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04/06/2013 - 11:11
I velisti della Bosphorus Cup solidarizzano con la piazza
I velisti della Bosphorus Cup solidarizzano con la piazza
Istanbul, protesta anche la vela
A causa delle proteste e delle manifestazioni di piazza represse con violenza, gli organizzatori decidono di annullare la American Express Borphorus Cup 2013
Regata cancellata per proteste. Non proteste sportive e veliche, s’intende. Istanbul e gran parte della Turchia bruciano per le grandi manifestazioni di piazza, le proteste giovanili, le contestazioni al Governo Erdogan, che la polizia reprime anche con violenza (ci sono state finora due vittime tra i manifestanti), il mondo osserva la nascita di una nuova “primavera” alle soglie del mondo islamico. E una regata si sente fuori posto. Al punto da auto-annullarsi.
Non è una bella notizia, ma è un dato di fatto. Anche la partita di calcio a Praga tra Italia e Repubblica Ceca è a rischio per le inondazioni del centro Europa. Accadimenti superiori e gravi hanno spesso la meglio sullo sport, anche il più nobile. La decisione di annullare la regata, peraltro ineccepibile e inevitabile, va rispettata.
Ma c’è di più: i regatanti non solo non hanno regatato, ma hanno deciso a larga maggioranza di manifestare in solidarietà con gli studenti in piazza, navigando lungo le coste di Istanbul mostrando da bordo grandi cartelli
Anche senza regata, insomma, è bello vele tante vele sublimare la grande bellezza del Bosforo, e dare un senso attuale anche al ruolo dello sport. L’American Express Bosphorus Cup è organizzata da 12 anni, doveva svolgersi tra il 30 maggio e il 2 giugno, negli anni è diventata la grande settimana velica internazionale d’altura nelle acque che furono il centro del mondo a Costantinopoli. Prevede tre regate, la prima della quale è stata cancellata, quindi se la situazione tornasse alla normalità potrebbero disputarsi le successive.
Ma intanto la vela, a Istanbul, ha dimostrato di poter dire qualcosa oltre la bellezza. Ha dimostrato di essere uno sport e un mondo ben presente nella vita di tutti i giorni.
Regata cancellata per proteste. Non proteste sportive e veliche, s’intende. Istanbul e gran parte della Turchia bruciano per le grandi manifestazioni di piazza, le proteste giovanili, le contestazioni al Governo Erdogan, che la polizia reprime anche con violenza (ci sono state finora due vittime tra i manifestanti), il mondo osserva la nascita di una nuova “primavera” alle soglie del mondo islamico. E una regata si sente fuori posto. Al punto da auto-annullarsi.
Non è una bella notizia, ma è un dato di fatto. Anche la partita di calcio a Praga tra Italia e Repubblica Ceca è a rischio per le inondazioni del centro Europa. Accadimenti superiori e gravi hanno spesso la meglio sullo sport, anche il più nobile. La decisione di annullare la regata, peraltro ineccepibile e inevitabile, va rispettata.
Ma c’è di più: i regatanti non solo non hanno regatato, ma hanno deciso a larga maggioranza di manifestare in solidarietà con gli studenti in piazza, navigando lungo le coste di Istanbul mostrando da bordo grandi cartelli
Anche senza regata, insomma, è bello vele tante vele sublimare la grande bellezza del Bosforo, e dare un senso attuale anche al ruolo dello sport. L’American Express Bosphorus Cup è organizzata da 12 anni, doveva svolgersi tra il 30 maggio e il 2 giugno, negli anni è diventata la grande settimana velica internazionale d’altura nelle acque che furono il centro del mondo a Costantinopoli. Prevede tre regate, la prima della quale è stata cancellata, quindi se la situazione tornasse alla normalità potrebbero disputarsi le successive.
Ma intanto la vela, a Istanbul, ha dimostrato di poter dire qualcosa oltre la bellezza. Ha dimostrato di essere uno sport e un mondo ben presente nella vita di tutti i giorni.
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