Storia | Regata > International

30/06/2011 - 17:11

Storia di una barca con equipaggio tutto italiano tra le 300 della regata

Italiani al Fastnet
(Non solo Soldini)

C'è una barca con equipaggio tutto italiano tra le 300 che partecipano in IRC alla regata oceanica del Fastnet. E' un First 40.7 charterizzato da un gruppo di amici. Ecco la loro storia (da imitare), le emozioni e le prime immagini di Esmeralda Team nel mitico Solent

 
Non solo Soldini, o Nannini. Il Fastnet, un tempo regata di chiusura dell'Admiral's Cup, diventato sinistramente famoso per la tragica e tempestosa edizione del 1979, è tutt'oggi sempre più una delle regate mito dello yachting mondiale, con le sue 630 miglia tra Cowes e lo scoglio in pieno oceano Atlantico davanti all'Irlanda.
 
Una regata-avventura, da affrontare con la giusta preparazione e il dovuto rispetto. Una gara nella storia della vela, sui mari che sono stati la vera culla dello yachting da diporto nell'ottocento, o che hanno visto gli albori di quella che è diventata l'America's Cup. Mari di storia ma anche mari di passioni incrollabili per la vela, le barche e le regate. Mari difficili, fatti di correnti, maree, rotte da fare e rifare ogni volta, colpi di vento, cieli che cambiano umore d'improvviso.
 
Anche per tutto questo, il Fastnet è un appuntamento che ogni vero velista sente di non voler mancare, almeno una volta nella vita. Una sensazione molto anglosassone, soprattutto ora che non c'è più l'Admiral's Cup, ma che comincia a serpeggiare anche da noi. Saily ha scovato la storia di un equipaggio di amici, un team "normale" come ce ne sono a centinaia sui campi di regata d'altura, dagli invernali in poi. Esmeralda team, questo il nome del gruppo, ha avuto l'idea-Fastnet, e soprattutto la forza di perseguirla. E al prossimo Rolex Fastnet 2011, Esmeralda sarà al via, con un First 40.7 preso a noleggio. La barca si chiama Ballistic e porta numero velico GBR, ma ha cuore e anima italianissimi, con l'Esmeralda team e il suo sogno realizzato.
 
Tra quelle 300 barche che in IRC hanno dovuto iscriversi nei termini, affrontare le selezioni previste per la regata e trovare i budget necessari, c'è un equipaggio completamente italiano. Non è la prima impresa del genere perché i "ragazzi" di Esmeralda hanno fatto anche la Middle Sea Race 2010.
 
Sul sito della loro avventura si può trovare tutto, e in molti casi si tratta di buoni consigli per chi volesse ripercorrerne le gesta: www.fast2fastnet.it
 
(Dal sito ecco un riassunto della preparazione di Esmeralda Team)
Due anni fa furono solo due le barche battenti bandiera tricolore: Luna Rossa, timonata da Torben Grael, ed il Class 40 Telecom Italia di Giovanni Soldini.
Noi non avremo il piacere di sventolare a poppa la nostra bandiera. Esmeralda, la nostra fedele imbarcazione del 2010, che ci ha condotti al secondo posto nel circuito di altura 4x1000, è ancora in cantiere a Malta per le riparazioni al motore. Già nella fase iniziale del progetto abbiamo valutato come impossibile un suo trasferimento in quel di Cowes.
Una lunga ricerca ci ha permesso di trovare un'imbarcazione sostitutiva, il Beneteau First 40.7 Ballistic. Lo noleggieremo da una società di charter inglese e porteremo in regata il suo numero velico GBR 7727T. Le statistiche racconteranno, così, di una barca inglese in più, ma sotto la tuga di Ballistic, batterà un cuore completamente italiano.
Italiano è il nostro skipper Ettore Baldo, italiana la ciurma di non professionisti della vela che lo accompagna, italiano il "parmigiano-reggiano" che ci darà l'energia per navigare giorno e notte, dando il meglio di noi stessi ed italiano lo spumante (scaramanticamente nascosto) con cui vorremmo brindare al nostro arrivo a Plymouth.
Fate il tifo per noi, Ballistic, l'unica barca inglese che parla italiano.

LISTA ISCRITTI FASTNET PROVVISORIA
 
(Esmeralda team, prima esperienza nel Solent per la Regata Mith Of Malham)
Si è appena conclusa la regata Myth of Malham (Round Eddystone), 230 miglia nella Manica da Cowes a Plymouth e ritorno, ed il nostro team può effettuarne un primo bilancio. Il percorso, come tutti gli anni, prevedeva di usare come boa intermedia Eddystone Lighthouse, uno dei fari inglesi più importanti per la navigazione, costruito su un piccolo ed insidioso gruppo di rocce, 14 miglia a sud di Plymouth.
Il Royal Ocean Racing Club, organizzatore del Fastnet, richiede ad ogni equipaggio che intende partecipare alla Fastnet Race, di prendere parte a regate offshore per un minimo di 300 miglia, nell'anno che precede la competizione. La Myth of Malham Race di oltre 200 miglia, con il percorso iniziale che coincide quasi completamente con quello della regata più prestigiosa, costituisce un valido banco di prova per tutti gli equipaggi. Si comprende così la nutrita partecipazione: oltre 140 barche iscritte di cui 37 in classe 2, la nostra. Esmeralda Team ha così finalmente debuttato nelle acque inglesi su Ballistic, il nostro First 40.7. Non possiamo negare che ci ha colto una certa emozione nel navigare nel Solent e nella Manica, in acque note da sempre per le prestigiose competizioni veliche e per le insidie connaturate alle forti correnti marine. Obiettivo dichiarato arrivare al traguardo ed assicurarci la partecipazione al Fastnet, ormai alla nostra portata. Venerdì mattina alle 8.40, con corrente a favore di poco più di due nodi, abbiamo preso una buona partenza, cercando di ricavare il massimo dalle indicazioni di Trevor, il proprietario di Ballistic, che il giorno prima ci aveva dispensato qualche utile suggerimento. Un vento da Nord Ovest tra 15 e 20 nodi ci ha permesso di correre fino alla famosa scogliera dei Needles con un unico bordo di bolina ed iniziare da lì una risalita contro vento verso Anvil Point e Portland Bill. Navigazione scomoda ma veloce con un cielo prevalentemete sereno. Nel complesso c'è piuttosto freddo, ma siamo adeguatamente coperti da più strati di indumenti. La cerata non è facoltativa. Ci alterniamo in due squadre ogni 4 ore, con Ettore a fare da jolly. Verso sera proviamo un paio di bordi, poi facciamo rotta su Start Point. Il faro si accende, sulla costa, nel lungo crepuscolo inglese.  La notte è piuttosto breve a queste latitudini e tocca sorbirla quasi completamente al nostro turno, dalle 22 alle 2. Al risveglio, quattro ore dopo, è già giorno ed il faro di Eddystone è lì, alla nostra portata. Lo rileviamo al traverso esattamente alle 6.31. Comunichiamo al comitato di regata il nostro transito ed abbattiamo sulla via del ritorno. Il vento rinforza. La ricca dotazione elettronica incide sul livello delle batterie e siamo costretti a spegnere parte della strumentazione. Anche l'onda si alza rapidamente e cominciamo a surfare. Il fetch, in effetti, è quello oceanico: non ci sono terre emerse che ci ridossino dalle onde dell'Atlantico  Nel nostro turno successivo c'è l'inversione di marea e la corrente, prima contraria per sei ore, ritorna favorevole. E' una vera galoppata: sotto raffiche fino a 35 nodi corriamo a vele bianche, ma con randa piena e fiocco 1. Tocchiamo più volte i 14 nodi, misurati al gps, e la velocità media delle quattro ore supera abbondantemente i 10 nodi. Non manca qualche straorza perché il First è molto più reattivo della nostra Esmeralda. La velocità non diminuisce nemmeno nelle ore successive e poco prima delle 20 siamo già in vista del traguardo. Alcune strambate (abbastanza difficoltose) ci avvicinano alla boa verde di North End, che nelle istruzioni di regata contrassegna la parte meridionale della linea di arrivo. L'equipaggio è tutto in pozzetto e guarda l'orizzonte per identificare il traguardo prima che il buio renda l'approccio difficile. Ci aiuta la presenza di altre imbarcazioni che stanno concludendo, a loro volta, la regata. Alle 20.53 transitiamo sulla linea: in tempo compensato concludiamo settantanovesimi. Dopo di noi giungeranno altre 46 imbarcazioni. Il risultato non ci delude perché i distacchi non sono considerevoli e la nostra condotta di regata è stata volutamente conservativa. Nessuno dimenticava che l'obiettivo principale era terminare la regata senza danni ed ottenere così il passaporto per il Fastnet.
 
Il prossimo 14 agosto, alla partenza, ci saranno anche loro. E Saily (che promette di seguirli molto da vicino) invita tutti a fare il tifo...

VIDEO 1 - MITH OF MALHAM RACEVIDEO 2 - MITH OF MALHAM RACE - ROUND EDDYSTONE

Commenti