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17/10/2017 - 17:55

La scelta di un grande atleta, eroe della vela olimpica moderna

Robert Scheidt, standing ovation

Tutti in piedi e onore a un grandissimo. A 44 anni l'atleta più vittorioso nella storia olimpica brasiliana, il secondo velista di sempre per numero di medaglie ai Giochi, annuncia l'abbandono dell'attività agonistica con la sua ultima classe, l'acrobatico 49er. Cinque medaglie, due ori in Laser (Atlanta 1996 e Atene 2004), due argenti (Sydney 2000 in Laser, Pechino 2008 in Star), un bronzo (Londra 2012 in Star), dodici titoli mondiali. Un quarto di secolo chiamato Robert Scheidt. Grazie! Lo vedremo ancora... - FOTO E VIDEO

 

Robert Scheidt, già biondo così, è nato nel 1973 a San Paolo, Brasile. Il papà gli ha comprato la prima barca a 9 anni. A 23 anni, biondo così, da vita a una delle regate olimpiche più emozionanti di sempre, nelle acque di Savannah, per le Olimpiadi di Atlanta 1996. Ultima prova per la nuova classe olimpica Laser. Scheidt e un certo Ben Ainslie sono a pari punti. Per l'oro è un match race. Loro due da soli e il resto della flotta altrove. Indimenticabile, da brividi. Alla fine Robert, biondo così, conquista la medaglia d'oro. E' solo l'inizio di 25 anni straordinari.

Robert Scheidt, che oggi vive gran parte dell'anno sul lago di Garda con la famiglia, a 44 anni ha rivelato di interrompere l'attività agonistica olimpica. La sua ultima classe resterà il 49er, acrobatico, età media bassissima, che lo ha visto in gara vincere anche qualche prova mondiale, dall'alto della sua classe stratosferica. Ma troppo fisica, troppo dura, a 44 anni. Dopo l'addio della Star ai Giochi, era tornato sul Laser a sbuffare e sudare contro giovani atleti, mancando l'attesa medaglia in casa a Rio 2016. Osannato nonostante tutto.

"Chiudere la mia carriera di regatante nella vela olimpica è una delle decisioni più difficili della mia vita. Ho corso ai massimi livelli per 25 anni, spero di aver dato un contributo allo sport, e che il Brasile continui ad avere successi nella vela."

L'uscita di scena di Robert è da applausi, come quelle passerelle di grandi atleti al cospetto di stadi pieni tutti in piedi. Una uscita pubblica, per ora sui media, poi chissà: uno come lui merita festeggiamenti speciali, ci saranno. Anche la spiegazione è da campione, un esempio.

"La quantità di allenamenti che dovrei affrontare nei prossimi due anni sarebbe eccessiva. Due cose sono sempre state molto importanti per me: divertirmi a fare sport, ed essere competitivo. E' arrivato il momento in cui non mi sento più competitivo."

Non è un addio alla vela, ma solo alle regate da atleta su classi olimpiche, ha precisato Robert. Lo vedremo ancora, in regate non olimpiche e in veste di preparatore, per aiutare giovani equipaggi a migliorarsi, a inseguire il successo, quel successo che per lui è stato come un sole luminoso durato tutta la carriera.

Oro nei Laser a Savannah (Atlanta 1996), argento Laser a Sydney 2000 (cambio della guardia proprio con Ben Ainslie, e altra finale spettacolo con match race tra i due), ancora oro Laser a Atene 2004. Quindi argento quattro anni dopo ma in Star, a Qingdao (Pechino 2008), e ancora bronzo Star a Weymouth (Londra 2012).

Ha provato a riscrivere la storia delle Olimpiadi sfidando tutti a Rio 2016 tornando sul Laser: quarto posto. Non si è fermato, s'è rimesso in discussione, ha indossato il trapezio ed è salito sul 49er. La sua ultima classe olimpica da regatante.

 

Il bottino di cinque podi olimpici lo mette alla pari del connazionale famosissimio Torben Grael (2 ori, un argento e 2 bronzi). Aggiungeteci 12 mondiali (nove in Laser e tre in Star), e tanto altro. Fuoriclasse puro. Occhi dolci, muscoli elastici, testa felina, neuroni plasmati su buoni e scarsi, olfatto tarato sul vento. Grazie Robert Scheidt, e arrivederci in giro.

NELLA SEZIONE GALLERY, LA STORIA DI ROBERT SCHEIDT IN FOTO!

 

SAVANNAH (ATLANTA) 1996 (dal minuto 4'33")

SYDNEY 2000

ATENE 2004

QINGDAO (PECHINO) 2008

2017, il 49er

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