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26/11/2018 - 11:42

Non arrendersi

L'appello da Santa Margherita

L'appello della Lega Navale di Santa Margherita Ligure per la ricerca dei fondi necessari a ripartire dopo i drammatici danni dovuti alla mareggiata del 29 ottobre: "Abbiamo perso tutto e siamo in ginocchio, ma non vogliamo mollare e interrompere le nostre attività!". Come fare per contribuire

 

L'appello che arriva alla redazione di Saily merita tutta l'attenzione possibile. Ci scrive da Santa Margherita Ligure Michele Buriani, istruttore e responsabile della scuola vela della Lega Navale Italiana sezione di Santa Margherita Ligure. "Siamo veramente in ginocchio, abbiamo danni per oltre 200.000 euro, e in aggiunta siamo stati anche vessati su facebook, perché il luogo geografico dove siamo dà libero sfogo ai pensatori della rete che sfoggiano i luoghi comuni più beceri come se tutti qui fossero miliardari. Siamo una piccola società fatta di persone, facciamo tanta attività in un luogo dove non è semplice. Abbiamo un piccolo campo boe dove i nostri soci tengono le barche a prezzi che sono inferiori del 90% rispetto ai privati, proprio per poter rendere accessibile la nautica a tutti."

Lo sfogo segue la conta dei danni, ingentissimi, fisici e morali. La LNI di SML non è certo l'unico club che ha subito la violenza della mareggiata di qualche settiana fa, e su Saily ci siamo occupati anche degli altri. Ora Buriani e il team del club che sta cercando di rimettere in sesto un minimo di parvenza delle strutture, ci invia una serie di foto drammatiche, che abbiamo pensato di condividere con i nostri lettori. E' stata anche messa in piedi la psosibilità di contribuire con qualche offerta.

Il campo boe è divelto, 12 barche dei soci sono affondate e alcune restano tuttora disperse. La scuola vela è stata sventrata, il muro abbattuto e tutto le attrezzature inghiottite dal mare. Anche l’ufficio è stato allagato con più di un metro di acqua a cascata dalle finestre del soppalco sovrastante. Quella della LNI a Santa Margherita Ligure è una situazione limite. I guasti del clima e i fenomeni meteo estremi hanno una genesi sempre più chiaramente ascrivibile all'uomo e al modello di sviluppo di questa società, ma bisogna ragionare su due piani: da un lato pensare a lunga scadenza e stimolare un cambio di rotta per evitare il collasso del pianeta. Dall'altro darsi una mano a rimettere in sesto mezzi e strutture e riprendere al più presto l'attività: il rischio di vedere la gente "scappare" via dalla nautica e dalla vela è reale, e scongiurarlo deve esser eil primo pensiero.

"Abbiamo perso praticamente tutto - dice ancora Michele Buriani - Abbiamo salvato solo gli scafi delle barche da scuola vela, quelle erano state fortunatamente spostate per lavoro di rifacimento della base nautica in porto. Cerchiamo di farci aiutare da tutti. Vorremmo fare tutto da noi, ma ci rendiamo conto che ciò è impossibile."

Nella locandina su questa pagina e nella colonna di destra in tutte le pagine di Saily per alcuni giorni trovate i contatti per poter contribuire.

Sezione ANSA: 
Saily - News

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