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06/10/2020 - 18:29
XXXVI America's Cup
Gli otto AC75 tutti a Auckland
VIDEO DEL VIAGGIO: E' PROPRIO UNA LUNA VOLANTE... - IL PUNTO SUGLI SFIDANTI - Anche la seconda Luna Rossa AC75 è atterrata ad Auckland ed è alla base di Hobson Wharf. American Magic pronta a varare Patriot, poi toccherà ai kiwi, infine a inglesi e italiani: entro ottobre tutti in allenamento nel golfo di Hauraki. Con quali aspettative?
È atterrato ad Auckland il 5 ottobre, alle ore 20 locali, l’aereo cargo che trasportava il secondo scafo del team Luna Rossa Prada Pirelli. Il carico è partito venerdì 2 ottobre dall’Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio su un Antonov 124-100. E’ arrivato in Nuova Zelanda dopo 60 ore di viaggio, compresi due scali tecnici, percorrendo oltre 18.000 km.
IL VIAGGIO DA ORIO AL SERIO A DOWNUNDER IN 1 MINUTO
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Nel corso della notte, la barca e tutta l’attrezzatura sono state trasportate alla nuova base, presso l’Hobson Wharf, dove in questi giorni verrà completato l’assemblaggio e avranno inizio i primi load test. Il varo è previsto entro la fine di ottobre e successivamente il team inizierà gli allenamenti nel Golfo di Hauraki.
Come la prima barca, varata un anno fa - il 2 ottobre 2019 - anche il secondo scafo è stato costruito a Bergamo nel cantiere Persico Marine, un’eccellenza italiana nel panorama dell’industria nautica internazionale.
Horacio Carabelli (co-design coordinator):“Trasportare barche da regata di queste dimensioni è sempre una sfida. Abbiamo fatto un ottimo piano di carico, studiando attentamente la disposizione di tutta l’attrezzatura. Questo ci ha permesso di aggiungere sull’Antonov anche il nostro Chase Boat (la barca appoggio allestita con i sistemi di telemetria), utilizzato a Cagliari fino all’ultimo giorno di navigazione. Adesso il nostro programma prevede la ripresa degli allenamenti in mare entro la fine di ottobre.”
INTANTO AMERICAN MAGIC E' SEMPRE IL PRIMO IN TUTTO - Primo varo di un AC75, quando lanciò prima ancora della cerimonia il suo Defiant, New York YC si conferma il capoclasse nella corsa al "riarmo" anche delle seconde barche. Il team di Terry Hutchinson ha annunciato il pensionamento di Defiant e l'imminente varo del secondo scafo battezzato come un missile: Patriot. Hutchinson ha chiarito la politica della sfida USA: "Non abbiamo mai pensato alla prima barca come alla barca da regata, ma come piattaforma per sviluppare la preparazione e i concetti della seconda e definitiva. Defiant ci ha dato moltissime ore di mare e di sviluppo che ci hanno portato a Patriot."
Resta da vedere il risultato: Patriot sarà simile alle linee abbastanza sorprendenti di Defiant (che avevamo chiamato il "suppostone" per le rotondità che partivano già dalla prua), oppure segnerà una decisa inversione di tendenza?
Gli inglesi di Ineos UK, ad esempio, hanno già anticipato che la loro seconda barca sarà radicalmente diversa dalla prima (a sua volta l'avevamo definita un "fagiolone", benchè non somigliasse molto all'ottimo legume, ma solo per sottolinearne una certa sgraziatezza estetica, quanto meno concetti mai visti su una barca a vela, per quanto volante), e questa rivoluzione ha fatto ritenere confermate le voci sui risultati di Britannia, non adeguati alle attese (e al budget). Presto vedremo New York.
KIWI E ITALIANI PIU' COERENTI? - Difficilmente invece si assisterà a scafi rivoluzionati nelle seconde barche di Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli Team. Nate con forme simili, probabilmente beneficiando del software di simulazione sulla nuova classe in quanto defender e challenger of record, Te Aihe e Luna Rossa si sono mosse bene (al di là del disalberamento e dell'incidente alla prua per la barca italiana) dando impressione di stabilità e giusta altezza nel volo. Di sicuro le seconde generazioni di scafi aggiungeranno miglioramenti e risolveranno problemi, ma esteticamente le barche non dovrebbero discostarsi troppo dalle sorelle già anziane. Ne avremo la conferma entro ottobre, mese di vari in Nuova Zelanda.
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