Barche e tendenze
Barche e tendenze
Saffier 33, Daysailer finale
Dal celebre cantiere olandese, ecco la novità Saffier 33, il daysailer al suo massimo. Descrizione della barca e storia (esemplare) del cantiere
Il Daysailer è ormai più che una tendenza, è una vera e propria linea di prodotti, che risponde a precise esigenze e richieste dei clienti, per barche da usare velocemente, semplicemente, da soli o con amici ed equipaggio ridotto. Di conseguenza molti cantieri hanno proposte in questo segmento, e in Italia esistono costruttori e progettisti specializzati, con barche di varie dimensioni, molto belle e interessanti. Saily intende approfondire il tema e presentare le diverse offerte del mercato.
Cominciamo dall’ultimo nato che arriva dal cantiere olandese Saffier (del quale più in basso in questa pagina trovate l’interessante ricostruzione storica), il Saffier 33.
Il Saffier 33 nasce sul tavolo dal disegno come un daysailer dalle prestazioni veliche straordinarie, combinate con una serie di elementi che costituiscono il lusso della vela. Un rig potente, uno scafo planante con bulbo a T, un bompresso fisso per il code zero, costruzione sotto vuoto, interni sorprendenti: un bel mix di valori per questa barca che arriva dall’Olanda.
Il Saffier Se 33 può essere portato comodamente anche in solitario, tutte le manovre sono rinviate a una console-winch alla portata del timoniere, e gestibile manualmente o elettricamente. L’ampio pozzetto autosvuotante accoglie fino a 10 persone e lo specchio di poppa si apre diventando una comoda piattaforma da bagno.
Elemento progettuale rimarchevole della barca è poi il paraspruzzi integrato, che offre maggiore confort in navigazione riparando dal mare e dal vento nei giorni freddi, e fornisce ombra nelle stagioni calde.
Gli interni offrono spazi giusti per 4 persone, per dormire, cucinare e vivere a bordo per brevi periodi.
SCHEDA TECNICA
LUNGHEZZA SCAFO 9.60m
LWL 8.50m
LARGHEZZA 2.72m
IMMERSIONE 1.40 or 1.70m
DISLOCAMENTO 2,800kg
ZAVORRA 1,100 kg
RANDA 27 mq
FIOCCO 18 mq
GENNAKER 70 mq
SAFFIER, STORIA DI UNA AZIENDA FAMIGLIARE CHE ARRIVA DALL'AUSTRALIA...
Saffier Maritiem BV è un'azienda famigliare dei Fratelli Hennevanger. Richard, il padre, era proprietario di un cantiere navale in Australia. Vendette la società per tornare in Olanda e dedicarsi alla costruzione di una barca a vela tutta per sè. Con questo yacht, la famiglia Hennevanger ha navigato in tutto il mondo per oltre otto anni. Al rientro in Olanda, Richard si mise nuovamente a costruire imbarcazioni. Durante i primi anni operò soprattutto nel settore della barche da lavoro e dei pescherecci.Alla fine degli anni ‘80 allargò la sua attività alla costruzione di barche a vela. I suoi figli, Dennis e Dean, hanno rilevato l'azienda a metà degli anni '90. Nel frattempo Saffier Maritiem si era sviluppato ed era un cantiere a pieno titolo.
Un Cantiere come Saffier Maritiem non nasce di punto in bianco. Per le sue origini dobbiamo tornare alla metà degli anni Cinquanta. Con l'aiuto del padre, Richard Hennevanger acquistò la sua prima barca, il Raimbow, all'età di dodici anni. In realtà era difficile chiamarla barca, perché il Rainbow si trovava in condizioni disastrose. Ciò nonostante, Richard e suo padre credettero in questa ricostruzione e andarono fino in fondo. Dopo tantissimo lavoro ottennero una bellissima barca, un vero, stupendo "Rainbow”.
Un giorno, mentre navigavano sotto vela nell 'estuario di IJmuiden, vengono avvistati da un guardacoste, il cui comandante --- si innamora di Rainbow e la compra subito.--- “Rainbow” viene issata a bordo, padre e figlio vengono pagati e portati a terra. Richard però ha ormai contratto il “virus” della vela, dal quale non guarirà mai più. Nel 1961 decide di trasferirsi in Australia con la moglie. Poco dopo apre un cantiere in proprio.
Diventa un’attività fiorente ed a metà degli anni '60 Richard ha una quindicina di persone che lavorano per lui, producendo circa 40 barche all'anno. Il modello Santana era una barca a vela cabinata in due versioni: 9,50 m e 11 metri. Nel frattempo collabora anche con alcuni designer per la costruzione di yacht maggiori (12 metri). Viene particolarmente ispirato da Bob Miller, il quale cambia successivamente il proprio nome in Ben Lexcen (e crea il famoso “Australia 2” con chiglia alata, con il quale, per la prima volta, la Coppa America viene vinta da una barca non-americana). Lo stesso Richard progetta poi una nuova barca insieme a Bob Miller, con la quale vuole realizzare il suo sogno: navigare intorno al mondo con la propria famiglia.
Navigare intorno al mondo
Nel 1972 la famiglia decise di vendere tutto ciò che possedeva in Australia e di costruire yacht in Olanda. Richard e sua moglie si trasferirono in patria con i loro figli Dennis e Dean, che erano nati a Sydney, e che avevano 7 e 4 anni. In quel periodo Dennis e Dean erano entrambi buoni marinai e Dennis aveva già gareggiato nella sua prima competizione junior di vela, nella baia di Sydney. La barca costruita da Richard era un ketch di 16 metri chiamato Spirit of Sydney, fu realizzata nel tempo record di un anno. Durante i successivi otto anni la famiglia Hennevanger navigò in tutto il mondo a bordo di questa barca. Dennis e Dean entrarono in contatto con diverse culture e svilupparono una vasta conoscenza a carattere generale. Mamma Hennevanger insegnò loro a leggere e scrivere. Nel frattempo, Dennis e Dean impararono praticamente giocando tutti gli aspetti della vela a bordo dello Spirit of Sydney. Nel 1980 la famiglia decise di vendere la barca e di tornare in Olanda. A quel punto, entrambi i ragazzi potevano salpare, attraccare e navigare in barca con gli occhi bendati.
Tornato in Olanda, Richard apre un nuovo cantiere navale. Dennis era stato addestrato come valido aiutante, mentre Dean aveva studiato ingegneria navale. Dennis a quel tempo si era però anche completamente immerso in un nuovo sport nautico: il windsurf. Tra il 1980 e il 1985 vinse per tre volte il campionato olandese e per due volte quello Europeo. Fu il modo migliore di mettere in luce il suo talento.
Quando Dean ebbe finito la sua formazione, iniziò a lavorare per suo padre e cominciò subito a costruire la sua prima barca, un catamarano di 9 metri. Quest’opera prima, chiamata "Hotlegs"Dee navigava nelle acque del IJsselmeer già un anno dopo, e furono in molti i marinai che lo videro passare davanti ai loro occhi ad oltre 20 nodi!
Tornato in Olanda, Richard apre un nuovo cantiere navale. Dennis era stato addestrato come valido aiutante, mentre Dean aveva studiato ingegneria navale. Dennis a quel tempo si era però anche completamente immerso in un nuovo sport nautico: il windsurf. Tra il 1980 e il 1985 vinse per tre volte il campionato olandese e per due volte quello Europeo. Fu il modo migliore di mettere in luce il suo talento.
Quando Dean ebbe finito la sua formazione, iniziò a lavorare per suo padre e cominciò subito a costruire la sua prima barca, un catamarano di 9 metri. Quest’opera prima, chiamata "Hotlegs"Dee navigava nelle acque del IJsselmeer già un anno dopo, e furono in molti i marinai che lo videro passare davanti ai loro occhi ad oltre 20 nodi!
Nel 1991 anche Dennis si mise a lavorare seriamente nel cantiere fondato dal padre, che al momento si stava dedicando in particolare alla produzione di imbarcazioni di salvataggio. Furono costruiti anche alcuni yacht da 30 a 46 piedi per armatori privati. Negli anni ‘90 i due fratelli finirono per rilevare il cantiere. Entrambi desideravano avere un proprio prodotto ben definito, così Hennevanger senior ricominciò a disegnare.
La costruzione di una barca a vela aperta di 6,50 metri, idonea alla navigazione, diventa una realtà nel settembre 1997. La prima barca viene completata all'inizio di gennaio dell'anno successivo e viene provata in mare. Il primo test viene effettuato a 15 gradi sotto zero, con un forte vento (forza 7 della scala Beaufort).
Non è un'esperienza piacevole ma la barca a vela, che nel frattempo viene denominata “Saffier”, supera altamente la prova. Il modello viene registrato ed immesso presso il Hiswa, dove attira molta attenzione. L’Hiswa impartisce severe disposizioni per il Saffier e la costruzione viene avviata.
Grazie all’ esperienza di famiglia il cantiere dei fratelli Hennevanger mantiene la sua solita serenità e in un anno produce e consegna ai propri clienti 18 Saffier perfettamente rifiniti.
La ripartizione dei ruoli all'interno della famiglia diviene più evidente: il più estroverso Dennis assume la direzione commerciale delle vendite e Dean si occupa di tutti gli aspetti tecnici.
Nel 1999 Dennis descrive e dimostra ad una giornalista di nautica tutto ciò di cui il Saffier 6,50 è capace di fare. Con un sud-ovest forza 7 navigano da IJmuiden a Lowestoft, coprendo una distanza di 110 miglia.
Il Saffier raggiunge l'altra sponda senza alcun problema, dimostrando così le sue alte capacità di tenere il mare.
Nel 2001 i due fratelli decidono che è giunta l’ora di proseguire la produzione anche con altri modelli. Naturalmente il padre deve fare il progetto di una nuova barca. Un anno dopo il Saffier 8,00 diventata una realtà. L'esperienza Hennevanger viene riconosciuta anche in questo caso. Nel 2003 il Saffier 8,00 viene candidato come Barca dell’Anno. Soltanto per la differenza di un punto dal vincitore viene classificata al secondo posto. Non molto tempo dopo il Saffier 8,00 viene candidato come Barca Europea dell’anno 2004. Purtroppo gli Hennevanger hanno pochissimo tempo da dedicare a questa occasione a causa dei numerosi ordini e chiaramente scelgono di mettere al primo posto i loro clienti.
Alla fine del 2004 creano un altro progetto di veliero: il Saffier 32 che viene acquistato su disegno e la costruzione potrebbe iniziare immediatamente. Nel frattempo la centesima barca Saffier 6,50 lascia il cantiere nel 2005. Saffier si guadagna lentamente il riconoscimento internazionale ed i primi Saffier vengono consegnati in tutta Europa. Alcuni vengono venduti per la prima volta anche in America e nei Caraibi.
Mentre la costruzione dei Saffier aumenta in quantità, il cantiere, che nel frattempo viene nominato Saffier Maritiem, rimane fedele ai suoi principi. Continua a lavorare anche per il KNRM, l’ente che fa capo alle imbarcazioni-pilota ed alla navigazione professionale in generale, ed in questo modo rafforza la propria posizione finanziaria limitandone allo stesso tempo i rischi. Nel dicembre 2005 viene varato il primo Saffier 32, che è seguito da un periodo di prova e da una crociera lunga sei settimane. Solo allora gli Hennevanger sono soddisfatti al cento per cento.
Entrambi i fratelli trascorrono tutt’ora molto tempo in barca a vela. Dean ama navigare con la sua famiglia in un Saffier 8,00. Dennis ama partecipare spesso a regate. Rimanendo attivamente coinvolti sono sempre molto attenti ai nuovi sviluppi che potrebbero eventualmente essere adottati per i Saffier.
Il Daysailer è ormai più che una tendenza, è una vera e propria linea di prodotti, che risponde a precise esigenze e richieste dei clienti, per barche da usare velocemente, semplicemente, da soli o con amici ed equipaggio ridotto. Di conseguenza molti cantieri hanno proposte in questo segmento, e in Italia esistono costruttori e progettisti specializzati, con barche di varie dimensioni, molto belle e interessanti. Saily intende approfondire il tema e presentare le diverse offerte del mercato.
Cominciamo dall’ultimo nato che arriva dal cantiere olandese Saffier (del quale più in basso in questa pagina trovate l’interessante ricostruzione storica), il Saffier 33.
Il Saffier 33 nasce sul tavolo dal disegno come un daysailer dalle prestazioni veliche straordinarie, combinate con una serie di elementi che costituiscono il lusso della vela. Un rig potente, uno scafo planante con bulbo a T, un bompresso fisso per il code zero, costruzione sotto vuoto, interni sorprendenti: un bel mix di valori per questa barca che arriva dall’Olanda.
Il Saffier Se 33 può essere portato comodamente anche in solitario, tutte le manovre sono rinviate a una console-winch alla portata del timoniere, e gestibile manualmente o elettricamente. L’ampio pozzetto autosvuotante accoglie fino a 10 persone e lo specchio di poppa si apre diventando una comoda piattaforma da bagno.
Elemento progettuale rimarchevole della barca è poi il paraspruzzi integrato, che offre maggiore confort in navigazione riparando dal mare e dal vento nei giorni freddi, e fornisce ombra nelle stagioni calde.
Gli interni offrono spazi giusti per 4 persone, per dormire, cucinare e vivere a bordo per brevi periodi.
SCHEDA TECNICA
LUNGHEZZA SCAFO 9.60m
LWL 8.50m
LARGHEZZA 2.72m
IMMERSIONE 1.40 or 1.70m
DISLOCAMENTO 2,800kg
ZAVORRA 1,100 kg
RANDA 27 mq
FIOCCO 18 mq
GENNAKER 70 mq
SAFFIER, STORIA DI UNA AZIENDA FAMIGLIARE CHE ARRIVA DALL'AUSTRALIA...
Saffier Maritiem BV è un'azienda famigliare dei Fratelli Hennevanger. Richard, il padre, era proprietario di un cantiere navale in Australia. Vendette la società per tornare in Olanda e dedicarsi alla costruzione di una barca a vela tutta per sè. Con questo yacht, la famiglia Hennevanger ha navigato in tutto il mondo per oltre otto anni. Al rientro in Olanda, Richard si mise nuovamente a costruire imbarcazioni. Durante i primi anni operò soprattutto nel settore della barche da lavoro e dei pescherecci.Alla fine degli anni ‘80 allargò la sua attività alla costruzione di barche a vela. I suoi figli, Dennis e Dean, hanno rilevato l'azienda a metà degli anni '90. Nel frattempo Saffier Maritiem si era sviluppato ed era un cantiere a pieno titolo.
Un Cantiere come Saffier Maritiem non nasce di punto in bianco. Per le sue origini dobbiamo tornare alla metà degli anni Cinquanta. Con l'aiuto del padre, Richard Hennevanger acquistò la sua prima barca, il Raimbow, all'età di dodici anni. In realtà era difficile chiamarla barca, perché il Rainbow si trovava in condizioni disastrose. Ciò nonostante, Richard e suo padre credettero in questa ricostruzione e andarono fino in fondo. Dopo tantissimo lavoro ottennero una bellissima barca, un vero, stupendo "Rainbow”.
Un giorno, mentre navigavano sotto vela nell 'estuario di IJmuiden, vengono avvistati da un guardacoste, il cui comandante --- si innamora di Rainbow e la compra subito.--- “Rainbow” viene issata a bordo, padre e figlio vengono pagati e portati a terra. Richard però ha ormai contratto il “virus” della vela, dal quale non guarirà mai più. Nel 1961 decide di trasferirsi in Australia con la moglie. Poco dopo apre un cantiere in proprio.
Diventa un’attività fiorente ed a metà degli anni '60 Richard ha una quindicina di persone che lavorano per lui, producendo circa 40 barche all'anno. Il modello Santana era una barca a vela cabinata in due versioni: 9,50 m e 11 metri. Nel frattempo collabora anche con alcuni designer per la costruzione di yacht maggiori (12 metri). Viene particolarmente ispirato da Bob Miller, il quale cambia successivamente il proprio nome in Ben Lexcen (e crea il famoso “Australia 2” con chiglia alata, con il quale, per la prima volta, la Coppa America viene vinta da una barca non-americana). Lo stesso Richard progetta poi una nuova barca insieme a Bob Miller, con la quale vuole realizzare il suo sogno: navigare intorno al mondo con la propria famiglia.
Navigare intorno al mondo
Nel 1972 la famiglia decise di vendere tutto ciò che possedeva in Australia e di costruire yacht in Olanda. Richard e sua moglie si trasferirono in patria con i loro figli Dennis e Dean, che erano nati a Sydney, e che avevano 7 e 4 anni. In quel periodo Dennis e Dean erano entrambi buoni marinai e Dennis aveva già gareggiato nella sua prima competizione junior di vela, nella baia di Sydney. La barca costruita da Richard era un ketch di 16 metri chiamato Spirit of Sydney, fu realizzata nel tempo record di un anno. Durante i successivi otto anni la famiglia Hennevanger navigò in tutto il mondo a bordo di questa barca. Dennis e Dean entrarono in contatto con diverse culture e svilupparono una vasta conoscenza a carattere generale. Mamma Hennevanger insegnò loro a leggere e scrivere. Nel frattempo, Dennis e Dean impararono praticamente giocando tutti gli aspetti della vela a bordo dello Spirit of Sydney. Nel 1980 la famiglia decise di vendere la barca e di tornare in Olanda. A quel punto, entrambi i ragazzi potevano salpare, attraccare e navigare in barca con gli occhi bendati.
Tornato in Olanda, Richard apre un nuovo cantiere navale. Dennis era stato addestrato come valido aiutante, mentre Dean aveva studiato ingegneria navale. Dennis a quel tempo si era però anche completamente immerso in un nuovo sport nautico: il windsurf. Tra il 1980 e il 1985 vinse per tre volte il campionato olandese e per due volte quello Europeo. Fu il modo migliore di mettere in luce il suo talento.
Quando Dean ebbe finito la sua formazione, iniziò a lavorare per suo padre e cominciò subito a costruire la sua prima barca, un catamarano di 9 metri. Quest’opera prima, chiamata "Hotlegs"Dee navigava nelle acque del IJsselmeer già un anno dopo, e furono in molti i marinai che lo videro passare davanti ai loro occhi ad oltre 20 nodi!
Tornato in Olanda, Richard apre un nuovo cantiere navale. Dennis era stato addestrato come valido aiutante, mentre Dean aveva studiato ingegneria navale. Dennis a quel tempo si era però anche completamente immerso in un nuovo sport nautico: il windsurf. Tra il 1980 e il 1985 vinse per tre volte il campionato olandese e per due volte quello Europeo. Fu il modo migliore di mettere in luce il suo talento.
Quando Dean ebbe finito la sua formazione, iniziò a lavorare per suo padre e cominciò subito a costruire la sua prima barca, un catamarano di 9 metri. Quest’opera prima, chiamata "Hotlegs"Dee navigava nelle acque del IJsselmeer già un anno dopo, e furono in molti i marinai che lo videro passare davanti ai loro occhi ad oltre 20 nodi!
Nel 1991 anche Dennis si mise a lavorare seriamente nel cantiere fondato dal padre, che al momento si stava dedicando in particolare alla produzione di imbarcazioni di salvataggio. Furono costruiti anche alcuni yacht da 30 a 46 piedi per armatori privati. Negli anni ‘90 i due fratelli finirono per rilevare il cantiere. Entrambi desideravano avere un proprio prodotto ben definito, così Hennevanger senior ricominciò a disegnare.
La costruzione di una barca a vela aperta di 6,50 metri, idonea alla navigazione, diventa una realtà nel settembre 1997. La prima barca viene completata all'inizio di gennaio dell'anno successivo e viene provata in mare. Il primo test viene effettuato a 15 gradi sotto zero, con un forte vento (forza 7 della scala Beaufort).
Non è un'esperienza piacevole ma la barca a vela, che nel frattempo viene denominata “Saffier”, supera altamente la prova. Il modello viene registrato ed immesso presso il Hiswa, dove attira molta attenzione. L’Hiswa impartisce severe disposizioni per il Saffier e la costruzione viene avviata.
Grazie all’ esperienza di famiglia il cantiere dei fratelli Hennevanger mantiene la sua solita serenità e in un anno produce e consegna ai propri clienti 18 Saffier perfettamente rifiniti.
La ripartizione dei ruoli all'interno della famiglia diviene più evidente: il più estroverso Dennis assume la direzione commerciale delle vendite e Dean si occupa di tutti gli aspetti tecnici.
Nel 1999 Dennis descrive e dimostra ad una giornalista di nautica tutto ciò di cui il Saffier 6,50 è capace di fare. Con un sud-ovest forza 7 navigano da IJmuiden a Lowestoft, coprendo una distanza di 110 miglia.
Il Saffier raggiunge l'altra sponda senza alcun problema, dimostrando così le sue alte capacità di tenere il mare.
Nel 2001 i due fratelli decidono che è giunta l’ora di proseguire la produzione anche con altri modelli. Naturalmente il padre deve fare il progetto di una nuova barca. Un anno dopo il Saffier 8,00 diventata una realtà. L'esperienza Hennevanger viene riconosciuta anche in questo caso. Nel 2003 il Saffier 8,00 viene candidato come Barca dell’Anno. Soltanto per la differenza di un punto dal vincitore viene classificata al secondo posto. Non molto tempo dopo il Saffier 8,00 viene candidato come Barca Europea dell’anno 2004. Purtroppo gli Hennevanger hanno pochissimo tempo da dedicare a questa occasione a causa dei numerosi ordini e chiaramente scelgono di mettere al primo posto i loro clienti.
Alla fine del 2004 creano un altro progetto di veliero: il Saffier 32 che viene acquistato su disegno e la costruzione potrebbe iniziare immediatamente. Nel frattempo la centesima barca Saffier 6,50 lascia il cantiere nel 2005. Saffier si guadagna lentamente il riconoscimento internazionale ed i primi Saffier vengono consegnati in tutta Europa. Alcuni vengono venduti per la prima volta anche in America e nei Caraibi.
Mentre la costruzione dei Saffier aumenta in quantità, il cantiere, che nel frattempo viene nominato Saffier Maritiem, rimane fedele ai suoi principi. Continua a lavorare anche per il KNRM, l’ente che fa capo alle imbarcazioni-pilota ed alla navigazione professionale in generale, ed in questo modo rafforza la propria posizione finanziaria limitandone allo stesso tempo i rischi. Nel dicembre 2005 viene varato il primo Saffier 32, che è seguito da un periodo di prova e da una crociera lunga sei settimane. Solo allora gli Hennevanger sono soddisfatti al cento per cento.
Entrambi i fratelli trascorrono tutt’ora molto tempo in barca a vela. Dean ama navigare con la sua famiglia in un Saffier 8,00. Dennis ama partecipare spesso a regate. Rimanendo attivamente coinvolti sono sempre molto attenti ai nuovi sviluppi che potrebbero eventualmente essere adottati per i Saffier.
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