Storia | Regata > Vela Oceanica

05/01/2011 - 19:52

Il 60 piedi inglese alla Barcelona World Race è il più strano e innovativo della flotta

Le 2 tughe
di Hugo Boss

Prima settimana del giro del mondo in doppio. Bonaccia in Atlantico, sorprese e novità


E' il giro del mondo a vela del momento, quello partito l'ultimo giorno del 2010, quello della notte di Capodanno vissuta a bordo di 13 barche (prima notte di una regata intorno al mondo in doppio)  dai rispettivi 26 navigatori. E' la Barcelona World Race, un successo voluto e costruito con grande maestria, una regata-evento con numeri da capogiro, una prova di forza di chi ha voluto legare alla vela la promozione di una città, la voglia della Spagna di uscire dalla crisi, e di farlo con un evento sportivo solitamente (e anche stavolta) di prevalente interesse franco-inglese. Scommessa vinta e regata interessante. Saranno tre mesi da seguire, appiccicati al web, a vivere le vicende di barche con molti supercampioni della vela oceanica, con una spruzzata di Spagna e con l'ormai grave (perché ripetuta) assenza di velisti oceanici italiani. Qualcuno ha forse sottovalutato l'evento?
 
La situazione
La flotta è uscita sgomitando da Gibilterra e - a sorpresa - in Atlantico ha trovato...la bonaccia! In tre sono già in fuga: Virbac-Papier 3 (della formidabile coppia Jean Pierre Dick e Loick Peyron), Foncia (Desjouyeaux e Gabart) e Mirabaud (Wavre e Paret). Le previsioni per i prossimi giorni parlano ancora di venti leggeri e tutti gli equipaggi si preparano a giocarsi le carte con questo inatteso scenario. Ma il giro è così lungo che i colpi di scena (e di vento) non mancheranno di certo.
 
Stranezze e storie per Hugo Boss
I monoscafi IMOCA 60 piedi che partecipano alla Barcelona World Race sono quasi tutti di ultima o ultimissima generazione, ricchi di trovate tecniche e con qualche stranezza o invenzione estetica. Spicca su tutti la sistemazione del pozzetto-tuga scelta da Hugo Boss. Un team britannico con la coppia Alex Thomson e Andy Meiklejohn (neozelandese), sponsor "italiano" perché il marchio è del gruppo Safilo. Alex Thomson è al centro di una storia: a soli 25 anni vinse la Clipper Race e oggi a 36 è considerato tra i talenti oceanici. Proprio pochi giorni prima del via della Barcelona World Race gli è stata scoperta una grave appendicite e ha dovuto operarsi. Il team ha chiesto la sostituzione dello skipper con una riserva, accettata a votazione quasi unanime dei concorrenti. Così adesso il kiwi Meiklejohn è affiancato dall'olandese Wouter Verbraak, un componente del team con un curriculum che sa di oceani. Ma Thomson tornerà a bordo appena i medici diranno che può permetterselo, fa parte delle regole della regata.
 
Hugo Boss spicca anche per la "tuga" sdoppiata, all'estrema poppa, che praticamente fa da copertura laterale del pozzetto, area di lavoro e di manovra. Una soluzione interessante, considerando la costante esigenza su queste barche di tenere i pesi a poppa e sopravento. Cuccette e tutto il resto sono in questo modo proprio dove devono essere. Quanto a soddisfare l'estetica...non si può avere tutto. Hugo Boss è considerata una delle barche più veloci della flotta.
 
La Barcelona World Race terrà a lungo gli appassionati con il fiato sospeso, ci sono tre oceani e i grandi capi da scapolare, tempeste e colpi di scena da vivere, prima del rientro a Barcellona.
 

Commenti