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12/03/2018 - 13:52

Villa Miani come il Dolby Theatre di Hollywood: e adesso, più comunicazione!

Il Velista dell'Anno...
Finalmente FIV

Ecco perchè quello che si consegna lunedi 12 marzo è un premio speciale, e la serata non una serata qualunque. Il Velista dell'Anno dopo un lunga storia, dopo essere cresciuto grazie all'intuizione dei due creatori, approda a un gradino più alto, cambiando nome con l'aggiunta di tre letterine: Velista dell'Anno FIV. Raccoglie l'eredità degli Oscar della vela per gli 80 anni della FIV, e certifica la consacrazione istituzionale di un riconoscimento nel quale si specchia tutto un movimento

 

di Fabio Colivicchi

E' la serata di un Velista dell'anno non "qualunque". Con rispetto per la lunga storia del premio, dei suoi vincitori, sempre grandi nomi, gente che ha segnato la storia della vela italiana, e che ricorda quel premio come un momento importante di carriere luminose: è una prova di quanto questo evento - e va dato merito anche a chi lo ha creato, al di là dello sdoppiamento che s'è originato da un po' e del quale parleremo tra poco - sia entrato nella logica di un intero ambiente, come momento di riconoscimento reciproco. Il Velista dell'Anno è un premio ambito, è un premio che identifica e definisce, è un premio che riunisce (elemento solo all'apparenza accessorio, rispetto al podio) in un'occasione di festa, incontro, scambio, cerimonia.

Perchè allora la serata del Velista dell'Anno 2017, questo lunedi 12 marzo 2018, è una serata speciale? Perchè il premio cambia nome e diventa Velista dell'Anno FIV. Tre letterine messe lì, che possono notarsi poco, ma invece sono molto importanti. Da premio di una rivista del settore, il glorioso Giornale della Vela (col quale siamo cresciuti in tanti, con la rispettiva passione velica) dell'indimenticato Mario Oriani (uno dei creatori del premio), a premio portato avanti da una notevole agenzia di marketing sportivo, Acciari Consulting di Alberto Acciari, altro creatore del premio, con in mezzo il citato sdoppiamento dei tempi recenti, quando rivista e agenzia hanno proseguito su due strade parallele e quindi con due Velisti dell'Anno, da oggi il premio con quelle tre letterine FIV sale di qualità istituzionale, certifica il suo autoproclamarsi "Oscar della vela". In qualche modo un terzo "creatore" possiamo individuarlo nel presidente Francesco Ettorre.

Quell'Oscar che era stato usato non a caso proprio dalla Federazione Italiana Vela, in una indimenticabile giornata di festa per gli 80 anni dell'Ente, nel salone d'onore del CONI, con la consegna di statuette di bronzo che riproducevano la statua marmorea del "Velista" che c'è nella curva nord dello Stadio dei Marmi. Ora il Velista dell'Anno FIV salda quell'esperienza e la centralità della Federazione, con le storiche presenze nelle Giurie dei vari presidenti, presidenti onorari, vicepresidenti, segretari generali, della FIV, e del CONI. Insomma: l'impressione è che quella semplice aggiunta di tre lettere abbia definitivamente consacrato il Velista dell'Anno FIV come l'Oscar della Vela italiana.

Chi mi ha seguito conosce la mia posizione, e quanto ho scritto più volte sull'impoverimento che provocavano due velisti dell'anno simili, concomitanti, concorrenti, rimbalzanti l'uno sull'altro. Conseguenze un po' grottesche, con più persone che andavano in giro a definirsi velisti dell'anno. Soprattutto con il corollario più grave, per uno sport "minore" (tra virgolette): la confusione che quel dualismo provocava sui media, che da fuori capivano sempre meno i misteri della vela. Il Velista dell'Anno FIV dovrebbe sistemare le cose. Continuerà, certamente, l'avventura gioiosa di un altro velista dell'anno che il pubblico della rete vota tra centinaia (!) di candidati, e consegnato in un'occasione più intima e autoreferenziale. Lunga vita anche ad esso.

Ma da stasera, nella cornice di Villa Miani, essa stessa ormai il "nostro" celebre Dolby Theatre di Hollywood, IL Velista dell'Anno FIV sale di un gradino, quello decisivo, ed è davvero il premio nel quale si specchia l'intera vela italiana. Compresi i corollari di Armatore dell'Anno e Barca dell'Anno. Da oggi in poi si può solo immaginare che l'Oscar della Vela cresca ancora nel futuro, inventi il suo Blu Carpet, diventi un evento da seconda serata TV, coinvolga il massimo dell'espressione comunicativa che può dare la Vela con i suoi grandi personaggi e quindi finisca sui media, volano per la ripresa della comunicazione sulla quale il nostro mondo deve rifondarsi, in Italia (con la FIV) e non solo, dai giovani alle Olimpiadi alla Coppa America. Buona serata e buon Velista dell'Anno FIV.

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