Storia | Regata

01/10/2021 - 13:02

Ci scrive ancora il navigatore

Pendibene: il Figaro e dintorni

Breve resoconto del secondo posto al “Mondiale” Offshore doppio misto: un diario di bordo con emozioni, impressioni e tanta suspence...

 

Ancora una volta riceviamo e volentieri pubblichiamo.

di Andrea Pendibene

Dopo il Terzo posto al Campionato Offshore Europeo ci sono volute tutte le energie residue per arrivare carichi alla partenza da Brindisi e lottare per il secondo posto sul podio contro i migliori 10 equipaggio al mondo della specialità offshore! 

Formato di gara del mondiale composto da 3 gare da 48h continuative nelle città di tappa Brindisi, Bari, Venezia e gate di passaggio obbligatori tra isole e piattaforme petrolifere che non mancano nel mar Adriatico (oltre a pescherecci, navi mercantili, traghetti...) decise di volta in volta in base al meteo che condizionava le medie di percorrenza e quindi garantiva il rispetto degli orari di arrivo per interviste, presentazioni, foto elicotteri, riprese dai droni etc etc…

Meno di 24h in ogni tappa per riposare ma anche oltre alle interviste controllare la barca, le attrezzature, nuovi set up e cambuse, e carico acqua ma soprattutto uno attento studio della meteoreologia, carteggio nautico, strategia di gara.

Le imbarcazioni fornite dal cantiere Beneteau sono dei piccoli Coppa America con albero in Carbonio, rande alari, ali per sollevare la prua con regolazioni che solo un pilota può capire tra incidenze, portanza, sistema di apertura...

Una lotta per far correre la barca la massimo che richiedeva sforzi fisici importanti di giorno e di notte senza sosta, tanta testa per capire quando spingere e quando essere pazienti alla ricerca delle tempeste allungando la strada ( nostra la fuga solitari nella tappa N2 quella più lunga a maggior coefficiente)  ma anche valutare ad ogni isola quanto rischiare di passare vicino agli scogli ( due barche hanno esagerato e nella notte sono finite a scogli dovendo rinunciare alla tappa)... poi tutto il resto come risparmio delle energie e riposare 10 minuti ogni 3 ore, mangiare poco perchè il cibo pesa  e stare attenti a non farsi male usando la testa...

La sera prima della finale dove ci giocavamo il podio durante un controllo di routine alle ali mi sono tagliato la testa e quindi ho fatto l'ultima prova con i punti e un pò di mal di testa!!!

Inutile negare l'evidenza, l'esperienza  nelle gare oceaniche (quattro minitransat, Class40, trimarani oceanici) oltre che alla mia formazione ingegneristica unita e quella tecnica di Giovanna (Laser e tanto mini650) più razionale da laureata in economia hanno bilanciato il fatto di non aver mai navigato sul nuovo Figaro 3 foil e gara dopo gare le nostre performances crescevano imparando a usare i foil ma anche a gestire le energie su una barca cosi esigente e dare sempre gennaker appena possibile!

Una regata lunga, difficile e molto sfibrante per il fisico ma anche per le attrezzature che abbiamo implementato dove possibile con i nostri partner tecnici e abbiamo portato la barca sul podio senza rotture o avarie cosa non da poco in una finale mondiale di quasi 1000miglia.

Il supporto dei due ragazzi( colleghi) ViIto e GIanni reso possibile dalla Marina MiIlitare ci ha agevolato non poco a coordinarci negli stop dopo impegno, serenità e tante risate non sono mancate anche nei momenti difficili come cambi di percorso last minute imposti dalla organizzazione ( e via a rifare tutta la notte lo studio del percorso al millimetro tra fondali e venti predominananti, o il viaggio in ospedale alle 9 di sera con la testa insanguinata  tra lo stupore  dei turisti in fila alle pizzerie...

La collaborazione con Andrea Boscolo nostro meteorologo di fiducia che quando serve colpisce con la sua esperienza da marinaio, atleta, uomo di scienza.

Beh anche tutto lo staff del Nastro Rosa ci ha messo del suo, tutto centralizzato (dalla Mitica Federica)  dalle scorte con il gommone in arrivo (Sangiorgi & Broggi) come  truck food (Stefano e Leonardo), hotel e prenotazioni (Camilla) navette di collegamento (er collega il Gigante), test Covid allo stand Esercito (Clara) e interviste stampa incrociate con Marina (Maria Rosaria Lumiero), ZeroGradiNord (Mauro Melandri) con un agenda cosi fitta che preferivi stringere i bulloni e lavare le vele inventandoti check list di ogni tipo  e allora ti attaccavano con il drone e se sfuggivi ti montava a bordo Ilaria (Social Girl) nei pre partenza dal gommone stile commando!

Ultimo ma non meno importante il Doc Riccardo Ceccarelli che oramai dal 2008 mi ha cambiato come persona nel gestire l'approccio a competizioni cosi importanti dove l'affidabilità della barca e le sue performances sono fondamentali (e li con Marina Militare è una crescita  tecnica continua) tanto quanto un fisico pronto alla sofferenza ma soprattutto una robustezza mentale importante capace di gestire situazioni difficili  ed uscirne (pianificazione, budget, strategia di gara, problemi medici, rotture alla barca… e piazzare quando necessario il colpaccio ma anche rimare umili e mai appagati pronti al sudore per le sfide future)

Una avventura umana che ci ha catapultato nel circuito professionistico dei Figaro3Foil in un contesto sportivo mondiale dove abbiamo "acciuffato due medaglie con cattiveria agonistica e un pizzico di fortuna", ma soprattutto ci ha resi ancor più consapevoli che la vera forza di ogni progetto è il suo equipaggio senza il quale nessuno skipper potrebbe mollare le cime e dirigere la prora verso l'obiettivo!

Sezione ANSA: 
Saily - News

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