Storia | Regata > Vela Oceanica
26/01/2017 - 17:18
Reportage da Les Sables
Finisco il Vendée e mi faccio una birra
Cronaca delle intense 24 ore dell'arrivo della Vendée Globe ed omaggio al mitico Alex Thomson. L'inglese pochi minuti dopo l'arrivo del suo giro del mondo a vela in solitario si ritrova al bar a chiacchierare e ridere tra amici e tifosi...
di Marco Cambi
Essere a Les Sables d'Olonne per l'arrivo della Vendée Globe è un emozione unica per un appassionato di vela, le temperature sempre sottozero non sono un deterrente per seguire l'arrivo dei due pretendenti alla vittoria che si sono sfidati quasi fianco a fianco negli ultimi due mesi e mezzo in un campo di regata grande come il mappamondo. Solo la sera prima dell'arrivo è ormai chiaro che sarà Armel Le Cléac'h il vincitore, Alex Thomson (l'unico inglese) dopo la rottura del foil di dritta ed una rimonta insperata si è arreso al secondo posto.
L'arrivo di ogni concorrente è una vera e piacevole sequenza di festeggiamenti ed interviste, il mare calmo e l'orario pomeridiano di arrivo del francese mi permettono di non perdere nessuna parte della festa: l'uscita in mare per seguire in barca le ultime miglia, l'arrivo sulla linea del traguardo al largo, l'attesa dell'alta marea sul molo tra le ali di folla per il successivo ingresso del vincitore nel canale con i fuochi d'artificio, la corsa fino al 'ponton' di ormeggio per seguire in tempo l'intervista 'in ginocchio' del vincitore ancora in barca, l'intervista sul podio davanti alla folla, la conferenza stampa nell'auditorium.
Uno dei momenti più intensi lo viviamo proprio in barca al largo quando in mare aperto avvistiamo all'orizzonte l'albero di Banque Poupolaire ancora lontano dal traguardo, per la prima volta dopo quasi tre mesi non è più solo un puntino su un'applicazione ma un gigante che sbandato rompe l'orizzonte. Seguiremo il vincitore per più di un’ora fino al traguardo insieme a decine di barche in festa, Armel ha vinto meritatamente ed i francesi fanno festa alla loro maniera, d'altronde da quando questa regata è stata inventata nessuno straniero l'ha ancora vinta. Grazie alla marea che salirà dopo il tramonto riesco ad arrivare in tempo sul molo per festeggiare l’ingresso del vincitore nel canale in mezzo a due ali di folla. I francesi da una parte ci insegnano che tutti i concorrenti dal primo all'ultimo saranno festeggiati come degli eroi, dall'altra non sembrano pronti ad accettare un vincitore 'non francese'.
La conferma di tutto questo ce la darà infatti poche ore dopo Alex Thomson che con il suo umor Gallese (Gallese e non propriamente Inglese) non perde occasione per essere esilarante ma dire quello che pensa: 'Siete proprio sicuri di volere che un Inglese vinca questa regata ?' sarà una delle sue prime battute durante la conferenza stampa, apostrofando chi cerca di consolarlo dicendo che la prossima volta la vittoria sarà sua. E se è vero che al Vendée Globe tutti gli arrivati sono vincitori, il mio vincitore morale è proprio Alex, capace di esaltarci per quasi 3 mesi di regata con i suoi video giornalieri e con un recupero che sembrava impossibile per una barca ferita dopo pochi giorni di regata. Se sono qui è probabilmente più merito di Alex che di Armel, il quale pur entusiasmando come marinaio, ingegnere e campione, e pur parlando molto bene ai microfoni, non riesce a suscitare lo stesso trasporto.
Vedendo Alex Thomson da vicino e seguendolo nelle varie interviste emerge tutto il suo entusiasmo, ho la conferma che le sue grandi capacità di comunicazione sono solo in parte costruite, è proprio la sua spontaneità a farne un grande personaggio, un superman bonaccione che, capace di esaltarsi come un bambino mentre rischia la vita, mantiene sempre la sua lucidità senza mai rinunciare all' ironia. Ha dormito solo 5 ore in 3 giorni, ma sembra comunque molto presente, come quando descrive sul podio l'insegnamento per lui più importante di questa regata e cioè essere riuscito a dimenticare presto il foil spezzato concentrandosi su quello che aveva davanti senza pensare al passato con rammarico. A tratti serio, come quando durante una notte di burrasca nei mari del sud aveva confessato di aver pensato più volte 'ma chi me lo fa fare', a tratti esilarante come quando commenta il sorvolo dell'elicottero alle Kuerguelen da parte della marina francese che dice di aver trovato 'inconvenient', o quando dice che quello stesso video dall'elicottero che ha avuto milioni di visualizzazioni gli ha fatto pensare che finalmente non avrebbe più dovuto fare pazzie come il 'Keel walk' od il 'Mast walk' per avere visibilità.
Lascia intendere che parteciperà alla prossima Vendée Globe anche se dice che prima di rispondere vuole essere sicuro che sua moglie 'non sia in sala', interessante poi il suo commento approfondito riguardo all'evoluzione dei foil sugli IMOCA e su come per la prossima edizione si augura ulteriori trasformazioni delle barche che potrebbero anche volare 'del tutto', sempre che per farlo possano mantenere un buon grado di affidabilità. Il suo punto di vista non è certo quello di un conservatore ma guarda con attenzione all'evoluzione del foiling confermando che lui stesso è molto attratto dal poter condividere certe idee con i progettisti, nel parlare ci fa volare con l'immaginazione e pensare a quali potrebbero essere le sorprese delle barche che saranno sulla linea tra 4 anni, certamente la sua barca dovrà essere molto affidabile visto che difficilmente Alex la risparmierà, abbiamo ancora tutti negli occhi il video della settimana precedente in cui mentre viaggiava a quasi 30 nodi e stava per battere il record delle 24 ore di percorrenza commentava esaltato 'Boat's on fire !'. E' lo stesso sguardo carico con il quale mi guarda quando dopo la conferenza stampa mi avvicino attirando la sua attenzione per un saluto ed una stretta di mano.
Per questo non ci stupiamo più di tanto quando poco dopo lo incontriamo di nuovo al bar del padiglione adiacente con una birra in mano per qualche commento con gli amici, così come si può rientrare da una regata di circolo, come se fosse un velista tra i tanti e non avesse invece completato solo 3 ore prima il giro del mondo solitario in 74 giorni: 'Cheers Alex!' ci hai fatto sognare.
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