Storia | Barche > Industria

07/11/2014 - 12:49

Il punto a cura di UCINA

Sblocca Nautica
le leggi in ballo

Il decreto Sblocca Italia conferma la riduzione dell’Iva al 10% per i posti barca nei Marina Resort. Ora il settore attende che il Governo mantenga la promessa di estendere il provvedimento anche al 2015. E intanto si lavora all'unificazione dei compiti di polizia in mare alla sola Guardia Costiera


di Fabio Colivicchi

IVA ridotta per i porti turistici e unificazione dei controlli di polizia in mare alla sola Guardia Costiera. Sembra poco, ma è tantissimo, e la nautica, settore economico che tutti continuano a definire strategico ed essenziale all'economia italiana e per la sua ripresa, spera almeno in due mosse giuste dal Governo. La riduzione dell'IVA è un segnale, c'è una componente psicologica importante almeno quanto quella effettiva e numerica. Il coordinamento dei controli in mare, anche.

Il presidente della Confindustria Nautica Perotti parla di "beneficio per il settore" dal provvedimento che darebbe alla sola Guardia Costiera il potere dei controlli sulle imbarcazioni. Per chi va in mare, sapere si avere a che fare solo con un corpo responsabile della sicurezza e dei controlli, forse non sarà una spinta diretta ad acquistare la barca, ma certamente da la sensazione ci un rapporto nuovo, di una considerazione nuova delle istituzioni e della politica nei confronti dell'universo nautica da diporto. Siamo dunque ai provvedimenti apparentemente "placebo", con effetti psicosomatici più forti di quelli diretti. Sembra poco, ma di questi tempi non lo è.


SBLOCCA ITALIA, PRIMO PASSO
Il Senato ha convertito con la fiducia il decreto-legge "Sblocca Italia" (ddl n. 1651). Il provvedimento è ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Hanno così ottenuto l'approvazione definitiva i Marina Resort,  le porzioni dei porti turistici destinate all'ormeggio per il pernotto a bordo, dove verrà applicata l’Iva ridotta al 10% come avviene nelle tradizionali strutture turistiche alberghiere.
 
Il Presidente di UCINA Confindustria Nautica Massimo Perotti ha dichiarato: “Sono passi importanti verso una nuova visione della nautica da diporto, quanto è stato fatto ne riconosce al nostro settore il valore strategico per il Paese. Ci aspettiamo che tutto ciò abbia un seguito immediato e che sia possibile affrontare la prossima stagione estiva con serenità”. UCINA ritiene importante poter comunicare la certezza delle nuove norme con anticipo sulla stagione, per poter comunicare le nuove opportunità soprattutto all’estero per attrarre turismo nautico di qualità.
 
Nella relazione di accompagnamento dello “Sblocca Italia” il Governo ha dichiarato esplicitamente che le somme per rendere stabile la norma sarebbero state trovate nella Legge di Stabilità. Ora UCINA Confindustria Nautica si aspetta che l’esecutivo dia seguito alle numerose rassicurazioni.
 
Anche il Parlamento è chiamato a fare la sua parte, dando seguito alle dichiarazioni e agli ordini del giorno in materia approvati sia dalla Camera, sia dal Senato. Nella discussione avvenuta in Senato riguardo la revisione del Codice della Nautica, tutte le forze politiche si sono pronunciate a favore del comparto turistico industriale, dichiarando all’unisono che l’industria nautica e il suo indotto turistico sono una risorsa essenziale per l’Italia, “uno dei pochi comparti che può ridare lavoro e ricchezza e contribuire a tirarci fuori dalla crisi”.
 
Lo sostengono il sen. Ranucci, relatore del testo per la riforma del Codice della nautica, e la collega Fabbri – anche lei del PD – che ricorda anche “la necessità di un contratto di lavoro specifico per il settore”. Ma lo pensano anche il sen. Cervellini di SEL – “riconosciamo alla nautica un ruolo fondamentale nell'economia del nostro Paese, un settore che molto ha dato in termini di risorse e di occupazione di qualità” – il grillino Cioffi – “è indubbiamente importante, per alcuni versi fondamentale e incide fortemente sull'economia del Paese” – e il sen. Gibiino di Forza Italia - “dai dati di UCINA si evince che la nautica rappresenta ancora una voce importante per l'economia italiana”.

CORPI DI POLIZIA IN MARE: FARA' TUTTO LA GUARDIA COSTIERA?
In tema di riduzione della spesa pubblica e per la ricerca di una maggior efficienza, UCINA Confindustria Nautica sostiene il progetto di legge per l’unificazione dei Corpi di Polizia che operano in mare con la creazione di un unico corpo indipendente, la Guardia Costiera.
 
“I vantaggi in termini economici di questo progetto di legge sono piuttosto evidenti - ha detto il presidente di UCINA, Massimo Perotti - così come le potenzialità di coordinamento operativo. In un momento di spending review e con la necessità di risparmiare risorse ma anche di rendere più efficace la loro operatività la sua approvazione appare necessaria”.
 
QUESTIONE ANNOSA

E’ almeno un ventennio che ciclicamente un progetto di legge per unificare i corpi di polizia che operano in mare viene presentato alle Camere e fermato per i più diversi motivi. Come sa bene ogni diportista in mare agiscono, con finalità che spesso si sovrappongono, oltre alla Guardia Costiera anche Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, enti locali, anche la Polizia Penitenziaria.
 
Il progetto attualmente è in fase di discussione presso la Commissione Difesa del Senato (AS 1157) e affida alla sola Guardia Costiera, con uno schema operativo innovativo per le nostre abitudini ma molto simile a quello praticato dalla Coast Guard degli Stati Uniti e di molte altre nazioni con ampie zone costiere, la responsabilità del controllo sul mare. Prevede una convergenza di tutti i mezzi e del personale (su base volontaria) degli altri corpi che operano in mare sotto un unico comando e con una unica struttura.
 
Il diporto nautico è tra le attività più bersagliate dal proliferare dei corpi in mare, non è raro il caso di imbarcazioni fermate più di una volta per giorno: “su strada – prosegue Massimo Perotti – non esiste la medesima sistematicità nel fermare chi viaggia. Del resto sarebbe fisicamente impossibile se non paralizzando il traffico. In mare non è così e questa attività, il proliferare dei verbali, spesso serve solo a dimostrare che mezzi e uomini sono necessari. Stupisce dunque che nell’ultima audizione presso la Commissione Difesa del Senato la Marina Militare si sia dichiarata contraria, con l’intervento del Sottocapo di Stato maggiore, che ha ricordato come attualmente il corpo delle Capitanerie di Porto dipenda dalla Marina Militare”.

“Ci auguriamo che il progetto di legge riesca ad avere un corso completo – conclude Massimo Perotti – e che per una volta si operi nella giusta direzione. Siamo convinti che il nostro settore ne avrebbe un giovamento diretto, che si stabilirebbe un rapporto più trasparente tra chi va per mare in vacanza e chi controlla il mare”.

Commenti