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12/04/2014 - 21:56

Sogni che diventano realtà

Il Mediterraneo
di Mediterranea

Conto alla rovescia per Progetto Mediterranea: salpa il 17 maggio da San Benedetto del Tronto la spedizione culturale e scientifica italiana. Cinque anni a vela per tutto il Mediterraneo, il Mar Nero e il Mar Rosso settentrionale


E se davvero, il 17 maggio, una barca con bandiera italiana e cuore mediterraneo, partisse, facesse vela, mollasse insieme gli ormeggi e le paure, dimostrasse che i sogni, se proprio si vuole, possono diventare realtà? Un veliero e le sue rotte. Da Latakia a Gibilterra, da Marsiglia a Tunisi, da Genova a Istanbul, dalla Crimea ad Alessandria d’Egitto, da Cagliari a Trieste, da Capo Passero a Rodi, da Tel-Aviv ad Atene, da Tripoli a Castellorizo, da Port Said alla Georgia, da Varna alla foce del Danubio. Cinque anni di peregrinazioni e di scoperte. La voglia di condividerle. Questo e altro, per noi, sarà Progetto Mediterranea. Da seguire e da vivere in prima persona anche su Saily.
 
Mediterranea è un progetto nautico, culturale, scientifico, di relazioni fra i popoli. Teatro di questa spedizione è il Mediterraneo, centro del mondo, della civiltà, della lingua, della cultura, dell’arte, delle etnie, del pensiero. Il Mediterraneo teatro naturale dell’uomo e della sua storia. Il Mediterraneo dove ogni crisis è nata, dove ogni soluzione è venuta alla luce. Il Mediterraneo da cui ripartire per un nuovo mondo, un nuovo pensiero, un nuovo modello di sviluppo. Una nuova civiltà.

Mediterranea percorrerà circa 20.000 migliaper incontrare la gente, i luoghi, i sapori, i pensieri, ascoltare le storie del Mediterraneo, un'area resa omogenea dalla sua vicenda millenaria, resa fertile dalle diversità, resa inesauribile dalla ricchezza culturale, magnifica dall'arte e dalla natura. Un'area ambientale minacciata, ma sempre più ricca e inesauribile dei suoi assalitori. Una porzione di mondo inquieta per gli integralismi e le follie egemoniche, per l'incomprensione e i dislivelli sociali, le discriminazioni e lo sfruttamento. Un metacontinente attraversato da tragiche migrazioni, cambiamenti repentini e sanguinosi, eppure sulla soglia di straordinari appuntamenti, che non devono essere perduti.

Mediterranea porterà con sé un messaggio di pace, rispetto per l'ambiente, sdegno per la violenza e la prevaricazione, rifiuto delle ingiustizie sociali, rifiuto di ogni totalitarismo, amore per la differenza, passione per la comunicazione e il dialogo, culto della libertà.
 
Il progetto si propone di sollevare l'attenzione sul Mediterraneo, creare un palcoscenico da cui parlare del Mediterraneo, mettere in collegamento sponde diverse, paesi lontani, pensiero e azione del Mediterraneo e sul Mediterraneo, racchiudendolo in un'area metaforicamente collegata e omogenea attraverso la simbologia del viaggio per mare che collega e unisce.

Simone Perotti: vi spiego i principali obiettivi della spedizione
·    Obiettivo culturale– Mediterranea, in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura all’estero e corrispondenti indipendenti, inviterà a bordo in ogni Paese intellettuali ed artisti, filosofi e operatori culturali, dialogando con loro alla ricerca delle voci e del pensiero del Mediterraneo, materia prima preziosa per fronteggiare questa epoca di crisi culturale, morale, civile. Tra gli incontri previsti tra la partenza e la prima tappa ateniese quelli con gli scrittori Gianluca Solera, Daniele Biacchessi, Ersi Sotiropoulos, Petros Markaris, oltre al Direttore artistico del Teatro Nazionale Greco Sotiris Chatzakis, lo storico, critico d'arte e direttore artistico del museo macedonico di arte contemporanea Denys Zacharopoulos e molti altri.

Andremo dunque alla ricerca delle migliori “teste” del Mediterraneoper chiedere lorocosa pensano di questa epoca di decadenza, cosa vedono dai loro occhi, quali soluzioni hanno elaborato. Riteniamo che occorra cercare, ascoltare, verificare il pensiero attuale del Mediterraneo alla ricerca di possibili soluzioni per costruire un nuovo sistema di convivenza, culturale, relazionale, dunque economico, politico e sociale. Il pensiero del Mediterraneo è prezioso, dobbiamo raccoglierlo e comunicarlo. In questo modo, inoltre, intendiamo riscoprire, sostenere, diffondere la cultura del Mediterraneo, delle sue coste, dei paesi che vi si affacciano, collegando, censendo, raccontando storie, tradizioni, abitudini, culture. 

Navigheremo lenti alla ricerca di risposte. O meglio, per riprodurre, reiterare, riformulare le domande. Lo faremo lungo le coste dei 29 paesi del Mediterraneo, il centro del mondo del sapere, della cultura, ma anche il luogo dove l’uomo ha saputo pensare e temere il pensiero, progettare e distruggere, e dove deve necessariamente esistere una profonda eredità degli errori e delle buone pratiche.

Il nostro metodo di ricerca sarà il più mediterraneo tra quelli escogitati dall’uomo: il dialogo socratico, l’incontro. Apriremo la barca a uomini del Mediterraneo, per incontrare i nostri simili, chiedere loro cosa sanno, cosa vedono dal loro punto d’osservazione, discutere con loro, per ascoltarli e capire. Incontreremo i loro pensieri, e tramite loro i loro paesi, le loro prospettive.

Il nostro calendario di incontri sarà mutevole.La rotta è incerta, quando si naviga. Così sarà il programma della nostra attività culturale. Ne daremo notizia periodicamente, in modo asistematico e imprevedibile, per poi raccontare quel che è avvenuto. Si potrà partecipare, ma si potrà anche seguire attraverso video, testi, fotografie. Molte delle domande che abbiamo in serbo risuonano già, dentro di noi, come domande non soltanto nostre. Questo le renderà ancora più affascinanti. Al Mediterraneo le cose d’altri sono sempre piaciute, tanto per la loro somiglianza, quanto per la loro diseguaglianza. E’ anche per questo che qui ha sempre avuto senso cercare.

·    Obiettivo Scientifico: in collaborazione con Università e centri di ricerca, italiani e internazionali, Mediterranea sarà un “laboratorio galleggiante” che svolgerà ricerche ed esperimenti, dal monitoraggio del plancton (la cui mappatura nella maggior parte del Mediterraneo non è mai stata effettuata), allo studio sull’alimentazione mediterranea. Opereremo direttamente e con terze parti per la difesa del mare e dell'ambiente marino del Mediterraneo, dove il 50% delle costa rischia la cementificazione entro il 2025. La nostra barca è a disposizione di scienziati, ricercatori, studenti che operino in enti pubblici e privati, università e laboratori con al centro il tema dell’ambiente, del mare, dell’aria, della fauna ittica e insulare.
 
·    Obiettivo Nautico: vogliamo dare visibilità e favorire la diffusione della cultura nautica, una delle radici autentiche della cultura del Mediterraneo. Incontrando esperti e appassionati, fotografando e raccontando il mare e le barche, svolgendo corsi di vela e di navigazione, promuovendo visite a bordo, training, seminari lungo le coste del Mediterraneo, vogliamo aiutare ognuno dei paesi che vi si affacciano a riscoprire e riappropriarsi della relazione con la navigazione, le imbarcazioni, il mare, i suoi mestieri, le sue avventure, i suoi miti. Lavorare, dunque, a quella che gli anglosassoni chiamano Seamanship, termine non a caso intraducibile in italiano e in molte delle lingue del Mediterraneo. 

La rotta
Da Latakia a Gibilterra, da Marsiglia a Tunisi, da Genova a Istanbul, dalla Crimea ad Alessandria d’Egitto, da Cagliari a Trieste, da Capo Passero a Rodi, da Tel-Aviv ad Atene, da Tripoli a Castellorizo, da Port Said alla Georgia, da Varna alla foce del Danubio.

Come sa bene chi va per mare, è impossibile descrivere un itinerario nautico senza prima averlo percorso. Una rotta è sempre e soltanto una tesi. Quando si naviga, le tappe sono orientative, i programmi intenzioni. Chi decide è il mare. Andare a vela per il Mediterraneo vuole dire soprattutto rispetto, pazienza e gratitudine per ogni riparo. L'unica rotta vera di un'imbarcazione a vela è quella percorsa, non quella in programma.
Per questo, la rotta prevista è un'idea, un'ipotesi, in cui l'unica cosa certa è che faremo il periplo dell'intero Mar Mediterraneo, Mar Nero, e del Mar Rosso settentrionale, uscendo in Atlantico solo per raggiungere il Portogallo.
Ecco nella mappa qui sotto la rotta stimata dell'intero viaggio: Grecia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia, Istria, Italia (Marche, Abruzzo, Puglia dalla primavera del 2014), Grecia, Turchia, Georgia, Russia, Ucraina, Romania, Bulgaria, Turchia, Dodecaneso (isole greche, Turchia sud-occidentale e meridionale), Siria, Libano, Israele, Stato della Palestina, Egitto (Mar Rosso), Giordania (Aqaba), Cipro, Creta, Egitto, Malta, Italia, (Sicilia e Pelagie), Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Gibilterra, Portogallo, Spagna, Francia, Principato di Monaco, Corsica, Sardegna, Sicilia, Costa tirrenica dell'Italia da sud a nord, Genova (fine del viaggio, indicativamente 2019).
Mediterranea: Equipaggio e Comandanti
Il progetto è nato da un’idea dello scrittore Simone Perotti e di un gruppo di appassionati di mare. Il team iniziale, composto da 9 persone, si è via via ingrandito, fino a dare vita a un vero e proprio gruppo di lavoro, un grande equipaggio formato da Comandanti e marinai, decine diappassionati di viaggi e di mare che hanno sposato l’idea, l’hanno sostenuta anche economicamente e sono pronti a partire.
I Mediterraneisono il gruppo dipersone che ha letto, capito, chiesto, e ha deciso di partecipare al progetto, sostenendo economicamente il viaggio, facendone parte nei modi più diversi attraverso la collaborazione, il lavoro, l'aiuto all'organizzazione, venendo a bordo. Questo gruppo sostiene la spedizione, ne fa parte integrante, collabora, e una quota di essi compone il Comitato dei Rais, che conduce la barca lungo tutto il viaggio. E’ il primo caso al mondo di Co-Sailing, ovvero di unione tra tante persone che condividono una passione e un progetto e che decidono di sostenerlo suddividendone tra loro oneri, responsabilità e investimento. Un’esperienza che consente a Progetto Mediterranea totale libertà intellettuale e di impostazione, e dimostra che la sharing-economy non è solo una teoria trendy, ma una concreta opzione progettuale e operativa.
Mediterranea è dunque, anche, un esperimento di organizzazione e microeconomia. “Abbiamo cercato un main-sponsor mal volentieri - ha ammesso Simone Perotti - con una lista infinita di aziende a noi non gradite per motivi ambientali, economici o etici. Abbiamo rifiutato due sponsorizzazioni importanti perché non ci riconoscevamo in chi ce le offriva. Intanto però, le persone che venivano a bordo e ascoltavano il nostro progetto si entusiasmavano e volevano farne parte. Allora abbiamo studiato la prima esperienza di co-sailing nella storia della nautica mondiale”. La spedizione è infatti sostenuta economicamente e organizzativamente da decine di “Mediterranei”, uomini e donne che condividono le finalità del progetto, contribuiscono economicamente con una quota e svolgeranno in prima persona il viaggio dandosi il cambio a bordo e lavorando da terra come team-appoggio. “L’epoca del mio/tuo è finita – ha aggiunto Perotti – le nostre parole d’ordine sono: sharing-economy, collaborazione, cooperazione, economie di scala, baratto, comuni obiettivi sociali, culturali e scientifici. Occorre avere nuove idee - ha concluso Simone Perotti - coabitare, co-produrre, condividere, unire le forze e soprattutto le passioni e le energie, che grazie al cielo sono ancora un motore più potente del denaro”.
Ma chi condurrà Mediterranea per 20.000 miglia, circa 32.000 chilometri? Saranno i membri del Comitato dei Rais a farlo, cioè il gruppo di tutti i comandanti, i secondi in comando e gli aspiranti secondi/comandanti che si occupano della conduzione di Mediterranea per le tante miglia della sua rotta. Sono l'equipaggio nautico effettivo di Mediterranea, uomini e donne che dedicano il loro tempo alla cura e alla conduzione di barca, equipaggi, attrezzature, dandosi il cambio a bordo nei diversi tratti del viaggio, facendo i routier quando sono a terra, studiando la meteo e informando chi è a bordo di warnings e notizie urgenti, facendo da sponda per gli adempimenti doganali, la burocrazia, il contatto con le autorità e le istituzioni di terra e di mare, nazionali e internazionali, occupandosi della ricerca di luoghi protetti, manutenzione, bunkeraggio, approvvigionamento, ecc.... Ma non solo. IlComitato dei Raisdi Mediterranea è anche impegnato in un'attività di formazione alla navigazione, ai giusti valori della marineria, al rispetto delle regole e alla tutela dell'ambiente che sono parti essenziali del Progetto.
La barca
Mediterraneaè un ketch armato a cutter di 18 metri, 60 piedi, lento e solido, come cauto, resistente e solido deve essere il marinaio del Mediterraneo, un mare difficile da navigare, che non ammette arroganze e impazienze.
 
Un Mikado del 1980, disegnato dal grande Michel Bigoin (che disegnò anche il mitico Pen Duick V con Eric Tabarly), costruito e varato dai Cantieri Nautici del Sud Ovest (CNSO), faro della cantieristica nautica dell'epoca. Una barca grande, attrezzata, con lo spazio e le dotazioni necessarie e sufficienti per un grande viaggio. Una barca comoda e spaziosa, dalle grandi doti marine, adatta a un progetto ambizioso e difficile.
 
 
 

 
Patrocini e Partner
Progetto Mediterranea attende l’ottenimento dei patrocini del Presidente della Repubblica Italiana, del Ministero degli esteri, ed è parte di Fondazione Mediterraneo e membro della RIDE - Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo Onlus.
 
L’imbarcazione isserà bandiere e guidoni del Comune di Lampedusa, che ha concesso il suo Patrocinio, in segno di solidarietà verso le vittime migranti e il solidale impegno della popolazione e dell’amministrazione dell’isola nella grave emergenza del confine meridionale d’Europa. Gode inoltre del patrocinio del Comune e della Lega navale di San Benedetto del Tronto, dove è stata preparata la spedizione e da cui l’imbarcazione salperà.
 
Patrocinano inoltre Progetto Mediterranea la Lega Navale Italiana, il Comando Generale delle Capitanerie di porto, che ha concesso l’uso del proprio logo ufficiale, e l’Istituto di cultura italiana a Istanbul.
 
Nell’ambito dell’attività di cooperazione col mondo scientifico, Mediterranea ha ricevuto il patrocinio di Frascati Scienza, Università di Parma - Master COMET, FISPMED.
La spedizione Mediterranea ha stabilito accordi, collabora attivamentee svolge attività di ricerca a bordocon:
·     SAHFOS (Plymouth, GB), nell’ambito del progettoContinous Plankton Recording;
·     Università del Salentoper la campagna “Occhio alla Medusa”, la Scienza dei Cittadini,lanciata dal Prof. Ferdinando Boero, una campagna realizzata grazie ai progetti CoConet, Perseus, Med-Jellyrisk e Ritmare in collaborazione con il Consorzio nazionale interuniversitario per la scienze del mare (CONISMA);
·     Università di Sienae il Sustainable Development Solution Network (SDSN), collaborando al progetto “Plastic Busters”
·     CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), utilizzando e facendo test sul sistema Sea-Conditions e altri servizi per la sicurezza in mare sviluppati nell'ambito del progetto di ricerca industriale TESSA, in collaborazione con LINKS SPA (capofila) e CNR-IAMC.
Partner media dell’intera spedizione saranno l’Ansa e il Gruppo RCS MediaGroup attraverso gli accordi con AnsaMed, Ansa Mare e Corriere.it/Viaggi realizzato dalla redazione di Dove, che seguiranno il progetto veicolando informazioni, immagini e video direttamente da bordo.
Sostengono a vario titolo, con materiali e contributi, le aziende italiane Precision e RQI.
Ultimi ma non ultimi, partner a tutti gli effetti e veri sostenitori della spedizione, sono anche le decine di individui, singoli e non per questo di minor importanza e impatto, che hanno deciso di seguire, partecipare, finanziare, sia nei mezzi sia nella comunicazione, un viaggio di cui condividono e intendono favorire le finalità e la metodologia.
 

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