Boom dei furti di motori anche nei circoli velici. Confindustria: tutela
Boom dei furti di motori anche nei circoli velici. Confindustria: tutela
Fuoribordo rubati
Interviene UCINA
Interviene UCINA
L'impegno della Confindustria Nautica nell'arginare il fenomeno dilagante dei furti di motori fuoribordo, che sta arrecando danni ingenti al settore della piccola nautica. Il Presidente Anton Francesco Albertoni: "Servono subito strumenti efficaci a tutela dei produttori"
Crescono i casi di furto di motori fuoribordo ad opera di bande criminali organizzate, responsabili poi di collocarli e venderli sui mercati esteri: secondo le stime di UCINA - Confindustria Nautica, negli ultimi 4 mesi sono stati più di 400 gli esemplari rubati, per un valore totale di oltre 3 milioni di Euro.
Un fenomeno, dunque, sempre più diffuso per numero di episodi verificatisi e per intensità, che impegna l'Associazione della nautica nella definizione di strumenti adatti a far fronte al problema.
Dopo aver denunciato questo preoccupante fenomeno durante la Convention Satec che si è svolta a Viareggio dal 27 al 29 maggio scorsi, UCINA si è fatta portavoce delle preoccupazioni dei produttori nei confronti del Governo italiano e delle Associazioni di categoria internazionali (EBI, European Boating Industry, e ICOMIA, International Council of Marine Industry Associations) affinché venga istituita al più presto una normativa comune a tutti gli stati di destinazione dei motori.
Confindustria Nautica è al lavoro per attivare una polizza assicurativa studiata ad hoc per tutelare gli imprenditori del settore e sta sviluppando, all'interno del sito www.ucina.net, una sezione dedicata alla denuncia dei furti che rappresenterà uno strumento efficace e immediato a sostegno di produttori, dealer e consumatori, ma anche di mappatura del fenomeno.
Con i dati acquisiti Confindustria Nautica chiede un tavolo di confronto con la Guardia di Finanza, l'Interpol e le forze di polizia con l'obiettivo di trovare urgenti soluzioni al problema.
"L'Associazione sta portando avanti con impegno la battaglia, al fianco delle imprese del settore, a questo sistema criminoso, responsabile di creare danni economici alle aziende in un momento economicamente già molto difficile. Per questo servono subito strumenti efficaci a tutela delle aziende" ha dichiarato Anton Francesco Albertoni, Presidente di UCINA - Confindustria Nautica.
Crescono i casi di furto di motori fuoribordo ad opera di bande criminali organizzate, responsabili poi di collocarli e venderli sui mercati esteri: secondo le stime di UCINA - Confindustria Nautica, negli ultimi 4 mesi sono stati più di 400 gli esemplari rubati, per un valore totale di oltre 3 milioni di Euro.
Un fenomeno, dunque, sempre più diffuso per numero di episodi verificatisi e per intensità, che impegna l'Associazione della nautica nella definizione di strumenti adatti a far fronte al problema.
Dopo aver denunciato questo preoccupante fenomeno durante la Convention Satec che si è svolta a Viareggio dal 27 al 29 maggio scorsi, UCINA si è fatta portavoce delle preoccupazioni dei produttori nei confronti del Governo italiano e delle Associazioni di categoria internazionali (EBI, European Boating Industry, e ICOMIA, International Council of Marine Industry Associations) affinché venga istituita al più presto una normativa comune a tutti gli stati di destinazione dei motori.
Confindustria Nautica è al lavoro per attivare una polizza assicurativa studiata ad hoc per tutelare gli imprenditori del settore e sta sviluppando, all'interno del sito www.ucina.net, una sezione dedicata alla denuncia dei furti che rappresenterà uno strumento efficace e immediato a sostegno di produttori, dealer e consumatori, ma anche di mappatura del fenomeno.
Con i dati acquisiti Confindustria Nautica chiede un tavolo di confronto con la Guardia di Finanza, l'Interpol e le forze di polizia con l'obiettivo di trovare urgenti soluzioni al problema.
"L'Associazione sta portando avanti con impegno la battaglia, al fianco delle imprese del settore, a questo sistema criminoso, responsabile di creare danni economici alle aziende in un momento economicamente già molto difficile. Per questo servono subito strumenti efficaci a tutela delle aziende" ha dichiarato Anton Francesco Albertoni, Presidente di UCINA - Confindustria Nautica.
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