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28/11/2016 - 20:01
Futuro presente
Kite, Vela, Olimpiadi e politica
Una lettera a Saily.it apre squarci inquietanti sulla "guerra del kite" in seno a World Sailing. Chi vede la specialità come un pezzo della vela futura, chi lo osteggia ferocemente, e chi lo utilizza come arma politica per conquistare il potere. Interessi economici e guerra tra associazioni. Una visione che torna ad aprire la discussione. Ma intanto, alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires 2018...
di Miki Cerquetti
Gentile Direttore,
L’assemblea quadriennale World Sailing del 2016 è stata l’ennesima doccia scozzese per il mondo del kite, a cui ogni quattro anni viene chiesto di scaldare i motori in vista del traguardo olimpico e che di fatto vede l’elettiva di Novembre trasformarsi in una sorta supplizio!
Ma quest’ultima tornata elettorale è stata contraddistinta da un violento utilizzo della questione Kitesurfing , usato come strumento, di cui il Presidente uscente Croce ha fatto le spese dopo l’annuncio di Losanna di aprile 1 , ci sono state altre critiche verso la gestione Croce, ma sicuramente l’argomento pro o contro il Kitesurf Olimpico è stato uno degli argomenti principali!
Nella tempesta mediatica di comunicazioni dove l’utilizzo del web ha giocato un ruolo cruciale.
La figura di sfondamento è stato sicuramente il former President Paul Henderson (soprannominato non a caso “the pope”) che ha persino auspicato la dismissione del kitesurf da World Sailing (!) dopo che nel 2010 lo salutava come la nuova manifestazione della vela estrema che meritava il traguardo olimpico.Il former President “the Pope” con le sue interviste, ha attinto ai vecchi ricordi di velista puro ed incorruttibile! Ha richiamato ai valori morali di una vela che non si deve far influenzare dai media per concludere che se IOC non avesse concesso le medaglie aggiungendole al pacchetto WS la soluzione migliore è scacciare il kite che si dovrebbe trovare un’altra federazione (contrariamente a quanto da lui asserito nel 2010).
In questo discorso comunque si fa percepire la non accettazione e il desiderio di non integrare, anzi persino di scacciare, nel caso che la disciplina non portasse la mitica undicesima medaglia! Quindi il kite rimane in Federazione solo se porta vantaggi, ma sarebbe sempre considerato uno “sport da spiaggia”, praticato da “riders” (virgolettato nell’intervista)
Non è bel documento da leggere, soprattutto considerando da chi proviene!2/3/5
Questa intervista è stata rilasciata sul portale informativo molto conosciuto come Sailing Anarchy che da tempo ha scatenato una vera e propria “guerra” 4 dell’informazione o dell’informazione “parziale” inerente il kite contro World Sailing e IKA (la classe riconosciuta) spingendo il messaggio di Henderson e abbinandolo ai proclami di un certo Djiogo Fernandes, Presidente di una autoproclamata “federazione kite” IFKO, associazione fondata a fine 2015 a cui la rivista americana da molto spazio in una ottica schiettamente anti-Croce. L’anziano velista Henderson si è esposto in prima persona proponendosi anche come candidato alla presidenza della federazione, raccogliendo consensi nella frangia più reazionaria della vela, ostile al cambiamento e all'innovazione. Questa manovra ha permesso di raccogliere un certo peso politico (circa il 10%) che poi è confluito, nel ballottaggio, al candidato avversario di Croce.
Sailing Anarchy accusa violentamente Croce in una sorta di manifesto “The Daze”4/6/7 facendo passare per vero quello che è palesemente falso e che riguarda come sempre il kite, soprattutto quando dichiara (punto sette) che World Sailing ha dichiarato “guerra” all'organizzazione IFKO! E’ il contrario: è quest’ultima che da novembre 2015 sta tempestando la federazione con lettere di minacce folli!
In questo gioco di mail, informazioni e controinformazioni il “venticello rossiniano”, la “voce”, vera o falsa che sia, viene comunque lanciata per lasciare poi il segno nella psiche della massa e in qualche modo raccoglie il voto di “pancia” di un certo gruppo di persone!
Si arriva al paradosso di accusare a una federazione che esiste da un centinaio di anni e che ha preso in carico la disciplina dal 2010, su mandato del CIO (IOC), di guerreggiare con una “pseudo-federazione” che non esiste ufficialmente , se non che nella fantasia di chi l’ha creata, e che è stata costituita a fine 2015! E che non ha alcun riscontro ufficiale nelle carte IOC o Sport Accord.
Facciamo un passo indietro nella storia...
ISAF intorno al 2010 ha dovuto combattere una delicatissima battaglia per mantenere la posizione in seno ai giochi olimpici, in quest’ottica l’inserimento della nuova disciplina è stato un segnale importante di rinnovamento e adeguamento ai tempi verso il IOC, che richiedeva una particolare attenzione ai nuovi sport di massa.
L’inserimento kitesurf è stato utilizzato come messaggio e dimostrazione che il mondo della vela olimpica era pronto a sostenere un nuovo movimento che garantiva universalità, bassi costi e soprattutto diffusione nei paesi più poveri e accettava il messaggio di rinnovamento ed adeguamento alle nuove tendenze sportive in voga nelle spiagge del mondo.
Si sa che inserire in un sistema politico chiuso una realtà nuova può comportare degli squilibri difficili da gestire, la nuova disciplina è stata piuttosto utilizzata anche come una sorta di leva per risolvere problematiche interne alla federazione stessa, la scelta stessa di contrapporre il Kite alla specialità cugina del Windsurf (parliamo sempre di sport di tavola) nel 2012, costringendo due mondi prossimi e vicini a una guerra fratricida, è stato l’esempio di una pessima gestione ai limiti del cinismo. Pare (dico pare) che in quella vicenda il vero obiettivo fosse il potente “patron” del windsurf olimpico Rory Ramsden ovviamente fatto “dimettere” dalla presidenza di classe! Ecco quindi il kite trasformato e utilizzato come strumento di lotta politica intern ea non come risorsa.
La commissione tecnica (di cui Kim Andersen, neo presidente WS faceva parte) da aprile a novembre fece passare al nostro mondo una specie di via crucis con ripetute votazioni in seno alla commissione che furono tutte vinte dal kite. Il kite venne bruciato nel Novembre dello stesso anno in seno alla solita assemblea generale con un agguato tecnico feroce in cui in meno di mezz’ora si invalidò il lavoro di mesi e mesi di commissione
Va detto che questo giochetto ha sicuramente creato una netta frattura tra il mondo commerciale del kite e la federazione in cui anche la classe internazionale, che tenta di mantenere le redini di questo mondo, ha fatto le spese in termini di credibilità e garanzia, i poveri Babini e Schwendtner, che rappresentavano il kite in seno al mondo della vela da quel giorno hanno dovuto combattere per cercare di tenere in ordine i ranghi di un mondo kite ferocemente deluso! Ancora oggi molti cantieri conservano ancora un doloroso magazzino di tavole invendute!
Il primo messaggio del neoeletto Presidente Croce nel 2012 fu chiarissimo: non si toccano le “sacre” classi olimpiche designate. Nell’aprile 2013 venne ribadito che nel caso in cui IOC avesse concesso il ritorno a 11 medaglie si sarebbe fatto entrare il kite, e in questa ottica Croce ha lavorato sino ad aprile 2016. Ma qualcosa non deve essere filato liscio nella trattativa con i vertici del comitato olimpico. Ci sono stati momenti di tensione durissimi, poi le chiacchere stanno a zero certa è la cancellazione della vela paralimpica dai giochi dopo il 2016.
In compenso si cominciò a parlare della possibilità di un inserimento del kite come classe per i giochi olimpici giovanili, prima notizia è dell’aprile 2015, conferma nel novembre 2015. Da quel momento in poi si è ben badato da parte di WS di accennare a qualsivoglia ulteriore mossa che fosse indizio di ulteriore apertura, va detto che in questa totale nebbia vaga tutto il mondo della vela olimpica giovanile a parte uno scarno comunicato del settembre 2016 in cui si comincia ad accennare alle modalità di selezione che dovrebbero iniziare ad Aprile 2017 (sic) . http://www.sailing.org/tools/documents/201609BuenosAires2018Qualificatio...
Nell’Aprile 2016 il Presidente Croce annunciò la notizia di una eventuale riapertura al kite in seno alle olimpiadi di Tokio, tale possibilità non era il frutto di una particolare predilezione del dirigente italiano verso la disciplina, ma il risultato di una chiara volontà e di pressioni di IOC in merito. Ovvio che una persona intelligente e attenta come Croce abbia ben valutato e sondato e soprattutto informato il resto della dirigenza di questa situazione, e che ci sia stata approvazione. Ma quello che è accaduto dopo fa pensare a una trappola ben congegnata in cui ancora un’altra volta il kite sarebbe stato utilizzato per dirimere questioni estranee alla disciplina stessa e proprie della federazione.
Un trabocchetto? Una trappola? In questa situazione doppi tripli quadrupli giochi si sprecano. Rimane il fatto che, a mio avviso, in questa ultima assemblea l’assalto a Croce, che è stato costretto a una immediata modifica di rotta in merito alla questione, ha dato la possibilità di valutare il 2016 come l'anno della svolta conservatrice con un messaggio chiaro: “chi tocca il kite passa i guai!”
Ora il Presidente Kim Andersen si ritrova al potere anche grazie a un gruppo, capitanato dell’ottantaduenne Henderson che ha promosso un messaggio di tipo super-conservatore è supportato da una agguerrita minoranza!
Insomma una sorta di macigno politico che predica il dogma della purezza velica lontano dalle pressioni mediatiche. Questo sicuramente il frutto di un interessante percorso di mutazione di pensiero se sei anni fa, all’età di 76 anni suonati, The Pope diceva esattamente l’opposto!
Nel gioco si inserisce persino l’imprevedibile scheggia impazzita dell’IFKO /9 autoproclamata federazione che però può contare dell’appoggio e del riconoscimento dalla potente federazione volo libero francese FFVL.12/13/14
Quest’ultima ha in Francia il compito dell’amministrazione dello sport del kitesurf da più di dieci anni. La FFVL francese cerca di difendere i suoi privilegi e si gioca, grazie ai suoi agganci politici, la carta di una eventuale candidatura di Parigi a città olimpica 2024. ATTENZIONE! La città ospitante può imporre delle nuove discipline olimpiche (esempio, il Surf da onda voluto da Tokio).
Questo può accadere anche grazie a un contorto percorso di accettazione della nuova disciplina kite da parte della federazione vela francese FVL, in un sistema burocratico di tipo ministeriale dove i dirigenti di FFVL possono contare su appoggi governativi di alto livello ed importanti sostegni economici. Ricordo che nel sistema francese le federazioni sono entità del Ministero dello sport.
IFKO non è riconosciuta da nessuno se non che da FFVL , ha presentato una domanda per Kitesports presso Sport Accord (manovra sottile perché comprende anche snowkite e Kitebuggy) attacca tutto e tutti, mette in dubbio la liceità della presenza della disciplina del kiteboarding in seno a World Sailing, attacca IKA e la classe accusandola di corruzione, rimane il fatto che, in una realtà mediatica, una verità distorta se ripetuta con assoluta certezza offre la consapevolezza che un fondo di sincerità ci possa essere, è il gioco crudele del mare magno di internet , basta leggere la serie di lettere e comunicati emessi da fine 2015 a oggi per porsi dei seri dubbi: sono dei pazzi o esiste un progetto più raffinato?
Ritorniamo al concetto rossiniano del “venticello”.
Sicuramente gli interessi economici ci sono perché sempre di soldi si va a parlare anche perché questa “federazione” ha immediatamente stretto un accordo di partnership con l’associazione IKO (IKO/IKA-Henderson/Andersen pare uno sciogli lingua) che gestisce una sorta di PAADI del kite nel mondo con un lucroso mercato dei brevetti istruttore. Insomma parliamo di interessi non da poco!13
Va detto che il “brevetto IKO” viene rilasciato dai loro centri con un costo di 700-1000 euro!15
Sailing Anarchy e IFKO hanno fatto convergere i propri interessi e la dimostrazione palese è stato l’utilizzo della pagina FB degli atleti ISAF in cui la chairman della IFKO ha lanciato una serie di post in cui veniva attaccata WS e la classe IKA ed in uno spettacolare crescendo la stessa costituzione di WS!
Per concludere con la condivisione sulla pagina World Sailing Athletes della Sigra Guerreiro , direttrice generale IFKO, dell’ultimo infamante post dell’ articolo trionfante di Sailing Anarchy in cui si da al Presidente Croce del “sketchy italian” “losco italiano” e il temine “gets the boots” un frase idiomatica che rappresenta il senso di “scacciare” via una sorta di mascalzone da un luogo di potere! 10
Quindi riassumendo:
1) Croce viene costretto ad aprire ad una eventuale partecipazione al kite olimpico
2) Consolidamento di una minoranza agguerrita contro la disciplina capitanate da Henderson che può contare dell’appoggio mediatico di Sailing Anarchy che devia una parte di voti sull’avversario politico di Croce
3) Assalto a Croce in assemblea che viene costretto a ritirare le dichiarazioni (nb IOC si lava le mani!)
4) Sailing Anarchy comincia una campagna stampa contro Croce e il Kite in vela diffondendo anche i proclami dell’IFKO
5) La Top Manager dell’Ifko si intrufola negli organi di comunicazione degli atleti World Sailing e comincia a fare campagna contro la presenza del kitesurfing in World Sailing ed alla fine diffonde l’articolo finale di Sailing Anarchy in cui si insulta il “losco italiano”
Ora che sia o non si a una federazione l’atto stesso di interferenza, e l’humus in cui si è strutturato, rende l’idea del veleno che si è scatenato contro il Presidente Croce.
Croce ha fatto le spese della questione kite trasformato in una sorta di puntaspilli di chiacchere e messaggi trasversali! In un bailamme dove verità e bugia interessi monetari e di potere si incrociano! Un bruttissimo esempio di strategia politica! Il problema è che questa frangia in seno alla federazione vela mondiale esiste ed è consapevole del peso politico che ha e che potrà avere.
Sarà da vedere cosa accadrà quando ci sarà il confronto con IOC verso marzo Aprile!
Certo che la ferita c’è e duole e il neo Presidente Kim Andersen dovrebbe sbrigarsi a dare un messaggio di pacificazione che sia chiaro e senza spazi al dubbio! Va chiarita in maniera inconfutabile la posizione del Presidente riguardo questa "fazione" che l’ha sostenuto.
Vuoi per rispetto a tutte quelle federazioni e ai circoli di vela che si stanno impegnando con il kitesurf, vuoi perchè c’è una classe riconosciuta che va comunque tutelata, vuoi perché siamo tutti sportivi e non si può discriminare e offendere ed escludere in questo modo!
Quindi il kite dovrebbe rimanere in una federazione mondiale dove solo se portasse vantaggi ma sempre considerato uno “sport da spiaggia” praticato da “riders” (virgolettato nell’intervista)? Non è facile da digerire questo!
L’Italia per fortuna non sembra aver accettato questa logica e il neo Presidente FIV Francesco Ettorre ha subito dettato una linea chiara anche perché l’obiettivo medaglia c’è e bisogna sostenere i giovani atleti!
Rimane il fatto che la medaglia olimpica ha un forte valore simbolico per una comunità sportiva e costringere il nostro mondo a questa tortura quadriennale è cosa crudele!!
Se World Sailing si sente in grado di condividere questo percorso in maniera lineare e eticamente onesta deve a questo punto dare delle garanzie! Altrimenti la via alternativa l’ha dettata chiaramente l’anziano Henderson che orgogliosamente si firma “the Sailor”!
Miki Cerquetti (Presidente di classe dal 2010 uscente. Ha gestito la transizione nel 2011 tra Federazione Sci Nautico e Federazione Vela, riconfermato nel 2012)
BUBLIOGRAFIA
1) http://www.repubblica.it/sport/vela/2016/05/07/news/croce_mi_ricandido_annuncio_a_losanna-139314022/
2) https://sailinganarchy.com/tag/paul-henderson/
3) http://sailinganarchy.com/2010/11/18/16887/
4)https://sailinganarchy.com/2016/11/10/election-daze/
4bis) http://sailinganarchy.com/page/4/
5)http://wtop.com/elections/2016/11/henderson-seeks-reforms-if-elected-world-sailing-boss/
6) https://sailinganarchy.com/tag/ifko/
7) http://sailinganarchy.com/wp-content/uploads/2016/11/World-Sailing-QA-St...
10)https://www.facebook.com/SailingAnarchy/photos/a.312112720374.339092.155...
11) https://www.ikointl.com/IKO-standards-recognition-by-IFKO
13) http://kite.ffvl.fr/sites/kite.ffvl.fr/files/2016-FFVL-Communiqu%C3%A9%20IKO%20avril.pdf
14) http://federation.ffvl.fr/sites/ffvl.fr/files/Plaquette%20statistiques%202015-def.pdf
15) http://www.newkitezone.it/corso-istruttore-iko.html
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