Storia | Regata > Vela Oceanica

17/01/2011 - 22:22

I due velisti romani in viaggio verso l'Islanda

Matteo e Tullio,
l'Odissea è finita

Matteo Miceli e Tullio Picciolini tratti in salvo da un cargo con bandiera di Cipro dopo il naufragio del catamarano Biondina Nera, rovesciato e disalberato. I loro commenti a "caldo".

Salvi! Matteo e Tullio sono finalmente al sicuro. Dopo ore di preoccupazione crescente, in balia di onde e vento a 30 nodi, i due navigatori romani sono stati raggiunti da una nave cargo cipriota, la Delia, che li ha tratti in salvo. Un sospiro di sollievo perché le notizie che arrivavano dall'Atlantico non erano rassicuranti. Raggiunti grazie al telefono satellitare, i due avevano ovviamente rassicurato sulle proprie condizioni ma non hanno potuto nascondere una buona dose di preoccupazione, e tanta stanchezza, accumulata nei lunghi ed estenuanti tentativi di raddrizzamento.
 
Scuffia notturna e rottura dell'albero
I due velisti romani avevano scuffiato questa notte in mezzo all'Atlantico e hanno rotto l'albero. Inutili i tentativi di raddrizzare il loro catamarano Biondina Nera. I 30 nodi di vento e le onde alte sei metri avevano impedito qualsiasi manovra. E Biondina Nera era quindi rimasta scuffiata a 180°.
Miceli e Picciolini hanno provato una nuova manovra di raddrizzamento all'alba (quando in Italia erano da poco passate le 11 di oggi). L'idea era di raddrizzare la barca e di installare un albero di fortuna fino alla costa più vicina (Guyana o Suriname). Ma ancora una volta, nulla da fare. A questo punto, non gli è rimasto che attendere i soccorsi: la più vicina nave era a 90 miglia da loro. Sono state necessarie 7 ore per avvistarli e trarli in salvo.
 
Record addio
I dati agonistici in questi momenti ovviamente passano in secondo piano. Sfuma per questa volta l'obiettivo di riportare in Italia il record di traversata atlantica, da Dakar alla Guadalupa, strappato nel 2007 proprio a Miceli (detenuto in coppia con Andrea Gancia) dai francesi Yves Moreau e Benoit Lequin. Una beffa, resa ancor più cocente dai dati che, appena tre giorni fa, davano Biondina Nera in vantaggio di 90 miglia rispetto al record dei due transalpini.
 
I primi commenti a bordo di Delia
“Stiamo bene anche se sono veramente sfinito e triste – ci dice Matteo Miceli – per aver perso Biondina Nera. Ma la situazione era tragica ed eravamo in balia delle onde. Non governavamo assolutamente e quando la nave si è avvicinata il mare era sempre grosso ed abbiamo avuto veramente paura di non farcela e che quel grattacielo di ferro ci venisse addosso. Ma il comandante della Delia è stato bravissimo e lo ringrazierò per tutta la vita, così come l’armatore che non ha esitato a far deviare la nave per venire in nostro soccorso. Ora stiamo benissimo: abbiamo anche una cabina singola a testa. Un vero lusso. L’unico problema è che questa nave è diretta in Islanda e dovrebbe arrivare lì il 28 gennaio. Spero che ci facciano scendere prima, magari alle Azzorre … purché non ci ributtino in mare!”.

“E’ stata durissima – aggiunge al telefono Tullio Picciolini – perché l’abbordaggio della Delia è stato molto complicato. Ci eravamo messi d’accordo con il comandante che ci saremmo gettati in acqua per essere recuperati, ma al primo passaggio la nave aveva ancora abbrivio e ce la siamo vista brutta. Ci hanno lanciato una sagola ma era pericolosissimo tentare di prenderla. Al secondo passaggio il comandante si è presentato davanti a noi praticamente con la nave ferma e siamo riusciti a prendere la cima e issarci a bordo. Abbiamo preso un sacco di botte ma avevamo un’adrenalina tale in corpo che non sentivamo nulla. Abbiamo scalato quel muro di ferro senza neanche rendercene conto, incuranti di tutto”

Zarlocco (YC Favignana): Ci sono cose più importanti dei record
Nelle prossime ore forse sarà possibile riuscire a parlare con Matteo e Tullio via telefono satellitare, per saperne di più sulla dinamica del naufragio e sul destino della barca.
Al telefono hanno comunque già contattato tutti i familiari, certamente rassicurati dal sentire le loro voci  serene. Contentezza anche tra i tanti amici e appassionati che li seguono e nei loro circoli di appartenenza, la Lega Navale di Ostia (di cui Tullio è presidente), e lo Yacht Club Favignana, la la cui presidente, Chiara Zarlocco, ha seguito con ansia le fasi del recupero: ”Peccato per il record, ma ci sono cose più importanti e saperli in salvo mi ripaga di ogni preoccupazione”.

Commenti