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08/07/2011 - 19:18

Diario di Bordo di una "barca qualunque". Come regatare divertendosi, e finire sul podio!

La nostra Giraglia a sorpresa

Il diario di bordo di “una barca qualunque”, il First 36.7 Egizia. Come dare il meglio, divertendosi, con gli amici. E scoprire alla fine di aver vinto una coppa per il terzo posto alla più importante regata d’altomare del Mediterraneo!
 
 
“Perché non facciamo la Giraglia?  Beh, ma figurati quanto costa!  Però potremmo cercare uno sponsor…ma cosa gli raccontiamo?  Siamo degli amanti della vela non dei campioni.  Gli diciamo che  diamo visibilità al suo marchio seguendo il motto decoubertiniano de ‘l’importante è partecipare’!...”
 
E chi l’avrebbe mai detto che, oltre ad aver trovato uno sponsor comprensivo (Carter & Benson – Executive Search – Milano), il risultato combinato delle quattro regate avrebbe regalato un inaspettato TERZO posto?!
 
Lo sponsor:  una conoscenza indiretta con la passione della vela, contattata attraverso un passaparola professionale un paio di mesi prima dell’evento, convinto sul fatto che sia un esperimento promozionale, accetta di mettere su scafo e vele il suo marchio.
 
L’equipaggio: un grande skipper, Ernesto Moresino (vincitore nella classe mini nel 2000 oltre ad altri piazzamenti) che chiama accanto a sé un ottimo prodiere e una “ciurma” di amanti della vela senza pretese agonistiche.
 
La barca: un First 36,7 del 2005 (Egizia) con armo standard, svuotata del superfluo ma non troppo (sulla cambusa non sono stati fatti sconti!).
 
Registrazione dei partecipanti a San Remo il 17 pomeriggio e poi il cocktail di “buon Vento” con ottimi antipasti di mare e meno buoni primi piatti (“…si sono dimenticati il sae?”, “…ma hanno cotto la pasta?”), chiudendo con bellissimi fuochi d’artificio.
 
Il vento langue e la partenza viene posticipata di un’ora.  A mezzanotte tutti, senza distinzione di classe, sulla linea di partenza.  Che spettacolo!  La costa illuminata, le barche che sfilano silenziose nel buio e la luna quasi piena che sta per sorgere.
 
A cinque minuti gli equipaggi cominciano a rumoreggiare e le barche a cercare la partenza giusta.  Egizia ha deciso di montare un fiocco pesante per evitare manovre improvvise durante la notte:  le previsioni danno un ritorno del libeccio…
 
Three, two, one, GO!  Partenza annullata. Peccato, Egizia era partita in ottima posizione sotto boa.
 
Regna un po’ di caos tra le barche finché via radio si capisce che hanno dato due minuti per la nuova partenza…ma ormai ne manca solo uno!
 
E via di nuovo, con Egizia ancora una volta in boa.  Comincia così una bolina da sette nodi con un vento di libeccio sotto una luna sorgente per circa un’ora e poi si vira verso terra.
 
La prima parte della notte va avanti così finché non si arriva all’altezza di Montecarlo.  Il vento crolla del tutto e cominciano tre interminabili ore di bonaccia.  La bolla, in realtà, era segnata sui vari ugrib ma si pensava che fosse di dimensioni più ridotte da poterla attraversare rapidamente, e invece…
 
Il mare fa ciondolare barca ed equipaggio, metà del quale decide di scendere sottocoperta per riposarsi.
 
All’alba si affaccia un vento da sud/sud-est che comincia a rigonfiare randa e spi ed Egizia si scopre sola davanti a Cannes.  Con una media di cinque nodi al gran lasco si avvicina al golfo di St. Tropez.  A sinistra, all’orizzonte, cominciano a comparire altre barche…ma lontane, e comincia a farsi strada la convinzione che in fondo Egizia non dovrebbe essere così mal posizionata.
 
Nell’istante in cui la barca taglia il traguardo il vento crolla:  da Egizia viene chiesto alla giuria per tre volte di confermare l’attraversamento della linea e dopo un “vous ete BIEN arrivee”, tutti tirano un sospiro di sollievo.  La prima regata è andata e l’equipaggio è soddisfatto più per l’impresa che per il risultato ancora sconosciuto.
 
Ora c’è la corsa al posto barca:  quarta fila all’inglese non è male, ma per arrivare alle docce bisogna per forza aspettare Caronte (quando c’è) che ti trasporti agli scomodi e affollati servizi igienici del porto di St. Tropez.  Un peccato che l’efficienza francese cada su un dettaglio del genere.
 
Il vento, nel frattempo, gira a maestrale e come previsto rinforza fino a toccare i 40 nodi in porto.
 
La classifica, che con fatica viene attaccata sulla lavagna, mostra Egizia al 25esimo posto.  Ma solo dopo una più attenta analisi si scopre che il risultato di classe B IRC è il quinto posto.  Wow!  Allora la rotta sottocosta con la bolla di tre ore ha pagato bene.  Complimenti Egizia!
 
Gli alberi, le drizze e il forte vento di maestrale suonano una sinfonia ininterrotta per tutta la notte e il giorno successivo, il 19.  Domenica niente regata e si fanno scommesse su quando debba calare il vento…perché il vento calerà, vero?
 
Il vento è anche protagonista, senza però rovinarla, alla festa della Cittadella.  220 equipaggi, più ospiti per circa 2000 persone, alla rocca con affaccio sul golfo al tramonto accompagnati dalla musica di un ottimo e instancabile gruppo musicale black and white e uno spettacolo suggestivo di fuochi d’artificio.  Il tutto coronato da un abbondante buffet e innaffiato da litri de bevande tra cui un gustoso rosé di qualche chateau francese non ben identificato.
 
Alla fine, con fiumi di alcool in corpo, i partecipanti lasciano la Cittadella portandosi via decine di sdraio marcate “Giraglia Rolex Cup 2011”.  Un “furto” di massa ben visto dagli organizzatori che avrebbero dovuto occuparsene in fase di smantellamento degli allestimenti per l’evento.
 
Lunedì finalmente regata.  E finalmente partecipano proprio tutte le barche, anche gli appassionanti open ormeggiati, come di rito, sulla banchina principale del porto.  Alcuni di questi pescano talmente tanto che hanno problemi in entrata e uscita dal porto (Esimit) tanto da dover attendere le maree per muoversi.
 
Percorso D2 con vento da sud/sud-est con una buona partenza alla barca giuria di Egizia in mezzo ad altri litigant (circa 50 nella propria classe).  Ma nel bordo di lasco con lo spi la barca dà il meglio di sé.  L’equipaggio è ridotto a sei componenti e quindi si lavora sodo:  la gara si fa contro un altro 36,7 francese.  E’ lui quello da battere, anzi lei visto che al timone c’è una donna.
 
Tutto fila abbastanza bene fino all’ultimo bordo in cui la scelta di Egizia di scendere sottocosta non paga e la barca francese svila davanti al traguardo.  Alla fine Egizia porta un 19esimo posto al suo carnet.
 
Il 21 giugno, da un punto di vista meteo, sembra essere la fotocopia del giorno precedente:  vento di sud/sud-est che sale verso mezzogiorno, mare abbastanza calmo e tutti in partenza alla barca giuria nuovamente sul percorso D2.  Tutti tranne Egizia che calcola male i tempi e parte con più di 30 secondi di ritardo.
 
Nei primi bordi la barca sembra inchiodata finché non si scopre di avere una “zavorra” imprevista:  150 litri d’acqua caricati la sera precedente in previsione della regata lunga.  Allora via alla tattica per compensare l’handicap:  si va sottocosta verso la Cittadelle per sfruttare al massimo le accelerazioni provocate dall’orografia del terreno.  E barca dopo barca Egizia conquista posizioni fino alla prima boa dove una barca francese che precede, mentre sta issando faticosamente uno spi che non si gonfia, lascia acqua tra sé e la boa.  Egizia tenta il passaggio all’interno ma l’orzata “furba” dello skipper francese la spinge inevitabilmente contro la boa.  Non erano ingaggiate per cui Egizia è costretta ad un 360 che decide di fare immediatamente.
 
Tutto ciò non serve a feremare Egizia che procede sul bordo di lasco recuperando e chiudendo ad un ottimo diciassettesimo posto con grande soddisfazione dell’equipaggio che si era dato per spacciato dopo la deludente partenza.
 
La lunga St. Tropez-Giraglia-Genova è entusiasmante:  Egizia non sbaglia quasi nulla.  Dopo aver studiato il meteo, la strategia suggerisce di tenersi sopravvento su entrambe le tratte.  E così bordo dopo bordo, a 50 miglia da Genova, quando il vento crolla, la barca si trova da sola ma con la stessa sensazione di essere ben posizionata come aveva nella prima lunga da San Remo a St. Tropez.
 
Il vento riprende e premia Egizia con un sesto posto di regata ma che la qualifica al terzo posto in combinata.
 
Che gruppo e che risultato, che coppa!  Ora Egizia ha una dignità da difendere nella Giraglia 2012:  che responsabilità!
 
L’equipaggio di Egizia
 

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