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09/06/2022 - 19:50
Vela Olimpica
Saluti da Almere, la nuova Medemblik
INSIGHTS DALLA COPPA DEL MONDO IN OLANDA – Il bilancio e qualche commento su una tappa ricca solo in alcune classi. Le nuvole, nei campi del Nord Europa, fanno (letteralmente) il bello e il cattivo tempo. Il campo di regata complicato al quale abituarsi: Almere ha chiuso un accordo con World Sailing e sostituirà Medemblik per i prossimi sette anni!
di Francesca Frazza
Eccoci tornati a un nuovo capitolo della vela olimpica da poco conclusosi nelle (gelide) acque olandesi di Almere. L’Allianz Regatta da decenni rappresenta uno degli appuntamenti irrinunciabili per le classi olimpiche, una delle vere proprie icone storiche come la Settimana Olimpica di Hyères e la famosa Kieler Woche. Già dall’anno scorso aveva ricevuto l’upgrade a Coppa del Mondo, titolo che per anni era stato tolto, e possiamo dire che rappresenta il giro di boa della stagione, chiudendone la prima parte, iniziata con le regate di Palma e Hyères, e aprendo la seconda, lunga parte della stagione che per la maggior parte delle classi include Campionati del Mondo e Europei, passando per gli intensi allenamenti estivi.
“Un campo complicato”, così lo descrivono Alexandra Stalder e Silvia Speri, che chiudono la competizione al 6o posto nella classe 49er FX: “Salti di vento continui, il vento calava e aumentava senza un’apparente costanza. La maggior parte dei salti era dato dalle nuvole, altre volte si andava proprio a colpo di fortuna. Ripeto, non ho visto una certa costanza o logica dietro ad alcuni salti di vento. Si è poi prospettato il problema delle alghe, più di una volta ci siamo dovute fermare durante una prova per toglierle dalla deriva.”
Cerchiamo di definire meglio cosa questo comporti. Se stai andando di bolina verso la boa, il vento può benissimo dare trenta gradi di buono, poi venti gradi di scarso, poi dieci gradi di buono e così avanti, e il numero di salti che ci possono essere in una bolina di dieci minuti è indefinito, così come è indefinito il numero di secondi che passano tra un salto e l’altro. Ogni tanto arriva qualche nuvola più scura delle altre e magari ci si ritrova a partire con un bel sinistro sul controstarter per poi finire con cinquanta gradi di buono a destra e gli ultimi, che sono partiti in comitato perché in pin non ci sanno partire, saranno i primi e tu che hai fatto la tua partenza sul controstarter ti ritroverai in fondo alla bolina con un pugno di mosche. Puoi virare sotto la flotta, puoi poggiarci dietro, ma in ogni caso sarai sempre e irrimediabilmente ultimo. Le nuvole, nei campi del Nord Europa, fanno letteralmente il bello e il cattivo tempo e la frase che si sente più spesso dire dagli allenatori è: “mi raccomando, non è importante quello che vedi davanti, è importante vedere prima degli altri quello che ti succede sopra la testa.”
Chiedo una prospettiva anche a Lorenzo Boschetti, atleta della classe Kitefoil e che ha appena chiuso l’Allianz Regatta con una medaglia d’argento appesa al collo: “è stato un campo abbastanza tecnico. Abbiamo avuto giornate con vento da terra molto rafficato e molto shifty e non ce lo aspettavamo. Il livello della regata era sicuramente elevato ed è stata dura arrivare fino in fondo sbagliando poco o niente. Anche il freddo non ha aiutato. Tra una prova e l’altra abbiamo dovuto aspettare molto tempo, il comitato era davvero lento a dare le partenze. Quindi direi che le maggiori difficoltà sono state queste due.”
Gli azzurri avevano già fatto il callo a questo clima e al vento ballerino quando l’Allianz Regatta era ospitata dalla cittadina di Medemblik, nelle acque dell’Ijsselmeer, ma pare che si dovranno abituare a quello che Almere e il Merkatmeer hanno da offrire, perché la Muizard Marina, location che ha di recente ospitato la Coppa del Mondo, ha firmato con World Sailing per i prossimi sette anni. Se tra i lettori ci fosse qualcuno pratico di scaramanzie, viste le notizie fresche fresche appena arrivate da Almere, questo potrebbe essere un buon fondo per un’ottima battuta, ma lascio questo compito a chi leggerà questo articolo.
Non solo un campo complesso, ma anche una chance per tirare le prime somme della stagione. Abbiamo detto che la Allianz ha svolto il ruolo di “evento spartiacque.” Quindi, in conclusione, a che punto siamo? Dipende. Quando a Palma de Mallorca chiesi agli atleti di parlarmi della loro preparazione, le risposte erano state tutte piuttosto simili: ore e ore di acqua, chi a Cagliari, chi a Lanzarote, alcuni a casa, ore di preparazione a secco, fisioterapia, nutrizione, l’attenzione all’aspetto mentale. Ora le risposte sono diverse perché non tutti sono allo stesso punto, per alcuni la stagione è ancora molto lunga, per qualcuno è quasi finita. Alexandra e Silvia mi dicono: “Noi siamo quasi alla fine. Facciamo ancora l’Europeo ai primi di luglio e poi il CICO a novembre. Ci rivedremo a Palma nel 2023, l’idea è quella di concentrarsi sul comprare una barca nuova e di prenderci del tempo per lavorare sui materiali nuovi.”
Il bilancio per loro è molto positivo e i risultati ottenuti recentemente mostrano quanto questo team sia cresciuto negli anni e quanto ancora abbia da offrire in futuro. Lorenzo mi dice che la seconda parte della seconda stagione è improntata sul vedere a che livello tecnico si è arrivati e sul crescere sul livello tattico-strategico, crescita già iniziata centrando le prime dieci posizioni già negli eventi di Palma e Hyères e poi il podio ad Almere. “Gli allenamenti stanno andando bene, il piano è di continuare così e di continuare a crescere in vista del Mondiale a Cagliari. È ancora lunga.”
Ci lasciamo, dunque, alle spalle la Coppa del Mondo sul Merkatmeer, ma ci ritroveremo presto con le news dai campi di tutto il Mondo, in particolare per la vela olimpica!
I RISULTATI FINALI IN ALTRO ARTICOLO SU SAILY
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