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24/05/2017 - 09:06

A 48 ore dal via, ultime riflessioni su una edizione controversa del Trofeo

Insomma, chi vince la Coppa?

E' la vigilia della Coppa America numero 35, a Bermuda. Non c'è più tempo per le parole, da giovedi conteranno solo i fatti (e i punti) in regata. Per la prima volta vedremo regate con barche - i cat AC50 - che voleranno sull'acqua dalla partenza all'arrivo: cosa cambia? L'incognita meteo. Cosa sappiamo (e soprattutto non sappiamo) di barche e team. I favoriti dei bookmakers, e le previsioni di 3 italiani che di Coppa ne sanno parecchio: Cino Ricci, Matteo Plazzi e Enrico Chieffi - GUARDA 2 VIDEO

 

26 maggio-27 giugno: un mese per divorarsi la storia della XXXV America's Cup, cinque sfidanti e un defender. Sarà la Coppa delle acque turchese chiaro di Great Sound a Bermuda, che preoccupano i velisti perchè - si dice - rendono difficile "vedere" le raffiche sulla superficie, ma che saranno un balsamo per gli occhi degli spettatori.

Spettatori? Quanti? Altra bella domanda, visto che l'evento resta controverso, decisamente chiuso in se stesso, ogni tentativo di far uscire la vela dai suoi strettissimi confini sembra tramontato, guardare le regate sarà un difficile (e costoso) slalom tra pay-tv, pay-web, app e dintorni. Andare a Bermuda, poi, neanche a parlarne: costi assolutamente proibitivi. Insomma la vela ha chiuso il suo trofeo più antico e iconico, teoricamente rappresentativo della sua essenza e un tempo "popolare", in una sorta di santuario irraggiungibile.

 

VIDEO: IL VILLAGGIO (SPERDUTO) DELLA 35 AMERICA'S CUP

Sarà la prima Coppa delle barche a vela che voleranno sull'acqua dalla partenza all'arrivo: gli AC50 promettono di raggiungere addirittura i 50 nodi, circa 100 chilometri all'ora. In mezzo a tante novità, lontananze, incertezze, la solita domanda che per fortuna restituisce la dimensione sportiva alla Coppa: chi vincerà?

Il defender Oracle USA, e gli sfidanti Emirates Team New Zealand (ETNZ), Land Rover BAR (Ben Ainslie Racing), Artemis SWE, SoftBank JPN e Groupama FRA, si sfideranno tutti insieme nella prima fase: America's Cup Qualifier dal 26 maggio al 3 giugno (DATE E DETTAGLI COMPLETI IN QUESTO NOSTRO POST). Due Round Robin (tutti si incontrano con tutti due volte) con lo stesso sistema di punteggio: 1 punto per ogni match vinto. Il team inglese BAR aggiungerà alla classifica finale il bonus di 2 punti guadagnato vincendo le AC World Series, e Oracle 1 punto in quanto secondo classificato. Alla fine di questa prima fase un team (l'ultimo classificato) farà le valigie e tornerà a casa, eliminato.

Il primo sfidante classificato nelle ACQ ha il diritto di scegliersi l'avversario per le Semifinali Louis Vuitton (6-8 giugno), alla fine delle quali (al meglio delle 5 vittorie), i due team perdenti saranno eliminati e i vincenti si affronteranno nella Finale Louis Vuitton (10-12 giugno, tutto superveloce), sempre al meglio delle 5 vittorie, per decidere chi sarà lo sfidante ufficiale di Oracle USA.

L'America's Cup Match, la finale vera e propria tra sfidante e detentore si svolgerà tra 17 e 27 giugno, ma con lunghe soste e regate solo nei weekend, sarà al meglio delle 7 vittorie, quindi con minimo 7 e massimo 13 regate da vedere. Ma attenzione, c'è un gigantesco "bug" nel Protocollo, che rende possibile arrivare anche alla quattordicesima regata: "Se il vincitore delle AC Qualifier è un concorrente del Match finale, il concorrente che non ha vinto le AC Qualifier partirà con un punteggio di meno un punto (-1)". Capito? Mica tanto eh? Allora: visto che alle ACQ di qualifica partecipa anche il defender, il Protocollo ha inserito questa polpetta avvelenata: mettiamo che Oracle sia il vincitore delle ACQ, e ovviamente partecipi come defender al match finale: il suo avversario (non avendo vinto la ACQ) partirà dal punteggio sfavorevole di -1. La cosa vale - persino più chiaramente - anche al contrario: se Oracle non vincerà le ACQ della prossima settimana, sicuramente inizierà la finale per difendere la Coppa in svantaggio da -1, chiunque sia il suo sfidante ufficiale.

Criptica e misteriosa Coppa America come sempre.

Altre chicche. Gli equipaggi sono composti da sole 6 persone (erano 17, ricordate? ad Auckland 2000 e a Valencia 2007), con possibilità di effettuare 2 sostituzioni tra una regata e l'altra, in considerazione dell'impegno fisico richiesto specie ai quattro grinder che devono girare manovelle (o pedalare, nel caso dei kiwi) per fornire energia ai complessi sistemi idraulici che regolano i multiscafi. Vedremo dopo 25 minuti di regata intensa, quali e quanti grinders/ciclisti saranno ruotati, e se altri team (come si continua a vociferare) opteranno per il sistema a pedali.

Siamo sempre in Coppa America e le regole, si sa, favoriscono sempre un pochino il defender. Pochino, poi. Oracle è autorizzato a scegliere tra due scafi, mentre gli sfidanti ne hanno uno solo. Dal varo alle Semifinali, si possono usare al massimo 12 fiocchi (4 in più solo in caso di match finale), e solo 2 rande alari wingsail per ciascun team. Una scuffia sarebbe per chiunque un problemino.

MA INSOMMA QUINDI CHI VINCE? - Con le barche che voleranno dall'inizio alla fine, anche in virata e strambata, gli osservatori tendono a ritenere che se un team è in testa alla prima boa avrà chanche di vittoria almeno dell'80%. Le statistiche confermano: 2 volte su tre la barca avanti ha vinto. C'è poi l'incertezza legata alle condizioni meteo. Le previsioni indicano una forchetta di 7-11 nodi di vento nel mese delle regate. Pare buono, visto che la regola prevede un limite 6-25 nodi per gli AC50, ma i team hanno navigato poco in quel range di vento leggero, vista la fase finale di preparazione in inverno.

Le barche si sono viste poco, le prestazioni si possono solo dedurre o immaginare, difficile stilare una lista razionale di favoriti. Partiamo dalle scommesse: online in favoriti sono Oracle USA e Land Rover BAR, ma ultimamente le cose sono cambiate, e anche gli scommettitori stanno virando verso Artemis SWE che ha mostrato spunti consistenti. Restano oscure le reali potenzialità dei kiwi, e incertezza sulla possibilità che essi possano usare i loro foil migliori, per una serie di ragioni. I francesi hanno migliorato le manovre e sono meno lontani di un mese fa, anche se voci da dentro al team riferiscono che sono qui per puntare alla prossima edizione, la 36... SoftBank e Dean Barker hanno pacchetto e uomini per essere al top, e lo stesso per Land Rover BAR e Ben Ainslie, a dispetto dei rumors sulla presunta lentezza della barca inglese. Il defender Oracle è forte ma non avrà vita facile con nessuno. Insomma niente si può dire scontato. Non c'è un favorito più avanti degli altri, specialmente perchè nessuno ha ancora provato la configurazione ideale per il vento leggero atteso per la prima settimana di regate.

NOI LA VEDIAMO COSI'... - Oracle ha per forza dei favori, è il defender, ha mezzi illimitati, fa e disfa le regole, ha dietro Russell Coutts, e ha un challenger alleato in SoftBank. Per lui qualcosina in più. Ma nel gioco delle sorprese, dei piccoli pesi che spostano montagne, il bioritmo di questa Coppa può rivoltarsi in favore di due team: uno è un outsider che però sta facendo tremare tutti: Artemis, che in più ha un Francesco Bruni nel "motore"... L'altro è l'eterno sfidante, ex detentore, il paese della vela, i kiwi che non si arrendono mai: Emirates Team New Zealand. Il vincitore della XXXV America's Cup sarà uno di questi tre? Non per tenerci al vento, poi, ma: credete davvero che Ben Ainslie sia così scarso? Non c'era lui dietro alla rimonta 1-8 finita 9-8 di Oracle con ETNZ? E allora, chi ci dice che non sarà davvero la volta che la brocca torni in Gran Bretagna?

ABBIAMO SENTITO IL PARERE DI TRE ESPERTI SPECIALI...

CINO RICCI (Skipper di Azzurra 1983, la barca che ha portato l'Italia in Coppa America) - "Non è facile, ma io tengo per i neozelandesi. I favoriti, per me, sono loro. Hanno qualcosa in più, qualcosa dentro, che li spinge a cercare soluzioni innovative, diverse, sono sempre sul pezzo, non sono solo gente che fa gli allenamenti, guarda quello che hanno tirato fuori con i grinder in bicicletta... Mi chiedono se è giusto che gli americani possano copiare le biciclette: certo che si! La Coppa è sempre stata così, tu nascondi la pistola fino all'ultimo, facendo vedere la sciabola, altrimenti ti copiano e ti fregano. E' successo al Moro e anche all'ultimo Alinghi. Dove vedrò le regate? Da nessuna parte, me le racconterete dopo..."

MATTEO PLAZZI (storico di Luna Rossa, con cui ha vinto la Louis Vuitton Cup 2000. Poi vincitore dell'America's Cup 2010 con Oracle) - "Posso dire che, per la vittoria nella Louis Vuitton Cup, punto tutto su Emirates Team New Zealand. Sarà lo sfidante ufficiale di Oracle. Poi... si vedrà. In finale, come abbiamo visto, può sempre succedere di tutto. I kiwi finora sono quelli che vanno meglio con vento leggero, gli unici ad alzarsi sui foil sempre, vanno come bestie. Merito senz'altro anche delle biciclette..."

ENRICO CHIEFFI (Ha fatto la Coppa America con Il Moro di Venezia 1992 con cui ha vinto la Louis Vuitton Cup. Campione del mondo Star 1995, olimpico Atlanta 1996. Oggi guida Nautor's Swan) - "Da un punto di vista statistico (in base a quanto si vede e si sente), Oracle o Artemis. Da un punto di vista romantico, sicuramente New Zealand!"

 

VIDEO: THERE IS NO SECOND

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