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07/11/2014 - 16:57

Di padre in figlia

Noi Grael, famiglia della vela

Martine Grael imita papà Torben ed è Velista Mondiale dell'Anno: unici due volte in famiglia! - GUARDA IL VIDEO DELLA SERATA DI GALA


di Fabio Colivicchi


Martine Grael, con Kahena Kunze, in campo femminile. E James Spithill in quello maschile. Sono loro i Velisti Mondiali dell'Anno Rolex ISAF 2014.

Martina, ma papà ti manda sola? No, non lo fa... Infatti Torben non ha voluto perdersi la clamorosa serata di gala a Palma di Maiorca, durante la conferenza annuale della federvela internazionale, che ha assegnato i prestigiosi premi ROLEX ISAF Sailor of The Year 2014. Tanta attenzione verso sua figlia Martina, però, aveva tutte le ragioni del mondo e valeva il viaggio: Martina, con la prodiera e amica Kahena Kunze, è stata nominata Velista Mondiale dell'Anno con il premio Rolex ISAF. E visto che quel premio proprio papà Torben lo ha vinto nel 2009, ecco che la famiglia Grael entra nella storia quale prima ad aver ricevuto il riconoscimento sia in campo maschile che femminile!

Legittima quindi la gioia di Tiorben, già eroe della vela olimpica con le sue 5 medaglie ai Giochi, poi protagonista in Coppa America e idolo per i tifosi italiani di Luna Rossa, infine trionfatore sugli oceani alla Volvo Ocean Race. In tutto questo luccicare di trofei e marce trionfali, vi pare troppo credere che la vittotria più bella di papà Torben sia stata quella di Palma della "piccola" grande Martine?

VIDEO HIGHLIGHTS - IL VELISTA DELL'ANNO ROLEX ISAF 2014



SERATA DI GALA E DI DESTINI INCROCIATI
Dunque James Spithill è il velista maschile mondiale dell'anno per Rolex ISAF (prenio assegnato con i voti delle autorità nazionali aderenti alla federvela mondiale e poi da una commissione). Il premio, un po' a scoppio ritardato, va al giovane skipper e timoniere australiano per aver guidato Oracle Racing alla clamorosa rimonta da 1-8 fino alla vittoria 9-8 nella finale della XXXIV Coppa America contro Emirates Team New Zealand.

Martina Grael e Kahena Kunze hanno vinto per la conquista a Santander, poche settimane fa, del Mondiale 49er FX, la nuova classe acrobatica olimpica femminile che esordirà ai Giochi di Rio 2016 (in casa loro...).

Un giovane ma già vecchio leone della Coppa America, un trofeo e un evento che diventa ogni anno forse più lontano dalla vela di base, e due atlete giovanissime, poco più che adolescenti, una figlia di tanto papà, impegnatissime nella vela più vela che c'è dal punto di vista sportivo e agonistico, quella olimpica.

Quanto sono lontani, i due (tre) velisti mondiali dell'anno 2014, e quanto invece sono vicini e simili? Le risposte, a cercarle, stanno nelle rispettive storie.

JAMES, IL PREDESTINATO
James è nato sul mare, ha vissuto su una piccola isola, per andare a scuola passava ore e ore in barca. Un segno del destino. E quando vinse la prima regata alla quale partecipò, il presidente del suo club disse: "Non capita quasi mai che uno vinca la sua prima regata. Ci aspettiamo grandi cose da te, James". Uno che aveva biona vista sul futuro. Poi un mix di talento, impegno e fortune, lo hanno lanciato sempre più in alto e indirizzato al dorato mondo della Coppa America, a partire da Syd Fischer e Young Australia 2000. "Syd è stato il mio apprendistato di vita, un uomo duro e forte, che mi ha dato enormi responsabilità per la mia età, a soli 20 anni. Una esperienza indimenticabile che mi ha formato per sempre, è stata dura ma le cose più importanti si raggiungono con grandi sforzi." Poi è arrivato il resto, la maturazione come velista e come uomo, con numerosi momenti "italiani", legati alla partecipazione ad eventi come il Trofeo Challenge Roberto Trombini, che alla fine vinse definitivamente per tre volte, e alla sua presenza con Luna Rossa.
Oggi Spithill è il secondo o terzo più "vecchio" a bordo di Oracle, il tempo oassa e la Coppa volante è affare per giovanissimi. Ma ciò che vuole James è sempre lo stesso: "Mi piace essere in gara ed essere competitivo, adoro essere sotto pressione".

MARTINE, LA FIGLIA D'ARTE (CON AMICA DEL CUORE)
Con Kahena si incontrano da piccole in regatine Optimist nella loro città, a Niterói sulla Guanabara Bay di Rio de Janeiro. Altro segno del destino: è qui che si disputeranno nel 2016 le regate olimpiche. Sono rivali e vengono da due club diversi, ma fanno amicizia, legano. E nel 2009 hanno l'opportunità di andare in barca insieme sul 420 per il Mondiale Giovanile ISAF a Buzios, in Brasile. Come pensate che sia andato quel campionato? Titolo vinto...

Ma i problemi dei giovani atleti non hanno confini e anche le due akiche brasiliane si separano dopo quella vittoria, il sogno di una carriera insieme sembra svanire. Martine va (assai bene) in 470, mentre Kahena ha altri interessi. Eppure la chimica conta, così quando la baby Grael cerca una nuova prodiera per dare l'assalto olimpico sulla nuova classe acrobatica FX il pensiero corre immediatamente all'amica di sempre. Che si fa trovare pronta. "E' incredibile quanto stiamo bene in barca insieme, abbiamo gli stessi interessi anche  aterra, ci piace allenarci in mare, mangiamo lo stesso cibo. Siamo una cosa sola". Due così, a Rio, saranno un osso durissimo per chiunque. Le nostre C&C sono avvisate: Giulia e Francesca sono arrivate terze al Mondiale di Santander e il confronto con le brasiliane è all'ordine del giorno. Sarà un bel duello sul filo dello sport al suo massimo.

"La vela è il nostro modo di vivere, non solo il nostro sport - dice Martine - una possibilità per viaggiare, conoscere, fare una vita intensa. La sfida è imparare sempre qualcosa, crescere dai propri errori".

Agonismo e scelte di vita. Destini incrociati e talento naturale. Il tutto con un comune denominatore: la vela. Ecco perchè i velisti mondiali dell'anno 2014 per Rolex e ISAF sono molto più vicini e simili di quanto possa sembrare a prima vista.

AH, IL VELISTA DELL'ANNO...
il premio della Rolex funziona e quest'anno ha scelto due stelle lucenti, tra altri candidati altrettanti illustri (li trovate qua sotto. E non importa che la serata di gala sia stata in buona misura un evento un po' "agé" per dirigenti internazonali dell'ISAF. Averceli di premi "Velista dell'anno" che funzionano ed esprimono valori. Soprattutto, che unificano un mondo, un ambiente. in Italia, come è noto, di "premi" simili ne abbiamo una pluralità, col risultato che anzichè unire, essi dividono e confondono.

I candidati maschili
Mat Belcher and Will Ryan (AUS)
Peter Burling and Blair Tuke (NZL)
Bill Hardesty (USA)
Giles Scott (GBR)
James Spithill (AUS)

Le candidate femminili
Steph Bridge (GBR)
Martine Grael and Kahena Kunze (BRA)
Charline Picon (FRA)

www.sailing.org

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