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02/11/2012 - 21:20

Al via la conferenza. Intervista di Croce al Secolo XIX

ISAF, i giorni di Croce (e del duello Kite-Windsurf)

La conferenza annuale della federvela mondiale al via in Irlanda. Sabato 10 l’assemblea elettiva voterà il nuovo presidente (sondaggi della vigilia favorevoli per Carlo Croce). Ma prima c’è l’importantissima questione Windsurf-Kiteboard per Rio 2016. E un primo passaggio chiave: per deciderlo serve il 75% del Council...

L’Annual Conference dell’ISAF è iniziata a Dun Loghaire in Irlanda. E’ forse la più importante per la vela italiana da almeno 30 anni, per la candidatura di Carlo Croce alla guida della federazione internazionale. Sono settimane di intenso lavoro diplomatico da parte di Croce, e anche gli ultimi sondaggi fanno pendere in suo favore, sia pure sul filo di lana, i pronostici per l’elezione.

Si intensificano in questi giorni le voci e si rincorrono le prese di posizione. Il popolare Scuttlebutt, la prima newsletter di vela internazionale con base negli USA, rileva come la corsa a tre (Australia, Italia e Porto Rico) prospetta una possibile scelta di guida dell’ISAF fuori “dalle grinfie” dell’Europa, e sottolinea il generale scontento diffuso per il modo in cui la vela mondiale è stata gestita e per come ha funzionato l’ente federale negli ultimi anni, prefigurando uno “stato d’animo favorevole al cambiamento”. Chi, tra Croce, il portoricano Eric Tulla e l’australiano David Kellett, sarà identificato come il portatore di idee più innovative per il futuro della vela? Su questa domanda chiave si stanno interrogando in queste ore i grandi elettori delle federazioni veliche dei paesi aderenti all’ISAF.

Come si vota? Se al primo turno un candidato riceve il 50% più uno dei voti, viene eletto. In caso contrario vanno al ballottaggio i primi due più votati. In questo secondo caso, naturalmente rientrano in gioco i voti del terzo candidato che possono risultare decisivi. Nell’entourage di Croce ci si augura una elezione al primo turno.

L’INTERVISTA DI CARLO CROCE AL SECOLO XIX
Per capire come il candidato italiano si presenta all’appuntamento, riportiamo alcuni brani di una recente intervista al quotidiano genovese Il Secolo XIX e raccolta da Giorgio Cimbrico.

«Dall`inizio ho potuto contare sul blocco dell`Europa, d`Occidente e d`Oriente. A occhio, direi 38, 40 voti».

Quanti ne servono per vincere?
«Sempre a occhio, direi 56, 58 e  spiego il perché. L`Isaf non è il calcio,  non è l`atletica: i Paesi aderenti  sono 140 e a un`assemblea elettiva i  presenti non sono mai più di 110».

Perché così tanti assenti?
«Molte federazioni nazionali sono  povere, non possono permettersi  il viaggio».

Ma la vela non è uno sport ricco?
«Dopo sarò più chiaro. Ora andiamo  avanti con lo scenario. Penso  che nessuno oggi possa contare sul  cinquanta per cento dei voti più uno  per assicurarsi un`elezione diretta.  Ma prima di andare all’urna ci sono  a disposizione giorni per lavorare  sugli indecisi. Allora sì che scatteranno
le operazioni di lobby».


L`Europa è con lei, ma gira voce che la Gran Bretagna non la voterà.
«Vedremo. Non è detto».

Forse temono che uno dei primi  atti della nuova presidenza  sia spostare la sede da Southampton.
«L`Isaf continua a esser gestita come un club all`inglese. Un po` più di vicinanza, anche geografica, al Comitato olimpico internazionale, che ha sede a Losanna, non guasterebbe. C`è bisogno di svecchiare, di affidare le redini a un generai manager, di sfruttare le potenzialità. Lei sa, a palmi, che bilancio ha l`Isaf?».

Non saprei.
«Attorno ai tre milioni di sterline».

Una miseria.
«Zero da sponsor, zero da diritti  televisivi. Può sembrare incredibile  ma è così. E necessario varare una  politica di marketing, di comunicazione,  di immagine, di coinvolgimento  dei media, di uso dei social  network. E possibile e ne ho avuto la  prova alle Olimpiadi con il grande  lavoro fatto dalla Bbc: una telecamera  su ogni barca e anche la vela  diventa spettacolo».

Vada avanti con il suo programma  di riforme.
«E l`unica federazione che riconosca  186 campionati mondiali delle  classi più disparate. C`è bisogno di dettare nuove regole, di avere solide garanzie. Un esempio: qualcuno si presenta e vuole creare un ennesimo campionato? Bene, ma solo se assicura la presenza di almeno 25 Paesi».

In effetti la vela si è trasformata in un mondo a troppe dimensioni.
«Discipliniamolo. Rendiamo importante, di peso, la presenza dell`Isaf in alcuni grandi eventi, molto
diversi tra loro e appetibili. Penso alla Coppa America, alla Volvo Race, alla Vendée Globe o a questo interessante tour dei trimarani che proprio in questi giorni si è concluso a Genova».


Beppe, suo padre, è stato presidente mondiale dal `69 sino praticamente al momento della morte, nell`86. La sua decisione di candidarsi come va intesa?
«Come un gesto di affetto, di amore per tutto quello che mio padre ha fatto per la vela dedicandole l`esistenza. Con una precisazione: ai tempi della sua presidenza, alla federazione non aderivano più di 40, 45 Paesi. Voglio dire che per molti, oggi, il mio nome significa poco».

Se va male?
«Non me la prendo, non affondo».


L’ALTRO VOTO ATTESO IN IRLANDA: WINDSURF, KITE O... ENTRAMBI?
Altro evento al centro della scena sarà la decisione di riaprire la scelta degli Olympic Events per Rio 2016, approvata al Mid-Year Meeting di maggio a Stresa.
La decisione per soli due voti era andata a favore del Kiteboarding al posto del Windsurfer. Una scelta che ha scatenato reazioni furiose in tutto il mondo in misura mai vista prima quale reazione a decisioni ISAF.

LA CAUSA LEGALE DELLA CLASSE RSX: PRIMO ROUND IN FAVORE DELLA DIFESA DELL’ISAF
Il 1 agosto 2012 è stata notificata all’ISAF la citazione in giudizio dalla RSX Class Association Ltd, per irregolarità nella decisione del Consiglio ISAF che ha selezionato il kiteboarding, presentata alla High Court nel Regno Unito.
Lo scorso 19 ottobre la High Court ha rifiutato il permesso alla classe RSX a procedere con il suo reclamo contro ISAF. Il giudice ha accolto la tesi ISAF secondo la quale non è un ente governativo che possa essere sottoposto a procedure di controllo giurisdizionale. Il 30 ottobre RSX ha fatto ricorso. Ci sarà una nuova udienza nei prossimi due mesi.

IL BLOG SULLA CONFERENZA
www.sailing.org/follow/2012-ISAF-conference-blog.php Contiene aggiornamenti immediati sulle raccomandazioni al Consiglio, le decisioni prese in sede di Consiglio e sull’elezione dei dirigenti. KITE-WINDSURF: COME SI PUO’ RIAPRIRE IL CONFRONTO Sono 23 le submission arrivate all’ISAF in vista della annual conference di questi giorni, tese a riaprire la discussone e il voto sulla scelta della tavola per Rio 2016. Queste submission saranno discusse nei prossimi giorni dai vari Committee composti da esperti e tecnici, e formeranno oggetto delle “raccomandazioni” di voto inviate al Council in programma il 9 novembre, quello chiamato a decidere. Come deciderà il Council? Con una prima decisiva votazione a maggioranza qualificata: il 75% dei membri del Council dovranno votare in favore della mozione che richiede e autorizza la riapertura della discussione. Se questa maggioranza sarà raggiunta, allora la discussione sarà riaperta e le varie submission saranno all’ordine del giorno, compresa la strada che appare politicamente più perseguibile che prevede la scelta del Kite maschile e del Windsurf femminile. Se invece il 75% non sarà raggiunto, saranno confermate le classi decise a Stresa a maggio. Ma non è finita qui. La scelta finale potrebbe essere rimessa direttamente all’assemblea generale del 10 novembre, tra tutte le autorità nazionali, questa volta a maggioranza semplice dei votanti. OLIMPIADI DEL 2020 L’ISAF può anche decidere che alcuni degli “events” (o classi) decise per il 2016 siano considerati centrali per la politica federale, e pertanto proporre che siano già selezionati per le Olimpiadi del 2020. In tal senso ci sono già alcune submission che richiedono tale scelta in favore di Laser, Laser Radial, Finn e 470. www.sailing.org">www.sailing.org/follow/2012-ISAF-conference-blog.php
Contiene aggiornamenti immediati sulle raccomandazioni al Consiglio, le decisioni prese in sede di Consiglio e sull’elezione dei dirigenti.

KITE-WINDSURF: COME SI PUO’ RIAPRIRE IL CONFRONTO
Sono 23 le submission arrivate all’ISAF in vista della annual conference di questi giorni, tese a riaprire la discussone e il voto sulla scelta della tavola per Rio 2016. Queste submission saranno discusse nei prossimi giorni dai vari Committee composti da esperti e tecnici, e formeranno oggetto delle “raccomandazioni” di voto inviate al Council in programma il 9 novembre, quello chiamato a decidere.

Come deciderà il Council? Con una prima decisiva votazione a maggioranza qualificata: il 75% dei membri del Council dovranno votare in favore della mozione che richiede e autorizza la riapertura della discussione. Se questa maggioranza sarà raggiunta, allora la discussione sarà riaperta e le varie submission saranno all’ordine del giorno, compresa la strada che appare politicamente più perseguibile che prevede la scelta del Kite maschile e del Windsurf femminile. Se invece il 75% non sarà raggiunto, saranno confermate le classi decise a Stresa a maggio. Ma non è finita qui.

La scelta finale potrebbe essere rimessa direttamente all’assemblea generale del 10 novembre, tra tutte le autorità nazionali, questa volta a maggioranza semplice dei votanti.

OLIMPIADI DEL 2020
L’ISAF può anche decidere che alcuni degli “events” (o classi) decise per il 2016 siano considerati centrali per la politica federale, e pertanto proporre che siano già selezionati per le Olimpiadi del 2020. In tal senso ci sono già alcune submission che richiedono tale scelta in favore di Laser, Laser Radial, Finn e 470.

www.sailing.org

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