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11/02/2013 - 14:22
XXXIV America's Cup: è l'anno
XXXIV America's Cup: è l'anno
L'esercito Kiwi
marcia sulla Coppa
marcia sulla Coppa
La Coppa America accelera. Varato il secondo AC72 della sfida neozelandese, con parecchie novità, e lo spirito speciale, indomito, dei kiwi. Intanto a San Francisco è tornato in acqua il primo AC72 di Team Oracle (quello della scuffia), Artemis cambia la wingsail. E Luna Rossa? Vola sempre più... VIDEO DA VEDERE
(Fabio Colivicchi) Meno di cinque mesi alla Louis Vuitton Cup a San Francisco. L’anno della Coppa America è arrivato, e adesso ci siamo davvero. Le attese, le polemiche, le chiacchiere, le diverse posizioni sul presente e il futuro del trofeo: ora tutto passa in secondo piano rispetto alle regate e ai risultati. Cose per le quali contano solo due aspetti: barche e velisti. Vi pare poco? Ecco le ultime novità e le accelerazioni della stagione che ci sta portando verso l’estate della 34ma America’s Cup.
Emirates Team New Zealand, la sfida kiwi, aggressiva come tutte le loro sfide, nera e rossa, coriacea, fatta di un mix di talento, impegno quasi religioso, applicazione, convinzione, spirito di squadra. Il secondo AC72 di ETNZ è stato varato in una cerimonia molto understatement, leggera e senza sfarzi o lusso, nella base kiwi del solito Viaduct Harbour, ad Auckland.
NUOVE TENDENZE KIWI: LA BOTTIGLIA AL VARO NON VA ROTTA
Nel clima soft del varo, una novità, che interesserà gli esteti e gli statistici, ma che potrebbe fare storia (come è accaduto spesso a piccoli e grandi eventi in Coppa America e ai neozelandesi in particolare): niente bottiglia fracassata sullo scafo della barca da “battezzare”, ma un più semplice, facile, piacevole e poco traumatico stappaggio, con innaffiamento gentile della prua della barca. Un fatto solo di forma (pesante comunque perchè rompe uno schema assai caro agli scaramantici, sempre pronti a dichiarare “sfiga” se la bottiglia non si sfascia), o di sostanza (visto che lo scafo in composito di un AC72 è prezioso e delicato)? Intanto la bella moglie di Dean Barker ha raccolto molti proseliti, e ETNZ II è nato.
IL VIDEO DEL VARO DEL SECONDO AC72 DEI KIWI
La seconda barca neozelandese va in acqua dopo circa 6 mesi di allenamenti del team sui primo catamarano AC72. Un lungo periodo di acclimatamento ed esperienza sul mezzo, nuovissimo per tutti. In questi 6 mesi come è noto ETNZ ha lavorato molto a stretto contatto con Luna Rossa Challenge 2013. I ragazzi di Patrizio Bertelli si sono allenati e hanno fatto parecchie regate (vietati formalmente gli speed test...) con i kiwi, con alterni risultati ma con la certezza di un grande aiuto reciproco a crescere nella cultura specifica di queste macchine da guerra.
COSA C'E' DI NUOVO SU ETNZ II?
La nuova barca ha novità soprattutto nel design delle traverse e del raccordo con gli scafi a poppa (si avvicina un po’ al primo Oracle), e in molti piccoli particolari che si scopriranno col tempo. La forma degli scafi presenta solo piccoli aggiornamenti. Si sapeva che i neozelandesi avevano un programma di avvicinamento alla Coppa basato sulla costruzione di due AC72, e adesso il giorno dell’accelerazione kiwi è arrivato. In termini assoluti, una seconda barca dovrebbe andare meglio della prima, e quindi essere un vantaggio per il team che la realizza e la mette in acqua. Ma la storia dell’America’s Cup è piena di sorprese, e mai come nel caso di questi nuovi cat la sperimentazione e la messa a punto è decisiva, persino più di uno scafo dalle linee d’acqua teoricamente più performanti. Senza considerare poi il ruolo chiave di altre componenti come la randa wingsail, i folil per far alzare gli scafi, il lay-out della coperta e delle manovre.
ALTRO VIDEO: IL TEAM NEOZELANDESE PARLA DELLA NUOVA BARCA
IL PERFETTO TIMING DEI KIWI
Il varo di New Zealand II è avvenuto in un giorno di freddo e pioggia, con 28 nodi di vento che hanno consigliato di non rischiare la barca nell’acqua. Il “varo” con la benedizione dello champagne, le preghiere e i canti Maori, sono avvenuti a terra. Grant Dalton ha detto: “Noi eravamo pronti, ma il meteo no, ma resta il fatto che abbiamo rispettato un’altra delle scadenze che ci siamo imposti. Sono impressionato dal lavoro dei ragazzi del team.”
Le regole dell’America’s Cup numero 34 vietavano il varo di un eventuale secondo AC72 ai team prima della data del 1 febbraio. I kiwi hanno sfruttato al massimo questo timing, con un ritardo di soli 3 giorni!
Dalton prosegue: “Da domani test di carico, dovremmo veleggiare con la nuova barca entro la settimana. Il nostro team sta lavorando 6-7 giorni a settimana da mesi, con poco tempo per stare in famiglia. Per questo daremo a tutti il prossimo weekend libero. Ora abbiamo solo 5 mesi prima dell’inizio della Louis Vuitton Cup. Avremo due mesi di test intensivi a Auckland, poi all’inizio di aprile sospenderemo il programma e impacchetteremo barche e attrezzature, strutture, uffici, palestra, cucine, negozi, insomma l’intera base per trasferirci a San Francisco.”
“L’ultima tappa dell’AC World Series sarà a Napoli dal 16 aprile, e questo consentirà anche a una parte del team, velisti, shore team, logistica e amministrazione, un paio di settimane di novità e cambio di ritmo, fa bene anche questo... Poi da fine maggio inizieremo i test con gli AC72 nella baia di San Francisco. Abbiamo già una data precisa: 7 luglio!”
E GLI ALTRI? 1-ORACLE TEAM USA
Se l’esercito kiwi marcia compatto in perfetto timing, cosa succede agli altri team della Coppa? Il defender USA è stato quasi fermo a livello di team velico per tre mesi, dopo la rovinosa scuffia che ha danneggiato il loro primo AC72. Un danno non da poco per il detentore della Coppa. La barca USA 17 è tornata in mare proprio questi giorni e fa impressione considerare che lo sfidante più temuto, i kiwi, sono in acqua con il secondo scafo mentre gli americani detentori devono “festeggiare” la ripresa degli allenamenti solo sulla prima barca. In più come defender hanno anche i grattacapi legati all’organizzazione dell’evento in casa... Ma Oracle è Oracle, cioè Larry Ellison, Russell Coutts, James Spithill e Tom Slingsby... Guai a considerarli battuti. Hanno mille risorse pronte da gettare nella mischia.
E GLI ALTRI? 2-ARTEMIS
Quanto agli svedesi di Artemis, hanno recentemente introdotto una nuova wingsail, la randa rigida di seconda generazione del team di Paul Cayard sembra rispondere a un concetto di semplificazione. Meno flap e meno peso, la randa ha soddisfatto i progettisti e lo stesso Cayard, che ha da poco sostituito Therry Hutchinson con Loick Peyron, aggiungendo tanta esperienza multiscafistica alla squadra. Ma lo shift sulla randa si può anche leggere come un mezzo fallimento, il team ha visto che dalla prima randa non aveva i risultati sperati ed è stato in qualche modo costretto al cambiamento. Chissà.
E GLI ALTRI? 3-LUNA ROSSA CHALLENGE 2013
Infine Luna Rossa. Una squadra che lavora alacremente, in silenzio, ma senza perdere un solo minuto di ogni giornata. Una squadra “alla neozelandese”, mentalità acquisita come DNA dei Bertelli Boys vista la storica lunga frequentazione di Auckland e adesso la collaborazione con Emirates Team New Zealand. Al di là dello spirito però contano i risultati. E in attesa di vedere l’equipaggio a Napoli nell’ultima tappa delle AC World Series con i “vecchi” e piccoli AC45, probabilmente con Francesco Bruni ufficialmente dichiarato timoniere della sfida (tanto più dopo l’uscita di scena di Iker Martinez), le cose messe in carniere dal team sono: rispetto delle scadenze del timing, molto ore di mare e allenamenti con ETNZ e senza, test e prove di materiali, scelta originale del lay-out della coperta con le manovre raccolte in una torretta centrale e non sugli scafi, messa a punto continua del rig, confidenza con la barca e con ogni minimo particolare che ne può migliorare le prestazioni, affinamento di affidabilità e sicurezza. Potendo contare su un solo AC72, Luna Rossa ha tutto il tempo da dedicare a questa barca, per ottimizzarla in vista delle prime regate tra 5 mesi. Mentre gli altri team avranno il problema di mettere a punto le seconde barche.
E’ la Coppa, baby. Tutta da seguire nei prossimi mesi. Su Saily.it!
(Fabio Colivicchi) Meno di cinque mesi alla Louis Vuitton Cup a San Francisco. L’anno della Coppa America è arrivato, e adesso ci siamo davvero. Le attese, le polemiche, le chiacchiere, le diverse posizioni sul presente e il futuro del trofeo: ora tutto passa in secondo piano rispetto alle regate e ai risultati. Cose per le quali contano solo due aspetti: barche e velisti. Vi pare poco? Ecco le ultime novità e le accelerazioni della stagione che ci sta portando verso l’estate della 34ma America’s Cup.
Emirates Team New Zealand, la sfida kiwi, aggressiva come tutte le loro sfide, nera e rossa, coriacea, fatta di un mix di talento, impegno quasi religioso, applicazione, convinzione, spirito di squadra. Il secondo AC72 di ETNZ è stato varato in una cerimonia molto understatement, leggera e senza sfarzi o lusso, nella base kiwi del solito Viaduct Harbour, ad Auckland.
NUOVE TENDENZE KIWI: LA BOTTIGLIA AL VARO NON VA ROTTA
Nel clima soft del varo, una novità, che interesserà gli esteti e gli statistici, ma che potrebbe fare storia (come è accaduto spesso a piccoli e grandi eventi in Coppa America e ai neozelandesi in particolare): niente bottiglia fracassata sullo scafo della barca da “battezzare”, ma un più semplice, facile, piacevole e poco traumatico stappaggio, con innaffiamento gentile della prua della barca. Un fatto solo di forma (pesante comunque perchè rompe uno schema assai caro agli scaramantici, sempre pronti a dichiarare “sfiga” se la bottiglia non si sfascia), o di sostanza (visto che lo scafo in composito di un AC72 è prezioso e delicato)? Intanto la bella moglie di Dean Barker ha raccolto molti proseliti, e ETNZ II è nato.
IL VIDEO DEL VARO DEL SECONDO AC72 DEI KIWI
La seconda barca neozelandese va in acqua dopo circa 6 mesi di allenamenti del team sui primo catamarano AC72. Un lungo periodo di acclimatamento ed esperienza sul mezzo, nuovissimo per tutti. In questi 6 mesi come è noto ETNZ ha lavorato molto a stretto contatto con Luna Rossa Challenge 2013. I ragazzi di Patrizio Bertelli si sono allenati e hanno fatto parecchie regate (vietati formalmente gli speed test...) con i kiwi, con alterni risultati ma con la certezza di un grande aiuto reciproco a crescere nella cultura specifica di queste macchine da guerra.
COSA C'E' DI NUOVO SU ETNZ II?
La nuova barca ha novità soprattutto nel design delle traverse e del raccordo con gli scafi a poppa (si avvicina un po’ al primo Oracle), e in molti piccoli particolari che si scopriranno col tempo. La forma degli scafi presenta solo piccoli aggiornamenti. Si sapeva che i neozelandesi avevano un programma di avvicinamento alla Coppa basato sulla costruzione di due AC72, e adesso il giorno dell’accelerazione kiwi è arrivato. In termini assoluti, una seconda barca dovrebbe andare meglio della prima, e quindi essere un vantaggio per il team che la realizza e la mette in acqua. Ma la storia dell’America’s Cup è piena di sorprese, e mai come nel caso di questi nuovi cat la sperimentazione e la messa a punto è decisiva, persino più di uno scafo dalle linee d’acqua teoricamente più performanti. Senza considerare poi il ruolo chiave di altre componenti come la randa wingsail, i folil per far alzare gli scafi, il lay-out della coperta e delle manovre.
ALTRO VIDEO: IL TEAM NEOZELANDESE PARLA DELLA NUOVA BARCA
IL PERFETTO TIMING DEI KIWI
Il varo di New Zealand II è avvenuto in un giorno di freddo e pioggia, con 28 nodi di vento che hanno consigliato di non rischiare la barca nell’acqua. Il “varo” con la benedizione dello champagne, le preghiere e i canti Maori, sono avvenuti a terra. Grant Dalton ha detto: “Noi eravamo pronti, ma il meteo no, ma resta il fatto che abbiamo rispettato un’altra delle scadenze che ci siamo imposti. Sono impressionato dal lavoro dei ragazzi del team.”
Le regole dell’America’s Cup numero 34 vietavano il varo di un eventuale secondo AC72 ai team prima della data del 1 febbraio. I kiwi hanno sfruttato al massimo questo timing, con un ritardo di soli 3 giorni!
Dalton prosegue: “Da domani test di carico, dovremmo veleggiare con la nuova barca entro la settimana. Il nostro team sta lavorando 6-7 giorni a settimana da mesi, con poco tempo per stare in famiglia. Per questo daremo a tutti il prossimo weekend libero. Ora abbiamo solo 5 mesi prima dell’inizio della Louis Vuitton Cup. Avremo due mesi di test intensivi a Auckland, poi all’inizio di aprile sospenderemo il programma e impacchetteremo barche e attrezzature, strutture, uffici, palestra, cucine, negozi, insomma l’intera base per trasferirci a San Francisco.”
“L’ultima tappa dell’AC World Series sarà a Napoli dal 16 aprile, e questo consentirà anche a una parte del team, velisti, shore team, logistica e amministrazione, un paio di settimane di novità e cambio di ritmo, fa bene anche questo... Poi da fine maggio inizieremo i test con gli AC72 nella baia di San Francisco. Abbiamo già una data precisa: 7 luglio!”
E GLI ALTRI? 1-ORACLE TEAM USA
Se l’esercito kiwi marcia compatto in perfetto timing, cosa succede agli altri team della Coppa? Il defender USA è stato quasi fermo a livello di team velico per tre mesi, dopo la rovinosa scuffia che ha danneggiato il loro primo AC72. Un danno non da poco per il detentore della Coppa. La barca USA 17 è tornata in mare proprio questi giorni e fa impressione considerare che lo sfidante più temuto, i kiwi, sono in acqua con il secondo scafo mentre gli americani detentori devono “festeggiare” la ripresa degli allenamenti solo sulla prima barca. In più come defender hanno anche i grattacapi legati all’organizzazione dell’evento in casa... Ma Oracle è Oracle, cioè Larry Ellison, Russell Coutts, James Spithill e Tom Slingsby... Guai a considerarli battuti. Hanno mille risorse pronte da gettare nella mischia.
E GLI ALTRI? 2-ARTEMIS
Quanto agli svedesi di Artemis, hanno recentemente introdotto una nuova wingsail, la randa rigida di seconda generazione del team di Paul Cayard sembra rispondere a un concetto di semplificazione. Meno flap e meno peso, la randa ha soddisfatto i progettisti e lo stesso Cayard, che ha da poco sostituito Therry Hutchinson con Loick Peyron, aggiungendo tanta esperienza multiscafistica alla squadra. Ma lo shift sulla randa si può anche leggere come un mezzo fallimento, il team ha visto che dalla prima randa non aveva i risultati sperati ed è stato in qualche modo costretto al cambiamento. Chissà.
E GLI ALTRI? 3-LUNA ROSSA CHALLENGE 2013
Infine Luna Rossa. Una squadra che lavora alacremente, in silenzio, ma senza perdere un solo minuto di ogni giornata. Una squadra “alla neozelandese”, mentalità acquisita come DNA dei Bertelli Boys vista la storica lunga frequentazione di Auckland e adesso la collaborazione con Emirates Team New Zealand. Al di là dello spirito però contano i risultati. E in attesa di vedere l’equipaggio a Napoli nell’ultima tappa delle AC World Series con i “vecchi” e piccoli AC45, probabilmente con Francesco Bruni ufficialmente dichiarato timoniere della sfida (tanto più dopo l’uscita di scena di Iker Martinez), le cose messe in carniere dal team sono: rispetto delle scadenze del timing, molto ore di mare e allenamenti con ETNZ e senza, test e prove di materiali, scelta originale del lay-out della coperta con le manovre raccolte in una torretta centrale e non sugli scafi, messa a punto continua del rig, confidenza con la barca e con ogni minimo particolare che ne può migliorare le prestazioni, affinamento di affidabilità e sicurezza. Potendo contare su un solo AC72, Luna Rossa ha tutto il tempo da dedicare a questa barca, per ottimizzarla in vista delle prime regate tra 5 mesi. Mentre gli altri team avranno il problema di mettere a punto le seconde barche.
E’ la Coppa, baby. Tutta da seguire nei prossimi mesi. Su Saily.it!
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