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04/06/2019 - 17:08
L'Optimist e il caso Faccenda
Il mondo della super-barchetta giovanile è movimentato da qualche settimana dopo che alcune barche del Cantiere italiano Faccenda sono state trovate fuori stazza. Intervento di IODA (la classe internazionale) e richiamo del Cantiere per sistemare le barche. Il punto dell'AICO e il post facebook di Marco Faccenda. Il caso verso la normalizzazione. Ma si è mosso anche il Procuratore FIV...
Marco Faccenda è un velista e costruttore italiano molto noto anche all'estero soprattutto per i suoi innumerevoli titoli mondiali Vaurien. Il cantiere a Rosignano Solvay vicino Livorno negli anni ha realizzato tanti Vaurien, la classe delle origini, la preferita, sia di legno che di vetroresina. Poi, per la passione del suo titolare, si è cimentato con altre classi, anche l'olimpico 470, lo Snipe, il 420, la grande barca scuola M510, e infine l'Optimist.
L'Optimist Faccenda si è fatto notare negli ultimi anni entrando nelle classifiche e vincendo. Oggi Faccenda ha un discreto mercato in Italia e non solo. Ma da qualche settimana è arrivata una tempesta. Un controllo di stazza, seguito a una protesta rigettata, con il successivo coinvolgimento della IODA (la classe Optimist Internazionale) ha evidenziato dei problemi di stazza di alcuni Optimist Faccenda.
La questione ha avuto rilevanza anche perchè sollevata in chiusura delle qualifiche per Europei e Mondiali. Dunque con effetti importanti, riflessi sull'ufficializzazione dei risultati finali, malumori di chi è rimasto fuori dalle qualifiche, discussioni tra allenatori, circoli, famiglie, da ultimo persino una indagine della Procura FIV.
La classe italiana AICO ha sentito il bisogno di un chiarimento che facesse il punto sulla situazione creatasi, e con l'obiettivo di calmare le acque. Potete leggere qua sotto la comunicazione AICO. A stretto giro, è intervenuto anche lo stesso Marco Faccenda, e trovate qui sotto anche gran parte del suo post FB.
Di fatto AICO chiarisce che il coinvolgimento di IODA (la classe mondiale) non è farina del suo sacco, ricorda che la classe è one-design e che lo stampo è autorizzato dalla IODA (che lo ha fatto per quello di Faccenda). Dal canto suo Faccenda si difende: "Sono ben consapevole che trattandosi di un lavoro puramente manuale ed artigianale, vi possono essere in assoluta buona fede margini minimi di errore e per questo mi sono subito attivato per porvi rimedio nel più ampio spirito di collaborazione con la IODA alle cui indicazioni mi sono scrupolosamente attenuto e con la quale sono in costante contatto."
Ad arroventare gli animi anche la decisione che tutti gli Optimist Faccenda fossero stati ristazzati in vista dello scorso weekend per le previste Selezioni Zonali per il campionato italiano. Mossa forse resa doverosa dalla situazione, ma che certo ha messo molti giovani velisti in difficoltà. L'obiettivo di tutti deve essere riportare serenità nella classe, tantopiù che si tratta di giovanissimi che non devono avere il minimo dubbio sulla regolarità del contesto sportivo nel quale si trovano a "giocare".
Da una parte ci sono famiglie e ragazzi che possono contestare l'esito delle qualifiche dopo l'emergere dei problemi di stazza. Dall'altra un cantiere che si sente sotto attacco, ma si rimette alle decisioni degli organismi nazionali e internazionali. In mezzo ci sono stazzatori che hanno stazzato, la classe italiana (ricordiamo che l'Italia esprime da due anni il campione del mondo Optimist, Marco Gradoni) AICO, e la stessa FIV, sullo sfondo la classe mondiale IODA e i rapporti non propriamente idilliaci della vela italiana con World Sailing. Ci sono tutti gli ingredienti per un cocktail esplosivo. Lo vogliamo far scoppiare, o non gli diamo questa soddisfazione, e lo risolviamo insieme, secondo le regole dello sport?
LA COMUNICAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA CLASSE OPTIMIST A.S.D.
A tutti gli associati
Per completezza di informazione crediamo sia doveroso puntualizzare quanto segue
- in data 30/04 durante la 1° selezione nazionale di Napoli è stata presentata una protesta di stazza da parte di una concorrente nei confronti di tutti gli scafi presenti alla selezione prodotti dal Cantiere Faccenda.
- A seguito di ciò, la protesta è arrivata alla IODA (non tramite l’A.I.C.O.).
- La commissione di stazza IODA, in data 11/12 maggio, ha fatto un sopralluogo al Cantiere Faccenda per fare le verifiche che ha ritenuto opportune. Si ricorda che l’Optimist è ONE DESIGN e cioè lo stampo è uno e deve essere autorizzato dall’associazione internazionale.
- A seguito del sopralluogo ed in attesa di ulteriori decisioni, le barche sono state ricontrollate a Follonica per la 2° selezione nazionale. Le imbarcazioni che presentavano dei problemi sono state rimesse a posto e sul certificato di stazza sono state riportate le modifiche, controfirmate dallo stazzatore presente.
- In data 24 maggio l’AICO ha ricevuto un’ulteriore comunicazione della IODA che, a seguito dell’accertamento di alcune non conformità nello stampo, ci informava di aver chiesto al cantiere Faccenda di pubblicare un richiamo ufficiale dal suo sito web, dove si invitava tutte le barche prodotte dal 2016 al 2019 ad essere riportate in cantiere per una verifica. Lo stesso cantiere aveva già iniziato a lavorare per rimettere a posto le barche ma tutto questo, senza la nuova timbratura di uno stazzatore, non era sufficiente e avrebbe lasciato spazio a ulteriori polemiche e proteste.
- Il Cantiere Faccenda ha pubblicato l’avviso il 29 maggio, nonostante la comunicazione di tale iniziativa della IODA fosse del 24 Maggio. Solo il 30 maggio, in accordo con FIV, è stato possibile per noi condividere la notizia e avvisare i nostri associati
https://www.optimist-it.com/cms/testo.php?idtesto=155920102092217
- in data 31/05 è’ stato deciso di avvisare nuovamente gli associati per le selezioni zonali
https://www.optimist-it.com/cms/testo.php?idtesto=155931338855963
La nuova comunicazione è stata fatta per evitare che si innescassero ulteriori situazioni che potevano portare a proteste, oltre che di stazza, anche ad azioni più gravi, essendo ormai tutti a conoscenza di quanto accaduto da Napoli in poi.
Per chi aveva rimesso a posto le barche sarebbe stato necessario solo il controllo e la nuova firma; per chi non lo aveva fatto, avrebbe potuto regatare con un’altra barca, in attesa di rimetterla a posto; per chi invece aveva deciso di regatare senza aver fatto sistemare la barca, il rischio sarebbe stata la squalifica per le prove corse.
Ci sono delle comunicazioni della IODA molto chiare ed è obiettivo di tutti ristabilire quanto prima un clima di rispetto, cercando di tenere un profilo basso, senza divagare in versioni dei fatti non complete che portano a chiacchiere da bar inutili e dannose.
Da notare che la FIV si è fatta carico di non imputare costi dei controlli di stazza effettuati, né a Follonica, né nelle varie zone, ma di tutto questo niente è stato detto.
Inoltre la FIV ha anche aperto un procedimento della procura federale per indagare su quanto accaduto.
Crediamo sia doveroso attendere la conclusione dell’indagine prima di trarre conclusioni affrettate.
IL SEGRETARIO NAZIONALE ASSOCIAZIONE ITALIANA CLASSE OPTIMIST
Norberto Foletti
IL POST FACEBOOK DI MARCO FACCENDA
Premetto che sono stato e sono tutt’ora un velista che ama questo sport e da quando ero un bambino costruisco barche. L’ho sempre fatto con passione ed amore per il mare e con l’obiettivo di vedere sempre più gente possibile navigare.
Ho sempre costruito ricercando la massima qualità e prestazione. Negli ultimi anni i miei optimist hanno raggiunto un alto livello tanto che i migliori optimisti sia in Italia che nel Mondo hanno scelto le mie barche.
Faccenda è probabilmente risultato “scomodo” o non so cosa ed ho così ricevuto una protesta di stazza. Le mie barche sono state tutte misurate a fondo durante le selezioni nazionali. Alcune di queste, ma come anche però alcune di quelle di altri cantieri, hanno riportato delle piccolissime problematiche sulle misure di stazza (maggiormente si parla di meno di 1 mm). Altre mie barche invece sono risultate perfettamente rispondenti a tutti i parametri di stazza. Sono ben consapevole che trattandosi di un lavoro puramente manuale ed artigianale, vi possono essere in assoluta buona fede margini minimi di errore e per questo mi sono subito attivato per porvi rimedio nel più ampio spirito di collaborazione con la IODA alle cui indicazioni mi sono scrupolosamente attenuto e con la quale sono in costante contatto.
Apprendo tuttavia con notevole sorpresa ed amarezza che proprio nell’imminenza della regata di selezione l’associazione italiana di classe ha adottato provvedimenti così drastici ed immotivati, indistintamente verso tutte le mie barche costruite a far data dal 2016 che pongono atleti ed allenatori in una comprensibile difficoltà, di cui mi dispiaccio fortemente. Siffatta decisione rischia di lasciare a terra decine di bambini, che vanno in barca per l’amore della vela e del mare, per motivi che non hanno niente a che vedere con questi valori.
Da sportivo mi rendo fortemente critico verso questa aberrante decisione che, indipendentemente dalla mia azienda, si mostra profondamente ingiusta verso tutti i giovani che onorano lo sport della vela.
Purtroppo proprio in Italia, nel mio paese, nel luogo dove costruisco barche per i ragazzi a cui ho sempre dato il massimo di assistenza, non trovo la collaborazione e la disponibilità necessaria che permetta di risolvere ogni tipo di problema. Registro al contrario, soprattutto in ordine alla tempistica delle decisioni, la volontà di voler mettere in difficoltà il mio Cantiere, un cantiere italiano, affossandone l’immagine.
Fino ad oggi ho lavorato a testa bassa ed in silenzio, l’ho fatto soprattutto per i giovani, ma d’ora innanzi non rimarrò inerte verso coloro che gettano discredito sul mio lavoro e sulle mie barche.
Sono profondamente amareggiato poiché il cantiere Faccenda ha sempre operato professionalmente per il bene di tutti e questa situazione sta compromettendo azienda, dipendenti e le relative famiglie.
Come ho sempre fatto nella mia vita, affronterò questo problema per risolverlo il prima possibile e continuerò il mio lavoro con la professionalità, la passione e l’amore che ho sempre avuto.
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