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18/11/2013 - 12:21

Extreme Sailing Series

Mamma che scuffia
SAP Extreme!

Un'altra scuffia, stavolta tocca a SAP Extreme Sailing Team. Per fortuna non si fa male nessuno. Ma il team deve ritirarsi dalla volata per il titolo del circuito mondiale. Il difficile equilibrio tra spettacolo e sport - GUARDA 2 VIDEO E LE FOTO


Non sono una novità, le scuffie dei grandi catamarani in regata: le abbiamo viste alle America's Cup World Series con gli AC45, riviste alle Extreme Sailing Series e ancora in Coppa America, anche con gli AC72. Eppure, ogni volta sembra la prima volta. Non ci si abitua al capovolgimento, tanto meno se è "facile", perchè la barca è estrema (anche di nome). Le barche a vela ci piace vederle nel verso giusto, che navigano veloci, corrono e planano sulle onde, il rischio della scuffia fa parte del gioco, certo, ma deve essere contenuto entro limiti statistici e parametri di sicurezza accettabili. Altrimenti diventa una variabile impazzita, che può determinare i risultati sportivi o anche qualcosa di ben più importante.

L'ultima scuffia della serie "vela spettacolo" arriva dal Brasile nell'ultima tappa dell'Extreme Sailing Series. Ne è vottima SAP Extreme Sailing Team, il cui skipper è Jes Gran-Hansen. Il danese è una vecchia conoscenza in Italia, per le innumerevoli partecipazioni ai match race internazionali coke il Trofeo Roberto Trombini a Marina di Ravenna, e per essere stato in Coppa America su Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato. Proprio Jes Gram-Hansen, il giorno dopo la scuffiona del suo cat, ha comunicato ufficialmente che il team era fuori dalla regata, ritirato. Troppi i danni del dopo scuffia, poco il tempo (e forse le risorse) a disposizione per riparare.

SAP Extrene Sailing Team era in lotta per la vittoria del circuito, testa a testa con Red Bull Team. La notizia del ritiro in qualche modo priva il circuito dello spettacolo e delle emozioni finali di una volata sportiva. Come la scuffia di Artemis ha portato via la vita di Andrew Simpson e ha azzoppato la Coppa togliendo forza al Challenger of Record. Un monito ai fautori della vela spettacolo "a tutti i costi". No: a tutti i costi no. Vela vicino alla costa, anche nei porti, con barche veloci e colorate, azione fisica, boe vicine, manovre concitate, tanta tv e internet, tribune, conferenze stampa, protagonisti e sponsor. Tutto ok, questi ingredienti sono fondamentali e non bastano mai. Ma guai a iscrivere, anche inconsapevolmente, la sicurezza alla voce "spettacolo".

COME E' AVVENUTA LA SCUFFIA
Lo racconta Rasmus Kostner, co-skipper di Jes e tattico. "Eravamo di poppa e stavamo andando bene, abbiamo visto raffiche provenire da dietro, così abbiamo strambato dentro la raffica e preso un buon angolo verso il gate. Improvvisamente la nostra prua si è infilata nell'acqua... il vento ci ha preso in un angolo sbagliato, ed eccoci giù, scuffiati! Neanche il tempo di renderci conto, è successo in un paio di secondi. Da questo momento le cose sono andate avanti altrettanto velocemente, credo ognuno del team ha fatto bene il proprio lavoro, gestito bene la situazione e ognuno a bordo era al sicuro. Abbiamo fatto salire l'ospite su un gommone prima possibile. Certo, sono situazioni nelle quali puoi essere molto preoccuoato che qualcuno possa essere ferito. Comunque tutta la squadra ha fatto un ottimo lavoro e in tre ore avevamo la barca a terra per ispezionare i danni, sperando di poter riparare e continuare la regata nei prossimi giorni... Scuffiare con queste barche è nelle cose. Gli equipaggi spingono sull'acceleratore, noi stavamo andando forte, e quando è accaduto che la prua si è infilata nell'acqua non siao riusciti a gestire la cosa."

Il mattino successivo, come detto, lo skipper Jes Gram-Hansen ha invece comunitao il ritiro del team.

DUE VIDEO SULLA SCUFFIA




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