Storia | Regata > Vela Oceanica
07/05/2013 - 15:34
E’ una regata per pochi, è pericolosa, resta una grande impresa. E in certe tappe... allacciate le cinture!
E’ una regata per pochi, è pericolosa, resta una grande impresa. E in certe tappe... allacciate le cinture!
Ken Read, cosa penso della Volvo
Lo skipper di Puma alle ultime due edizioni del giro del mondo in equipaggio parla della prossima edizione della Volvo Ocean Race. Con idee spesso non convenzionali: “E’ una regata per pochi, è pericolosa, resta una grande impresa. E in certe tappe, l’unico consiglio che posso dare è: allacciare le cinture...!”
Ken Read è uno dei velisti internazionali più completi ed esperti. Ha veleggiato su ogni tipo di barca, ha vinto titoli mondiali e ha partecipato alla Coppa America. Da quasi dieci anni, però, il suo mondo velico si è spostato sugli oceani, in particolare quelli della Volvo Ocean Race. Sentir parlare uno come Ken apre la mente, abitua a pensare come se si guardasse ai grandi spazi oceanici. Ecco le sue idee, tratte da una intervista a Scuttlebutt. Idee spesso non convenzionali sul giro del mondo: passato e soprattutto futuro.
Cominciamo dal percorso della prossima Volvo Ocean Race...
Dopo aver partecipato alle ultime due edizioni della Volvo Ocean Race, non è certo uno shock rendersi conto che il percorso della prossima edizione della Volvo Ocean Race seguirà innanzitutto le esigenze commerciali dei suoi sponsor. Oggi gli sponsor sono una componente chiave delle più importanti manifestazioni sportive, metter su il circo della Volvo Ocean Race costa molti soldi, le barche sono sempre più costose, e attrarre i migliori velisti al mondo lo è altrettanto.
Non sono in molti ad avere l’esperienza e le capacità necessarie per riuscire nell'impresa di questa regata. Gli equipaggi e gli skipper della Volvo Ocean Race sono i migliori al mondo e sono pagati molto bene ed è giusto sia così, visto che mettono a rischio la propria vita, perché la Volvo Ocean Race è una regata pericolosa.
Proprio in relazione ai costi, mi sorprende molto il fatto che le soste non siano state ridotte: lo slogan di questa prossima edizione è "risparmiare", ma avrà nove tappe esattamente come quella del 2011-12: è vero che alcune di queste soste saranno dei veri e propri “pit stop” e che in questo modo si risparmierà un pochino, ma non più di tanto alla fine. Soprattutto faremmo bene ad augurarci che i nuovi Volvo Open 65 siano resistenti.
VOLVO OCEAN RACE 2014-2015: L’ANIMAZIONE DEL PERCORSO
Sembri preoccupato per la sicurezza in certe tappe.
L'aspetto che mi sorprende di più in questa prossima edizione è la data d’inizio della tappa che va da Auckland a Itajai. Nella Volvo Ocean Race 2011-12 siamo partiti da Auckland il 18 marzo, una data ritenuta da tutti troppo in avanti per l’Oceano del sud: la probabilità di tempeste invernali è molto alta e naturalmente solo ora sappiamo cosa questo ha significato per le barche. Finita quella tappa, erano tutti così scottati da ritenere necessario lasciare Auckland parecchio prima di quella data, in modo da poter attraversare l’Oceano alla fine dell’estate. Ebbene, l’edizione 2014-15 partirà da Auckland sono tre giorni prima e la mia sola raccomandazione a tutti i partecipanti è di allacciare bene le cinture di sicurezza, perché potrebbero facilmente trovarsi in corsa per la propria vita.
Guardiamo ad altri aspetti del percorso.
Sono piuttosto discutibili anche altre modifiche come l’arrivo della prima tappa a Recife in Brasile al posto della tradizionale Cape Town in Sud Africa. E’ sempre stata la classica tappa attraverso il sud e per i velisti la città di Cape Town è sempre stato il clou della regata. Commercialmente parlando questa sosta non vale quanto altre, ma i velisti l’adorano e così le loro famiglie. Perdere questa sosta è una vero danno. E’ curioso, ma l'idea di concludere la prima tappa a Recife è piuttosto simile a quella dell’ultima regata. Per evitare le alte pressioni del Sud Atlantico, il percorso ci portava verso ovest, dove si girava le isole di Fernando de Noronha al largo della costa brasiliana. Così ora: invece di girare le isole e puntare a sud, ci allungheremo qualche centinaio di miglia a sudovest per giungere a Recife.
E subito dopo ci sarà la tappa più lunga del prossimo giro del mondo...
Alla prima tappa, seguirà quella davvero lunga da Recife a Abu Dhabi ed questa è la mia più grande sorpresa. Questa seconda tappa non sarà facile, percorrerla potrebbe richiedere una settimana in più o una in meno di quanto pianificato. C’è tanta bolina prima di girare e puntare a nord e potremmo avere molta aria leggera, potremmo avere molti momenti di bonaccia e andare avanti così fino al Golfo di Oman. Fare previsioni sul vento in particolare per l’area a nord dell’equatore è molto complicato. Una pianificazione difficile quella di questa seconda tappa. Bisogna prepararsi al freddo, al vento forte e alle rotture nella prima parte, come nei quaranta ruggenti, poi puntando a nord predisporsi alle alte probabilità di condizioni opposte, leggere e calde. Sarà molto significativo vedere come risponderanno barche ed equipaggi alle diverse condizioni.
I Pirati a quanto pare non fanno più paura...
La seconda tappa dell’edizione 2011-12 andava da Cape Town ad Abu Dahbi, percorso poi modificato con l’aggiunta di un servizio shuttle con una rotta segreta, per evitare problemi di pirateria. Questa volta invece si naviga attraversando il mar arabico senza alcuna soste a posso solo supporre che abbiano fatto bene i loro calcoli per essere sicuri che questa zona sia ora sufficientemente sicura.
E anche il finale è ricco di insidie.
Sono eccitato che la sosta negli Stati Uniti sia proprio a maggio nella mia città natale Newport, credo che questa sarà una bella sfida per tutti: fronteggiare i fronti freddi provenienti dalla costa orientale nel percorso verso Newport e poi la rotta verso l’Europa, puntando a nord dritti verso il fronte freddo che pompa. Nessuno ha dimenticato l’edizione 2005-06, quando questa tappa partita allora da da New York sia costata un morto e una barca affondata. Partire da Newport è praticamente lo stesso e potrebbe rivelarsi una tappa molto complicata.
Per questo una volta girato Capo Horn non bisogna pensare di essersi lasciati il peggio alle spalle, bisogna capire che si si sta avvicininando a Newport attraverso l’Atlantico e che l’intera tappa potrebbe rivelarsi piuttosto brutale.
Le tappe della Volvo Ocean Race 2014-15
Tappa 1: Ottobre 11, 2014 – da Alicante, Spagna a Recife, Brasile - 3,421 nm
Tappa 2: Novembre 9, 2014 – da Recife, Brasile a Abu Dhabi, UAE - 9,707 nm
Tappa 3: Gennaio 3, - da Abu Dhabi, UAE a Sanya, Cina - 4,670 nm
Tappa 4: Febbraio 8, 2015 – da Sanya, Cina a Auckland, NZL - 5,264 nm
Tappa 5: Marzo 15, 2015 – da Auckland, NZL a Itajaí, Brasile - 6,776 nm
Tappa 6: Aprile19, 2015 - da Itajaí, Brasile a Newport, USA - 5,010 nm
Tappa 7: Maggio 17, 2015 – da Newport, USA a Lisbon, Portogallo - 2,800 nm
Tappa 8: Giugno 7, 2015 - da Lisbon, Portogallo a Lorient, Francia - 647 nm
Tappa 9: da definire - da Lorient, Francia a Gothenburg, Svezia- 1,600 nm
www.volvooceanrace.com
Ken Read è uno dei velisti internazionali più completi ed esperti. Ha veleggiato su ogni tipo di barca, ha vinto titoli mondiali e ha partecipato alla Coppa America. Da quasi dieci anni, però, il suo mondo velico si è spostato sugli oceani, in particolare quelli della Volvo Ocean Race. Sentir parlare uno come Ken apre la mente, abitua a pensare come se si guardasse ai grandi spazi oceanici. Ecco le sue idee, tratte da una intervista a Scuttlebutt. Idee spesso non convenzionali sul giro del mondo: passato e soprattutto futuro.
Cominciamo dal percorso della prossima Volvo Ocean Race...
Dopo aver partecipato alle ultime due edizioni della Volvo Ocean Race, non è certo uno shock rendersi conto che il percorso della prossima edizione della Volvo Ocean Race seguirà innanzitutto le esigenze commerciali dei suoi sponsor. Oggi gli sponsor sono una componente chiave delle più importanti manifestazioni sportive, metter su il circo della Volvo Ocean Race costa molti soldi, le barche sono sempre più costose, e attrarre i migliori velisti al mondo lo è altrettanto.
Non sono in molti ad avere l’esperienza e le capacità necessarie per riuscire nell'impresa di questa regata. Gli equipaggi e gli skipper della Volvo Ocean Race sono i migliori al mondo e sono pagati molto bene ed è giusto sia così, visto che mettono a rischio la propria vita, perché la Volvo Ocean Race è una regata pericolosa.
Proprio in relazione ai costi, mi sorprende molto il fatto che le soste non siano state ridotte: lo slogan di questa prossima edizione è "risparmiare", ma avrà nove tappe esattamente come quella del 2011-12: è vero che alcune di queste soste saranno dei veri e propri “pit stop” e che in questo modo si risparmierà un pochino, ma non più di tanto alla fine. Soprattutto faremmo bene ad augurarci che i nuovi Volvo Open 65 siano resistenti.
VOLVO OCEAN RACE 2014-2015: L’ANIMAZIONE DEL PERCORSO
Sembri preoccupato per la sicurezza in certe tappe.
L'aspetto che mi sorprende di più in questa prossima edizione è la data d’inizio della tappa che va da Auckland a Itajai. Nella Volvo Ocean Race 2011-12 siamo partiti da Auckland il 18 marzo, una data ritenuta da tutti troppo in avanti per l’Oceano del sud: la probabilità di tempeste invernali è molto alta e naturalmente solo ora sappiamo cosa questo ha significato per le barche. Finita quella tappa, erano tutti così scottati da ritenere necessario lasciare Auckland parecchio prima di quella data, in modo da poter attraversare l’Oceano alla fine dell’estate. Ebbene, l’edizione 2014-15 partirà da Auckland sono tre giorni prima e la mia sola raccomandazione a tutti i partecipanti è di allacciare bene le cinture di sicurezza, perché potrebbero facilmente trovarsi in corsa per la propria vita.
Guardiamo ad altri aspetti del percorso.
Sono piuttosto discutibili anche altre modifiche come l’arrivo della prima tappa a Recife in Brasile al posto della tradizionale Cape Town in Sud Africa. E’ sempre stata la classica tappa attraverso il sud e per i velisti la città di Cape Town è sempre stato il clou della regata. Commercialmente parlando questa sosta non vale quanto altre, ma i velisti l’adorano e così le loro famiglie. Perdere questa sosta è una vero danno. E’ curioso, ma l'idea di concludere la prima tappa a Recife è piuttosto simile a quella dell’ultima regata. Per evitare le alte pressioni del Sud Atlantico, il percorso ci portava verso ovest, dove si girava le isole di Fernando de Noronha al largo della costa brasiliana. Così ora: invece di girare le isole e puntare a sud, ci allungheremo qualche centinaio di miglia a sudovest per giungere a Recife.
E subito dopo ci sarà la tappa più lunga del prossimo giro del mondo...
Alla prima tappa, seguirà quella davvero lunga da Recife a Abu Dhabi ed questa è la mia più grande sorpresa. Questa seconda tappa non sarà facile, percorrerla potrebbe richiedere una settimana in più o una in meno di quanto pianificato. C’è tanta bolina prima di girare e puntare a nord e potremmo avere molta aria leggera, potremmo avere molti momenti di bonaccia e andare avanti così fino al Golfo di Oman. Fare previsioni sul vento in particolare per l’area a nord dell’equatore è molto complicato. Una pianificazione difficile quella di questa seconda tappa. Bisogna prepararsi al freddo, al vento forte e alle rotture nella prima parte, come nei quaranta ruggenti, poi puntando a nord predisporsi alle alte probabilità di condizioni opposte, leggere e calde. Sarà molto significativo vedere come risponderanno barche ed equipaggi alle diverse condizioni.
I Pirati a quanto pare non fanno più paura...
La seconda tappa dell’edizione 2011-12 andava da Cape Town ad Abu Dahbi, percorso poi modificato con l’aggiunta di un servizio shuttle con una rotta segreta, per evitare problemi di pirateria. Questa volta invece si naviga attraversando il mar arabico senza alcuna soste a posso solo supporre che abbiano fatto bene i loro calcoli per essere sicuri che questa zona sia ora sufficientemente sicura.
E anche il finale è ricco di insidie.
Sono eccitato che la sosta negli Stati Uniti sia proprio a maggio nella mia città natale Newport, credo che questa sarà una bella sfida per tutti: fronteggiare i fronti freddi provenienti dalla costa orientale nel percorso verso Newport e poi la rotta verso l’Europa, puntando a nord dritti verso il fronte freddo che pompa. Nessuno ha dimenticato l’edizione 2005-06, quando questa tappa partita allora da da New York sia costata un morto e una barca affondata. Partire da Newport è praticamente lo stesso e potrebbe rivelarsi una tappa molto complicata.
Per questo una volta girato Capo Horn non bisogna pensare di essersi lasciati il peggio alle spalle, bisogna capire che si si sta avvicininando a Newport attraverso l’Atlantico e che l’intera tappa potrebbe rivelarsi piuttosto brutale.
Le tappe della Volvo Ocean Race 2014-15
Tappa 1: Ottobre 11, 2014 – da Alicante, Spagna a Recife, Brasile - 3,421 nm
Tappa 2: Novembre 9, 2014 – da Recife, Brasile a Abu Dhabi, UAE - 9,707 nm
Tappa 3: Gennaio 3, - da Abu Dhabi, UAE a Sanya, Cina - 4,670 nm
Tappa 4: Febbraio 8, 2015 – da Sanya, Cina a Auckland, NZL - 5,264 nm
Tappa 5: Marzo 15, 2015 – da Auckland, NZL a Itajaí, Brasile - 6,776 nm
Tappa 6: Aprile19, 2015 - da Itajaí, Brasile a Newport, USA - 5,010 nm
Tappa 7: Maggio 17, 2015 – da Newport, USA a Lisbon, Portogallo - 2,800 nm
Tappa 8: Giugno 7, 2015 - da Lisbon, Portogallo a Lorient, Francia - 647 nm
Tappa 9: da definire - da Lorient, Francia a Gothenburg, Svezia- 1,600 nm
www.volvooceanrace.com
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