Storia | Regata > Vela Oceanica
29/06/2016 - 20:05
La regata intorno al mondo è stata ridisegnata, pensando al suo passato
Nuova Volvo Ocean
Una corsa al Sud!
Presentata ad Alicante la nuova rotta della Volvo Ocean Race 2017-2018. Dura, intensa, col triplo di navigazione negli oceani del sud rispetto alla passata edizione: sarà il giro del mondo in equipaggio più lungo di sempre: circa 45.000 miglia, attraverso quattro oceani e visitando 11 località in cinque continenti. Intervista al nuovo CEO Mark Turner in arrivo su Saily Magazine - FOTO, MAPPA E UN VIDEO DA NON PERDERE
di Fabio Colivicchi
Mark Turner, il nuovo CEO della Volvo Ocean Race, che ha raccolto il testimone da Knut Frostad, ha fatto ufficialmente il suo esordio con la presentazione del percorso dell'edizione 2017-2018.
Saily ha partecipato all'incontro di Mark Turner con la stampa. L'intervista completa da leggere prossimamemte sul Magazine.
E' una Volvo Ocean Race ben diversa quella che vedremo nel 2017-2018. Una regata che torna al passato, ai vecchi gloriosi percorsi con poche tappe e tanto planare intorno all'Antartico, aumentano le miglia negli oceani del sud, resta fuori il Medio Oriente, mentre sono confermate le stopover in Cina e Brasile. E l'avvio è sprint: 700 miglia tutte d'un fiato da Alicante a Lisbona.
Mark Turner ha esperienza da vendere nell'organizzazione di eventi velici, con lui al timone la rotta della VOR è al sicuro. Nelle presentazioni di oggi abbiamo potuto conoscerlo da vicino. Un manager della vela sportiva internazionale, con idee ed equilibrio, che guarda con razionalità ai numeri, ma ha la visione dei possibili sviluppi. Con Saily, Mark ha parlato di Italia alla Volvo Ocean Race, delle novità sul percorso e sulle regole (forse tappe con coefficiente differenziato per difficoltà), di come potrebbero essere gli One Design VOR del futuro... L'intervista completa a Mark Turner prossimamente su Saily e Repubblica.
VIDEO BELLISSIMO: VOLVO OCEAN RACE TRA STORIA E LEGGENDA
Su Saily TV altri video con il nuovo percorso della regata intorno al mondo.
COME CAMBIA IL GIRO 2017-2018 Da Lisbona, la flotta navigherà poi prua a sud verso Città del Capo, in Sud Africa, prima di affrontare quella che si prospetta come una tappa epica: alcune settimane nell'oceano meridionale prima di risalire verso nord, verso l'equatore e la RAS (Regione Amministrativa Speciale) cinese di Hong Kong per una delle frazioni più lunghe della storia del giro del mondo a vela.
Da qui, come già avvenuto nella scorsa edizione, gli equipaggi faranno ritorno nell'emisfero settentrionale e raggiungeranno una delle località faro della vela mondiale, Newport nello stato nordamericano del Rhode Island, prima di un nuovo “salto” attraverso l'Atlantico sulla rotta del nastro azzurro e verso le coste britanniche, da dove mancano da 12 anni. La flotta toccherà terra a Cardiff, la capitale gallese, nel maggio 2018, prima di puntare ancora in direzione nord, per una tappa corta ma potenzialmente molto dura verso la penultima località sede di stopover, ossia Goteborg, in Svezia. Il gran finale sarà celebrato all'Aja, nei Paesi Bassi. La distanza totale da percorrere sarà maggiore che nelle 12 edizioni precedenti dell'evento che nacque come Whitbread Round the World Race nel 1973. E, malgrado la lunghezza, la regata durerà meno che nel passato. “Ci saranno più azione, più velocità, più parti impegnative e più sedi di tappa, ma sarà una regata più breve, è un'evoluzione che va nella direzione giusta e che ha riportato l'evento verso le sue origini e radici originarie, al tempo stesso migliorandone l'aspetto commerciale e le potenzialità per le aziende sponsor” ha dichiarato Mark Turner, fresco nuovo CEO della Volvo Ocean Race. Circa 12.500 miglia della rotta saranno negli oceani meridionali, nelle acque gelide e perennemente in movimento intorno all'Antartico dove, libere dagli ostacoli delle terre emerse, si formano alcune delle depressioni meteo più profonde del pianeta, che producono onde giganti e venti fortissimi che possono arrivare a oltre 70 nodi (130 chilometri all'ora). Nell'edizione scorsa, gli equipaggi hanno percorso circa 4.500 miglia negli oceani del sud. “Nel 2017-18 visiteremo alcune delle città veliche più importanti al mondo, luoghi iconici come Città del Capo, Auckland e Newport, ma porteremo la regata all'attenzione anche di un pubblico nuovo in luoghi non ancora visitati.” Ha spiegato Mark Turner nel corso della presentazione odierna. “Prima di tutto Hong Kong, una città incredibile che sarà il punto di incontro perfetto per i fan e gli ospiti da tutta la zona del sudest asiatico. Poi Canton, in Cina, per un debutto della regata in una delle prime quattro città del grande paese asiatico. E infine Cardiff, che riporterà la regata nel Regno Unito per la prima volta dal 2005-06. E' proprio nel Regno Unito che nacque la The Whitbread Round the World Race, con la celeberrima partenza da Portsmouth nel 1973, che poi divenne la Volvo Ocean Race nel 1998.” Il CEO Mark Turner ha anche aggiunto che: “E' molto positivo il fatto di poter preparare la quarta partenza consecutiva dalla nostra sede di Alicante e tornare in località a noi familiari dove è sempre più forte l'eredità della regata, come Lisbona, Itajaí, Goteborg e L'Aja, per non parlare di Auckland o Città del Capo.” Richard Mason, Direttore Operativo della regata, ha commentato così: “Nella scorsa edizione abbiamo accolto oltre 2.4 milioni di visitatori e 70.000 ospiti nelle località sedi di tappa. Siamo convinti di poter offrire ancora di più dal punto di vista velico nella prossima edizione e, al contempo, rendere l'esperienza a terra per fan, ospiti e partner ancora migliore.” Mason, che ha partecipato alla regata cinque volte ha detto: “Quando ho visto la nuova rotta sono stato molto tentato di rifare la regata, ma il mio CEO me lo ha impedito!” Gli oceani del sud hanno svolto un ruolo centrale nella storia della regata. Nei primi anni della Whitbread, la flotta si spingeva molto a sud, sfidando gli iceberg e i feroci venti dei Quaranta Ruggenti e dei Cinquanta Urlanti, per accorciare il più possibile la rotta. Nelle edizioni più recenti, le barche sono state più a nord, attraversando l'Oceano Indiano e facendo prua verso il Medio Oriente spingendosi a meridione solo per le tappe più corte, con il passaggio a Capo Horn. “Naturalmente la sicurezza rimane il fattore più importante,” ha detto Phil Lawrence, il Race Director fresco di nomina. “E, con i sistemi di cartografia e di comunicazione satellitare avanzatissimi di cui disponiamo, insieme all'accesso a dati approfonditi sulla rotta, possiamo rimanere un passo avanti alle condizioni peggiori e limitare i rischi per i velisti. E, tuttavia, il pericolo esiste sempre e i velisti sanno bene che mettono in gioco le loro vite nell'affrontare quello che viene considerato l'Everest della vela professionistica. E' questa l'essenza della Volvo Ocean Race: affrontare le condizioni più dure che madre natura ti può mettere sulla via e riuscire a oltrepassarle.” |
Commenti