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23/06/2010 - 13:25

Estratto da: "La Bibbia della Vela", Ed. Nutrimenti

Manutenzione di una deriva

Prendetevi cura della vostra deriva. Se la trascurate, si potrebbe ridurre in cattivo stato e farvi brutti scherzi, per non parlare dei soldi sprecati.

Niente sale

Se andate a vela in mare, sciacquate sempre la barca. Il sale corrode facilmente la ferramenta, abrade levele e la danneggia in breve tempo.Usate una manichetta di acquadolce, poi fate asciugare all’ariaaperta senza far sbattere le vele.

Cura degli indumenti

Immergete mute, calzari, giubbotti di salvataggio e tutto il resto in acqua dolce, per eliminare il sale e l’umidità trattenuta. Se non sono perfettamente asciutte, le cerniere si corrodono e si bloccano, tutto diventa appiccicoso e scolorito.

Appendete mute o cerate asciutte su appendiabiti, in un armadio fresco e scuro. Controllate le cuciture delle mute e sostituitele se stanno per rompersi. Le cerniere delle cerate devono aprirsi e chiudersi sempre con facilità.

I calzari di neoprene prendono cattivi odori, soprattutto quando si indossano in giornate calde. Per eliminarli non basta l’acqua, ma è necessaria una soluzione antibatterica.

Pulizia della barca

Se non avete a portata di mano una manichetta, lavate scafo e coperta con una spugna o un panno umido e un secchio d’acqua. Per eliminare lo sporco più ostinato, usate l’acetone estrofinate poi con uno straccio. Evitate i prodotti per uso domestico che possono lasciare residui scivolosi.I veri esperti in pulitura di barche usano un polish antisdrucciolo.

Cura delle vele

Lavate le vele sporche con acqua tiepida e detersivo, poi sciacquatele con acqua dolce fredda. Non aggreditele con spazzole a setole dure, prodotti chimici o varechina.

Meglio non far sventolare la vela per asciugarla: nel tempo si potrebbe rovinare il rivestimento del dacron o la laminazione del mylar. La randa non dà problemi, perché è tenuta abbastanza ferma da albero, boma e stecche. Ma, se il vento è forte, è meglio avvolgere il fiocco o ammainarlo.

Le vele si rovinano alla forte luce solare, quindi, stivatele coperte. Se lasciate la deriva in un deposito con il fiocco avvolto, usate un coprifiocco con cerniera per proteggerlo. Avvolgete completamente le vele di laminato. Ripiegate le vele di dacron. Togliete le stecche o attenuatene la tensione. Non stivate vele ancora bagnate. Il tessuto degli spi è particolarmente soggetto a muffe, che sono difficili da togliere.

Rimessaggio delle barche

Fate uscire tutta l’acqua dalla barca. Svitate i tappi e asciugate l’interno dello scafo con una spugna. Togliete i tappi di scolo per permettere all’aria di circolare nello scafo. Ricordate però di rimetterli, quando uscite di nuovo in mare. Fissate bene il telo di rivestimento stringendo tutte le cinghie sotto lo scafo. Controllate che l’acqua non entri nello scafo. Se avete un telo che copre il boma, spesso è dall’albero che entra la pioggia. Lasciate la barca con la prua sollevata e gli svuotatori aperti in modo che l’acqua esca direttamente. La deriva dovrebbe essere collegata ad ancoraggi fissati al terreno. Le derive sollevate in aria dal vento, d’inverno, provocano grossi danni anche alle altre. Per maggiore sicurezza, togliete l’albero. E state attenti anche ai vostri vicini.

Tenere la barca a casa

Preparate un supporto adeguato, siaper lo scafo (specialmente se è in polipropilene o polietilene facilmente deformabile) sia per l’albero (che deve stare perfettamente diritto).

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