Storia | Regata > Vela Oceanica
16/02/2015 - 03:07
Roma Ocean World, un giorno importante
Roma Ocean World, un giorno importante
Matteo Miceli
oltre Capo Horn
oltre Capo Horn
Il navigatore solitario romano, al 120° giorno del suo giro del mondo partito da Riva di Traiano, ha doppiato all'alba del 16 febbraio (ore 6,32 UTC) il mitico Capo Horn. Da una settimana venti a 35-60 nodi, planate e qualche avaria. Solo 5 italiani l'hanno fatto in solitario. Adesso si torna a salire verso nord, il caldo, l’Equatore… GUARDA 8 VIDEO - E SU SAILY TV IL RACCONTO DALLA VOCE DELLO SKIPPER
ULTIM'ORA: 13 MINUTI DI CHIACCHIERATA SATELLITARE CON MATTEO DA CAPO HORN!
Poco fa la redazione di Saily ha parlato a lungo con Matteo, che è contento e concentrato (non ha potuto ancora inviare foto con il tradizionale cartello con scritto Capo Horn, perchè ha comunque altre priorità che riguardano la navigazione e la barca). Un lungo racconto sui Cinquanta Urlanti, il Capo, la gallina Mor, la barca, le previsioni per la risalita atlantica, le sue paure... IN ONDA ADESSO SU SAILY TELEVISION
IL COMUNICATO UFFICIALE DEL PASSAGGIO DEL CAPO
MATTEO MICELI HA DOPPIATO OGGI CAPO HORN
Oggi 16 Febbraio 2015 Matteo Miceli a bordo di Eco40, il suo Class40, ha
passato il traverso di Capo Horn, alla latitudine di 56o 22' SUD e alla longitudine
di 67o 15' OVEST alle ore 06:32 UTC.
Matteo, nato a Roma 44 anni fa, è partito da Riva di Traiano lo scorso 19 Ottobre
2014 per “Roma Ocean World”, il primo giro del mondo in solitaria senza
assistenza e senza scalo in completa autosufficienza energetica ed
alimentare. Oggi in navigazione solitaria a bordo di Eco40 da 119 giorni 20 ore e
32 minuti Passa Capo Horn!
Matteo entra così nella rosa dei 5 velisti Italiani che hanno doppiato il “Capo dei
Capi” in navigazione solitaria, insieme ad Ambrogio Fogar, Giovanni Soldini,
Simone Bianchetti, Pasquale de Gregorio e Alessandro di Benedetto.
La sua prima dichiarazione al passaggio:
“Questo capo più importante è dedicato al team a terra, senza di loro non sarei mai
riuscito ad arrivare fin qui.
Grazie di cuore”
Centoventi giorni senza ancora aver visto terra...ma sarà vero tutto questo?
Tra 5 ore farà luce e speriamo di veder il mitico capo, a 25 miglia al traverso
neanche la luce del faro si vede :(((
Emozionato e ubriaco :)))
Dal giorno della partenza ha percorso circa 21.000 miglia e ne mancano ancora
circa 9000 miglia per rientrare a Roma.
Matteo è emozionato e contento anche se il Capo non ha smentito la sua fama.
Gli ultimi giorni sono stati durissimi. L’ultimo inconveniente serio è avvenuto la
notte del 15 febbraio quando si è rotta la mura della trinchetta mentre il vento
soffiava da molte ore ad una velocità media, superiore ai 50 nodi con raffiche
costantemente superiori ai 60 nodi che hanno raggiunto i 65 nodi. Non riuscendo
a fermarsi alla cappa si è adoperato per riparare la vela e ripartire. Nell'ultima
settimana Matteo ha superato tre burrasche con vento superiore a 40/50 nodi e
onde che hanno superato i 6,0 metri di altezza d'onda significativa con valori
massimi superiori ai 10,0 m di altezza. Ora inizia la lunga risalita dell'Atlantico. Il
suo prossimo obiettivo è quello di arrivare a latitudini inferiori a 50 gradi sud
dove finirà il pericolo degli iceberg.
Eco40, l’imbarcazione con la quale sta compiendo il giro è completamente
attrezzata con pannelli solari idroturbine e generatori eolici per l’autosufficienza
energetica, a bordo a fare compagnia a Matteo, la Mora, una gallina livornese
imbarcata con Matteo che unitamente alla pesca e ad un orto biologico produce
uova per l’autosufficienza alimentare.
www.matteomiceli.com
PERCHE' CAPO HORN E' CAPO HORN
(Fabio Colivicchi) Se “Sanremo è Sanremo”, come è d’attualità ripetere questi giorni, allora Capo Horn cos’è? Capo Horn non è solo Capo Horn: è di più. E’ la leggenda, fatta di immaginazione e storie vere. E’ il simbolo, se lo passi sei Capo Hornier. E’ una boa: tutte le grandi e piccole regate oceaniche passano qui e solitari, coppie o equipaggi al completo si fanno foto, video, selfie, col cartello e la scritta “Cape Horn”, stappano bottiglie, officiano riti.
Il Capo dei Capi è diventato così famoso, autentico “spartiacque” di due oceani, soprattutto per la storia della navigazione, legato alla sua alta latitudine, alla piattaforma di bassifondi che si estende per una quarantina di miglia e arriccia le onde dell’infinito fetch dei Cinquanta Urlanti. Nei secoli si sono accumulati naufragi, passaggi difficoltosissimi e lunghissimi, in una direzione e nell’altra (certo da Est a Ovest, controvento, è ben più duro), ma anche racconti di inattesa clemenza degli elementi.
Le barche a vela di oggi, sicure, veloci, leggere, e i loro velisti preparati, elettronici, connessi, sembrano soffrire di meno le intemperie, tra loro e il Grande Capo c’è come un patto, un rispetto reciproco. Passare questa boa resta una impresa, da qualsiasi parte tu sia partito. Se poi sei partito da Roma 120 giorni fa, da solo, con una barca di 13 metri costruita con le tue mani, insomma vale tanto. Altro che boa. Un mezzo arrivo, comunque. Una bandierina piantata lì da Roma Ocean World. Come il led sulla Luna. E ora via col rientro a casa!
AMARCORD: RIVEDI LO STRAORDINARIO VIDEO DELLA PARTENZA DI MATTEO SUL CANALE BREAKING NEWS DELLA TV DI SAILY: TELECRONACA DIRETTA E MIGLIAIA DI BARCHE INTORNO! GUARDALO ADESSO CLICCANDO QUI
L’AVVICINAMENTO A CAPO HORN NEL DIARIO DI BORDO DI MATTEO
16 Febbraio 2015
wp 56 22 S 67 15 W ore 06:32 UTC del 16 febbraio 2015
Notte fonda senza stelle, finita l'onda gigante.
Passiamo Capo Horn
Questo capo più importante è dedicato al team a terra, senza di loro non sarei mai riuscito ad arrivare fino qui. Grazie di cuore
Centoventi giorni senza ancora aver visto terra... ma sarà vero tutto questo?
Tra 5 ore farà luce e speriamo di veder il mitico capo, a 25 miglia al traverso neanche la luce del faro si vede :(((
Emozionato e ubriaco :)))
15 Febbraio 2015 (1)
wp 56 36 S S 71 40 W [09:10 UTC]
Direzione del vento 310°, intensità 40, velocità 10, temperatura aria 9.4°, temperatura acqua 4.2°, pressione 989.4. Pioggia. Trinca con una mano. Sono cotto.
Aggiornamento dallo staff di terra: Matteo si trova a circa 150 nm da Capo Horn, questa notte il vento è stato molto intenso, vento a 50 nodi con raffiche fino a 63 come riportano i dati che Matteo invia da bordo.
Il Passaggio del Capo dei Capi è previsto tra le 03:00 UTC e le 05:00 UTC del 16 febbraio.
Si è rotta la mura della trinca. L'anello della mura è rimasto attaccato alla coperta e la vela si è afflosciata rimanendo attaccata allo stralletto. Con quel vento e onda di 6 metri è riuscito a prendere la mano della trinca. Per ripararla sarà difficile e avrà bisogno di tempo buono. Per fortuna il vento è già in calo e si stabilizzerà sui 30 nodi.
15 Febbraio 2015 (2)
wp 56 42 S 70 56 W [13:145 UTC]
Direzione del vento 310°, intensità 35, velocità 8, pressione 990.3. Temperatura aria 9.5°. Temperatura acqua 4.2°. Trinca con una mano. Onde Frangenti.
La difficoltà di passare questo capo si è fatta sentire questa notte. Vento a più di 60 nodi con onde esagerate, navigavo solo con la trinchetta e il pilota faceva fatica; onde continuamente frangenti mi colpivano a volte la fiancata sinistra a volte mi sdraiavano sull'acqua e altre volte mi facevano strambare con lunghe planate.? Ho letto 27 nodi di velocità e raffica a 72 nodi. ?Ad un certo punto sento sbattere la trinchetta, il suo punto di mura si è completamente strappato, la ammaino e penso di rimanere fermo cosi alla cappa secca fino al giorno. Troppo pericoloso, senza velocità le onde mi investono.? Pazzia o paura di scadere troppo verso la penisola antartica, mi vesto e ben legato vado fuori per mettere una mano alla trinchetta per issarla nuovamente.? Lavoro lungo difficile e pericoloso con queste onde che volevano spazzarmi via.? Riesco a issarla nuovamente e si riparte.? In questo modo sono riuscito a non rimanere alla deriva e a fare velocità per non essere in balia delle onde.?? Solo ora che vi sto scrivendo il vento è calato a 35.?? Ancora lunga la strada verso il capo e il calo del vento non è un bene con queste onde giganti.?? Ancora dura
15 Febbraio 2015 (3)
wp 55 47 S 70 06 W [17:10 UTC]
Direzione del vento 300°, intensità 35, velocità 7, temperatura aria 11.8°, temperatura acqua 4.6°, pressione 9919.4. Nuvoloso. Trinca con una mano.
Ancora 35 nodi con grande onda ma ho riposato bene ed uscito un pò di sole che ha caricato le batterie.
Ieri mi sono incantato ad ammirare il volo di questo albatros, è sempre lo stesso da due mesi da quando sono sceso a queste latitudini, si chiama Luigi.?Fa un giro, poi ne fa un altro e si posa sotto vento alla barca, alza un'ala e mi guarda...come a dirmi “stai attento!”??Il video che ho fatto con la mora per San Valentino non ve lo mando...troppo intimo :)??Matteo
14 Febbraio 2015
wp 55 50 S 77 22 W [09:15 UTC]
Direzione del vento 310°, intensità 37, velocità 9, pressione 999.9. Temperatura aria 9.7°. Temperatura acqua 3.9°. Trinca e tre mani. Coperto Batterie 88%. fiocco e una mano.
Passato il 117esimo giorno di venerdi 13, 40 nodi da Nord che mi hanno costretto ad orzare facendo sbattere tanto la barca sulle onde, veramente faticoso, superate le 20.000 miglia dalla partenza!??Io ho spento tutto per non farmi vedere da Samantha e voi? ;-)?? Manca poco per il Capo dei Capi!!!!?? Ciaooo
UNA RACCOLTA DEGLI ULTIMI VIDEO DA BORDO
31 gennaio
1 febbraio
2 febbraio
3 febbraio
9 febbraio
10 febbraio
12 febbraio
15 febbraio
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Poco fa la redazione di Saily ha parlato a lungo con Matteo, che è contento e concentrato (non ha potuto ancora inviare foto con il tradizionale cartello con scritto Capo Horn, perchè ha comunque altre priorità che riguardano la navigazione e la barca). Un lungo racconto sui Cinquanta Urlanti, il Capo, la gallina Mor, la barca, le previsioni per la risalita atlantica, le sue paure... IN ONDA ADESSO SU SAILY TELEVISION
IL COMUNICATO UFFICIALE DEL PASSAGGIO DEL CAPO
MATTEO MICELI HA DOPPIATO OGGI CAPO HORN
Oggi 16 Febbraio 2015 Matteo Miceli a bordo di Eco40, il suo Class40, ha
passato il traverso di Capo Horn, alla latitudine di 56o 22' SUD e alla longitudine
di 67o 15' OVEST alle ore 06:32 UTC.
Matteo, nato a Roma 44 anni fa, è partito da Riva di Traiano lo scorso 19 Ottobre
2014 per “Roma Ocean World”, il primo giro del mondo in solitaria senza
assistenza e senza scalo in completa autosufficienza energetica ed
alimentare. Oggi in navigazione solitaria a bordo di Eco40 da 119 giorni 20 ore e
32 minuti Passa Capo Horn!
Matteo entra così nella rosa dei 5 velisti Italiani che hanno doppiato il “Capo dei
Capi” in navigazione solitaria, insieme ad Ambrogio Fogar, Giovanni Soldini,
Simone Bianchetti, Pasquale de Gregorio e Alessandro di Benedetto.
La sua prima dichiarazione al passaggio:
“Questo capo più importante è dedicato al team a terra, senza di loro non sarei mai
riuscito ad arrivare fin qui.
Grazie di cuore”
Centoventi giorni senza ancora aver visto terra...ma sarà vero tutto questo?
Tra 5 ore farà luce e speriamo di veder il mitico capo, a 25 miglia al traverso
neanche la luce del faro si vede :(((
Emozionato e ubriaco :)))
Dal giorno della partenza ha percorso circa 21.000 miglia e ne mancano ancora
circa 9000 miglia per rientrare a Roma.
Matteo è emozionato e contento anche se il Capo non ha smentito la sua fama.
Gli ultimi giorni sono stati durissimi. L’ultimo inconveniente serio è avvenuto la
notte del 15 febbraio quando si è rotta la mura della trinchetta mentre il vento
soffiava da molte ore ad una velocità media, superiore ai 50 nodi con raffiche
costantemente superiori ai 60 nodi che hanno raggiunto i 65 nodi. Non riuscendo
a fermarsi alla cappa si è adoperato per riparare la vela e ripartire. Nell'ultima
settimana Matteo ha superato tre burrasche con vento superiore a 40/50 nodi e
onde che hanno superato i 6,0 metri di altezza d'onda significativa con valori
massimi superiori ai 10,0 m di altezza. Ora inizia la lunga risalita dell'Atlantico. Il
suo prossimo obiettivo è quello di arrivare a latitudini inferiori a 50 gradi sud
dove finirà il pericolo degli iceberg.
Eco40, l’imbarcazione con la quale sta compiendo il giro è completamente
attrezzata con pannelli solari idroturbine e generatori eolici per l’autosufficienza
energetica, a bordo a fare compagnia a Matteo, la Mora, una gallina livornese
imbarcata con Matteo che unitamente alla pesca e ad un orto biologico produce
uova per l’autosufficienza alimentare.
www.matteomiceli.com
PERCHE' CAPO HORN E' CAPO HORN
(Fabio Colivicchi) Se “Sanremo è Sanremo”, come è d’attualità ripetere questi giorni, allora Capo Horn cos’è? Capo Horn non è solo Capo Horn: è di più. E’ la leggenda, fatta di immaginazione e storie vere. E’ il simbolo, se lo passi sei Capo Hornier. E’ una boa: tutte le grandi e piccole regate oceaniche passano qui e solitari, coppie o equipaggi al completo si fanno foto, video, selfie, col cartello e la scritta “Cape Horn”, stappano bottiglie, officiano riti.
Il Capo dei Capi è diventato così famoso, autentico “spartiacque” di due oceani, soprattutto per la storia della navigazione, legato alla sua alta latitudine, alla piattaforma di bassifondi che si estende per una quarantina di miglia e arriccia le onde dell’infinito fetch dei Cinquanta Urlanti. Nei secoli si sono accumulati naufragi, passaggi difficoltosissimi e lunghissimi, in una direzione e nell’altra (certo da Est a Ovest, controvento, è ben più duro), ma anche racconti di inattesa clemenza degli elementi.
Le barche a vela di oggi, sicure, veloci, leggere, e i loro velisti preparati, elettronici, connessi, sembrano soffrire di meno le intemperie, tra loro e il Grande Capo c’è come un patto, un rispetto reciproco. Passare questa boa resta una impresa, da qualsiasi parte tu sia partito. Se poi sei partito da Roma 120 giorni fa, da solo, con una barca di 13 metri costruita con le tue mani, insomma vale tanto. Altro che boa. Un mezzo arrivo, comunque. Una bandierina piantata lì da Roma Ocean World. Come il led sulla Luna. E ora via col rientro a casa!
AMARCORD: RIVEDI LO STRAORDINARIO VIDEO DELLA PARTENZA DI MATTEO SUL CANALE BREAKING NEWS DELLA TV DI SAILY: TELECRONACA DIRETTA E MIGLIAIA DI BARCHE INTORNO! GUARDALO ADESSO CLICCANDO QUI
L’AVVICINAMENTO A CAPO HORN NEL DIARIO DI BORDO DI MATTEO
16 Febbraio 2015
wp 56 22 S 67 15 W ore 06:32 UTC del 16 febbraio 2015
Notte fonda senza stelle, finita l'onda gigante.
Passiamo Capo Horn
Questo capo più importante è dedicato al team a terra, senza di loro non sarei mai riuscito ad arrivare fino qui. Grazie di cuore
Centoventi giorni senza ancora aver visto terra... ma sarà vero tutto questo?
Tra 5 ore farà luce e speriamo di veder il mitico capo, a 25 miglia al traverso neanche la luce del faro si vede :(((
Emozionato e ubriaco :)))
15 Febbraio 2015 (1)
wp 56 36 S S 71 40 W [09:10 UTC]
Direzione del vento 310°, intensità 40, velocità 10, temperatura aria 9.4°, temperatura acqua 4.2°, pressione 989.4. Pioggia. Trinca con una mano. Sono cotto.
Aggiornamento dallo staff di terra: Matteo si trova a circa 150 nm da Capo Horn, questa notte il vento è stato molto intenso, vento a 50 nodi con raffiche fino a 63 come riportano i dati che Matteo invia da bordo.
Il Passaggio del Capo dei Capi è previsto tra le 03:00 UTC e le 05:00 UTC del 16 febbraio.
Si è rotta la mura della trinca. L'anello della mura è rimasto attaccato alla coperta e la vela si è afflosciata rimanendo attaccata allo stralletto. Con quel vento e onda di 6 metri è riuscito a prendere la mano della trinca. Per ripararla sarà difficile e avrà bisogno di tempo buono. Per fortuna il vento è già in calo e si stabilizzerà sui 30 nodi.
15 Febbraio 2015 (2)
wp 56 42 S 70 56 W [13:145 UTC]
Direzione del vento 310°, intensità 35, velocità 8, pressione 990.3. Temperatura aria 9.5°. Temperatura acqua 4.2°. Trinca con una mano. Onde Frangenti.
La difficoltà di passare questo capo si è fatta sentire questa notte. Vento a più di 60 nodi con onde esagerate, navigavo solo con la trinchetta e il pilota faceva fatica; onde continuamente frangenti mi colpivano a volte la fiancata sinistra a volte mi sdraiavano sull'acqua e altre volte mi facevano strambare con lunghe planate.? Ho letto 27 nodi di velocità e raffica a 72 nodi. ?Ad un certo punto sento sbattere la trinchetta, il suo punto di mura si è completamente strappato, la ammaino e penso di rimanere fermo cosi alla cappa secca fino al giorno. Troppo pericoloso, senza velocità le onde mi investono.? Pazzia o paura di scadere troppo verso la penisola antartica, mi vesto e ben legato vado fuori per mettere una mano alla trinchetta per issarla nuovamente.? Lavoro lungo difficile e pericoloso con queste onde che volevano spazzarmi via.? Riesco a issarla nuovamente e si riparte.? In questo modo sono riuscito a non rimanere alla deriva e a fare velocità per non essere in balia delle onde.?? Solo ora che vi sto scrivendo il vento è calato a 35.?? Ancora lunga la strada verso il capo e il calo del vento non è un bene con queste onde giganti.?? Ancora dura
15 Febbraio 2015 (3)
wp 55 47 S 70 06 W [17:10 UTC]
Direzione del vento 300°, intensità 35, velocità 7, temperatura aria 11.8°, temperatura acqua 4.6°, pressione 9919.4. Nuvoloso. Trinca con una mano.
Ancora 35 nodi con grande onda ma ho riposato bene ed uscito un pò di sole che ha caricato le batterie.
Ieri mi sono incantato ad ammirare il volo di questo albatros, è sempre lo stesso da due mesi da quando sono sceso a queste latitudini, si chiama Luigi.?Fa un giro, poi ne fa un altro e si posa sotto vento alla barca, alza un'ala e mi guarda...come a dirmi “stai attento!”??Il video che ho fatto con la mora per San Valentino non ve lo mando...troppo intimo :)??Matteo
14 Febbraio 2015
wp 55 50 S 77 22 W [09:15 UTC]
Direzione del vento 310°, intensità 37, velocità 9, pressione 999.9. Temperatura aria 9.7°. Temperatura acqua 3.9°. Trinca e tre mani. Coperto Batterie 88%. fiocco e una mano.
Passato il 117esimo giorno di venerdi 13, 40 nodi da Nord che mi hanno costretto ad orzare facendo sbattere tanto la barca sulle onde, veramente faticoso, superate le 20.000 miglia dalla partenza!??Io ho spento tutto per non farmi vedere da Samantha e voi? ;-)?? Manca poco per il Capo dei Capi!!!!?? Ciaooo
UNA RACCOLTA DEGLI ULTIMI VIDEO DA BORDO
31 gennaio
1 febbraio
2 febbraio
3 febbraio
9 febbraio
10 febbraio
12 febbraio
15 febbraio
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