Storia | Regata > Vela Olimpica

26/05/2021 - 10:50

Cosa bolle in pentola in un mondo in piena rivoluzione

Kite: format, 2024, personaggi, trend

Il mondo dell’aquilone è in grande fermento (anche con una certa confusione). Dopo la pausa Covid si cerca di uscire dall’incertezza su calendari e formati. I temi chiave della qualità dei materiali e della sicurezza (sui quali torneremo). Intanto emergono personaggi tutti da scoprire...  (Mazzaferro, Filippi, Pianosi, Calbucci, Boschetti, Laporte, Pescetto)

 

di Miki Cerquetti

Non è facile scrivere un articolo sull'agonismo kite: le notizie sono sempre frammentate. Da quello che capisco quest’anno si naviga nella più totale incertezza di calendario internazionale, vuoi per lo spostamento dell’olimpiade di Tokio, vuoi per le notizie Covid, vuoi perché non è chiaro cosa accadrà dopo l’abbandono del progetto altura olimpico… Si sa solo che il calendario internazionale è molto scarno e gli atleti, almeno quelli europei, si sono organizzati per gareggiare appoggiandosi ai vari circuiti nazionali, lo stesso calendario Formula (il format olimpico) è per così dire “sospeso” senza un campionato del mondo, con un europeo singolo, un mondiale a squadre a Torregrande e un Under 19 mondiale a Gizzeria, mentre il calendario open ha molte più regate.

Rimane il fatto che, dopo le notizie dal Mid-Year World Sailing la situazione è molto confusa. Quindi le regate di Vada, Leucate, Valencia e Rimini si sono trasformate in una sorta di circuito europeo fai da te!

Inutile ricordare che per i ragazzi regatare è importante anche per dare riferimenti ai tecnici che li seguono. Le ranking sono preziose anche come riferimento per federazioni, sponsor ed eventuali corpi militari. Questa serie di brevi interviste è per far conoscere gli atleti che stanno facendosi valere contro campioni di tutta Europa.

1) Cristiana Mazzaferro, presidente CV Portocivitanova, una vera pioniera del kiterace nazionale

Cristiana ma Pianosi, è come al solito una tua scoperta?

Era il pulcino della flotta con il twintip poi una serie di eventi si sono combinati, la verità che è cresciuto fisicamente ma con una bella testa da atleta, positiva e coraggiosissima, ci vuole fegato in questo tipo di regate.

Tu hai due ottimi atleti: Tari e Pianosi ma sei stata una sorta di palestra per tutto il kite race adriatico una vera e propria scuola…

Si puo’ dire ormai di si: in questi ultimi mesi si è anche mossa la federazione, prima ero totalmente sola.

Si parla di due medaglie...

Si lo so certo che essere atleti olimpici è dura ma sono ottimista, il ragazzo ha stoffa.

Mi racconti della prima prova in Spagna?

Pianosi ha avuto una brutta collisione mentre regalava con un atleta russo…

Mi stai dicendo che il ragazzo dopo una simile botta è tornato a regatare al top della flotta?

Si!

La stoffa del campione!!!!

In effetti...

 

2) Luca Filippi patron Chubanga

Luca se ci fosse un campionato marche saresti primo...

Si: sta andando molto molto bene, i risultati sono ottimi finora, sempre primi sul podio anche se la stagione è strana.

In che senso?

Molta incertezza tra Covid e futuro olimpico mancano le regate, gli atleti in passa parola si sono organizzati sui vari campionati e regate nazionali Penso che anche a Rimini verranno molti atleti stranieri.

Beh Rimini è un grande campo con ottima organizzazione e spazi sontuosi.

Così deve essere, ormai si viaggia con una flotta in costante crescita.

Cosa mi dici del tuo piantone?

Siamo 11 produttori certificati nel mondo, dobbiamo garantire una produzione costante, 50 pezzi mese, all'inizio pensavo che sarebbe stato difficile invece...

Invece...?

Si vende tanto in tutto il mondo, ma quello che mi ha sorpreso è che il prodotto piace agli amatori che con la stessa logica della bicicletta, vogliono il top e comprano il top di gamma.

Il paradosso è che i piantoni da regata sono molto facili, stabili e divertenti quindi il mercato va fortissimo. Lo comprano anche gli appassionati più anziani che vogliono uscire solo per divertirsi... Vendo a ritmo costante nonostante l'epidemia!

Che progetti per il futuro?

Ottenere la certificazione non è stato semplice, questo autunno si apre anche il bando del windsurf iQFoil e penso parteciperò. Anche la comunicazione è frammentata circa la fattibilità, ma ce la metterò tutta! Gli atleti pagheranno la stessa cifra, si paga una royalty a Starboard, non avere monopolio di produzione ma monotipo di disegno permette anche di avere un rapporto più diretto e maggiore garanzia sull'affidabilità del prodotto. Ci dovrebbero fornire i files e cercherò di farmi certificare anche per iQFoil.

Il monotipo è garantito?

Si, i riferimenti sono molto precisi, come per il kite non si può cambiare nulla, anche se abbiamo visto che la differenza enorme è nella manutenzione maniacale del piantone e nel carteggio. Un accurato carteggio dell'ala cambia le prestazioni è forse l'argomento più delicato e sensibile del foiling! Sto infatti seguendo anche alcune nazionali windsurf iQFoil per la gestione e la manutenzione del foil.

 

3) Riccardo Pianosi, appena tornato dalla Spagna

Allora sei soddisfatto?

Si soprattutto alla fine con le due regate Gold ottenere due quinti non era facile, specie dopo l'incidente 

Incidente?

Si, alla prima prova ho avuro una collisione durissima: ero mure a dritta, il ragazzo russo ha provato a forzare il passaggio… Bum!!! Siamo finiti in ospedale (l’atleta russo ha avuto una frattura alla spalla ed al bacino, ndr).

Ecco il perché dei 40 punti poi cambiati in riparazione!

Si, le costole mi fanno ancora male!

Nonostante questo hai portato avanti la regata e sei arrivato tra i primi dieci?

Si, in regata le costole non mi fanno troppo male, e poi mi piace il kiterace!!! Devo crescere, è solo un anno che faccio foilrace non ho tempo per stare male!

Quanti anni hai?

16.

Quanto pesi?

85kg.

Dove abiti?

Pesaro.

(Ottantacinque chili di sedicenne della nuova scuola adriatica che viaggia come un razzo Bravo Pianosi! nda)

 

4) Mario Calbucci

Mario, hai 25 anni e da 13 fai regate kiterace!

Eh si, questo ultimo anno è molto impegnativo, cominciato con un infortunio a Cagliari alla prima regata. Andavo a 35 nodi, ho preso i rifiuti di un foil davanti a me e la tavola si è piantata di colpo! Poi dopo tre settimane ero a Vada, mi sono sempre piazzato tra i primi dieci e con il format moderno non è assolutamente facile.

Come vedi l'evoluzione?

Sono regate velocissime, senza possibilità di errore, la partenza fondamentale, veramente non c'è spazio per l'errore. Sono regate con spazi relativi a velocità elevatissime. Attualmente sto privilegiando l'allenamento a terra per avere il fisico sempre pronto, elastico e reattivo.

Ma cosa accade nel sistema gare?

Si paga l'incertezza del format con la nuova svolta di WS, quindi gli atleti vanno alle regate nazionali delle nazioni più organizzate e devo ammettere che l'Italia sta mostrando una grande preparazione e disponibilità.

 

5) Lorenzo Boschetti

Pronto?

Boschetti? Sono Cerquetti chiamo per l'intervista.

Ah ciao, scusa sono ancora con la muta addosso, mi sono appena allenato per la regata di wingfoil la prossima settimana…

Wingfoil?

Si il prossimo we a Rimini mi sono fatto prestare un pò di roba, così per provare, poi la settimana dopo c'è la regata kitefoil sempre a Rimini, vengono un sacco di atleti forti!

(Ma che mangiano sti ragazzi pane e dinamite a colazione? Ma chi li ferma? nda)

Cosa si prova a lasciare dietro in regata gente come Mazella, DeRameoncurt, insomma l'olimpo del kiterace?

Beh innanzitutto la soddisfazione che questo inverno gli allenamenti a Cagliari sono serviti a qualcosa, mi sento bello carico! La sensazione è bellissima e la voglia di continuare pure! Considera che alla regata di Leucate, escluso il primo giorno che ho rotto l’aquilone (c'erano 35 nodi di vento), nelle regate seguenti non sono mai andato al di sotto del terzo posto e sono stato l'unico a garantire un risultato del genere con un gruppo di atleti di quel livello…

Quanti anni hai, quanto pesi, da quanto pratichi?

Ho 21 anni, peso 80 kg circa, e sono tanti anni che pratico kite e kitefoil, sono veramente contento di come sta andando: c'è solo da migliorare! Andiamo avanti vedremo a Rimini!

Quale regata wing o kite?

Tutte!

 

6) Tiana Laporte

Da quanto pratichi foil race?
 
Ho iniziato a fare Kitefoil a giugno del 2020. L’avevo fatto una sola volta a marzo 2020 ma poi c’è stato il lockdown. questo giugno farò il mio primo anno di kitefoil race.
 
Come ti trovi in queste regate veramente estreme sia come velocità che come vicinanza?
 
Le gare di kitefoil race le ho iniziate col CICO del 2020, era tutto un nuovo mondo per me. Ora sto rientrando da varie gare quasi consecutive alle quali ho partecipato, (Cagliari, Vada, Leucate – Mondial du vent, Napoli – 3 tappa campionato italiano e Castellón – Formula kite Spain) che mi hanno fatto prendere fiducia, esperienza e motivazione per le prossime gare nel programma.
 
Hai detto: Mi diverto molto di più in regata, e dopo ogni gara ho voglia di farne un altra. Ci spieghi?
 
La questione è la velocità, mi è sempre piaciuto da piccola fare tanti sport un po’ estremi dunque per me la velocità è fondamentale. Il momento della partenza o quando sto andando veloce, sono momenti di adrenalina unica di ogni gara! A Cagliari ho fatto 34,5 nodi di top speed in gara e vorrei un giorno a fare i 40 nodi.
 
Potresti diventare atleta probabile olimpica, che effetto ti fa?
Per il momento sono concentrata nelle gare che devo fare quest’anno e imparare da ogni regata che faccio. Tutto il mondo della vela e delle regate sono nuovi mondi per me. Prima facevo il kite per passione e mi allenavo molto in scalata, free-climbing, praticandolo agonisticamente.
Il fatto di poter diventare probabile olimpica è un sogno, soprattutto con il kite che è sempre stata la mia passione sin da piccola. Parigi 2024 è un bell’obbiettivo da raggiungere. Mi sto allenando molto grazie a Simone Vannucci e Mirco Babini che mi aiutano a imparare in fretta e poter essere al massimo regata dopo regata. L’attivita’ organizzata dalla Classe nazionale e il supporto della Federazione sono stati fondamentali l’inverno scorso per crescere con tutti i ragazzi.
 
Quanti anni hai?
Ho 24 anni (ne compio 25 il 16 agosto), sono nata a Madrid ma sono di nazionalità italiana, con la doppia cittadinanza anche francese.
Come ti sei avvicinata al kiterace?
Era febbraio 2020, Mirco Babini mi chiamo’ e mi chiese se avevo provato il kitefoil, ovviamente praticavo da tempo il kite. Io in quel momento non ero per niente interessata nel kitefoil. Mi iniziò a parlare di questa disciplina e che era diventata Olimpica per il 2024. In quel momento iniziai a pensarci e ad allenarmi per vedere dove potevo arrivare. Avevo chiesto qualche consiglio e visto qualche video su youtube e cosi ho iniziato l’esperienza del kitefoil. Ogni giorno dopo il lavoro andavo in acqua e provavo a migliorare il più veloce possibile e già dall’inizio avevo questa adrenalina di cercare la velocità. Ora non stacco più il mio foil dal mio kite a “cassone” e sono sempre più addicted... Pensare che proprio Mirco Babini fu la persona, assieme al suo staff del Chia Wind Club, che mi insegnarono a fare kite quando avevo solo 11 anni.
Che sport facevi, e a che livello?
Sono sempre stata una ragazza competitiva sin da piccola. Avevo iniziato a gareggiare a 7 anni col nuoto per parecchi anni, ma ho fatto anche gare di Judo.
Poi a 16 anni ho conosciuto la scalata, e da li ho gareggiato a livelli regionali, nazionali e universitari in Spagna e Francia per 7 anni. Visto che non vivevo vicino al mare, avevo trovato uno sport che permetteva di mettermi a confronto con me stessa in ogni gara e trovare un pizzico di adrenalina e di essere connessa alla natura.
Poi ho sempre praticato un sacco di altri sport, compresi calcio, snowboard, sci, wakeboard...
 
8) Maggie Pescetto
 
Dare la caccia a Maggie è uno dei miei sport preferiti, ma non riesco mai a catturarla!!! Ripesco una bellissima intervista di qualche anno fa, che non sono riuscito ad inserire nell’articolo, ma che mi sembra molto attuale anche oggi!!!Ma non mi arrendo insisto prima o poi la intervisterò!!!!! Che bella testa ha questa ragazza!!!!
 
Comunque kite nelle olimpiadi… Che dire…
Siamo tutti molto molto entusiasti dopo questa scelta di far diventare finalmente il kitesurf uno sport olimpico soprattutto perché ci da la possibilità di sognare ancora più in grande e creare progetti e avere un arco di tempo maggiore per allenarsi sia mentalmente che fisicamente.
Dico mentalmente, perche in questo sport, come in tutti del resto, almeno il 60% della nostra prestazione in campo è dovuto proprio alla nostra mentalità, e il nostro modo di affrontare le cose, soprattutto ad alti livelli come questi.
Sicuramente le olimpiadi a Parigi sono un obbiettivo decisamente più grande e che richiede molto più lavoro. (buon lavoro Maggie! nda)

 

 
Da quanto pratichi foil race?
 
Ho iniziato a fare Kitefoil a giugno del 2020. L’avevo fatto una sola volta a marzo 2020 ma poi c’è stato il lockdown. questo giugno farò il mio primo anno di kitefoil race.
 
Come ti trovi in queste regate veramente estreme sia come velocità che come vicinanza?
 
Le gare di kitefoil race le ho iniziate col CICO del 2020, era tutto un nuovo mondo per me. Ora sto rientrando da varie gare quasi consecutive alle quali ho partecipato, (Cagliari, Vada, Leucate – Mondial du vent, Napoli – 3 tappa campionato italiano e Castellón – Formula kite Spain) che mi hanno fatto prendere fiducia, esperienza e motivazione per le prossime gare nel programma.
 
Hai detto: Mi diverto molto di più in regata, e dopo ogni gara ho voglia di farne un altra. Ci spieghi?
 
La questione è la velocità, mi è sempre piaciuto da piccola fare tanti sport un po’ estremi dunque per me la velocità è fondamentale. Il momento della partenza o quando sto andando veloce, sono momenti di adrenalina unica di ogni gara! A Cagliari ho fatto 34,5 nodi di top speed in gara e vorrei un giorno a fare i 40 nodi.
 
Potresti diventare atleta probabile olimpica, che effetto ti fa?
Per il momento sono concentrata nelle gare che devo fare quest’anno e imparare da ogni regata che faccio. Tutto il mondo della vela e delle regate sono nuovi mondi per me. Prima facevo il kite per passione e mi allenavo molto in scalata, free-climbing, praticandolo agonisticamente.
Il fatto di poter diventare probabile olimpica è un sogno, soprattutto con il kite che è sempre stata la mia passione sin da piccola. Parigi 2024 è un bell’obbiettivo da raggiungere. Mi sto allenando molto grazie a Simone Vannucci e Mirco Babini che mi aiutano a imparare in fretta e poter essere al massimo regata dopo regata. L’attivita’ organizzata dalla Classe nazionale e il supporto della Federazione sono stati fondamentali l’inverno scorso per crescere con tutti i ragazzi.
 
Quanti anni hai?
Ho 24 anni (ne compio 25 il 16 agosto), sono nata a Madrid ma sono di nazionalità italiana, con la doppia cittadinanza anche francese.
Come ti sei avvicinata al kiterace?
Era febbraio 2020, Mirco Babini mi chiamo’ e mi chiese se avevo provato il kitefoil, ovviamente praticavo da tempo il kite. Io in quel momento non ero per niente interessata nel kitefoil. Mi iniziò a parlare di questa disciplina e che era diventata Olimpica per il 2024. In quel momento iniziai a pensarci e ad allenarmi per vedere dove potevo arrivare. Avevo chiesto qualche consiglio e visto qualche video su youtube e cosi ho iniziato l’esperienza del kitefoil. Ogni giorno dopo il lavoro andavo in acqua e provavo a migliorare il più veloce possibile e già dall’inizio avevo questa adrenalina di cercare la velocità. Ora non stacco più il mio foil dal mio kite a “cassone” e sono sempre più addicted... Pensare che proprio Mirco Babini fu la persona, assieme al suo staff del Chia Wind Club, che mi insegnarono a fare kite quando avevo solo 11 anni.
Che sport facevi, e a che livello?
Sono sempre stata una ragazza competitiva sin da piccola. Avevo iniziato a gareggiare a 7 anni col nuoto per parecchi anni, ma ho fatto anche gare di Judo.
Poi a 16 anni ho conosciuto la scalata, e da li ho gareggiato a livelli regionali, nazionali e universitari in Spagna e Francia per 7 anni. Visto che non vivevo vicino al mare, avevo trovato uno sport che permetteva di mettermi a confronto con me stessa in ogni gara e trovare un pizzico di adrenalina e di essere connessa alla natura.
Poi ho sempre praticato un sacco di altri sport, compresi calcio, snowboard, sci, wakeboard...
 
8) Maggie Pescetto
 
Dare la caccia a Maggie è uno dei miei sport preferiti, ma non riesco mai a catturarla!!! Ripesco una bellissima intervista di qualche anno fa, che non sono riuscito ad inserire nell’articolo, ma che mi sembra molto attuale anche oggi!!!Ma non mi arrendo insisto prima o poi la intervisterò!!!!! Che bella testa ha questa ragazza!!!!
 
Comunque kite nelle olimpiadi… Che dire…
Siamo tutti molto molto entusiasti dopo questa scelta di far diventare finalmente il kitesurf uno sport olimpico soprattutto perché ci da la possibilità di sognare ancora più in grande e creare progetti e avere un arco di tempo maggiore per allenarsi sia mentalmente che fisicamente.
Dico mentalmente, perche in questo sport, come in tutti del resto, almeno il 60% della nostra prestazione in campo è dovuto proprio alla nostra mentalità, e il nostro modo di affrontare le cose, soprattutto ad alti livelli come questi.
Sicuramente le olimpiadi a Parigi sono un obbiettivo decisamente più grande e che richiede molto più lavoro. (buon lavoro Maggie! nda)

 

 

Da quanto pratichi foil race?

Ho iniziato a fare Kitefoil a giugno del 2020. L’avevo fatto una sola volta a marzo 2020 ma poi c’è stato il lockdown. questo giugno farò il mio primo anno di kitefoil race.

Come ti trovi in queste regate veramente estreme sia come velocità che come vicinanza?

Le gare di kitefoil race le ho iniziate col CICO del 2020, era tutto un nuovo mondo per me. Ora sto rientrando da varie gare quasi consecutive alle quali ho partecipato, (Cagliari, Vada, Leucate – Mondial du vent, Napoli – 3 tappa campionato italiano e Castellón – Formula kite Spain) che mi hanno fatto prendere fiducia, esperienza e motivazione per le prossime gare nel programma.

Hai detto: Mi diverto molto di più in regata, e dopo ogni gara ho voglia di farne un altra. Ci spieghi?

La questione è la velocità, mi è sempre piaciuto da piccola fare tanti sport un po’ estremi dunque per me la velocità è fondamentale. Il momento della partenza o quando sto andando veloce, sono momenti di adrenalina unica di ogni gara! A Cagliari ho fatto 34,5 nodi di top speed in gara e vorrei un giorno a fare i 40 nodi.

Potresti diventare atleta probabile olimpica, che effetto ti fa?

Per il momento sono concentrata nelle gare che devo fare quest’anno e imparare da ogni regata che faccio. Tutto il mondo della vela e delle regate sono nuovi mondi per me. Prima facevo il kite per passione e mi allenavo molto in scalata, free-climbing, praticandolo agonisticamente.

Il fatto di poter diventare probabile olimpica è un sogno, soprattutto con il kite che è sempre stata la mia passione sin da piccola. Parigi 2024 è un bell’obbiettivo da raggiungere. Mi sto allenando molto grazie a Simone Vannucci e Mirco Babini che mi aiutano a imparare in fretta e poter essere al massimo regata dopo regata. L’attivita’ organizzata dalla Classe nazionale e il supporto della Federazione sono stati fondamentali l’inverno scorso per crescere con tutti i ragazzi.

Quanti anni hai?

Ho 24 anni (ne compio 25 il 16 agosto), sono nata a Madrid ma sono di nazionalità italiana, con la doppia cittadinanza anche francese.

Come ti sei avvicinata al kiterace?

Era febbraio 2020, Mirco Babini mi chiamo’ e mi chiese se avevo provato il kitefoil, ovviamente praticavo da tempo il kite. Io in quel momento non ero per niente interessata nel kitefoil. Mi iniziò a parlare di questa disciplina e che era diventata Olimpica per il 2024. In quel momento iniziai a pensarci e ad allenarmi per vedere dove potevo arrivare. Avevo chiesto qualche consiglio e visto qualche video su youtube e cosi ho iniziato l’esperienza del kitefoil. Ogni giorno dopo il lavoro andavo in acqua e provavo a migliorare il più veloce possibile e già dall’inizio avevo questa adrenalina di cercare la velocità. Ora non stacco più il mio foil dal mio kite a “cassone” e sono sempre più addicted... Pensare che proprio Mirco Babini fu la persona, assieme al suo staff del Chia Wind Club, che mi insegnarono a fare kite quando avevo solo 11 anni.

Che sport facevi, e a che livello?

Sono sempre stata una ragazza competitiva sin da piccola. Avevo iniziato a gareggiare a 7 anni col nuoto per parecchi anni, ma ho fatto anche gare di Judo. Poi a 16 anni ho conosciuto la scalata, e da li ho gareggiato a livelli regionali, nazionali e universitari in Spagna e Francia per 7 anni. Visto che non vivevo vicino al mare, avevo trovato uno sport che permetteva di mettermi a confronto con me stessa in ogni gara e trovare un pizzico di adrenalina e di essere connessa alla natura. Poi ho sempre praticato un sacco di altri sport, compresi calcio, snowboard, sci, wakeboard...

 

8) Maggie Pescetto

Dare la caccia a Maggie è uno dei miei sport preferiti, ma non riesco mai a catturarla!!! Ripesco una bellissima intervista di qualche anno fa, che non sono riuscito ad inserire nell’articolo, ma che mi sembra molto attuale anche oggi!!!Ma non mi arrendo insisto prima o poi la intervisterò!!!!! Che bella testa ha questa ragazza!!!!

Comunque kite nelle olimpiadi… Che dire… Siamo tutti molto molto entusiasti dopo questa scelta di far diventare finalmente il kitesurf uno sport olimpico soprattutto perché ci da la possibilità di sognare ancora più in grande e creare progetti e avere un arco di tempo maggiore per allenarsi sia mentalmente che fisicamente.

Dico mentalmente, perche in questo sport, come in tutti del resto, almeno il 60% della nostra prestazione in campo è dovuto proprio alla nostra mentalità, e il nostro modo di affrontare le cose, soprattutto ad alti livelli come questi. Sicuramente le olimpiadi a Parigi sono un obbiettivo decisamente più grande e che richiede molto più lavoro. (buon lavoro Maggie! nda)

Sezione ANSA: 
Saily - News

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