Storia | Regata > Vela Giovanile
15/07/2017 - 10:41
Storie di sport, giovani, club, classi e famiglie. Cioè di vela
Come si diventa Guido Gallinaro
Siamo andati a scoprire chi è Guido Gallinaro, quasi 17 anni, da Toscolano Maderno, tesserato per la Fraglia Vela Riva del Garda, neo campione europeo Laser Radial Youth. Tra i migliori timonieri di Laser della sua generazione, già considerato più che una promessa. E i risultati, anche a livello internazionale, lo confermano. Un bel prodotto di una filiera che funziona. Una bella storia di sport e gioventù, nella quale giocano un ruolo importante anche la famiglia, i coach, i club e... gli sponsor!
di Fabio Colivicchi
Quella di Guido Gallinaro - da pochi giorni campione europeo Youth di Laser Radial - è una storia, anche, di idee chiarissime. "Ho iniziato a fare vela a 6 anni, guardando mio fratello. E dai primissimi bordi questo sport mi ha stregato". Scuola Vela a Toscolano Maderno, Garda bresciano. Guido vede il fratello maggiore, Vittorio, che vira e stramba e chiede subito di imitarlo. La scuola è finita, i genitori li lasciano volentieri alle prese con il vento. Ma come fa un bambino a capire di avere talento per questo sport? "Non saprei dirlo, ma io l'ho capito subito. Nessuno me l'ha detto, l'ho sentito io, e non per i risultati, quelli sono arrivati più tardi. L'ho sentito perchè mi piaceva profondamente andare in barca a vela." Sentire il talento a partire dal piacere di praticare una disciplina. E' già una notevole spiegazione. Ma Guido chiarisce ulteriormente: "Mi accorgevo che anche i sacrifici fatti per andare a vela, rinunciare a una giornata con gli amici, non mi pesavano. La barca era quello che volevo. Se ti piace fare una cosa, prima o poi arrivano anche i risultati."
Le prime regate, Guido le fa a 7-8 anni. Zonali Optimist e una Primavela nella quale finisce 5°: "Facemmo una sola prova con tanto vento, le mie condizioni preferite." Poi nel 2008 il cambio di club: "Ancora al seguito di mio fratello, che cercava una squadra agonistica più grande e competitiva. Ci siamo spostati sulla Fraglia Vela Riva. Un bell'impegno specialmente per i nostri genitori, loro ci hanno aiutato tantissimo." Vittorio addirittura si qualifica per le Olimpiadi giovanili di Nanchino 2014. E Guido continua a crescere e a guardare al futuro. Dall'Optimist passa al Laser, prima del previsto. "Avevo poco più di 13 anni, ma ero pesante, i piccoletti leggeri mi battevano sempre sull'Optimist, dovevo cambiare. Il Laser mi ha entusiasmato da subito, più fisico, una bella sensazione." Il solito piacere di fare le cose, e stavolta i risultati arrivano prima: "Sul Laser sono andato subito bene, con il mio compagno di squadra Alberto Tezza, eravamo al top della nostra categoria, alla prima nazionale lui primo e io ottavo, che felicità."
Il passaggio dall'Optimist e la decisione di proseguire su altre classi è sempre delicato, Guido l'ha superato alla grande. Che consigli possiamo dare ai coetanei? "Non avere mai paura di non essere all'altezza. Non ci sono difficoltà insormontabili, se c'è passione si deve continuare, lavorare, impegnarsi insieme al team". Dopo la Passione, la seconda parolina chiave è Perseveranza. Ma come conciliare scuola e sport? "I miei genitori mi hanno sempre detto "prima la scuola", e io li ho seguiti. Fortunatamente sono sempre andato bene anche a scuola, se perdo qualche lezione o qualche ora di studio, poi la recupero!"
Troppe idee chiare a 17 anni? Non avete ancora sentito tutto. Il baby Gallinaro, che "sente" il talento per il piacere di andare in barca, che persevera e gestisce le esigenze di studio della sua età, ha ancora un altra cosa da chiarire, un aspetto non secondario del suo personalissimo approccio allo sport della vela. Lo scopriamo chiedendogli quale sia la sensazione più bella dell'andare in barca, il rapporto con la natura, il vento, le onde, la barca... "La passione scatta per l'aspetto agonistico, la regata, la competizione - risponde Guido - il confronto con gli amici, i compagni di squadra e gli avversari..." Eccolo qui il terzo segreto: Agonismo come spinta a migliorarsi sempre. Sentite qual è stato il più bel momento della sua "carriera" velica finora: "Quando ho incontrato il grande Robert Scheidt, l'ho visto allenarsi a Riva, una sensazione indimenticabile. Poi quell'anno ho vinto il mio primo titolo nazionale di Laser 4.7 a Napoli."
Il futuro sembra quasi una strada tracciata: "Spero che nel mio futuro ci sia la vela da protagonista. Io continuo a dare il meglio, cerco di non essere mai sazio, di avere voglia di imparare, sempre affamato di tutto, di conoscere, crescere, sapere quanto vali." Capito? La Fame come molla. Ma senza digiunare, per carità: "Sono grato ai miei genitori che ci hanno sempre appoggiato, aiutato, a Toscolano, a Riva, ovunque. E ai nostri allenatori. Quello attuale, Fabio Zeni, per me è il miglior coach in circolazione. Da regatante poteva andare alle Olimpiadi..." Che possa vederci andare prossimamwnte qualche suo giovane atleta di oggi? Guido ci proverà, questo è sicuro.
(In copertina, foto di Emilio Santinelli)
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