Storia | Regata > Vela Giovanile
28/01/2016 - 19:08
Io, un Optimist, e
il mare del deserto
il mare del deserto
Cosa ci fa un tredicenne da solo in un Sultanato, tra immensi aeroporti e un mare cristallino? Demetrio Sposato, giovane timoniere Optimist del Club Velico Crotone ci scrive le sue considerazioni sull'esperienza (umana e velica) in Oman dal 17 al 23 gennaio
Demetrio Sposato è stato tra gli invitati della federazione velica omaniana, per partecipare alla Musannah Race Week nella classe Optimist, essendo stato selezionato tra i migliori dell’ultimo campionato mondiale. (QUI la notizia con la presentazione dell’evento). Ecco cosa ci ha scritto, di suo pugno, al rientro a casa su questa esperienza che sicuramente ricorderà a lungo.
Sono partito molto presto, svegliandomi verso le quattro per iniziare questo lungo viaggio con destinazione Mussanah, Oman, il luogo della manifestazione... Completamente solo ho attraversato l'aeroporto più grande al mondo, quello di Dubai. Sinceramente non mi ha fatto paura perché pensavo, più che alla gente brutta che ci sarebbe potuta essere, ad immaginare il mare di quel posto, quasi come un paradiso nel deserto, su cui non vedevo l'ora di regatare.
Arrivato finalmente nell'albergo alle sette del mattino, ho avuto la possibilità di dormire altre tre ore per poi iniziare già il giorno stesso l'allenamento. Ho trascorso questa esperienza con molta positività cercando di capire e provare il più possibile per sfruttarla al meglio, tra profumi inebrianti, cibo speziato, partite a ping-pong e anche un torcicollo che ho portato con me fino al secondo giorno di regata.
Naturalmente con questo spirito non si può pensare di vincere le regate... E infatti questo non era il mio obiettivo, bensì ho tentato di comprendere i vari "trucchi" dei miei avversari e di testarli sul momento... Purtroppo il bilancio ecco, si è visto, molti dei miei test non sono andati a buon fine, ma credo che tirando le somme sia stata non positiva ma doppiamente positiva questa trasferta, poiché ho imparato molto e riflettuto molto su cose a me sconosciute, ma anche su cose per me certe che però ho dovuto rivalutare...
E poi perché essere sconfitti, è una spinta a dare di più e rinforzare se stessi poiché ci si rialza con un coraggio e una voglia di vincere che alla fine ti permettono di essere padrone di ciò che vuoi e delle tue scelte... Così mi è andata e non vedo l'ora di continuare e continuare a battermi e lottare per quel l'obiettivo che voglio portare e porterò a termine. Non c'è niente meglio di questo: mandare avanti la barca spinta dal vento della tua passione.”
Demetrio Sposato è stato tra gli invitati della federazione velica omaniana, per partecipare alla Musannah Race Week nella classe Optimist, essendo stato selezionato tra i migliori dell’ultimo campionato mondiale. (QUI la notizia con la presentazione dell’evento). Ecco cosa ci ha scritto, di suo pugno, al rientro a casa su questa esperienza che sicuramente ricorderà a lungo.
Sono partito molto presto, svegliandomi verso le quattro per iniziare questo lungo viaggio con destinazione Mussanah, Oman, il luogo della manifestazione... Completamente solo ho attraversato l'aeroporto più grande al mondo, quello di Dubai. Sinceramente non mi ha fatto paura perché pensavo, più che alla gente brutta che ci sarebbe potuta essere, ad immaginare il mare di quel posto, quasi come un paradiso nel deserto, su cui non vedevo l'ora di regatare.
Arrivato finalmente nell'albergo alle sette del mattino, ho avuto la possibilità di dormire altre tre ore per poi iniziare già il giorno stesso l'allenamento. Ho trascorso questa esperienza con molta positività cercando di capire e provare il più possibile per sfruttarla al meglio, tra profumi inebrianti, cibo speziato, partite a ping-pong e anche un torcicollo che ho portato con me fino al secondo giorno di regata.
Naturalmente con questo spirito non si può pensare di vincere le regate... E infatti questo non era il mio obiettivo, bensì ho tentato di comprendere i vari "trucchi" dei miei avversari e di testarli sul momento... Purtroppo il bilancio ecco, si è visto, molti dei miei test non sono andati a buon fine, ma credo che tirando le somme sia stata non positiva ma doppiamente positiva questa trasferta, poiché ho imparato molto e riflettuto molto su cose a me sconosciute, ma anche su cose per me certe che però ho dovuto rivalutare...
E poi perché essere sconfitti, è una spinta a dare di più e rinforzare se stessi poiché ci si rialza con un coraggio e una voglia di vincere che alla fine ti permettono di essere padrone di ciò che vuoi e delle tue scelte... Così mi è andata e non vedo l'ora di continuare e continuare a battermi e lottare per quel l'obiettivo che voglio portare e porterò a termine. Non c'è niente meglio di questo: mandare avanti la barca spinta dal vento della tua passione.”
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