Industria e associazioni: le grandi manovre
La nautica riunita in Confindustria
Sancita la riunificazione tra la storica UCINA Confindustria Nautica, e l'ex diaspora di Nautica Italiana. Chi la guiderà e come. A chi giova la ritrovata unità della nautica e quali benefici reali puo' portare al settore, in tutte le sue dimensioni, a cominciare da quelle più piccole e meno visibili (come la vela)...
E' una buona notizia la pax natalizia sotto l'albero della nautica del belpaese? Certo: litigare non fa mai bene, dividersi appesantisce e rallenta (quasi) sempre, farsi la guerra poi: fa male a tutti. Dunque ben venga la riunificazione delle due associazioni del settore nautico sotto un unica sigla. Da gennaio 2020 Ucina e Nautica Italiana daranno vita a Confindustria Nautica. Ma occhi aperti.
Per capire come si è arrivati a questa fusione, si deve andare ai tempi della diaspora: un gruppo di aziende grandi o grandissime della nautica sbatterono la porta di Ucina e con altre che in Ucina non c'erano mai entrate diedero vita a "Nautica Italiana", progetto dichiaratamente ambizioso e fondato sulle esigenze della nautica più "grande", culminate con l'organizzazione di un nuovo appuntamento nautico espositivo, il Versilia Yachting Rendez-Vous a Viareggio, con Fiera Milano e Altagamma.
Gli effetti della divisione e della separazione di attività, promozioni, saloni, eccetera, a guardar bene non sono stati negativi come si poteva temere per Ucina, e non sono stati positivi come si poteva sperare per Nautica Italiana. Il salone di Genova ha tenuto botta alla crisi e ne è uscito rafforzato in un clima di nuova fiducia, con fiere meno roboanti e più vere, con meno super-mega-maxi yacht e grande nautica, e più barche a vela, gommoni, giovani. Il Rendez-Vous di Viareggio, francamente, non si puo' dire abbia lasciato il segno, con una sua visione tutta racchiusa nel triangolo tra Darsena e Via Coppino.
Adesso, dopo la fine della presidenza di Carla Demaria e l'arrivo di Saverio Cecchi, si chiude una fase di riavvicinamento, annusamento, profferte, fino alla stretta di mano finale: di fatto i grandi fuoriusciti di Nautica Italiana, compresa l'insussistenza di risultati nella loro attività di supernicchia, tornano indietro e ottengono il massimo dal ritorno a casa, tra modifiche statutarie di Ucina, nuovo nome, cariche associative, come si puo' leggere in dettaglio nel comunicato qui sotto riprodotto.
Solo nel tempo si potrà capire se la riunificazione avrà portato davvero risultati globali alla nautica d'Italia nel suo complesso. Al momento prevale l'impressione che Ucina abbia fatto ponti d'oro al nemico che torna. Con quali conseguenze? Già abbiamo visto all'ultimo salone nautico un ritorno plateale della "grande nautica": megayacht, spazi riconquistati a forza di tonnellate di stazza lorda, aree dedicate al "lusso", Vip Lounge e così via. A inevitabile carico di altri spazi e altra nautica "minore", dalla vela alle barche più piccole, costretti a stringersi per fare posto.
Magari in prospettiva il salone di Genova tornerà a colonizzare spazi immensi come prima del 2009, ma un poco preoccupa questo sgomitante ritorno dei super-brand, super-fatturati e super-navi, nella casa che deve promuovere la passione del mare agli italiani, la quale come dovrebbe essere ormai chiaro si puo' fare bene solo con la nautica per tutti, con la vela, con proposte e progetti che vedano i giovani al centro (l'invecchiamento degli armatori è un allarme anche per i grandi produttori).
Staremo con gli occhi aperti dunque: Confindustria Nautica potrà avere voce autorevole e forte con le istituzioni (benchè il buon lavoro di questi ultimi anni di Ucina non debba essere stravolto) per ottenere attenzioni, leggi adatte, normative aggiornate, una cultura della politica vicina agli interessi del mare considerando che questo è un immenso tesoro per il paese. Ma serve veicolare una visione della nautica dal basso, di crescita dalla base e non dal vertice. Di quantità e non di fatturati e lunghezza fuori tutto.
(Ucina) Al termine delle due assemblee di fine anno, tenute rispettivamente a Genova e Milano, i Soci di Ucina e Nautica Italiana hanno approvato il percorso articolato che porterà entro il 31 gennaio 2020 alla loro riunificazione in CONFINDUSTRIA NAUTICA, la sigla associativa che riunirà il comparto nautico nazionale sotto un’unica rappresentanza. Il primo fondamentale passo è stato compiuto dalle Assemblee di Nautica Italiana e di UCINA, rispettivamente il 18 e 19 dicembre, che hanno votato rispettivamente lo scioglimento di Nautica Italiana e il cambio di denominazione e il nuovo Statuto da parte di Ucina.
Le assemblee di fine anno, infatti, sono il primo dei passaggi del processo di riunificazione fissati da Confindustria e condivisi dai rispettivi Consigli di Presidenza delle due Associazioni, che si concluderà il 31 gennaio 2020, al termine dell’espletamento delle condizioni, anche tecniche, cui deve essere data attuazione e che dovrà avere luogo nel rispetto del perimetro dello Statuto e dei valori di Confindustria.
LA CASA COMUNE SARA' QUELLA DI UCINA - Poiché la casa comune sarà quella di Confindustria, lo statuto resterà quello di UCINA, integrato ovviamente con alcune modifiche richieste dai Soci di Nautica Italiana, che sono state accolte e votate dall’assemblea dei Soci UCINA. Non meno di 45 aziende di Nautica Italiana, infatti, che rispettano i requisiti previsti da Confindustria dovranno aderire entro il 31 gennaio prossimo, secondo le modalità fissate dal ‘Protocollo di intenti per la riunificazione’, al fine di rendere operativo l’accordo che prevede l’affiancamento dei rappresentanti delle due associazioni.
CECCHI E TACOLI, PRESIDENTE E VICE, MA PRESTO UN NUOVO PRESIDENTE - La compagine presidenziale vedrà Saverio Cecchi, restare in carica come presidente, con Lamberto Tacoli che ne diverrà il Vice Presidente vicario. Al termine del periodo transitorio, che porterà all’elezione di un nuovo Presidente e della squadra dei Vice Presidenti, i due diventeranno entrambi Past President di Confindustria Nautica.
“I miei principali obiettivi sono stati il completamento delle importanti modifiche del nostro Statuto per essere sempre più inclusivi, una particolare attenzione al Mezzogiorno e, soprattutto, la riunificazione della rappresentanza della filiera nautica” – commenta Saverio Cecchi Presidente di Ucina Confindustria Nautica, che aggiunge – “In questa giornata di grande soddisfazione, vorrei condividere la mia gioia con i miei Vice Presidenti, che mi hanno accompagnato in questo cammino, Lamberto Tacoli, che ha contribuito a renderlo possibile, ma soprattutto con tutti i Soci. Ora daremo il via a un importante piano strategico per il settore ”.
“La votazione di oggi – commenta Lamberto Tacoli, Presidente di Nautica Italiana - rappresenta l’approdo finale di un percorso di riavvicinamento durato per buona parte degli ultimi nove mesi. Il mio augurio per il futuro è che questa realtà associativa, che ci vedrà finalmente riuniti sotto un unico tetto confindustriale, possa rispondere in maniera forte alle opportunità rappresentate dal futuro del comparto, dalla sua internazionalizzazione alla valorizzazione della filiera interna. Spero, infine, che l’avvio operativo di Confindustria Nautica riesca a far mettere da parte gli individualismi, che ci hanno tenuti distanti nel passato, al fine di percorrere insieme un percorso di ulteriore consolidamento del nostro comparto”.
(ULTIMA) ASSEMBLEA UCINA: PREVISIONI 2020, IL FATTURATO CRESCE ANCORA - A Genova, presso il Palazzo della Meridiana, l’Assemblea Generale dei Soci UCINA ha riunito gli imprenditori della nautica da diporto per una giornata di lavori, di confronto e di aggiornamento sul comparto, con la relazione sulle attività annuali dell’Associazione e l’approvazione del bilancio preventivo 2020.
Tra i risultati più significativi raggiunti durante l’anno, è stato messo in evidenza l’avvio dell’operatività del registro telematico del diporto. UCINA Confindustria Nautica è stata riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come Associazione maggiormente rappresentativa, alla quale pertanto è stato affidato il rilascio delle Dichiarazioni di Costruzione e Importazione delle unità da diporto immesse in commercio (286 DCI rilasciate nel periodo 9 settembre - 18 dicembre). Soddisfazione inoltre è stata espressa in merito alla soluzione approvata nella Legge di Bilancio per la chiusura della procedura di infrazione sul noleggio a breve termine.
A seguire, sono state fornite le stime dell’andamento del mercato nautico relative al 2020, frutto di un'indagine condotta dall'Ufficio Studi di UCINA Confindustria Nautica fra i Soci. Dall’analisi emerge che il 62% delle aziende coinvolte dichiara, sulla base del portafoglio ordini, una crescita del fatturato 2020. Il 37% degli intervistati indica un aumento fino a + 5%, il 14% tra il 5 e il 10%, l’11% oltre il 10%. Per il 27% degli intervistati il 2020 sarà un anno di stabilità, mentre soltanto l’11% prevede una contrazione rispetto al fatturato 2019. Per quanto riguarda l’andamento dell’industria nautica italiana, il trend di fatturato 2019 sulle previsioni di chiusura bilancio si attesta sul 9,7% (11,1% per la cantieristica, 6,9% per accessori + motori).
Nell’ambito dell’Assemblea è stato inoltre presentato uno studio di Customer Insight Business Intelligence sul 59° Salone Nautico (http://bit.ly/35EwDtA), realizzato da GRS Research & Strategy, Agenzia indipendente di analisi qualitativa e quantitativa sui grandi eventi. Nell’occasione sono state rilanciate anche le date della 60esima edizione del Salone Nautico organizzato da UCINA Confindustria Nautica, che si terrà a Genova dal 17 al 22 settembre 2020 e si annuncia come una grande festa del Mare.
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