Storia | Regata > Vela Oceanica
24/10/2012 - 12:12
Il navigatore toscano racconta le 220 miglia di temporali e il 2° posto alla MiniBarcellona 2012
Il navigatore toscano racconta le 220 miglia di temporali e il 2° posto alla MiniBarcellona 2012
Pendibene: il mio diario di bordo
Il navigatore toscano racconta il secondo posto alla MiniBarcellona 2012 dopo 220 miglia del percorso modificato a causa delle condizioni meteo. E fa un bilancio della stagione
Dopo il trasferimento da Valencia ho preso parte alla sessione di allenamento con la squadra spagnola seguita da Gerard con vento teso e un test con la squadra italiana capitanata da Riccardo Apolloni con vento leggero: entrambi i test sono serviti per decidere il setting definitivo per la regata.
Il nuovo percorso annunciato ufficialmente la sera precedente lo start prevedeva la partenza davanti al Porto olimpico di Barcellona, un disimpegno alla boa di separazione del traffico denominata “Besos”, discesa sotto spinnaker alla piattaforma petrolifera di Casablanca, un lungo bordo fino a Palamos dove abbiamo utilizzato come boa la meda cardinale della secca antistante il porto per finire sulla linea di arrivo davanti al porto di Barcellona.
Dopo lo start in assetto da bolina con una mano alla randa e una la solent abbiamo raggiunto la boa del disimpegno, il vento era sui 20 nodi ma con il basso fondale bisognava gestire bene le onde e gli avversari essendoci molti incroci.
Alla boa del disimpegno ho issato lo spi in leggero ritardo perché sono arrivato con un gruppetto di proto e ho preferito girare la boa rimanendo al timone, a posteriori si è dimostrata una scelta azzeccata perché ci sono stati numerosi scontri.
Un bordo unico a forte velocità con lo spi, randa e solent in planata fissa fino alla piattaforma senza mai mollare la barra perché in velocità e con l’onda inserire il pilota sarebbe stato troppo rischioso, benchè a tratti l’ho fatto per mangiare dei brevi snack e bere.
Alla piattaforma sono arrivato stanco è non ho interpretato molto bene i soliti di vento. L’aria era calata e girata in bolina ed assieme ad una onda lunga residua ha imposto molte virate.
Il passaggio della piattaforma di notte è stato magnifico sotto la pioggia battente e i forti groppi temporaleschi mentre due pattugliatori a controllo della zona hanno chiamato più volte al vhf per essere entrati nella zona off-limits.
Fino a Barcellona una breve bolina larga e poi nuovamente sotto spi con reaching stretto fino a Palamos. Ho girato la boa in terza posizione e siamo ripartiti con una leggera bolina in contatto visivo con chi mi precedeva.
Il rientro è stata una vera roulette russa. Un fronte temporalesco ha invaso il campo di gara, non ho potuto far altro che entrarci dentro con lo spi medio, una mano alla randa e in ogni groppo ammainare, prendere la pioggia battente, per poi dopo 10 minuti riissare lo spinnaker. Tutto questo per una decina di volte fino a 10 miglia da Barcellona, dove il cielo si è aperto ed ho scoperto di avere una barca davanti e l’altra dietro rimasta bloccata in qualche groppo...
IL MIO BILANCIO
Molto contento, un secondo posto in campo internazionale a poca distanza dalla vittoria di Valencia, qui tanto vento, pioggia e il livello molto alto. Ho tenuto medie molto alte di spinnaker ma non ho gestito al 100% gli intervalli di riposo e sono arrivato stanco nella bolina, notoriamente il mio punto forte.
Finalmente ora posso dire che sono soddisfatto delle ultime quattro regate, sto ricominciando a trovare la serenità del 2010 e non mi voglio certo fermare.
Una serie di risultati resi possibili grazie al supporto della Marina Militare, ai partner tecnici e a Giovanna che ha seguito tutta la stagione, anche quando le cose non giravano bene e tutto era più difficile.
IL PUNTO DI GIOVANNA VALSECCHI
Stagione finita in crescendo, Andrea ha dimostrato che la passione e la costanza pagano. Ora il rientro e poi bisognerà decidere i programmi futuri velocemente per non perdere questo stato di forma raggiunto con tanto tanto sacrificio da parte di tutti.
Dopo il trasferimento da Valencia ho preso parte alla sessione di allenamento con la squadra spagnola seguita da Gerard con vento teso e un test con la squadra italiana capitanata da Riccardo Apolloni con vento leggero: entrambi i test sono serviti per decidere il setting definitivo per la regata.
Il nuovo percorso annunciato ufficialmente la sera precedente lo start prevedeva la partenza davanti al Porto olimpico di Barcellona, un disimpegno alla boa di separazione del traffico denominata “Besos”, discesa sotto spinnaker alla piattaforma petrolifera di Casablanca, un lungo bordo fino a Palamos dove abbiamo utilizzato come boa la meda cardinale della secca antistante il porto per finire sulla linea di arrivo davanti al porto di Barcellona.
Dopo lo start in assetto da bolina con una mano alla randa e una la solent abbiamo raggiunto la boa del disimpegno, il vento era sui 20 nodi ma con il basso fondale bisognava gestire bene le onde e gli avversari essendoci molti incroci.
Alla boa del disimpegno ho issato lo spi in leggero ritardo perché sono arrivato con un gruppetto di proto e ho preferito girare la boa rimanendo al timone, a posteriori si è dimostrata una scelta azzeccata perché ci sono stati numerosi scontri.
Un bordo unico a forte velocità con lo spi, randa e solent in planata fissa fino alla piattaforma senza mai mollare la barra perché in velocità e con l’onda inserire il pilota sarebbe stato troppo rischioso, benchè a tratti l’ho fatto per mangiare dei brevi snack e bere.
Alla piattaforma sono arrivato stanco è non ho interpretato molto bene i soliti di vento. L’aria era calata e girata in bolina ed assieme ad una onda lunga residua ha imposto molte virate.
Il passaggio della piattaforma di notte è stato magnifico sotto la pioggia battente e i forti groppi temporaleschi mentre due pattugliatori a controllo della zona hanno chiamato più volte al vhf per essere entrati nella zona off-limits.
Fino a Barcellona una breve bolina larga e poi nuovamente sotto spi con reaching stretto fino a Palamos. Ho girato la boa in terza posizione e siamo ripartiti con una leggera bolina in contatto visivo con chi mi precedeva.
Il rientro è stata una vera roulette russa. Un fronte temporalesco ha invaso il campo di gara, non ho potuto far altro che entrarci dentro con lo spi medio, una mano alla randa e in ogni groppo ammainare, prendere la pioggia battente, per poi dopo 10 minuti riissare lo spinnaker. Tutto questo per una decina di volte fino a 10 miglia da Barcellona, dove il cielo si è aperto ed ho scoperto di avere una barca davanti e l’altra dietro rimasta bloccata in qualche groppo...
IL MIO BILANCIO
Molto contento, un secondo posto in campo internazionale a poca distanza dalla vittoria di Valencia, qui tanto vento, pioggia e il livello molto alto. Ho tenuto medie molto alte di spinnaker ma non ho gestito al 100% gli intervalli di riposo e sono arrivato stanco nella bolina, notoriamente il mio punto forte.
Finalmente ora posso dire che sono soddisfatto delle ultime quattro regate, sto ricominciando a trovare la serenità del 2010 e non mi voglio certo fermare.
Una serie di risultati resi possibili grazie al supporto della Marina Militare, ai partner tecnici e a Giovanna che ha seguito tutta la stagione, anche quando le cose non giravano bene e tutto era più difficile.
IL PUNTO DI GIOVANNA VALSECCHI
Stagione finita in crescendo, Andrea ha dimostrato che la passione e la costanza pagano. Ora il rientro e poi bisognerà decidere i programmi futuri velocemente per non perdere questo stato di forma raggiunto con tanto tanto sacrificio da parte di tutti.
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