Storia | Regata > Vela Olimpica
08/02/2012 - 19:32
Una matassa tra speranze e illusioni: dal CONI niente idoneità per Londra
Una matassa tra speranze e illusioni: dal CONI niente idoneità per Londra
L'Olimpiade (im)possibile di Pietro Sibello
Il fortissimo timoniere del 49er azzurro si è fermato ai box 5 mesi per un problema neurovascolare. Per i medici è tutto risolto, ma il CONI non concede l'idoneità agonistica all'atleta, che rischia di non essere a Londra 2012. La FIV intanto richiama sul 49er Giuseppe Angilella. Ma Pietro non si da per vinto...
Sembra ormai una maledizione, quella tra l'Olimpiade e Pietro Sibello. Il timoniere-fuoriclasse della vela azzurra, già protagonista nel quadriennio 2001-2004, poi sfortunato ad Atene 2004, quindi tra i favoriti per Pechino 2008, fino alla clamorosa e ormai leggendaria Medal Race di Qingdao nella quale i Sibello passarono dall'oro al bronzo e finirono medaglia di legno (quarti), per poi ricominciare, indomiti, e riconquistare la vetta della ranking mondiale.
A un anno da Londra 2012, e poco prima del Mondiale di qualifica a Perth 2011, Pietro Sibello è stato fermato dai medici. Una serie di disturbi ha portato alla diagnosi di un angioma, una malformazione destinata quasi certamente ad essere riassorbita. Stop cautelativo per alcuni mesi, Pietro salta il Mondiale (dove fallisce il tentativo di qualifica-blitz con il giovane Ruggero Tita insieme al prodiere Gianfranco Sibello), si cura, si riprende e torna in forma. Nel frattempo, insieme alla FIV, Pietro è visto da molti medici, da autentici luminari internazionali, con prognosi che rassicurano lo staff tecnico e la famiglia dell'atleta, e soprattutto la cura e il riposo danno risultati egregi.
Vengono esclusi rischi o complicazioni gravi per la salute dell'atleta, viene sconsigliato il ricorso all'intervento chirurgico che presenta qualche incognita, mentre tutti i medici consultati si dicono sicuri del regresso della patologia, con una ripresa completa delle funzionalità atletiche. Previsioni del resto confermate dal quadro che presenta l'atleta dopo lo stop e le terapie. La FIV prepara un dossier incoraggiante per il CONI. Pietro passa la visita medica di idoneità da probabile olimpico, superandola a pieni voti. Sembra fatta, e il presidente Croce in una intervista parla anche di ripresa imminente degli allenamenti.
Invece a fine gennaio arriva la doccia fredda: la Commissione Medica del CONI non rilascia l'idoneità l'attività agonistica all'atleta. Così Pietro, che ormai morde il freno a terra e non vede l'ora di tornare al timone del suo 49er, deve ancora aspettare. Pietro è comunque sereno e tranquillo, lo staff federale, sia tecnico che medico, ha fatto il massimo, i vertici della FIV hanno messo a disposizione del CONI una documentazione vasta e circostanziata.
Cosa succede adesso? In FIV non vogliono darsi per vinti, e lo stesso Pietro vuole tentare tutte le strade che possono portarlo a Londra 2012. Sono previste altre visite con altri specialisti, e nuove analisi, insomma fornire elementi nuovi che possano convincere la Commissione Medica del CONI a cambiare idea e concedere l'idoneità. Solo da quel momento infatti Pietro potrà ricominciare gli allenamenti sul 49er col fratello Gianfranco.
Nel frattempo la FIV ha sentito la Preparazione Olimpica del CONI e preso la decisione di tentare comunque di qualificare la nazione nella classe acrobatica, anche con un altro equipaggio. Così verrà aggiornata la Normativa per la selezione olimpica nazionale: al Mondiale di Zadar (Croazia) dal 5 al 12 maggio 2012, se l'Italia sarà qualificata, risulterà selezionato il migliore equipaggio azzurro in classifica. Il baby Ruggero Tita, grandi potenzialità ma un po' di inesperienza, tornerà col prodiere abituale Matteo Gritti. E in caso di forfait definitivo di Pietro Sibello i tecnici FIV hanno scelto un altro timoniere da mettere a poppa di Gianfranco.
IL RITORNO DI GIUSEPPE ANGILELLA
Si tratta di Giuseppe Angilella, Fiamme Gialle, ex sparring partner dei brothers in lunghe stagioni con Pietro Zucchetti (oggi a prua sul 470 di Gabrio Zandonà), arrivato un paio di anni fa a un buon livello (nella top-15 internazionale), e ripresosi a sua volta da un malanno fisico. Giuseppe Angilella e Giafranco Sibello inizieranno ad allenarsi intensivamente ad Alassio e a Loano, con un programma simile a quello che aveva portato Ruggero Tita in buona forma a Perth. Ma tutte le previsioni, e la stessa Normativa federale in tema di selezioni per la classe 49er, hanno una clausola: in qualunque momento dovesse arrivare dal CONI l'ok a Pietro Sibello, la coppia titolare si ricostituirebbe, i brothers tornerebbero brothers e le porte di Londra 2012 si riaprirebbero per Pietro e Gianfranco.
Una bella matassa, un grumo di speranze e illusioni coinvolte. La vita non è facile, essere atleti è un impegno durissimo e se ci si mette anche la sfortuna ci sono montagne da scalare. Ma la storia di Pietro Sibello è troppo piena di ostacoli, di talento e di carattere, per essere davvero finita qui. Lui non lo merita. La vela azzurra merita la chanche dei migliori brothers a Weymouth da favoriti. Quindi sempre e solo: Forza Pietro. Non è finita finchè non è finita!
Sembra ormai una maledizione, quella tra l'Olimpiade e Pietro Sibello. Il timoniere-fuoriclasse della vela azzurra, già protagonista nel quadriennio 2001-2004, poi sfortunato ad Atene 2004, quindi tra i favoriti per Pechino 2008, fino alla clamorosa e ormai leggendaria Medal Race di Qingdao nella quale i Sibello passarono dall'oro al bronzo e finirono medaglia di legno (quarti), per poi ricominciare, indomiti, e riconquistare la vetta della ranking mondiale.
A un anno da Londra 2012, e poco prima del Mondiale di qualifica a Perth 2011, Pietro Sibello è stato fermato dai medici. Una serie di disturbi ha portato alla diagnosi di un angioma, una malformazione destinata quasi certamente ad essere riassorbita. Stop cautelativo per alcuni mesi, Pietro salta il Mondiale (dove fallisce il tentativo di qualifica-blitz con il giovane Ruggero Tita insieme al prodiere Gianfranco Sibello), si cura, si riprende e torna in forma. Nel frattempo, insieme alla FIV, Pietro è visto da molti medici, da autentici luminari internazionali, con prognosi che rassicurano lo staff tecnico e la famiglia dell'atleta, e soprattutto la cura e il riposo danno risultati egregi.
Vengono esclusi rischi o complicazioni gravi per la salute dell'atleta, viene sconsigliato il ricorso all'intervento chirurgico che presenta qualche incognita, mentre tutti i medici consultati si dicono sicuri del regresso della patologia, con una ripresa completa delle funzionalità atletiche. Previsioni del resto confermate dal quadro che presenta l'atleta dopo lo stop e le terapie. La FIV prepara un dossier incoraggiante per il CONI. Pietro passa la visita medica di idoneità da probabile olimpico, superandola a pieni voti. Sembra fatta, e il presidente Croce in una intervista parla anche di ripresa imminente degli allenamenti.
Invece a fine gennaio arriva la doccia fredda: la Commissione Medica del CONI non rilascia l'idoneità l'attività agonistica all'atleta. Così Pietro, che ormai morde il freno a terra e non vede l'ora di tornare al timone del suo 49er, deve ancora aspettare. Pietro è comunque sereno e tranquillo, lo staff federale, sia tecnico che medico, ha fatto il massimo, i vertici della FIV hanno messo a disposizione del CONI una documentazione vasta e circostanziata.
Cosa succede adesso? In FIV non vogliono darsi per vinti, e lo stesso Pietro vuole tentare tutte le strade che possono portarlo a Londra 2012. Sono previste altre visite con altri specialisti, e nuove analisi, insomma fornire elementi nuovi che possano convincere la Commissione Medica del CONI a cambiare idea e concedere l'idoneità. Solo da quel momento infatti Pietro potrà ricominciare gli allenamenti sul 49er col fratello Gianfranco.
Nel frattempo la FIV ha sentito la Preparazione Olimpica del CONI e preso la decisione di tentare comunque di qualificare la nazione nella classe acrobatica, anche con un altro equipaggio. Così verrà aggiornata la Normativa per la selezione olimpica nazionale: al Mondiale di Zadar (Croazia) dal 5 al 12 maggio 2012, se l'Italia sarà qualificata, risulterà selezionato il migliore equipaggio azzurro in classifica. Il baby Ruggero Tita, grandi potenzialità ma un po' di inesperienza, tornerà col prodiere abituale Matteo Gritti. E in caso di forfait definitivo di Pietro Sibello i tecnici FIV hanno scelto un altro timoniere da mettere a poppa di Gianfranco.
IL RITORNO DI GIUSEPPE ANGILELLA
Si tratta di Giuseppe Angilella, Fiamme Gialle, ex sparring partner dei brothers in lunghe stagioni con Pietro Zucchetti (oggi a prua sul 470 di Gabrio Zandonà), arrivato un paio di anni fa a un buon livello (nella top-15 internazionale), e ripresosi a sua volta da un malanno fisico. Giuseppe Angilella e Giafranco Sibello inizieranno ad allenarsi intensivamente ad Alassio e a Loano, con un programma simile a quello che aveva portato Ruggero Tita in buona forma a Perth. Ma tutte le previsioni, e la stessa Normativa federale in tema di selezioni per la classe 49er, hanno una clausola: in qualunque momento dovesse arrivare dal CONI l'ok a Pietro Sibello, la coppia titolare si ricostituirebbe, i brothers tornerebbero brothers e le porte di Londra 2012 si riaprirebbero per Pietro e Gianfranco.
Una bella matassa, un grumo di speranze e illusioni coinvolte. La vita non è facile, essere atleti è un impegno durissimo e se ci si mette anche la sfortuna ci sono montagne da scalare. Ma la storia di Pietro Sibello è troppo piena di ostacoli, di talento e di carattere, per essere davvero finita qui. Lui non lo merita. La vela azzurra merita la chanche dei migliori brothers a Weymouth da favoriti. Quindi sempre e solo: Forza Pietro. Non è finita finchè non è finita!
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