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07/05/2020 - 17:06

Navigatori, imprese di mare e accompagnamenti musicali

Magellano, 500 anni fa
la circumnavigazione

GUARDA DUE VIDEO E ASCOLTA UN BRANO - Vita e imprese del navigatore portoghese secondo il professor Alessandro Barbero e lo scrittore Stefan Zweig. Colonna sonora: Search for the New Land di Lee Morgan, un pezzo jazz strumentale. Tra biografie, aneddoti, geopolitica e consigli letterari, la rievocazione della storica prima circumnavigazione completa del globo compiuta a metà del Cinquecento. Seguendo l'intuizione di Colombo, e andando oltre. Perchè non dovremmo mai smettere di cercare nuove terre

 

di Christophe Julliand

In italiano Ferdinando Magellano, in portoghese Fernão de Magalhais o de Magalhães, in castellano Magahllanes o Maghellanes, latinizzato Magellanus. Navigatore ed esploratore portoghese. L'uomo che è stato all'origine della prima circumnavigazione completa del globo dal 1519 al 1522,

VIDEO Un viaggio che ha cambiato la Storia riassunto in 8 punti in questo breve elenco di Repubblica TV:

Ci sarebbe forse un nono punto da aggiungere a questa bullet list. Ci arriviamo più avanti.

Sapendo che diverse trasmissioni sul tema sono state diffuse sui vari canali della Rai, abbiamo cercato su Raiplay un video da condividere o almeno da linkare qui. Purtroppo, e ripetiamo purtroppo, digitando il nome del grande navigatore escono fuori soltanto trasmissioni con il giovane cantante Francesco Gabbani vincitore di Sanremo 2017... Ci ritroviamo quindi costretti a inserire da un canale non ufficiale questa puntata de 'Il Tempo e la Storia' condotto da Massimo Barberini con la partecipazione del Professor Alessandro Barbero.  

VIDEO Il viaggio di Ferdinando Magellano raccontato da Alessandro Barbero

Alla fine di questa trasmissione, per chi volesse approfondire, Alessandro Barbero consiglia la lettura del libro di Antonio Pigafetta. La memoria di Magellano è stata tramandata prima di tutti da uno dei suoi compagni di avventura, uno dei pochi sopravvissuti al viaggio, in un libro il cui titolo completo è Relazione del primo viaggio intorno al mondo. Notizie del Mondo nuovo con le figure dei paesi scoperti descritti da Antonio Pigafetta, vicentino, cavaliere di Rodi. Una fonte primaria consultabile qui (LINK) che gli storici si apprestano a usare di nuovo per commemorare nel 2022 i primi 500 anni della fine del viaggio inaugurale dell'umanità intorno al globo. 

Tuttavia la testimonianza di Pigafetta presenta almeno una lacuna: racconta poco le origini del nostro eroe. Se vi chiedete perché Magellano fece quel viaggio per conto della Spagna di Carlo Quinto e non del Portogallo (passando così per un rinnegato, traditore della propria patria agli occhi dei suoi contemporanei, come di alcuni storici di secoli più recenti); se volete saperne di più su come gli è venuto in mente quel viaggio e chi fosse prima di diventare capo della storica spedizione, allora c'è un altro libro che vi consigliamo caldamente: ''Magellano'' di Stefan Zweig (Rizzoli, 2006 per l'ultima edizione in italiano)

Le origini del libro di Stefan Zweig - Il Magellano di Zweig è stato pubblicato la prima volta nel 1938, il titolo originale in tedesco è 'Magellano, l'uomo e la sua gesta' ma la seconda parte del titolo è scomparsa nelle traduzioni in altre lingue. Questo libro – racconta nella prefazione l'autore austriaco emigrato negli Stati Uniti per fuggire alle persecuzioni del nazismo - è nato quasi per caso, dal sentimento di vergogna. In viaggio da diversi giorni, a bordo di una nave diretta verso il Sud America, Zweig inizia a annoiarsi.

Gli viene questo pensiero: ma come osi lamentarti quando sei a bordo di una nave, in buona compagnia e con a disposizione tutto il lusso possibile e immaginabile. Ricordati i navigatori di una volta, loro sì che potevano trovare il tempo lungo e esprimere qualche lamento. Così fruga nella biblioteca di bordo, alla ricerca di qualche racconto d'epoca. E si appassiona al personaggio di Magellano. Una volta sceso a terra, approfondisce il tema, si documenta e scrive un libricino lungo poco più di duecento pagine. Biografia o breve romanzo storico con tutto quello che ciò comporta in fatto di interpretazioni personali, il libro di Zweig colpisce per lo stile limpido, magnifica opera di divulgazione comprensibile da tutti.

Il contesto geopolitico - Il primo capitolo è intitolato Navigare Necessita Est. Partendo dall'impero romano, racconta l'origine della corsa alle spezie che farà basculare l'Europa nell'era moderna. Vi è citata questa profetica frase e probabile ispirazione di molti esploratori del XV e XVI secolo, versi composti nel primo secolo dopo Cristo da Seneca per la tragedia di Medea: ''Negli ultimi anni verrano secoli nei quali l'Oceano allenterà le legature e i vincoli delle cose, e si scoprirà un gran paese, e un altro come Tifi, scoprirà nuovi mondi e non sarà Tule l'ultima delle terre.'' 

Nello stesso capitolo, Zweig traccia in poche ma rigorose linee il quadro geopolitico dell'epoca di Magellano: il controllo assoluto da parte dei musulmani della via orientale verso l'agognata India e le ricchezze delle isole delle spezie. Che sia via terra o via Mar Rosso, da Levante non si passa. Racconta la folgorante ascesa di una piccola nazione come il Portogallo tagliata fuori dal Mediterraneo perché affacciata soltanto all'Atlantico, si trova costretta quindi a trovare in quell'immensità le rotte della ricchezza.

La formidabile accelerazione geo-storica orchestrata prima dal Re del Portogallo Enrico il Navigatore che ha permesso le scoperte successive dei vari Bartololemo Diaz, Vasco de Gama, Cabral e altri. Lo stupore dopo il primo viaggio del genovese Cristoforo Colombo che, per conto della Castilla, sbarca nel 1492 nelle attuali Bahamas, scopre sin dal primo viaggio tante isole che divennero Indie Occidentali ma non è mai risucito a consegnare brevi manu la lettera destinata all'imperatore di Cipango, l'attuale Giappone che Marco Polo fece scoprire all'Europa.

La disillusione che segue quando queste nuove terre appena scoperte, e che presto avrebbero preso il nome di Americhe, sembrano un muro invarcabile esteso da Nord a Sud rendendo apparentemente impossibile il viaggio verso l'Oriente facendo rotta per Ponente. Si intensifica così la rivalità tra Portogallo e Spagna. Rivalità che, sottolinea Zweig, avrebbe potuto concludersi in guerra aperta tra le due giovani potenze appena liberate dall'occupazione degli infedeli musulmani se il Papà non avesse fatto firmare dalle relative teste coronate il trattato di Tordesillas (1494), prima partizione di un mondo ancora parzialmente scoperto: le terre scoperte ad Est del meridiano 46°37' cioè l'Africa e l'India sono monopolio del Portogallo, alla Spagna tutte le altre terre situate a Ovest della medesima linea chiamata Raya.

Le origini di Magellano e del suo destino - Nel secondo e terzo capitolo, Zweig racconta le origini di Magellano (orfano di una famiglia della piccola aristocrazia), la carriera militare per la corona portoghese, la partecipazione in India alle prime guerre coloniali dell'era moderna, i tanti viaggi, quindi i primi incontri con altri esploratori. Uno in particolare: tale Ferdinando Serrão. In quei tempi, Serrão, è il viaggiatore occidentale che si è spinto più a Est nell'Oceano Indiano, verso le attuali Indonesia e Filippine. Ha visto queste isole – le Molucche - dove si raccolgono a carrellate le noci moscate, i chiodi di garofano e altri beni preziosi. Serrão si trova così bene in queste isole che diventa consigliere del rajah locale, sposa un'indigena, fa figli meticci e, ciao ciao, non ritorna mai in Europa. In una lettera però informa il suo amico (che è anche il suo cugino) dell'esistenza di queste isole e lo invita a venire a trovarlo.

Così germoglia l'idea di Magellano. Viene rinforzata dal fatto che alcuni piloti e navigatori, tra cui Amerigo Vespucci, hanno navigato lungo le coste del Brasile verso Sud e alcuni raccontano l'esistenza di un ''paso''. E se fosse questo è il passaggio verso il mare immenso che ha potuto contemplare  Balboa salito sulle colline dell'attuale Panama guardando verso Ovest?

Seguire l'intuizione e il ragionamento di Colombo. Andare oltre. Così com'è stata aggirata l'Africa passando a Sud, forse si può fare lo stesso con il Nuovo Mondo: raggiungere le Molucche facendo rotta verso Ovest, caricare le navi di spezie e tornare in Europa mantenendo la stessa rotta. Quindi, poiché la terra è rotonda, farne il giro completo. E' questo il progetto che Magellano vuole proporre al re del Portogallo. Però, il nipote adottivo di Enrico il Navigatore si rivela meno lungimirante del nonno e durante l'incontro avvenuto tra i due uomini nel 1517, il Re non lascia nemmeno il tempo a Magellano di presentare il suo audace progetto.

Qualche tempo dopo, la medesima proposta sarà accolta con maggiore attenzione dalla corte di Spagna.

Il contratto con la Spagna, la circumnavigazione, la morte - I capitoli successivi del libro di Zweig raccontano l'accordo siglato tra Magellano e Carlo Quinto. Il navigatore portoghese diventa capitano generale di una flotta di cinque navi. Come sottolinea Barbero nella trasmissione, il contratto prevede che il portoghese diventi governatore di tutte le nuove isole e terre che verrano scoperte. Prima ancora di partire per questo viaggio, Magellano deve fronteggiare alcuni animi maligni, sia portoghesi che spagnoli, indignati del presunto tradimento in atto da parte del capitano generale. Si fomenta contro di lui, addirittura tra i membri del suo equipaggio. Una volta salpata la flottiglia, la crisi culmina con violenza in seguito all'ammutinamento di una parte dell'equipaggio mentre le navi aspettano il ritorno della primavera in Patagonia, per continuare a cercare il passaggio.

Conosciamo il seguito e la fine. La scoperta del paso, cioè dello Stretto che oggi porta il nome di Magellano, la traversata dell'Oceano da lui battezzato Pacifico ma che è stato anche quello della fame e della sete, dello scorbuto e della morte di tanti suoi marinai. Conosciamo anche il destino tragico di Magellano: navigatore e non solo, anche conquistador, anche evangelista, anche militare, animato però, ci dice Zweig, da una di queste bizzarre qualità dell'essere umano, la volontà di scoprire, di conoscere. 

Nel suo libro, lo scrittore saluta la caparbietà dei sopravvissuti dell'equipaggio rimasto fedeli a Magellano. Perseveranza grazie alla quale la Victoria, unica delle cinque navi ancora a galla, capitanata da un marinaio basco, riesce a tornare in Spagna, a completare la missione. L'ultima parte del viaggio non è certo una passeggiata, trattandosi di una navigazione senza sosta dalle isole della Sonda in Indonesia fino a Capo Verde. In effetti, fermarsi in qualche porto dell'Indiano tutto controllato dai rivali portoghesi sarebbe stato troppo rischioso. Non era pensabile farsi confiscare le cinque tonnellate di spezie, carico più che sufficiente per ammortizzare alla grande l'investimento iniziale.

E' proprio durante l'ultimo scalo a Capo Verde che, prima di ripartire per l'ultimo tratto del viaggio e chiudere il cerchio, il preciso e attento cronista Pigafetta nota uno strano fenomeno. Convinto che il giorno della settimana da annotare nel suo giornale di bordo fosse un mercoledì, il suo interlocutore gli dimostra che in realtà quel giorno del 1522 era un martedì. Fenomeno che ispirerà vari romanzieri e scrittori, e avrebbe forse meritato un nono punto nella bullet list riassuntiva di Repubblica TV.

La colonna sonora di un film ancora da girare - Il prof Alessandro Barbero (se non ci fosse bisognerebbe inventarlo e magari dargli spazio in prime time) non propone nessun film da consigliare, per il semplice motivo che, strano ma vero, non esiste. Se non esiste, forse è perché, ''i morti hanno sempre torto'' come dice Zweig nel titolo dell'ultimo capitolo del suo appassionante libro. In questo capitolo, l'autore sottolinea come fattualmente, a parte il beneficio diretto delle spezie importate, l'impresa di Magellano risulta inutile per la Spagna dal punto di vista materiale. Le isole da lui scoperte saranno presto rivendute. Sul piano immateriale invece, le conseguenze sono enormi e riguardano tutta l'umanità. La sua impresa ha semplicemente dimostrato, e questa volta definitivamente, che la Terra è rotonda ma molto più grande di quanto calcolato dagli antichi e da Tolomeo.    

In compenso a rendere più popolare la fama di Magellano potrebbe riuscire Amazon Prime Video, che in collaborazione con la spagnola Rtve, sta producendo una serie in quattro episodi che usciranno l’anno prossimo col titolo Sin Límites (Senza limiti), con un regista d’eccezione: l’inglese Simon West (Con Air, Lara Croft: Tomb Raider) e soprattutto un notevole budget: 5 milioni per ognuno dei quattro episodi. Cinquecento anni dopo, una operazione mediatica potrebbe ridare giustizia a una storia di mare senza paragoni per l'epoca.

Se non esiste (ancora) il film, abbiamo però già la colonna sonora: Search for the new land, brano composto da Lee Morgan apertura dell'album eponimo pubblicato da Blue Note nel 1964. Uno dei capolavori dell'etichetta new yorchese, label fondato nel 1939 da Alfred Lion e Alfred Wolf, due emigrati di origine tedesca e ebraica sfuggiti come Stefan Zweig dalle persecuzioni del nazismo.

ECCO IL BRANO: https://www.youtube.com/watch?v=YDfkkRa1VA8

La trama di Search for the New Land - A contrario dell'equipaggio di Magellano non ci sono né fomentatori, né traditori nella ciurma radunata intorno al  trombettista Lee Morgan per la registrazione del pezzo: Wayne Shorter al sax tenore, Grant Green alla chitarra, Herbie Hancock al pianoforte, Reggie Workman al basso e Billy Higgins alla batteria. Dopo aver assimilato i passi avanti realizzati dai loro predecessori, a volte come leader, a volte come sideman, tutti pezzi da novanta, grandi artefeci nella creazione di un nuovo sound, il jazz moderno.

Morgan il Pirata (non inventiamo nulla, è il titolo dell'ultimo brano del medesimo disco) prende il comando della nave - metti uno sloop armato a cutter – con l'intento di raggiungere coste ancora sconosciute. Mollano gli ormeggi e questo è il tema, il ritornello che, nel pieno rispetto delle forme del jazz di quegli anni, verrà ripetuto lungo tutto il brano dopo gli assoli individuali. Un tema che, con i suoi rulli di cimbali, ricorda inequivocabilmente la musica delle onde a riva. Sembrerebbe la fine di una canzone ma è solo l'inizio.

Issano le vele, la nave prende velocità, arriva lo swing (''it must schwing'' ripeteva il fondatore della Blue Note ai suoi artisti con forte accento tedesco). ''Rotta a Ovest! Signor Wayne, lei prenderà il primo assolo mentre riporto il punto nave sulla carta''. Terra! Terra! L'assolo si dissolve in coro, torna il ritornello. ''Bello qui, ma  dobbiamo ripartire. Questa volta ci sto io al timone'', ordina Captain Morgan. Di nuovo questi accordi di basso, questi riff al pianoforte, alla chitarra, di nuovo questo swing. ''A Ovest, sempre più a Ovest! E' il vostro turno Signor Hancock, poi sarà il vostro Signor Green. Voi della sezione ritmica, occhio un po' a queste vele, dobbiamo rimanere nel tempo!'' Cosi, a turni, uno dopo l'altro, tutti i musicisti prendono il timone improvvisando il loro assolo, interpretando il tema.

Una canzone che non dovrebbe mai finire, così come non dovremmo mai smettere di cercare nuove terre. Anche se soltanto per riscoprirle.

 

Nella sezione APPROFONDIMENTI (a destra nella pagina o in basso nella versione mobile) anche un po' di documenti scovati nel fantastico portale della Bibliotheque Nationale de France.

Magellano secondo il prof Barbero e Stefan Zweig Colonna sonora: Search for the New Land di Lee Morgan 

 

 

   

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