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10/04/2020 - 19:49

Serve un chiarimento

Scintille Barcolana Salone di Genova

SIAMO O NON SIAMO SULLA STESSA BARCA? - Le nuove date del Salone si sovrappongono alla Barcolana di Trieste (di più o di meno a seconda delle scelte definitive). Mitja Gialuz: "Basiti per le unilaterali decisioni di Confindustria Nautica e del CdA dei Saloni Nautici: si crea competizione al posto di una sinergia tra il Made in Italy". Confindustria Nautica: "Reazione scomposta, la vicinanza è solo eventuale" - IL COMMENTO

 

Tra Barcolana e Salone di Genova le lancette della storia tornano indietro di anni, ai tempi in cui il giorno finale della fiera corrispondeva - paro paro - alla regata dei record a Trieste. Anni di confronti e - soprattutto - le continue anticipazioni del Nautico per inseguire le fiere rivali francesi, hanno allontanato i due eventi e riportato serenità.

Ora però, in pieno stress da lockdown, improvvisamente tornano le scintille. Ecco cosa è successo. Ieri Confindustria Nautica ha annunciato un "Piano strategico e nuove date per il Salone Nautico", con "lay-out flessibile, adattabile ai diversi scenari post emergenza".

Il Salone numero 60 si sposterebbe dalla terza settimana di settembre alla prima di ottobre (1-6), ma aggiungendo "un’eventuale estensione dell’evento a nove giorni, da sabato 3 a domenica 11 ottobre per ottimizzare i flussi di partecipazione nell’assoluto rispetto della sicurezza".

Facile trovare invece la data della Barcolana: da sempre è la seconda domenica di ottobre, non si sfugge alla tradizione. La B52, la seconda dal cinquantesimo del mega record (2689 barche), è dunque in calendario domenica 11 ottobre, al culmine dei soliti dieci giorni di villaggio, eventi sportivi e culturali.

Davanti alla scelta di Genova, la reazione del presidente di Barcolana Mitja Gialuz è veemente: "Sono molto stupito e rammaricato per la unilaterale decisione di Confindustria Nautica di sovrapporre il Salone Nautico alla Barcolana, una scelta di cui non siamo stati informati in modo da poter valutare una possibile mediazione. Mi si dice che tale scelta derivi dalla volontà di anticipare le mosse del competitor, il Salone di Cannes, in Francia, che potrebbe a propria volta scegliere di spostare le date nel corso del mese di settembre. Bene, per salvarsi da Cannes, Confindustria Nautica cosa fa? Sovrappone il suo Salone alla Barcolana, creando una competizione al posto di una sinergia tra il Made in Italy, tra i due principali eventi del mercato nautico italiano, tra un salone e la regata più grande del mondo, il secondo evento sportivo italiano per numero di iscritti a una Federazione, una scelta che evidentemente penalizzerà il settore della vela.

"Evidentemente, da questa terribile pausa causata dalla pandemia Confindustria Nautica non ha colto alcun insegnamento e non ha capito che solo lavorando tutti assieme si può, e si deve, aiutare l’Italia a rialzarsi. Barcolana ha interessato tutte le istituzioni competenti in relazione alla scelta di Confindustria Nautica con l’obiettivo di valutare tutti assieme – anche con la Federazione Italiana Vela – una formula che consenta di trasformare quest’anno così difficile in opportunità di ripresa economica per un settore che uscirà in ginocchio da questa pandemia".

Gli hanno risposto a stretto giro il Presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi e la Presidente de I Saloni Nautici Carla Demaria: "Di fronte a un simile stato di necessità, straordinarietà e drammaticità economica e occupazionale, del settore come del Paese, Confindustria Nautica non può che stupirsi della reazione scomposta del Presidente Gialuz e dell’organizzazione della Barcolana per l’eventuale vicinanza dell’evento di Genova alla regata velica di Trieste. Non crediamo che le aziende e le decine di migliaia di lavoratori del nostro settore meritino un attacco come questo".

Bordate che risuonano violente, tantopiù nel silenzio del lockdown. Figlia del comprensibile nervosismo che aleggia nel periodo inimmaginabile che stiamo vivendo, l'improvvisa tempesta nel bicchiere della nautica italiana merita di essere compresa e gestita. Il Salone genovese e il complesso dell'industria nautica da una parte, e il fenomeno Barcolana (sportivo, sociale, di costume) dall'altra, sono due eccellenze, due assi portanti del mondo del mare del nostro paese. Appuntamenti che segnano un intero anno, lustri e stagioni, smuovono interessi e risorse, soprattutto sono straordinari momenti di comunicazione legata alla cultura e al mondo del mare e della vela.

La vera questione non è in una semplice data. Il cuore del problema sta nel camminare insieme, e ancora prima nel comprendere la necessità - ai tempi del coronavirus: l'obbligo - di coordinarsi e di operare riconoscendosi davvero sulla "stessa barca" nella quale siamo, inevitabilmente. La scelta di Confindustria Nautica sullo spostamento del Nautico poteva essere presa con modalità e atteggiamenti di condivisione con Barcolana, e con la stessa Federvela. Purtroppo la tendenza a una certa "disattenzione" verso la vela da parte dell'associazione delle imprese nautiche (e viceversa, in verità) è atavica. E questa vicenda la conferma. Ci si è dimenticati presto degli anni duri, del salone dimezzato e tenuto quasi in piedi dalla vela che resisteva alla crisi?

Confindustria Nautica tiene unito il settore, tante aziende che danno lavoro e lustro, stimola la politica a comprendere le esigenze specifiche del comparto e anche di migliaia di appassionati, il salone è una vetrina insostituibile che dobbiamo continuare a tenerci stretta. Barcolana è un unicum mondiale, una terrazza che moltiplica le meraviglie italiane sul mare, una festa che unisce e fa riconoscere. Due bandiere, non a caso unite anche da simboli che come il Vespucci o le Frecce Tricolori.

Ora che abbiamo verificato quanto è facile fare riunioni in videoconferenza, sarebbe bastato poco a Genova per condividere con Trieste un momento di scelte strategiche così delicate. Ognuno è padrone a casa sua, ma una cabina di regia congiunta tra i due momenti più alti e forti che raccontano il mare e la vela all'Italia e fuori, sarebbe stata un bel segnale.

Puo' ancora esserlo. Siamo ancora in tempo. Intanto è opportuno comprendere che siamo tutti al cospetto di qualcosa di molto più grosso di noi. Che davanti a un'emergenza che riguarda la salute di tutti sul pianeta non si puo' pensare solo alle proprie agende, ma si deve essere pronti a modificarle secondo l'evoluzione della situazione e le indicazioni delle autorità. Uno spostamento di dieci giorni può avere un senso, o non averlo affatto. Molti eventi hanno scelto di saltare un anno. Di sicuro sono decisioni che si prendono meglio insieme che da soli.

 

QUA SOTTO POTETE LEGGERE I DUE COMUNICATI EMESSI A DISTANZA DI UN PAIO D'ORE NELLA STESSA GIORNATA DI VENERDI

 

SALONE DI GENOVA, NUOVE DATE UNA SCELTA UNILATERALE CHE DANNEGGIA TUTTI - La Società Velica di Barcola e Grignano e la Barcolana srl sono basite nell’apprendere le unilaterali decisioni di Confindustria Nautica e del CdA dei Saloni Nautici che modificano le date della prossima edizione del Salone di Genova, spostandole ad ottobre e sovrapponendole sostanzialmente alla Barcolana, la più grande regata velica del mondo che da 52 anni si svolge a Trieste sempre nelle prime due settimane di ottobre, quest’anno dal 3 all’11 ottobre. 

Una scelta unilaterale che riporta indietro la storia della vela italiana e rende vana la forma di indiretta ma proficua collaborazione che si era creata tra Adriatico e Tirreno, Trieste e Genova, nel tenere distanti i due eventi di almeno due settimane per permettere a entrambi di avere il miglior risultato economico e di immagine, e creare valore – tanto valore – per il territorio e l’economia in Tirreno, in Adriatico e per tutto il mercato nautico.

“Sono molto stupito e rammaricato per la unilaterale decisione di Confindustria Nautica di sovrapporre il Salone Nautico alla Barcolana - ha dichiarato il Presidente della SVBG, prof. Mitja Gialuz - una scelta di cui non siamo stati informati in modo da poter valutare una possibile mediazione.

“Mi si dice che tale scelta derivi dalla volontà di anticipare le mosse del competitor, il Salone di Cannes, in Francia, che potrebbe a propria volta scegliere di spostare le date nel corso del mese di settembre. Bene, per salvarsi da Cannes, Confindustria Nautica cosa fa? Sovrappone il suo Salone alla Barcolana, creando una competizione al posto di una sinergia tra il Made in Italy, tra i due principali eventi del mercato nautico italiano, tra un salone e la regata più grande del mondo, il secondo evento sportivo italiano per numero di iscritti a una Federazione, una scelta che evidentemente penalizzerà il settore della vela.

“Evidentemente, da questa terribile pausa causata dalla pandemia Confindustria Nautica non ha colto alcun insegnamento e non ha capito che solo lavorando tutti assieme si può, e si deve, aiutare l’Italia a rialzarsi. Barcolana ha interessato tutte le istituzioni competenti in relazione alla scelta di Confindustria Nautica con l’obiettivo di valutare tutti assieme – anche con la Federazione Italiana Vela – una formula che consenta di trasformare quest’anno così difficile in opportunità di ripresa economica per un settore che uscirà in ginocchio da questa pandemia”.

 

CONFINDUSTRIA NAUTICA: NESSUNA SOVRAPPOSIZIONE CON BARCOLANA - In merito alle notizie diffuse alla stampa dal Presidente di Barcolana, Mitja Gialuz, si osserva che la data - scelta eccezionalmente - per lo svolgimento del Salone Nautico di Genova 2020, è 1-6 ottobre. La Barcolana è fissata per il giorno 11 dello stesso mese,  dunque - contrariamente a quanto affermato -  volutamente non vi è alcuna sovrapposizione.

Il Piano straordinario di agibilità del Salone 2020 prevede necessariamente una serie di misure di salvaguardia aggiuntive, nell’ambito delle quali il prolungamento delle giornate espositive è una possibilità meramente eventuale e limitata al caso in cui il governo imponesse eccezionali misure di contingentamento del pubblico. Misure che, peraltro, ove imposte metterebbero probabilmente a rischio lo svolgimento di manifestazioni sportive.

Dalla difesa del Salone Nautico, massima vetrina di una filiera produttiva con 180.000 addetti e che, a causa del blocco della produzione già rischia alcune migliaia di posti di lavoro, dipende la sopravvivenza di molte delle aziende del settore.

Di fronte a un simile stato di necessità, straordinarietà e drammaticità economica e occupazionale, del settore come del Paese, Confindustria Nautica non può che stupirsi della reazione scomposta del Presidente Gialuz e dell’organizzazione della Barcolana per l’eventuale vicinanza dell’evento di Genova alla regata velica di Trieste. 

“Non crediamo che le aziende e le decine di migliaia di lavoratori del nostro settore meritino un attacco come questo”, dichiarano Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica, e Carla Demaria, Presidente de I Saloni Nautici.

Sezione ANSA: 
Saily - Barche e Saloni

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