termico di questo tratto di costa che si gonfia del calore della terra e richiama una brezza oceanica impetuosa. Ne fecero le spese, in quel 1987, Azzurra e Italia, ambasciatrici del meglio che la vela italiana fosse in grado di offrire. Una figuraccia che ancora brucia, e che lasciò la nostra vela di vertice per un bel po' senza fiato, senza idee, senza uomini. Ci volle un certo Raul Gardini per tornare a sperare, e finalmente anche a fare belle figure.
 
Il paragone tra Perth-Fremantle 1987 e Perth-Fremantle 2011 non deve sembrarvi così lontano: sono 25 anni esatti, un quarto di secolo, è vero. Ma in questo tempo ne sono successe di cose. La nostra vela è cresciuta fino a diventare uno dei movimenti leader nel mondo. Abbiamo vinto l'Admiral's Cup che sembrava imprendibile, due Louis Vuitton Cup e fatto tante sfide in Coppa America. Siamo anche tornati a vincere medaglie olimpiche: nel 1996 (1 bronzo), nel 2000 (1 oro e 1 argento), nel 2004 (1 bronzo), nel 2008 (1 argento e 1 bronzo).
 
Ci piace pensare che l'Italia della vela che torna a Perth-Fremantle 25 anni dopo possa provare al mondo questa differenza, questa crescita. Ci piace pensare che la capitana Alessandra Sensini indichi la strada a tutti, nelle raffiche del Doctor. Che Luca De Pedrini e Paolo Ghione, i suoi allenatori delle 4 medaglie, oggi Direttori Tecnici della squadra azzurra, escano con i loro gommoni tra squali e spruzzi d'onde a guidare un bel gruppo di atleti preparati, spavaldi, tosti. Che alcuni dei nostri velisti hanno ormai esperienza da vendere e non si piegheranno certo per 25 nodi di dottorino: così il campione del mondo Gabrio Zandonà, il grande Gianfranco Sibello o il leader della ranking mondiale Diego Negri. Che i talenti cristallini (G&G e Linares, per fare un paio di esempi), possano brillare alla luce del contrasto tra l'oceano e il deserto. Insomma un'Italia forte e ambiziosa, che vada anche un po' oltre l'obiettivo della qualifica olimpica nel maggior numero di classi. Questo ci aspettiamo da Perth 2011, che seguiremo quotidianamente con articoli, interviste, classifiche e gallerie fotografiche sul Magazine, e con video e servizi sulla webTV.
 
E ora apriamo le finestre e facciamo entrare una sana refolona di Doctor!
 
PERTH 2011, GUIDA AL GRANDE MONDIALE CHE PORTA A LONDRA
Ottanta nazioni da cinque continenti esprimono 957 atleti della vela olimpica, che gareggiano su 718 imbarcazioni. Una macchina organizzativa gioiosa e imponente, all'australiana, è attiva da oltre tre anni ed è arrivata ben preparata all'appuntamento che per la città e l'area vale parecchio. La parola d'ordine - coraggiosa - che gli organizzatori hanno voluto imporre per l'evento è "spettacolo", intendendo con ciò anche "spettatori". Niente di nuovo per carità ma si riparla di campi di regata davanti alla costa, di match race dentro il porto, di buona copertura TV e di regate live con il tracking online. Giusto che un organizzatore di una regata di tale portata nel terzo millennio utilizzi al massimo la tecnologia per la promozione dello sport. Che poi la vela ci riesca davvero, vedremo: di sicuro è una scommessa che anche noi facciamo. Due righe solo per l'ISAF, la federazione mondiale della vela da il nome a questo evento, ma per il resto sembra molto assente, altro segno di una certa confusione già chiaramente manifestata in altre occasioni. Cambiare l'ISAF e vedere un'altra gestione della vela planetaria, è la prossima scommessa.
 
Torniamo a Perth-Fremantle 2011, con la semplice ma toccante cerimonia di apertura del Mondiale. Il giuramento degli atleti è stato letto dalla campionessa del mondo (tre volte, con nonchalance...) olandese Marceline De Koning, passata dal 470 al Match Racing, e quella degli ufficiali di regata dal presidente della Giuria Bernard Bonneau. Danze aborigene e concerti di didgeridoo prima dell'inno australiano. Si comincia: si va in mare ("L'ultimo posto selvaggio e naturale rimasto al mondo", ha detto il capo dell'organizzazione Ian Campbell citando Hemmingway), i sogni possono iniziare a realizzarsi. In lontananza si vedono brillare cinque cerchi.
 
Le regate si svolgono dal 3 al 18 dicembre, con questo calendario. Ciascuna classe disputerà 11 prove (il solo 49er ne disputerà 16). Il match racing femminile durerà 14 giorni (dal 3 al 16 dicembre) con oltre 400 match previsti secondo il classico schema Round Robin, Quarti di finale, Semifinali e Finali. Tra il 5 e l'11 dicembre regaleranno le seguenti classi: windsurf RSX femminile, Laser Radial femminile, Finn e 470 maschile. A seguire, dall'11 al 17 toccherà alla Star. Quindi dal 12 al 18 saranno in scena windsurf RSX maschile, Laser Standard maschile, 470 femminile e l'acrobatico 49er.
 
PRESENTAZIONE
Andiamo a vedere classe per classe: azzurri, favoriti, prospettive. I velisti italiani ai Mondiali di Perth 2011 sono 24. Risultano iscritti 4 equipaggi nel windsurf RSX femminile nel 49er. Quindi 3 in Laser maschile e Laser Radial femminile, e infine 2 equipaggi ciascuno per le classi Star, RSX maschile, Finn, 470 maschile e 470 femminile. Niente azzurri nella classe Elliott 6 (match race femminile). Nella classifica degli equipaggi l’Italia segue l’Australia (65), Gran Bretagna (37), Canada (36), Nuova Zelanda (33), e USA (30), Francia (26), Germania e Cina (25), ed è nona alla pari del Brasile (24).

Windsurf RSX Femminile (72 concorrenti - regate dal 5 all'11 dicembre)
Segno di un movimento davvero eclatante, qui l'Italia porta ben 4 atlete, in un ventaglio generazionale strepitoso che va dai 41 anni di Alessandra Sensini (CC Aniene) ai 17 di Veronica Fanciulli ((LNI Civitavecchia, argento alle Olimpiadi giovanili di Singapore 2010), passando per Flavia Tartaglini (SV Guardia di Finanza) e Laura Linares (CV Marina Militare). Passato (glorioso), presente (consistente) e futuro (promettente) della tavola azzurra all'esame del tavolismo mondiale. Ci sono tutte le più grandi atlete delle ultime stagioni, la spagnola Marina Alabau che sembra la più completa, la polacca Sofia Klepacha che è specialista di vento forte, l'inglese Bryony Shaw, bronzo a Pechino 2008, le francesi Charline Picon e Pauline Perrin, in piena selezione, l'australiana di casa Jessica Crisp, l'ucraina Olga Maslivets, l'israeliana Lee Korsitz, la tedesca Maana Delle. Ma Perth 2011 è anche la vetrina delle surfiste orientali, le meno conosciute, molte nuovissime e giovanissime (la squadra cinese per esempio non prevede l'oro di Pechino 2008), da seguire le giapponesi Kosuge e Onishi, le cinesi Peina Chen, Zhu Huali, Li Ling e Wang Ning.
 
Laser Radial Femminile (102 concorrenti - regate dal 5 all'11 dicembre)
Tre laseriste azzurre, forse troppe ma per crescere si deve osare, e poi solo Francesca Clapcich (SV Aeronautica Militare) è azzurra "titolare", con le giovani promesse Laura Cosentino (YC Cortina d'Ampezzo) e Laura Marimon (CN Livorno) venute soprattutto per fare tanta esperienza. Favorite e fuoriclasse non mancano: l'olandesona Marit Bouwmeester, la belga Evi Van Acker, la ceca Veronica Fenclova, l'irlandese Annalise Murphy, la statunitense Paige Railey, la croata Tina Mihelic, la cinese Xu Lijia, la spagnola emergente Fatima Reyes. Per la Clapcich lotta dura senza paura (questa è la chiave) e obiettivo-miracolo Medal Race.
 
Finn (74 concorrenti - regate dal 5 all'11 dicembre)
Il selezionato Filippo Baldassari e il collega Giorgio Poggi (entrambi della Guardia di Finanza), danno un po' l'idea di due "bravi ragazzi" al cospetto di una flotta di energumeni ignoranti. Il fatto è che il Finn è sempre più uno strumento di tortura che fa emergere proprio i più ruvidi e cattivi. Nella superflotta ci sono 22 ex olimpici e ben 4 già medagliati. C'è SuperBen Ainslie, il velista fantascientifico (non ha mai perso una Finn Gold Cup quando ha partecipato, fate voi...), che dovrà riprendersi il titolo dal connazionale Ed Wright che dominò nel 2010 a San Francisco. C'è l'astro nascente del francese Jonathan Lobert, la classe e la forza dell'olandese Ian Postma, l'esperienza dello spagnolo Rafa Trujillo, del danese Jonas Hoegh Christensen e dello statunitense Zach Railey, la furia del doppio campione europeo Ivan Gaspic (CRO), lo svedese Daniel Birgmark quarto alle Olimpiadi di Qingdao e terzo all'europeo 2010. E non è finita qui. Forza bravi ragazzi!
 
470 maschile (80 equipaggi - regate dal 5 all'11 dicembre)
Due barche con scritto ITA sulle vele, una d'esperienza e una d'impeto giovanile. Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (Marina Militare e Guardia di Finanza), sono al bivio-verità del quadriennio, con la selezione in tasca e una qualifica per nazione abbastanza facile, devono cominciare a dimostrare che la parabola può tornare a salire... Quanto a Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti (YC Cupa), beata gioventù e talento da far germogliare con cura. La lezione del Doctor sarà utilissima. La classe è ricca di equipaggi forti e interessanti, alcuni decisamente fuoriclasse come gli eroi di casa Matthew Belcher e Malcolm Page o i croati Sime Fantela e Igor Marencic. Gli inglesi hanno tre barche da titolo (e selezione) come Luke Patience e Stuart Bithell, Nick Rogers e Chris Grube, Nick Asher e Elliott Willis. Poi gli spagnoli Barreiros e Sarmento, e i soliti francesi Pierre Lebourcher e Vincent Garos. Per non parlare di svedesi, neozelandesi, greci e giapponesi, sempre pericolosi. Come sempre da trent'anni, sarà un bel mondiale.

LA PRIMA GIORNATA DI REGATE PER GLI AZZURRI IN 4 CLASSI: LUCI E OMBRE
BENE LAURA LINARES (3) E ZANDONA'-ZUCCHETTI (6)

Avvio controsenso o meglio controvento a Perth: tutti aspettano il Doctor e invece arriva...la bonaccia irregolare. E' tutta colpa del passaggio di una perturbazione, che cambia un po' le carte in tavola. Ecco i risultati della prima giornata in 4 classi con gli azzurri al via.

RSX FEMMINILE
Parte meglio di tutti l'israeliana Lee Korsitz (1-4) che precede nella prima classifica provvisoria l'inglese Bryony Shaw (2-3) e la strepitosa giovane azzurra Laura Linares che vince anche una prova (5-1). Buona sesta anche Flavia Tartaglini (2-8), mentre non è entrata bene nel Mondiale la capitana Alessandra Sensini, che è solo 26ma (12-16). Ma è una classifica molto strana, con Alabau (ESP) 14ma e la specialista di vento Klepacha (POL) 25ma.

470 MASCHILE
I fratelli finlandesi Lindgren (1-2) fanno il record del giorno e si prendono la prima piazza provvisoria, davanti agli inglesi Patience-Bithell (5-1) e ai giapponesi Matsinaga-Imamura. Bel sesto posto nella prima classifica del mondiale per Z&Z, Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (8-3) sono nel gruppo dei primi e paiono ispirati. Sorprendenti e spavaldi i baby Kosuta-Farneti, che sono al 14° posto con due piazzamenti da grandi (6-11).

FINN
Tanto per chiarire subito, sua maestà Ben Ainslie piazza due primi e va già in fuga. Secondo lo spagnolo Trijillo (1-3) e terzo l'americano Railey (2-5). I due azzurri in due batterie diverse, si battono e faticano: 23° Filippo Baldassari (13-9) e 24° Giorgio Poggi (6-17).

LASER RADIAL FEMMINILE
Lotta tutta nordeuropea tra gigantesche timoniere al vertice: in testa perentoria la belga Van Acker (1-1), seguita dalla ceka Fenclova (1-3) e dalla mitica olandese Marit Bouwmeester (3-2). Disastroso avvio per Francescs Clapcich, che è al 58° posto (37-21). Laura Cosentino 75° (35-38) e Laura Marimon 96° (44-49).

E' in corso anche il Round Robin del Match Race femminile, di cui vi daremo conto alla fine delle varie fasi. Non ci sono azzurre in gara.
 
LE ALTRE CLASSI
Delle classi che regaleranno dal 12 dicembre parleremo al momento opportuno. Per ora vi segnaliamo gli italiani iscritti. Nella Star Diego Negri (SV Guardia di Finanza) ed Enrico Voltolini (CN Livorno) più l'altro equpaggio Lucio Boggi (CN Marina di Carrara) e Sergio Lambertenghi (CV Torbole). Nel windsurf RSX maschile Federico Esposito (GS Polizia di Stato) e Marcantonio Baglione (Albaria). Nel Laser Standard Michele Regolo (SV Guardia di Finanza), Francesco Marrai (CN Livorno) e Marco Gallo (SV Guardia di Finanza). Nel 470 femminile: Giulia Conti e Giovanna Micol (CC Aniene), nel 49er Ruggero Tita (Compagnia della Vela Venezia) e Gianfranco Sibello (SV Guardia di Finanza), più i giovani Jacopo Plazzi e Umberto Molineris (CV Ravennate).
 
LO STAFF DEI TECNICI FIV
Lo staff tecnico Fiv presente in Australia è composto da Paolo Ghione, Direttore Tecnico FIV e tecnico della classe RSX femminile, Luca De Pedrini, Direttore Tecnico FIV e tecnico della classe 49er, Luca Devoti (Finn), Adriano Stella (RSX maschile), Francesco Caricato (Laser Radial), Roberto Ferrarese (470 maschile), Valentin Mankin (Star), Egon Vigna (Laser Standard), Gianluigi Picciau (470 femminile). Guglielmo Vatteroni, ex tecnico del 470 femminile, è il Team Manager. Presenti anche il medico federale Luca Ferraris, la fisioterapista Roberta Ciampolini e il massofisioterapista Francesco Ambrogi.
 

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