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10/02/2017 - 15:16

Assolaser e dintorni

Ettorre Samurai:"Laser, no diktat"

Affondo del presidente FIV Francesco Ettorre, che parla da Tokyo sul caso-Laser: "Io ci metto la faccia e la voglia di risolvere, ma serve responsabilità da parte di tutti. Guai a giocare sui ragazzi e sull'attività sportiva. Presto tutti intorno a un tavolo." Sulla missione in Giappone: "Trasferta eccezionale, qui molte difficoltà logistiche, ma siamo partiti col piede giusto."

 

Il neo presidente federale Francesco Ettorre ha ereditato la querelle dell'associazione della classe Laser italiana e dei rapporti con la classe internazionale, ormai annosa, l'ha messa tra le priorità, ed è salito sulle montagne russe tra alti e bassi. Ma all'ultima frenata sulla strada degli accordi, ha scelto di reagire con forza. Con Saily.it il presidente ha parlato da Tokyo, dove è andato con il DT Marchesini, per i primi contatti e sopralluoghi in vista della campagna olimpica 2020.

"Sono stato eletto il 29 ottobre, e il 7 novembre ho promosso un primo incontro sul caso della classe Laser: io ci metto la faccia, la FIV ha in testa solo l'interesse dei ragazzi che vogliono regatare. Abbiamo avviato incontri e stimolato le parti ad avvicinarsi per arrivare a una soluzione. Purtroppo la federazione italiana non può decidere da sola, rispetto alle classi internazionali il nostro ruolo è politico, di stimolo, ma operativamente resta marginale..."

Presidente, una soluzione sembrava avviata, poi cosa è successo?

"Da Barcellona abbiamo condiviso una serie di obiettivi, e soprattutto l'urgenza per i laseristi italiani di tornare alla normalità. C'è un programma condiviso, l'ILCA (l'associazione di classe internazionale del Laser, ndr) per prima ha detto che tra febbraio e marzo la questione delle regate internazionali sarebbe stata risolta. Ora però il calendario non si vede, e in più si vuole subordinare la strada della soluzione al nuovo riconoscimento di Assolaser. Cosa che non possiamo fare finchè mancano le condizioni, ovvero l'adeguamento dello Statuto alle normative CONI..."

L'idea di un'unica associazione di classe, però, sembra accettata da tutti...

"Certo, e a noi non interessa come si chiami questa associazione. Basta che sia in regola. Abbiamo anche prospettato dei percorsi per arrivarci, ma ripeto: più di tanto, la FIV da sola non può fare. Adesso è il momento della responsabilità. Basta giocare sui ragazzi, basta diktat. Servono risposte, non richieste. Noi vogliamo arrivare a una soluzione positiva, chi ci sta?"

E quali altri passi intendete fare?

"Scriveremo ancora a World Sailing, perchè i nostri timonieri di Laser non dovrebbero trovarsi in una condizione diversa dai loro colleghi di altre nazioni. Soprattutto vorrei che fosse chiaro una volta per tutte che la FIV desidera una soluzione rapida, e lavora per questo. Noi parliamo con tutti e lo facciamo in modo trasparente. Questo caso non si può risolvere con le chiacchiere e tanto meno sui social network, ma solo conoscendo ciò di cui si discute. L'attività sportiva non può essere subordinata a diktat di alcun tipo. Nei prossimi giorni convocherò un tavolo con tutte le parti interessate. In quella sede dovranno prevalere la verità e il senso di responsabilità. Faccio appello a tutti, stiamo parlando di sport."

A proposito di sport, come va la trasferta a Tokyo?

"La trasferta sta dando risultati eccezionali, siamo tra le primissime nazioni a venire nella location olimpica 2020 della vela, abbiamo incontrato le autorità, il consolato, il presidente della regione, gli organizzatori olimpici. Non sarà facile, per nessuno: gli spazi sono ridottissimi, è tutto piccolo, il marina che ospiterà le regate olimpiche è lo stesso usato per i Giochi del 1964, e in più c'è la mentalità giapponese, le regole restrittive, vorrebbero limitare a 30 il numero massimo di container... Sarà difficile avere una base tutta nostra come per la preparazione a Rio. Se la logistica è un problema, in compenso il campo di regata si annuncia molto bello e con ottime condizioni meteo. La prima missione è andata bene, oggi stesso partiamo per tornare in Italia."

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