Storia | Regata > Coppa America
10/05/2011 - 21:22
America's Cup: staremo a vedere
America's Cup: staremo a vedere
La Coppa della
Rivoluzione-TV?
Rivoluzione-TV?
Ad Auckland test-verità. Gli organizzatori della prossima America's Cup svelano come vogliono (tentare) la rivoluzione nel modo di guardare la vela in TV. Molte idee, investimenti in tecnologia, niente di veramente nuovo. E una tendenza: drammatizzare uno sport tranquillo per vocazione
Non è certo considerato uno sport estremo, la vela, ma gli organizzatori della Coppa America (non certo secondi al CIO e alle sue preoccupazioni per meglio "televedere" le regate olimpiche) non lesinano gli sforzi per migliorarne l'appeal sul piccolo schermo. Conquistare una grande audience internazionale: questa la sfida (il termine calza a pennello trattandosi di Coppa America) che sta a cuore al team dell'ACEA, America's Cup Event Authority. Per farlo, si stanno impegnando in tutti i modi in una direzione: trasformare la vela in uno sport dalle emozioni forti, e persino un po' pericoloso.
La tecnologia può aiutare. La Coppa America di oggi (o ancora meglio quella del 2013 a San Francisco) potrà raggiungere i potenziali telespettatori in molti modi impensabili nel passato, trasformando il modo di vedere questo sport. Allo studio ci sono anche grafiche innovative, macchine da ripresa foto e video con un punto di vista "umano" e dalla parte del velista, microfoni ultrasensibili in ogni angolo delle barche. Come rendere realistico un catamarano che vola a 35 nodi sull'acqua, lo sforzo atletico dei velisti, le dinamiche fisiche in ballo nel cazzare una vela o poggiare in boa?
"Vorremmo che gli amanti degli sport estremi si radunino intorno a questa nuova coppa America grazie al modo di trasmetterla in video - dice Richard Worth, presidente dell'America's Cup Evento Authority (ACEA) - Vivendo da "dentro" le manovre sentendo battere a rotta di collo il cuore di un velista, mentre la barca si a rovescia e gli atleti cadono in acqua da una altezza di due piani, gli spettatori non vedranno semplicemente l'azione, si sentiranno parte di essa".
La televela tutta nuova della Coppa del futuro (che potremmo già vedere all'opera al primo appuntamento delle C World Series il prossimo agosto in Portogallo) è opera del team che da anni sviluppa produzioni all'avanguardia per sport come il Football americano, e le corse automobilistiche del circuito Nascar (la Formula 1 negli USA). Questa grafica in sovrimpressione potrebbe rivoluzionare il mondo della vela, con un risultato fondamentale e mai realmente raggiunto finora: offrire allo spettatore una immediata comprensione della regata velica.
"L'America's Cup è sempre stata all'avanguardia della tecnologia per tutta la sua storia - ha aggiunto Stan Honey, Technology Director di ACEA - Nelle precedenti edizioni i broadcast della Coppa hanno inserito visioni grafiche e animate della regata. Il prossimo passo dell'evoluzione sarà dare ai produttori televisivi gli strumenti grafici per spiegare lo sport, consentendo agli spettarori di vedere allo stesso tempo l'azione reale e la ricostruzione grafica con le spiegazioni."
Basandosi su un sistema GPS che traccia le rotte dei catamarani della Coppa (con una accuratezza mai vista prima: 2 centimetri di margine d'errore sul campo di regata), gli organizzatori hanno colto al volo anche l'occasione di utilizzare queste tecnologie per la gestione in acqua. La telemetria aiuterà e velocizzerà gli spostamenti delle boe rispetto al vento, e consentirà un controllo reale delle linee di partenza e di arrivo, i casi di ingaggio e la tempistica di entrata dagli estremi nelle aree di partenza, tutti straordinari strumenti per rendere precise e veloci le decisioni degli Umpires.
Anche gli skipper sembrano entusiasti: "Da un punto di vista tecnologico è un mondo totalmente nuovo per noi - dice Mitch Booth, eroe dei catamarani già alle Olimpiadi, e oggi a capo di China Team - In marev e in tv, la visione di una Coppa davvero nuova potrebbe trasformare un sogno in realtà molto presto. Ci abbiamo sempre creduto, questa è l'opportunità per far vedere al mondo della vela e al mondo dello sport a che punto siamo arrivati."
Nei test in Nuova Zelanda il sistema GPS è solo una delle innumerevoli innovazioni in via di sperimentazione e di inserimento nel futuro del massimo evento della vela mondiale. Team della Coppa America provenienti da USA, Svezia, Cina e Nuova Zelanda hanno già sperimentato un bel po' di queste novità. E adesso l'intenzione degli organizzatori è di portare anche in Europa un evento-test, che serva a preparare l'esordio delle AC World Series a Cascais in Portogallo.
Per capire ancora meglio cosa intendono spiegare, produrre e far vedere in tv ai fans della vela, si può leggere la spiegazione del circuito AC45 fatta dall'ultimo comunicato di ACEA. "Alcuni dei migliori atleti del mondo confronteranno la propria forza fisica e mentale, l'agilità e la resistenza, in un impegnativo e quasi "punitivo" ("punishing" recita il comunicato) percorso di nove giorni di regate per vincere il primo trofeo delle AC World Series". La speranza? Milioni di nuovi fans della vela davanti alla tivù per vedere questa vela ad altissima prestazione della Coppa sui catamatani, dalle regate di flotta ai match race.
E' il caso di dire: staremo a vedere...
Non è certo considerato uno sport estremo, la vela, ma gli organizzatori della Coppa America (non certo secondi al CIO e alle sue preoccupazioni per meglio "televedere" le regate olimpiche) non lesinano gli sforzi per migliorarne l'appeal sul piccolo schermo. Conquistare una grande audience internazionale: questa la sfida (il termine calza a pennello trattandosi di Coppa America) che sta a cuore al team dell'ACEA, America's Cup Event Authority. Per farlo, si stanno impegnando in tutti i modi in una direzione: trasformare la vela in uno sport dalle emozioni forti, e persino un po' pericoloso.
La tecnologia può aiutare. La Coppa America di oggi (o ancora meglio quella del 2013 a San Francisco) potrà raggiungere i potenziali telespettatori in molti modi impensabili nel passato, trasformando il modo di vedere questo sport. Allo studio ci sono anche grafiche innovative, macchine da ripresa foto e video con un punto di vista "umano" e dalla parte del velista, microfoni ultrasensibili in ogni angolo delle barche. Come rendere realistico un catamarano che vola a 35 nodi sull'acqua, lo sforzo atletico dei velisti, le dinamiche fisiche in ballo nel cazzare una vela o poggiare in boa?
"Vorremmo che gli amanti degli sport estremi si radunino intorno a questa nuova coppa America grazie al modo di trasmetterla in video - dice Richard Worth, presidente dell'America's Cup Evento Authority (ACEA) - Vivendo da "dentro" le manovre sentendo battere a rotta di collo il cuore di un velista, mentre la barca si a rovescia e gli atleti cadono in acqua da una altezza di due piani, gli spettatori non vedranno semplicemente l'azione, si sentiranno parte di essa".
La televela tutta nuova della Coppa del futuro (che potremmo già vedere all'opera al primo appuntamento delle C World Series il prossimo agosto in Portogallo) è opera del team che da anni sviluppa produzioni all'avanguardia per sport come il Football americano, e le corse automobilistiche del circuito Nascar (la Formula 1 negli USA). Questa grafica in sovrimpressione potrebbe rivoluzionare il mondo della vela, con un risultato fondamentale e mai realmente raggiunto finora: offrire allo spettatore una immediata comprensione della regata velica.
"L'America's Cup è sempre stata all'avanguardia della tecnologia per tutta la sua storia - ha aggiunto Stan Honey, Technology Director di ACEA - Nelle precedenti edizioni i broadcast della Coppa hanno inserito visioni grafiche e animate della regata. Il prossimo passo dell'evoluzione sarà dare ai produttori televisivi gli strumenti grafici per spiegare lo sport, consentendo agli spettarori di vedere allo stesso tempo l'azione reale e la ricostruzione grafica con le spiegazioni."
Basandosi su un sistema GPS che traccia le rotte dei catamarani della Coppa (con una accuratezza mai vista prima: 2 centimetri di margine d'errore sul campo di regata), gli organizzatori hanno colto al volo anche l'occasione di utilizzare queste tecnologie per la gestione in acqua. La telemetria aiuterà e velocizzerà gli spostamenti delle boe rispetto al vento, e consentirà un controllo reale delle linee di partenza e di arrivo, i casi di ingaggio e la tempistica di entrata dagli estremi nelle aree di partenza, tutti straordinari strumenti per rendere precise e veloci le decisioni degli Umpires.
Anche gli skipper sembrano entusiasti: "Da un punto di vista tecnologico è un mondo totalmente nuovo per noi - dice Mitch Booth, eroe dei catamarani già alle Olimpiadi, e oggi a capo di China Team - In marev e in tv, la visione di una Coppa davvero nuova potrebbe trasformare un sogno in realtà molto presto. Ci abbiamo sempre creduto, questa è l'opportunità per far vedere al mondo della vela e al mondo dello sport a che punto siamo arrivati."
Nei test in Nuova Zelanda il sistema GPS è solo una delle innumerevoli innovazioni in via di sperimentazione e di inserimento nel futuro del massimo evento della vela mondiale. Team della Coppa America provenienti da USA, Svezia, Cina e Nuova Zelanda hanno già sperimentato un bel po' di queste novità. E adesso l'intenzione degli organizzatori è di portare anche in Europa un evento-test, che serva a preparare l'esordio delle AC World Series a Cascais in Portogallo.
Per capire ancora meglio cosa intendono spiegare, produrre e far vedere in tv ai fans della vela, si può leggere la spiegazione del circuito AC45 fatta dall'ultimo comunicato di ACEA. "Alcuni dei migliori atleti del mondo confronteranno la propria forza fisica e mentale, l'agilità e la resistenza, in un impegnativo e quasi "punitivo" ("punishing" recita il comunicato) percorso di nove giorni di regate per vincere il primo trofeo delle AC World Series". La speranza? Milioni di nuovi fans della vela davanti alla tivù per vedere questa vela ad altissima prestazione della Coppa sui catamatani, dalle regate di flotta ai match race.
E' il caso di dire: staremo a vedere...
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