Storia | Regata > Vela Olimpica
07/04/2016 - 19:57
Intervista a 120 giorni dai Giochi
Intervista a 120 giorni dai Giochi
Essere (e vestirsi) come Scheidt
Il bacio “virale” con Gintare, gli ultimi mesi di preparazione olimpica. E la sua nuova linea di mute steccate studiata per Zhik. “Quanto conta vestirsi bene in regata”
Vinci 5 medaglie olimpiche, sei un eroe dello sport, uno dei più grandi velisti viventi, e alla fine cos’è che ti fa diventare “virale” sui social? Un bacio a tua moglie “rubato” dal fotografo. Comprensibile, del resto, se il bacio in questione avviene in mare, se te e tua moglie siete su due Laser, e se le medaglie olimpiche, in coppia, diventano 6…
Essere Robert Scheidt. Nel 2016, un affare tutt’altro che semplice. Quarant’anni suonati (42 per la precisione) e dover fare a strambate con un esercito di ventenni, preparando l’Olimpiade in casa, e dopo aver dovuto abbandonare l’aristocratica Star (non più olimpica) per tornare sul proletario Laser, girando il mondo tra regate e allenamenti, spesso con Gintare, la signora Scheidt, di nazionalità lituana e a sua volta laserista a cinque cerchi, lasciando spesso la splendida famiglia nella base dorata (in tutti i sensi) sul lago di Garda.
Robert, quel bacio con Gintare ha fatto il giro del mondo…
“Bello eh? E’ successo tutto per caso, era appena dopo la Medal Race a Palma, che ho vinto. Dopo l’arrivo sono andato verso il gommone dove c’erano l’allenatore e mio figlio, e si è avvicinata anche “Ginta” (Gintare Volungeviciute, ndr), col suo Laser che aveva fatto la Medal precedente, voleva congratularsi, baciarsi è venuto spontaneo a entrambi… E il fotografo era lì e ha fatto la fortuna dello sponsor!”
Come ti senti a 120 giorni da Rio 2016?
“Sto bene, negli ultimi mesi ho lavorato bene, sono arrivati risultati molto motivanti, ho vinto Miami, il campionato brasiliano, secondo a Palma. Sono solidi. C’è sempre da lavorare, sui dettagli, sulle percentuali da guadagnare, ma sono contento. Nel 2014 e 2015 erano arrivati troppi alti e bassi, regate belle e altre brutte, in questo 2016 sono più consistente, mi sono anche riabituato al Laser, lavorando sulle manovre, le partenze, cose sulle quali ero rimasto indietro. E’ importante tornare regolare, sbagliare di meno, prendersi meno rischi. A Rio si regata su cinque campi di regata, ognuno in condizioni diverse, la regolarità sarà fondamentale.”
Sei “Ambassador” di Zhik, da molti anni sviluppi e testi per loro materiali e soluzioni di abbigliamento tecnico. E recentemente, un po’ a sorpresa, hai riscoperto e rilanciato le stecche da cinghiaggio fisse, che sono diventate una linea di mute…
“Io ho sempre usato le stecche fisse sulle cosce. Quando sono tornato sul Laser, nel 2013, c’erano i sistemi a stecche mobili, il PowerPad sempre di Zhik. Non ero convinto, avevano un po’ di “gioco”, laterale e in altezza, così da quell’anno ho iniziato a sviluppare per Zhik un nuovo steccato fisso. Abbiamo fatto 5-6 prototipi e tanti test, prevalentemente sul Garda, alla fine ho trovato un modello col quale ho vinto il Mondiale 2015, studiato apposta per me. Altri atleti l’hanno provato, è piaciuto, e adesso Zhik l’ha messo in produzione.”
Quali sono le caratteristiche delle nuove Scheidt Hikers di Zhik?
“L’aspetto più importante è che ci sono due modelli di muta, una più estiva e per climi caldi, tessuto più leggero da 1,5 mm, tessuto Microfleece, e una più pesante in neoprene da 3 mm Superwarm. Con la prima si cinghia benissimo senza sentire calore, restando protetti e rinforzati nei punti giusti. La seconda è ottima per climi o giornate più fresche, in autunno o primavera e anche in inverno, tiene caldi e protegge fino alla caviglia. Due modelli che si completano. In entrambi le stecche hanno le stesse proprietà, robuste, leggere, lavorano benissimo, sono molto soddisfatto, e chiunque le ha provate è d’accordo. Dopo i modelli customizzati per alcuni atleti, Zhik sta iniziando adesso a commercializzare le due mute, i primi modelli si possono trovare nel negozio Negri Nautica a Torbole.”
Una bella rivoluzione dai tempi delle stagne… E a Rio cosa indosserai in regata?
“La stagna personalmente non sono mai riuscito a usarla, anche col freddo la Superwarm va benissimo. A Rio ci sarà da scegliere, in agosto il clima può cambiare tanto da giorno a giorno. Il bello delle Scheidt Hicker di Zhik è l’elasticità del tessuto, che ti lascia sempre il comfort, gambe e braccia sono libere per le manovre, le virate, la scotta, il timone, non sei stretto in qualcosa che ti opprime…”
Come saranno i tuoi ultimi 4 mesi prima delle Olimpiadi?
“E’ un momento intenso, ci saranno ancora due viaggi impegnativi, uno in Messico per il Mondiale a maggio, secondo obiettivo della stagione, poi un altro allenamento a Rio, importante per lavorare sul campo di regata. Il resto sarà tutta preparazione atletica, aerobica e muscolare, 6 giorni alla settimana. Il Laser è tosto, lo sai. E io non ho più 25 anni…!”
ACQUISTARE QUI
https://www.zhik.com
http://www.negrinautica.com
SUL SITO NEGRI NAUTICA TROVI ANCHE TUTTI I RIVENDITORI, SCEGLI IL PIU' VICINO A TE
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Essere Robert Scheidt. Nel 2016, un affare tutt’altro che semplice. Quarant’anni suonati (42 per la precisione) e dover fare a strambate con un esercito di ventenni, preparando l’Olimpiade in casa, e dopo aver dovuto abbandonare l’aristocratica Star (non più olimpica) per tornare sul proletario Laser, girando il mondo tra regate e allenamenti, spesso con Gintare, la signora Scheidt, di nazionalità lituana e a sua volta laserista a cinque cerchi, lasciando spesso la splendida famiglia nella base dorata (in tutti i sensi) sul lago di Garda.
Robert, quel bacio con Gintare ha fatto il giro del mondo…
“Bello eh? E’ successo tutto per caso, era appena dopo la Medal Race a Palma, che ho vinto. Dopo l’arrivo sono andato verso il gommone dove c’erano l’allenatore e mio figlio, e si è avvicinata anche “Ginta” (Gintare Volungeviciute, ndr), col suo Laser che aveva fatto la Medal precedente, voleva congratularsi, baciarsi è venuto spontaneo a entrambi… E il fotografo era lì e ha fatto la fortuna dello sponsor!”
Come ti senti a 120 giorni da Rio 2016?
“Sto bene, negli ultimi mesi ho lavorato bene, sono arrivati risultati molto motivanti, ho vinto Miami, il campionato brasiliano, secondo a Palma. Sono solidi. C’è sempre da lavorare, sui dettagli, sulle percentuali da guadagnare, ma sono contento. Nel 2014 e 2015 erano arrivati troppi alti e bassi, regate belle e altre brutte, in questo 2016 sono più consistente, mi sono anche riabituato al Laser, lavorando sulle manovre, le partenze, cose sulle quali ero rimasto indietro. E’ importante tornare regolare, sbagliare di meno, prendersi meno rischi. A Rio si regata su cinque campi di regata, ognuno in condizioni diverse, la regolarità sarà fondamentale.”
Sei “Ambassador” di Zhik, da molti anni sviluppi e testi per loro materiali e soluzioni di abbigliamento tecnico. E recentemente, un po’ a sorpresa, hai riscoperto e rilanciato le stecche da cinghiaggio fisse, che sono diventate una linea di mute…
“Io ho sempre usato le stecche fisse sulle cosce. Quando sono tornato sul Laser, nel 2013, c’erano i sistemi a stecche mobili, il PowerPad sempre di Zhik. Non ero convinto, avevano un po’ di “gioco”, laterale e in altezza, così da quell’anno ho iniziato a sviluppare per Zhik un nuovo steccato fisso. Abbiamo fatto 5-6 prototipi e tanti test, prevalentemente sul Garda, alla fine ho trovato un modello col quale ho vinto il Mondiale 2015, studiato apposta per me. Altri atleti l’hanno provato, è piaciuto, e adesso Zhik l’ha messo in produzione.”
Quali sono le caratteristiche delle nuove Scheidt Hikers di Zhik?
“L’aspetto più importante è che ci sono due modelli di muta, una più estiva e per climi caldi, tessuto più leggero da 1,5 mm, tessuto Microfleece, e una più pesante in neoprene da 3 mm Superwarm. Con la prima si cinghia benissimo senza sentire calore, restando protetti e rinforzati nei punti giusti. La seconda è ottima per climi o giornate più fresche, in autunno o primavera e anche in inverno, tiene caldi e protegge fino alla caviglia. Due modelli che si completano. In entrambi le stecche hanno le stesse proprietà, robuste, leggere, lavorano benissimo, sono molto soddisfatto, e chiunque le ha provate è d’accordo. Dopo i modelli customizzati per alcuni atleti, Zhik sta iniziando adesso a commercializzare le due mute, i primi modelli si possono trovare nel negozio Negri Nautica a Torbole.”
Una bella rivoluzione dai tempi delle stagne… E a Rio cosa indosserai in regata?
“La stagna personalmente non sono mai riuscito a usarla, anche col freddo la Superwarm va benissimo. A Rio ci sarà da scegliere, in agosto il clima può cambiare tanto da giorno a giorno. Il bello delle Scheidt Hicker di Zhik è l’elasticità del tessuto, che ti lascia sempre il comfort, gambe e braccia sono libere per le manovre, le virate, la scotta, il timone, non sei stretto in qualcosa che ti opprime…”
Come saranno i tuoi ultimi 4 mesi prima delle Olimpiadi?
“E’ un momento intenso, ci saranno ancora due viaggi impegnativi, uno in Messico per il Mondiale a maggio, secondo obiettivo della stagione, poi un altro allenamento a Rio, importante per lavorare sul campo di regata. Il resto sarà tutta preparazione atletica, aerobica e muscolare, 6 giorni alla settimana. Il Laser è tosto, lo sai. E io non ho più 25 anni…!”
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