UNA INDAGINE CONOSCITIVA APRE LA FINESTRA SULLA CATEGORIA
Istruttori di vela: chi sono e cosa vogliono
QUESTIONARIO, I PRIMI RISULTATI - L'indagine del gruppo istruttoridivela.it ha avuto un buon riscontro. Ne esce una fotografia del mondo degli Istruttori di Vela, così importanti per il nostro sport eppure spesso così "dimenticati". Il 40% ha una laurea. Le donne sono solo il 20%. Il 73% lavora continuativamente, ma per il 70% il trattamento economico è inadeguato. E il 90% dice si alla proposta di un Contratto Nazionale - COME LAVORANO, QUANTO GUADAGNANO, COSA CHIEDONO
Si dice sempre che conoscersi aiuta a vivere meglio. La conoscenza come strumento di crescita. Cose ovvie e ormai prese come spunto in tutti i settori, ma finora poco attuate nel mondo della vela. Con qualche eccezione (la FIV commissionò nel lontano 2007 una importante ricerca universitaria su "Vela e Velisti", che costituiva una base di partenza alla quale purtroppo non è stato dato seguito. E oggi tocca agli Istruttori.
La categoria "nascosta" degli Istruttori di vela esce in qualche modo allo scoperto con questa iniziativa estemporanea di un piccolo gruppo di amici e colleghi, che ha raccolto un dato statistico significativo, quasi il 10% del totale di tutte le figure didattiche degli albi federali. I sondaggi elettorali su cui spesso si basa la politica si fanno con percentuali assai più basse.
E' un inizio, una prima fotografia, da mettere a fuoco, ma rappresenta un risultato prezioso, al quale le istituzioni della vela farebbero bene a guardare. Tanto più in un periodo delicato come questa estate, con la scommessa scuole vela sulla quale la FIV ha investito una fetta del futuro di questo sport e del suo posizionamento. Con il Codice della Nautica e le sue previsioni su figure professionali del settore.
Insomma il momento è quello giusto, forse decisivo. I dodici "istruttoridivela.it" hanno dato un piccolo contributo essenziale. Agli enti adesso la possibilità di raccoglierlo e farlo germogliare: FIV, Confindustria Nautica, Lega Navale Italiana, chi lavora al Codice della Nautica, e anche Circoli, Scuole vela, Istruttori.
Di seguito ampi estratti dell'indagine. Tra le immagini i grafici delle risposte.
L'INDAGINE - L'indagine condotta propone una prima ricognizione sulla condizione professionale e occupazionale degli Istruttori FIV. Lo studio di questi aspetti è divenuto cruciale anche e soprattutto alla luce delle recenti criticità che l'intera categoria ha dovuto affrontare in seguito alle scelte del governo per contenere la diffusione del COVID 19 che nei fatti ha comportato un totale e improvviso arresto di tutte le attività sportive a partire dal mese di marzo.
Il governo centrale e le regioni – con strumenti diversi - hanno cercato di mitigare gli effetti economici negativi generati dal blocco delle attività. Tuttavia, per calibrare al meglio le policy, è necessario che il decisore pubblico abbia un quadro preciso della condizione degli operatori del settore. Individuare le caratteristiche del settore professionale è risultata da subito una operazione non semplice in ragione dell’ampio ventaglio di inquadramenti contrattuali che caratterizzano le professioni legate al mondo dello sport e della vela nello specifico.
OBIETTIVI - Al fine di tracciare con maggiore precisione i confini della figura professionale dell’istruttore di vela, oltre quelli che rischiano di essere luoghi comuni, è stato costruito un questionario destinato agli operatori del settore. Si ritiene che le informazioni raccolte potranno essere di sostegno per azioni future che vogliano affrontare e superare le criticità strutturali del sistema che sono emerse con maggiore insistenza in questi mesi di emergenza. L’indagine è stata condotta a partire dal 3/5/2020 e si è conclusa il 17/5/2020.
Il questionario è stato pubblicizzato tramite sito internet istruttoridivela.it appositamente creato. L’iniziativa è stata diffusa attraverso il passaparola tra gli istruttori FIV e i principali social network. A conclusione dell’indagine sono stati raccolti 394 questionari validi che rappresentano il 19% dell’intera popolazione di istruttori sul territorio nazionale, dato decisamente incoraggiante per confidare nell’adeguatezza del campione .
Nel documento pubblicato su istruttoridivela.it (e che trovate anche in questa pagina, tra gli "approfondimenti" nella colonna di destra (sul pc) o scorrendo in basso (su smartphone o tablet), i primi risultati emersi dall’analisi e qualche commento iniziale.
PROFILO DEI PARTECIPANTI - L’età media degli istruttori intervistati è di 38 anni, quasi la metà di essi si colloca nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 40 anni. Il campione è composto per l’80% da uomini. Più del 60% degli istruttori che ha partecipato all’indagine possiede un brevetto di primo livello, prevalentemente conseguito negli ultimi 10 anni.
Quasi il 50% degli intervistati ha un diploma di scuola secondaria di secondo livello, mentre più del 40% detiene una laurea triennale (18,5%) o magistrale (23%). In molti casi (39%) il titolo di studio viene definito per nulla coerente con l’attività di istruttore, mentre soltanto il 14,5% del campione dichiara di possedere un titolo di studio coerente.
DISTRIBUZIONE PER ZONA DI ESERCIZIO DELLA PROPRIA ATTIVITÀ - I dati mostrano come l’indagine sia arrivata a tutte le zone FIV. Sebbene la distribuzione del campione non sia completamente fedele alla distribuzione effettiva della totalità degli istruttori FIV, per i fini descrittivi del presente report si è deciso di analizzare la totalità dei dati raccolti senza alcuna ponderazione. In successive analisi più approfondite, nella misura in cui si ritenga che l’appartenenza a diverse zone possa avere un qualche effetto su alcune risposte, potrebbero essere applicati dei pesi per correggere la distribuzione rilevata nel campione in ragione della distribuzione effettiva della popolazione.
73% ESERCITA IN MANIERA CONTINUATIVA - Nonostante la netta prevalenza di istruttori di primo livello, probabilmente già nelle prime fasi della carriera professionale, questa attività viene svolta in maniera continuativa dal 73% degli intervistati; inoltre la stessa percentuale dichiara di aver prestato attività come istruttore anche nel 2020.
TIPOLOGIA DEI RAPPORTI: PREVALE L'OCCASIONALITA' - È interessante osservare che, sebbene l’attività di istruttore sia svolta in maniera continuativa da una larga parte degli intervistati, emergono tipologie contrattuali prevalentemente occasionali: contratti di lavoro occasionale, a progetto o autonomo riguardano più del 66% delle tipologie contrattuali registrate nel 2020. A questi andrebbero inoltre aggiunti molti contratti confluiti nella categoria residuale “altri” che, con poche eccezioni, risultano prevalentemente di natura occasionale o comunque autonoma. Soltanto il 15% circa degli intervistati dichiara di essere inquadrato come lavoratore subordinato, con contratto di lavoro a tempo determinato (9%) o indeterminato (5,9%)
GLI EFFETT DEL LOCKDOWN - La natura delle tipologie contrattuali prevalenti aiuta a spiegare il dato successivo. Infatti, a seguito del blocco delle attività, la maggioranza degli intervistati dichiara di non percepire alcuna remunerazione legata alla propria attività di istruttore. Quasi il 60% dichiara di essere disoccupato o “congelato” ma senza alcuna remunerazione da parte delle società. Poco più del 10% dichiara di essere congelato ma di godere di una remunerazione parziale, mentre soltanto il 5,6% dichiara di essere in CIG e il 5,3% di essere remunerato totalmente seppur “congelato”. La quasi totalità delle risposte confluite nella categoria “altro” considera condizioni reddituali che hanno a che fare con altre attività lavorative svolte dall’intervistato e sulle quali si tornerà successivamente.
TRATTAMENTO ECONOMICO: PER IL 70% E' INADEGUATO - Osservando le valutazioni che gli intervistati danno del salario proveniente dall’attività di istruttore di vela, quasi il 70% crede che il compenso sia inadeguato alle mansioni svolte, mentre il 30% si dice d’accordo e meno del 2% molto d’accordo relativamente all’adeguatezza del proprio stipendio.
A seguito del blocco delle attività, il governo nazionale e alcune amministrazioni regionali hanno adottato misure emergenziali a sostegno del reddito dei lavoratori coinvolti dal lockdown. Soltanto il 26% degli istruttori dichiara di aver usufruito di misure di sostegno varate dal governo nazionale e meno del 3% dichiara di aver beneficiato di misure adottate dalle amministrazioni regionali. In generale emerge un dato di peggioramento della propria condizione per gli effetti del lockdown.
Il 48% degli intervistati dichiara che l’attività di istruttore non rappresenta l’unica e principale attività lavorativa. Questo risultato probabilmente presenta una qualche relazione con il dato emerso relativamente all’inadeguatezza percepita del proprio compenso. Inoltre questo dato viene ulteriormente rafforzato dalla comparazione dei compensi tra istruttore ed altre attività svolte. Infatti, il 45% degli intervistati dichiara che il compenso da istruttore risulta inferiore rispetto a quello derivante da altre attività lavorative svolte.
La condizione economica degli istruttori in generale non risulta particolarmente prospera. Infatti quasi il 60% degli intervistati dichiara di percepire un reddito annuo netto inferiore ai 10.000 euro, il 19% circa dichiara un reddito compreso tra i 10.000 e i 15.000 euro, l’11% tra i 15.000 e i 20.000 euro, mentre meno del 10% dichiara di percepire un reddito superiore i 20.000 euro. Anche quanti svolgono altre professioni oltre a quella di istruttore, dichiarano in netta prevalenza di percepire da altre attività lavorative meno di 10.000 euro. Quasi il 20%, invece, dichiara di riuscire a percepire da altre attività più di 20.000 euro all’anno.
CARATTERISTICHE DELL’ATTIVITÀ SVOLTA - Emerge che più del 70 % degli intervistati lavora per una sola società. Quasi il 70% degli intervistati organizza e partecipa a trasferte degli atleti, individuando dunque una componente pre-agonistica e agonistica che si aggiunge alle attività tipicamente di scuola vela. Tra quanti partecipano a trasferte, più del 90% trascorre fuori più di 10 giorni. Nello specifico, più del 37% dichiara di stare fuori tra i 10 e i 30 giorni, il 32% tra 31 e 60 giorni mentre il 22% indica di trascorrere più di 60 giorni fuori.
PROPOSTE: 90% DICE SI AL CONTRATTO DI LAVORO - Cosa vorrebbero gli Istruttori per il proprio futuro e per migliorare il lavoro? Una prima domanda chiedeva di esprimere una valutazione in merito alla necessità di un contratto nazionale specifico per istruttori di vela. Appare evidente dalla lettura del grafico la quasi unanimità delle risposte favorevoli all’istanza (oltre il 90%), divise tra il 20% che si dichiara d’accordo e quasi il 72% molto d’accordo con la proposta avanzata. Tuttavia gli intervistati sembrano anche riconoscere l’importanza di strumenti di azione collettiva per tutelare le proprie necessità. Infatti più dell’80% di essi si dichiara d’accordo (24%) e molto d’accordo (59%).
Una maggiore variabilità invece si osserva analizzando l’ultimo grafico nel quale sono riportate le risposte degli intervistati relativamente alla disponibilità a rinunciare a una quota della propria remunerazione pur di ottenere un contratto con maggiori garanzie. Infatti, accanto al 65% che si dichiara d’accordo (34%) o molto d’accordo (31%), il 35% degli intervistati si dichiara in disaccordo (21%) o molto in disaccordo (14%) .
ALCUNE PRIMISSIME CONCLUSIONI
- Gli istruttori di vela sono prevalentemente contrattualizzati con forme "atipiche".
- I compensi vengono percepiti come inadeguati alle mansioni svolte. Questo risultato è in linea con i livelli di reddito piuttosto bassi percepiti dagli istruttori e con la necessità di affiancare altri lavori.
- A seguito del blocco delle attività gli istruttori hanno visto interrompere la propria continuità reddituale e difficilmente hanno beneficiato di misure a sostegno del reddito.
- Il blocco delle attività ha avuto un effetto negativo sulla valutazione della propria condizione lavorativa.
- Sembra emergere un certo livello di accordo su azioni pubbliche, individuali e collettive per il riconoscimento e la tutela della categoria
CHI SONO GLI "ISTRUTTORIDIVELA.IT" - Sono una dozzina e operano in Campania, tra loro solo una donna, hanno fasce di età diverse e (ovviamente) una enorme passione per la vela. Il gruppo di amici che ha dato vita alla pagina web istruttoridivela.it e al questionario, nasce discutendo e rendendosi conto della differenza nelle personali esperienze di ciascuno, e dal ritenere necessario un cambiamento di prospettiva con cui guardare la professione dell’istruttore di vela.
Nascerà una associazione di categoria? Per il momento gli "istruttoridivela.it" rispondono così: "Il gruppo ad oggi non ha intenzione di formalizzarsi in qualcosa di ufficiale proprio perché siamo consapevoli che rappresentiamo una minuscola fetta di questo variegato universo che, attraverso l’indagine, speriamo di conoscere meglio. Speriamo che questa indagine possa rappresentare uno strumento conoscitivo per quanti operano a diverso titolo nel settore. Siamo come un equipaggio sempre aperto a quanti vogliano condividere questa rotta, arricchendola della loro esperienza."
Nel sito e alla fine del documento che illustra i primi risultati del questionario, sono elencati i 12 Istruttori FIV.
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