Storia | Regata > Vela Oceanica
07/05/2018 - 18:02
Piccoli navigatori crescono-2
Sericano, 20 anni
attenti anche a lui
E' una promessa della vela oceanica italiana? Matteo Sericano, altro volto nuovo della Classe Mini 650: a soli 20 anni ha vinto due regate su tre alla prima stagione. Scopriamo chi è, da dove viene e dove puo' arrivare questo "Sea Shepherd"... - VIDEO
Anche nella vela oceanica è possibile iniziare - anche in Italia, come avviene in Francia - a ragionare in termini di vivaio, di giovani promesse, di carriere che iniziano in giovane età? Sembrerebbe di si. Ci sono i casi visti negli anni passati: da Giancarlo Pedote che dal Mini a 25 anni è andato a vivere in Francia e ha fatto Class 40, Multi 50 e IMOCA 60 e oggi è l'italiano in pole-position per una partecipazione al Vendée Globe, ai vari Alberto Bona, Michele Zambelli, Andrea Pendibene, di recente Ambrogio Beccaria, per citarne solo alcuni. Gente che ha fatto, o farà, più di una Mini (almeno due) ed è passata su altre classi oceaniche.
L'incredibile è che dietro di loro sembrano fare la loro comparsa altri più giovani. Il teatro è il circuito Mini o offshore italiano, e quest'anno due casi sono in evidenza: il primo è il 20enne Matteo Sericano, di cui parliamo in questo articolo. L'altro è il 18enne sardo Domenico Caparrotti (nomen omen...), di cui leggete in questo altro articolo. Non sono gli unici, ma la loro caratteristica è che vincono le regate. Adesso è il momento di conoscerli e seguirli. E chissà che dopo Soldini, il povero Bianchetti, i due Mura, Miceli e le gesta oltr'alpe di Di Benedetto, più quelli citati sopra, dimenticando sicuramente qualcuno, non stia zitta zitta nascendo la filiera dei navigatori oceanici anche in Italia. Sperarci non costa niente!
Matteo Sericano, velista genovese di vent’anni, ha recentemente vinto la 222 MiniSolo, regata d’altura riservata alla Classe Mini 650 che viene corsa in solitaria. Questa manifestazione fa parte del percorso di qualificazione all’obiettivo attuale di Matteo: la Mini Transat 2019, la più solitaria delle regate oceaniche che parte da La Rochelle, in Francia e finisce a Martinica, nei Caraibi. È una sfida estrema tra l’uomo ed il mare, perché viene fatta su barche di 6,50 metri in solitaria senza assistenza esterna e comunicazioni con la terra ferma.
Alla sua prima stagione in classe Mini 650, Matteo ha già collezionato due vittorie in tre regate ed è ora alla ricerca di uno sponsor che creda nel suo progetto e nel suo obiettivo: partecipare alla Mini Transat del 2019, primo step della carriera di tutti i più grandi navigatori oceanici. In queste uscite Matteo ha sempre navigato su barche non di sua proprietà e quindi le miglia "raccolte" per ora non sono valide, poiché devono essere fatte con lo stesso Mini 650 che poi parteciperà alla regata.
Matteo e la 222 Mini Solo - La preparazione Il ventenne genovese ha partecipato alla 222 MiniSolo su una barca di oltre 10 anni a cui era stata fatta poca manutenzione. Con il suo team ha lavorato senza sosta per metterla in condizione di navigare, il tutto in un tempo record di 6 giorni. La regata è stata caratterizzata da vento leggero, partita e conclusa a Genova Marina Aeroporto, dopo aver girato la boa ODAS e l’Isola della Gallinara, davanti ad Alassio. Matteo è arrivato davanti a tutti i Mini Serie e anche davanti ai più moderni Prototipi, tra cui un modello di ultimissima generazione. Alla luce di questo straordinario risultato, Matteo è nella top 3 dei più giovani di sempre ad aver vinto una regata d’altura in solitaria. Gli altri due velisti sono un francese ed un italiano, che avevano anche loro 20 anni quando hanno vinto.
Nonostante la giovane età, Matteo ha già moltissima esperienza raccolta prima con le derive (420 e 470) e poi con la vela d'altura, con la partecipazione a moltissime regate tra cui le "classiche" come la Giraglia, la Copa del Rey e la 151 Miglia. Ha regatato e navigato con grandissimi velisti come Pietro D'Alì e Alberto Bona. Fino al 2017 è stato comandante del Class 40 Magalè/Enel Green Power che ha preso parte all'ultima Transat Jacques-Vabre.
Obiettivo Mini Transat 2019: il team - Nel lanciarsi in questo progetto “solitario”, Matteo è pienamente consapevole che sono necessarie moltissime competenze e specializzazioni. Per questo si avvale dell’aiuto di un preparatore atletico, di un tattico e può fare affidamento su una squadra operativa che lo aiuta nella messa a punto delle imbarcazioni, il tutto raccontato e documentato dal team di comunicazione. È un gruppo di ragazzi molto giovani che fin da subito ha abbracciato il progetto di Matteo e che lavora al massimo su ciò che il velista genovese ha a disposizione di volta in volta, in attesa di trovare il budget necessario ad acquistare la barca, requisito fondamentale per effettuare le prove di qualifica necessarie ad essere sulla linea di partenza della
Verso la Mini Transat 2019, Matteo e la squadra condividono gli stessi valori di rispetto del mare e dell’ambiente. La consapevolezza del grave stato di salute del mare – testimoniato da molti navigatori tra cui Giovanni Soldini ed i due Malingri – ha portato il team a sviluppare un percorso parallelo: alla componente agonistica si accompagna l'intento di documentare le condizioni dei mari tramite la testimonianza di video e foto, per sensibilizzare e condividere con chi non naviga quanto le acque siano inquinate, con l’obiettivo di sensibilizzare e responsabilizzare. È anche per questo che Matteo è membro dell’organizzazione internazionale, Sea Shepherd.
VIDEO: MATTEO E LA MINI TRANSAT
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