Storia | Regata > Vela Oceanica

20/08/2012 - 01:42

Mini 650

Pedote riparte
per Les Sables

Les Sables - Les Açores - Les Sables, partenza della seconda tappa (in ritardo per evitare la coda di un vero e proprio uragano!). Come la vede il navigatore italiano. E alcuni brani del suo (imperdibile) diario di bordo...
 
 
La seconda tappa de Les Sables - Les Açores - Les Sables ha preso il via ieri sera alle 20:08 (ora italiana), un giorno in ritardo rispetto al programma iniziale. Un ritardo voluto dal direttore di gara Denis Hugues a causa di una depressione in atto nella parte nord-ovest delle Azzorre che ha generato e sta generando un flusso occidentale particolarmente violento.
 
E quando le previsioni dei file grib indicano venti a 35-40 nodi (e i navigatori sanno che si tratta di previsioni sottostimate) e quando all'uscita del porto ci sono 4 metri di onda e si sa che il mare resterà particolarmente agitato tutta la prima notte di regata, lo sport si trasforma in inutile pericolo ed è giusto che entri in gioco la prudenza.
 
Per questo motivo il direttore di gara ha deciso non solo di spostare la partenza di un giorno, ma anche di imporre alla flotta di passare tra le isole di Pico e Sao Jeorge lasciando Terceira a nord: per lasciare passare il fronte di vento più violento.
 
Le condizioni in partenza sono comunque state molto difficili, con mare assai agitato e 20/24 nodi di sud-ovest, ma un ulteriore rinvio della partenza non avrebbe migliorato la situazione: per il fine settimana è prevista un'altra depressione tropicale sull'arcipelago e, come scrivono dall'organizzazione "è importante che la flotta non cada sotto la sua influenza".
 
Indossando la sua tuta stagna e partendo con una mano di terzaroli, Giancarlo ha lasciato il pontile insieme agli altri skipper ieri intorno alle 17.30, a poco tempo di distanza rispetto alla partenza.
 
Al fine di preservare l'imbarcazione da eventuali danni (spingere senza rompere è il primo dovere per chi vuole ottenere il miglior risultato possibile), Giancarlo ha optato per una partenza in sicurezza, ed ha risalito il canale senza utilizzare lo spi, sfruttando comunque la spinta del vento che ha raggiunto raffiche di 35 nodi. Al primo rilevamento, aveva già recuperato la terza posizione, che continua a mantenere anche all'uscita dell'arcipelgo.
 
L'apertura della rotta verso il largo ha subito messo gli skipper dei prototipi difronte ad una scelta: strambare immediatamente verso nord andando subito a caccia della dorsale, consapevoli di dover attraversare un mare particolarmente mosso e pericoloso, oppure allungarsi verso est guadagnando sulla rotta per strambare successivamente.
 
Quest'ultima è l'opzione giocata da Giancarlo che prima della partenza aveva valutato che le due strade fossero pressoché equivalenti (considerando soprattutto l'anticiclone che dovrebbe attendere i navigatori nel Golfo di Biscaglia) e ha deciso di andare alla ricerca del mare più adatto ad esaltare le performance della sua imbarcazione.
 
Si tratta ora, per gli skipper, di trovare il giusto compromesso tra una strada a nord, più vicina alle correnti della bassa pressione ma più lunga, e una strada vicina al percorso diretto, più breve ma forse meno veloce. Ciascuno dovrà considerare le caratteristiche delle proprie imbarcazioni e ricordare le classifiche della prima tappa.
 
 
DAL DIARIO DI BORDO DI GIANCARLO PEDOTE
 
Cari amici, vi scrivo qualche immagine, qualche scia che ha lasciato traccia nella mia mente.
 
Partenza, buona, un solo desiderio: scappare.
 
Scappa marinaio ed esci dalla loro visuale.
 
Non ti devono vedere, ma solo sentire alla BLU.
 
Il sogno è realtà e scappiamo subito.
 
Il terzo giorno nel mare formato del fronte freddo l'asta della giroette si spacca in due: niente più funzione vento nel timone, resta solo la funzione bussola.
 
Dormi poco adesso marinaio.
 
Dormirai poco.
 
Primo pensiero: abbandoniamo.
 
Secondo pensiero: ma che cazzo di pensiero è il primo?
 
Terzo pensiero: tira marinaio, disfati marinaio, trascinali tutti nel delirio, nella perdizione della stanchezza umana, fatti odiare dal gruppo, alza il ritmo, e mostra la tua canna rotta all'arrivo.
 
Quarto pensiero: questo è un pensiero apollonico, ma per una volta provare si può.
 
Le energie sono pensate per una settimana, basteranno?
 
Per una settimana alla BLU è samba, non lasciamo mai la testa.
 
Poi iniziano i giri di vento, per noi la follia di quale vela mettere, la traccia trema come un elettrocardiogramma, Giancarlo cambia vele come una ragazzina di quattordici anni cambia magliette per la prima serata della sua vita in discoteca.
 
Stanchi siamo all'approccio delle isole, ma i conti siamo in grado di farli: SUD 8, SUD 15, SW-W 18-25, NW 25. Con queste previsioni sfido il tempo, la frusta schiocca, secondo i calcoli saremo a metà Pico all'inizio del SW e prima di cena sono con le gambe sotto al tavolo.
 
A Terceira, lo sguardo è fisso sul barometro, il sistema è in anticipo mi dicono dall'interno.
 
Marinaio i conti sono sbagliati, il fronte freddo sarà in anticipo, salva i cocci, non essere ostinato.
 
Rallento, penso, penso, ripenso.
 
Lasca il genoa marinaio e scappa a NW, è lì l'uscita: cerca il salto di vento prima di tutti.
 
Non lascio la barra da 48h, forze non ne ho più, le gambe tengono poco, mi muovo come un lombrico.
 
San Jorge, di bolina, mare formato, 3 mt di onda, 6 mt di paura.
 
Ho paura, che cazzo faccio qua?
 
La regata non mi appartiene, solo sopravvivere a questo mare e salvare la barca.
 
La linea è vicina, è silenzio per me da dieci giorni.
 
Gommoni intorno a me a mezzo miglio dalla linea.
 
Proiettore puntato negli occhi.
 
Non vedo niente, un casino, faccio un 360°, sono pieno di emozione e abbagli di luce che mi impediscono di vedere.
 
Riconosco la voce di Stefania sul gommone: ci parliamo.
 
Felicità si espande nel cuore.
 
Taglio la linea.
 
Vedo da lontano Yves le Blevec che corre in cima al pattino del suo trimarano: è suo il primo applauso e il primo sorriso terrestre.
 
Il pontile è pieno di gente.
 
Champagne.
 
Doccia con champagne per noi: io e Prysmian 747.
 
Almeryc mi butta in mare e io lo tiro con me.
 
Andiamo a bere tutti insieme, Stefania, Yves, Patrick, Brigitte, Denise, Annabelle, Amoury e tanti altri.
 
La stanchezza e la paura si diluiscono, resta solo un sentimento di pace che genera ogni arrivo.
 
Qui e ora - 36h dalla partenza.
 
Concentrato marianio, calma, equilibrio, voglia di surfare.
 
Non dormirai per 72h marinaio, preparati e non farti sorprendere.
 
Fiducia in Prysmian 747: tieni duro mia compagna, portami a casa sano e veloce,
 
portami a casa sano e veloce.
 
 

Giancarlo

Commenti