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24/02/2014 - 21:18

Parole e (si spera) fatti

Nautica e lavoro
Conferenza PD

La nautica al lavoro è lavoro per il Paese. Analisi e proposte per il rilancio dell’industria e del turismo nautico : ne parlano politici, imprenditori ed esperti

 
 
Ne abbiamo già viste tante, ma non perdiamo il vizio di sperare sempre che sia la volta buona. La politica (in questo caso un partito, il PD) torna ad accorgersi della nautica, e prova a occuparsene in modo non casuale e più ragionato. Il nuovo passo è la conferenza intitolata “La nautica al lavoro è lavoro per il Paese. Analisi e proposte per il rilancio dell’industria e del turismo nautico”, che si svolge martedi 25 a Roma, da un’idea dei senatori del Gruppo democratico.
 
GLI INTERVENTI: TRA IMPRENDITORI E POLITICI, UNA PASSIONE
Moderatore sarà il Sen. Raffaele Ranucci, velista appassionato da sempre (è l’armatore del veliero d’epoca Skagerrak, famoso per la leggenda che lo racconta di proprietà di Adolf Hitler. Dopo i saluti del capogruppo PD al Senato, Luigi Zanda, altro diportista, parleranno, tra gli altri, il presidente Anton Francesco Albertoni (ultimi mesi per lui alla guida della Confindustria Nautica, che a maggio cambia timoniere), Giovanna Vitelli del Gruppo Azimut Benetti, Pietro Vassena di Lepanto Yachting, Andrea Razeto, Antimo Di Martino che coordina il progetto End Life Boats, il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio, il direttore scientifico di ONN Osservatorio Nautico Nazionale Gian Marco Ugolini, e altri “politici” ferrati sulla materia, come Armando Cirillo (responsabile Turismo del PD), il Sen. Massimo Mucchetti, giornalista economico e scrittore, presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato), e infine la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia (quella di Trieste e della Barcolana, una delle aree a maggior tasso marinaro e velico di tutto il Mediterraneo) Debora Serracchiani.
 
Inevitabilmente si sentiranno vecchi discorsi e vecchie impostazioni. Ma altrettanto inevitabilmente, l’occasione, visti i tempi e l’andamento del settore, visto il cambio della guardia (e di velocità) al Governo, può imporsi come un momento di svolta. Anche per la troppo chiacchierata nautica italiana.

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