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31/10/2018 - 17:37

I timori i CONI e Federazioni sportive

Il Governo mette
le mani sullo sport

Il Governo vuole mettere le mani nel mondo dello Sport. Nella legge di Bilancio c'è un collegato pronto a sconvolgere il sistema sportivo, e soprattutto ad annullare l'autonomia del CONI, il pilastro storico su cui si sono basati il funzionamento e i risultati dello sport italiano. Chiave di tutto la gestione dei fondi, che sarà gestita da una società controllata dal Ministero dell'Economia. Malagò vede Giorgetti - I COMMENTI DOPO L'INCONTRO

 

Il karma dell'autonomia dello sport è stato sempre l'ultima spiaggia, quella impossibile da perdere, ogni volta che la politica ha puntato gli occhi (e le mani in tasca) allo sport. Adesso si cita il contratto di Governo e si vuole sfilare dalla gestione CONI i fondi che pure sono pubblici.

Come chiamarla se non sfiducia? Dai a me il portafoglio che lo spendo meglio. Il Ministero dell'Economia saprebbe spendere, allocare, i fondi dello sport meglio del Comitato Olimpico Nazionale? E quest'ultimo, di grazia, cosa dovrebbe fare? Due corse in pista?

E' logico che così non puo' funzionare, e confidiamo che il presidente Malagò tracci la linea Maginot dell'autonomia non oltrepassabile, i modi si trovano. Non ci sono bilanciamenti possibili, neanche quello delle Olimpiadi 2026.

MALAGO': PROVVEDIMENTO POLITICO, LO SPORT NON NE AVEVA BISOGNO - (1 novembre) (ANSA) "La ragione di questo intervento? Non la dovete chiedere a me, però penso che la risposta è di natura politica. Se lo sport italiano ne aveva bisogno? No, non lo penso proprio". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dell'incontro di oltre un'ora a Palazzo Chigi col sottosegretario Giancarlo Giorgetti sulle novità emerse nella bozza della legge di Bilancio, con la prevista riforma di Coni Servizi e il passaggio della gestione dei contributi alle federazioni sportive a un ente ('Sport e Salute Spa') sotto il controllo del ministero dell'economia.

"La bozza rimane questa, è già in arrivo al Parlamento, ma spero e penso ci possano essere delle modifiche rispetto a come sono state presentate. D'altronde è un disegno di legge e non un decreto". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dell'incontro di oltre un'ora a Palazzo Chigi col sottosegretario Giancarlo Giorgetti (...).

Giorgetti: 'E' riforma, non è una rivoluzione' - "Mi sembra, come al solito, che ci sia anche un po' di enfasi rispetto a queste prospettive rivoluzionarie. Diciamo riformatrici, questo sì". Lo dice il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. (...) Se la ripartizione dei fondi alle federazioni nel 2019 sarà ancora compito del Coni? Assolutamente sì". È quanto afferma il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti.

"Non a caso - prosegue riferendosi alla possibile nascita dell'ente 'Sport e Salute' - abbiamo coniato il termine 'Sport e Salute', perché pensiamo che lo sport abbia una dimensione sociale e sia collegato anche alle dinamiche della salute e sanitaria. È una visione più ampia, ma il Coni continuerà a conservare delle prerogative che gli affida la Legge".

"L'incontro con Malagò è stata l'occasione per illustrare i contenuti delle nostre proposte in maniera di sport. Sono proposte che arrivano dal contratto di governo, per cui da un'intesa con il Movimento Cinque Stelle. Adesso queste proposte andranno in parlamento, ci saranno due mesi di approfondimenti e discussioni e anche, ovviamente, con il mondo dello sport e il Coni, quindi con Malagò". (...) (ANSA)

IL CONTENUTO DELLA RIFORMA IPOTIZZATA - (31 ottobre) (ANSA) Poche righe nella bozza della legge di Bilancio si profilano come uno tsunami per l'attuale assetto del sistema sport in Italia. Il 'collegato sport' alla Manovra prevede una riforma che toglie al Coni la sua centralità, affidando la gestione di gran parte dei contributi al settore, oltre 400 milioni l'anno, ad una società sotto il controllo del Ministero dell'economia, la "Sport e Salute spa", che sostituirà la Coni Servizi.

Una rivoluzione ma non un fulmine a ciel sereno, perchè tutto era previsto nel "Contratto per il governo del cambiamento" sottoscritto da M5S e Lega. Il presidente del Coni, Gianni Malagò, domani ne parlerà con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, in un incontro peraltro già fissato. "Ogni parola ora è fuori luogo - ha detto Malagò -. Parlerò dopo l'incontro che prevede anche altri argomenti, tra cui la candidatura olimpica 2026".

La preoccupazione è alta a Palazzo H, dove nel tardo pomeriggio si è tenuta una riunione ristretta, durata circa un'ora, tra Malagò e gli ex n.1 Franco Carraro e Mario Pescante, presenti alcuni dirigenti. Malagò comincerà a parlare subito con Giorgetti di una riforma la cui entrata in vigore sarebbe comunque prevista per il 2020.

Sarebbe una fine epocale del modello Andreotti-Onesti, ma al Coni si proverà, con un po' di tempo a disposizione, a evidenziare le difficoltà operative del piano e a far capire che intaccherebbe la bontà di un 'modello Italia' nello sport che finora non ha fatto mancare i risultati. Il progetto però è sul tavolo, chiaro come le cifre che elenca.

"Il Governo sia compartecipe delle modalità di spesa e destinazione dei contributi pubblici assegnati al Coni e poi trasmessi alle Federazioni. La Coni Servizi abbia maggiore autonomia rispetto all'Ente Coni", recita il "Contratto" di governo. Chiave di tutto è Coni Servizi, società operativa partecipata al 100% dal Ministero dell'Economia, da qualche mese presieduta da Roberto Fabbricini e da anni guidata dall'ad Alberto Miglietta. Sparirà, e dalle sue ceneri nascerà 'Sport e Salute spa'.

I vertici non saranno più designati dal Coni ma "dal ministero dell'Economia - recita la bozza - su indicazione dell'autorità di governo competente per lo sport, sentito il Coni". Inoltre, ci sarà incompatibilità tra gli incarichi di vertice del Coni e della nuova società. Infine, ma è il punto focale, cambia tutto sul finanziamento del Coni e della "Sport e Salute", che è parametrato al 32% delle entrate effettivamente incassate dal bilancio delle Stato (per una misura non inferiore a 410 milioni di euro) derivanti dalle imposte pagate dal settore: di questi, 40 andranno al Coni e 370 a "Sport e Salute" che ne erogherà almeno 260 alle federazioni sportive nazionali. In sostanza, il 90% dei fondi sarà gestito dalla nuova partecipata e non più direttamente dal Coni. (...) (ANSA)

Sezione ANSA: 
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