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09/08/2020 - 20:09

 

I funerali: Santa Lucia gremita

L'ultimo saluto a Carlo Rolandi, chiesa piena, tutti con le mascherine, pochi abbracci, tanto rispetto

 

Santa Lucia, la discesa a mare più nobile della città, un rione storico del centro, e la basilica-santuario, monumento neorinascimentale, piena di opere d'arte, e con quel suffisso al nome "a mare", che la rende luogo sacro ai marinai, anche se intitolata alla protettrice della vista. Santa Lucia simbolo di Napoli, cantata dai migranti:

Santa Lucia, tu tiene

sulo nu poco 'e mare 

ma, cchiù luntana staje,

cchiù bella pare 

E' 'o canto d''e Ssirene

ca tesse ancora 'e rrezze!

Core nun vò' ricchezze:

si è nato a Napule,

ce vò' murí!

L'altra famiglia, la Federvela, ai banchi subito seguenti: il presidente Francesco Ettorre, il vice Alessandro Mei, il presidente di Zona Francesco Lo Schiavo, gli altri presidenti di zona rappresentati da Domenico Guidotti. A fare da ali al feretro i guidoni dei circoli velici e remieri napoletani, praticamente tutti coinvolti nella sua vorticosa attività sportiva. Molti volti di velisti, addetti ai lavori, marinai e gente di mare, ufficiali di regata.La parrocchia di Carlo Rolandi per l'ultimo saluto. Sono venuti in tanti. Una chiesa piena, posti a sedere, in piedi, sull'ingresso, e fuori, per strada. La grande famiglia ai primi banchi, con i Rolandi più giovani, teenager o poco più, belli e alti come il bisnonno, che piangono lacrime di ringraziamento e mancanza. E i due figli di Carlo e Laura: Adele e Giggi, artefici di tanta vita che scorre e scorrerà, attoniti e lucidi (anche negli occhi).

La pienezza della basilica-santuario utile anche a contenere le tante assenze, inevitabili, giustificate, volute, che poi sono presenze diverse, a distanza e in sintonia, magari proprio le frequentazioni e le amicizie più intime e continuate.

I funerali erano vietati fino a un paio di mesi fa, nessuno dimentica: tutti hanno le mascherine, si lavano con i gel vicino ai banchi, ci si abbraccia solo tra parenti stretti. Una cerimonia semplice, serena, come la voleva lui. Abbiamo voluto esserci, e dare un piccolo saluto con le nocche della mano a quello scafo di legno che adesso lo racchiude.

Sezione ANSA: 
Saily - News

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