Dove andremo a finire
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La Barca-robot fa
l'Atlantico da sola
l'Atlantico da sola
Non solo le automobili sono (o saranno) autoguidate. Anche le barche avanzano verso un futuro inevitabile. Ecco la storia di un gruppo di studenti USA e del loro progetto di "Sailbot" - metà vela e metà robot - che presto potrebbe attraversare l'Atlantico senza equipaggio, e senza controllo remoto - GUARDA VIDEO
Una barca che si autogovernerà nella traversata dell'oceano Atlantico. La notizia, che apre spiragli a un futuro tutto da scoprire, arriva dagli USA, dove un gruppo di ambiziosi studenti e recenti laureati dell'University of British Columbia, sta facendo parlare di se da un piccolo angolo presso il Royal Newfoundland Yacht Club a Conception Bay, al lavoro sulla loro "Sailbot", un po' barca e un po' robot.
La "robot-vela" è stata battezzata Ada, in omaggio a Ada Lovelace, la prima programmatrice al mondo. Ma anche se è lunga poco più di 5 metri, si fa subito riconoscere rispetto alle altre barche del club: ricoperta di pannelli solari e riempita di cavi e pannelli elettrici, Ada infatti è in grado di navigare a vela da sola.
"Prende tutte le decisioni per conto suo - spiega Cody Smyth, studente del secondo anno di Ingegneria elettronica - Non c'è alcun controllo remoto, non ci siamo noi dietro di lei. Noi ci limitiamo a dirle: 'Sei qui e devi arrivare lì', e Ada fa il resto. Con molta attenzione a tutti gli aspetti connessi con la navigazione a vela".
L'obiettivo dei ragazzi scatenati della Sailbot, è quanto prima vedere Ada uscire nelle acque del Newfoundland, e fare da sola la traversata dell'oceano Atlantico fino in Irlanda. Qualcosa che precedenti ricerche hanno provato, ma senza successo.
VIDEO
www.cbc.ca
Una barca che si autogovernerà nella traversata dell'oceano Atlantico. La notizia, che apre spiragli a un futuro tutto da scoprire, arriva dagli USA, dove un gruppo di ambiziosi studenti e recenti laureati dell'University of British Columbia, sta facendo parlare di se da un piccolo angolo presso il Royal Newfoundland Yacht Club a Conception Bay, al lavoro sulla loro "Sailbot", un po' barca e un po' robot.
La "robot-vela" è stata battezzata Ada, in omaggio a Ada Lovelace, la prima programmatrice al mondo. Ma anche se è lunga poco più di 5 metri, si fa subito riconoscere rispetto alle altre barche del club: ricoperta di pannelli solari e riempita di cavi e pannelli elettrici, Ada infatti è in grado di navigare a vela da sola.
"Prende tutte le decisioni per conto suo - spiega Cody Smyth, studente del secondo anno di Ingegneria elettronica - Non c'è alcun controllo remoto, non ci siamo noi dietro di lei. Noi ci limitiamo a dirle: 'Sei qui e devi arrivare lì', e Ada fa il resto. Con molta attenzione a tutti gli aspetti connessi con la navigazione a vela".
L'obiettivo dei ragazzi scatenati della Sailbot, è quanto prima vedere Ada uscire nelle acque del Newfoundland, e fare da sola la traversata dell'oceano Atlantico fino in Irlanda. Qualcosa che precedenti ricerche hanno provato, ma senza successo.
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