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27/06/2013 - 13:58
Intervista a Francesco Bruni, tattico di Luna Rossa
Intervista a Francesco Bruni, tattico di Luna Rossa
E se fosse piena di sorprese?
A 10 giorni dalla prima regata parla Francesco Bruni, tattico di Luna Rossa. “E’ tutto nuovo, niente è scontato. Arrivano le nostre nuove derive”. Ci spiega che regate saranno, il clima di Luna Rossa e degli altri. E ai tifosi dice: "Seguiteci, è una bella sfida!”
“La prima regata del 7 luglio? Sarà un momento importante perchè ci incontreremo con i neozelandesi dopo tanti confronti in precedenza, ma avremo assetti nuovi, soprattutto noi. Avremo le nuove derive, sulle quali c’è molta aspettativa. Per noi sarà un punto di partenza importante.”
Dice proprio così, Checco Bruni, il tattico di Luna Rossa: “un punto di partenza”. Non è una cosa da poco: uno potrebbe pensare che la prima regata della Louis Vuitton Cup sia un punto di arrivo, il culmine di due anni di preparazione, e invece sarà solo l’inizio. In questa non sottile differenza sta tutto l’approccio della sfida italiana alla XXXIV America’s Cup, ormai imminente. E proprio per questo abbiamo voluto conoscere dalla voce (e dal cuore) di uno dei velisti italiani più esperti nonostante l’età (l’unico in Italia e tra i pochi al mondo ad aver fatto tre Olimpiadi in tre classi diverse), le sensazioni di questa settimana di antivigilia.
Derive nuove? Un’arma segreta di Luna Rossa?
“Non proprio, tutti i team continuano a fare sperimentazione sulle derive che sono una componente essenziale del gioco, noi fino a pochi giorni fa abbiamo usato le derive di Auckland solo con piccole modifiche, le derive “da gara” non le abbiamo ancora tirate fuori. Ma questo vale un po’ per tutti, c’è tanta aspettativa per questi attrezzi fondamentali, è come tirare fuori il set di sci da gara. E’ tutto nuovo e cambia velocemente. Sappiamo che ci saranno differenze di velocità tra le due barche, non è un segreto che finora questa differenza è stata a favore di New Zealand. Ma siamo anche abbastanza sicuri che è facile ribaltare la situazione.
“In quella prima regata mi aspetto una delle due barche più veloce dell’altra, sarà difficile vedere vero match race con questi mostri. Uno dei momenti fondamentali sarà il primo laschetto, il traversino fino alla boa numero uno, e la prima poppa, perchè già al primo gate in fondo alla poppa ci sarà un distacco tale che sarà difficile ribaltare la situazione. Anche se... potrei contraddirmi, ma bisogna vedere perchè è vero anche che certe derive sono più performanti di poppa ma magari poi pagano tanto di bolina, per cui bisognerà vedere non solo cosa tiriamo fuori noi, ma anche cosa tirano fuori loro. E’ difficile parlare adesso, basta cambiare non solo la deriva, ma anche solo l’alettone basso della deriva per cambiare tanto. Quello di cui sono sicuro è che quando siamo arrivati qua le barche avevano certe prestazioni, e solo un mese dopo tutte le barche fanno 3-4 nodi di media in più! E’ incredibile: un mese significa 10 uscite, forse meno, perchè è molto difficile uscire tutti i giorni, in quanto queste barche necessitano di manutenzione e messa a punto. Questi cambiamento così repentini mi fanno ritenere che è veramente una Coppa aperta e sarà aperta fino all’ultimo giorno, secondo me.”
Quali sono i possibili scenari, le sorprese che possono accadere nel corso di una regata tra quelli che tu definisci “mostri”? Il circling in partenza, l’aggressività di chi si sente inferiore, avarie o incidenti, cose che valgono per tutte le barche, ma forse di più per gli AC72...
“Vale sicuramente di più per queste barche. perchè le avarie sono all’ordine del giorno, non è facile mettere a posto le cose a bordo andando a 30-40 nodi. Una volta rompevi qualcosa andando a 10 nodi e riuscivi a riparare... Qui abbiamo problemi di spazio per attrezzature di rispetto. Le possibili avarie sono un problema grossissimo e sarà fondamentale nella gestione del team e della sfida, imperativo averne il meno possibile. Questo porta a scelte meno rischiose dal punto di vista progettuale, è un equilibrio difficile da trovare. L’impressione iniziale, come dicevo, può essere di barche con prestazioni differenti e quindi regate virtualmente decise, ma nella realtà le variabili rendono difficile chiudere una regata all’inizio.”
Parliamo di te: il tuo mestiere di tattico. L’hai fatto su tante barche, ma come cambia su un AC72? C’è sempre il duello per scegliere il lato migliore alla partenza, la ricerca del first shift, l’economia di strambate e virate, solitamente manovre che rallentano molto i catamarani, può cambiare nel caso si riuscisse a strambare mantenendo il foiling, come qualche test in allenamento sembra dimostrare, quindi si può fare qualche strambata in più senza perdere troppo... Quanto incidono le novità sul mestiere del tattico?
“Le novità sono davvero tante. Hai fatto una lista corretta, aggiungerei una parte difficilissima e fondamentale che è la comunicazione. Riuscire a parlarsi a bordo andando a 40 nodi richiede strumenti e microfoni sofisticati, che non sempre funzionano bene, e comunque c’è un sacco di rumore intorno. Anche solo il tema di come dare il comando è qualcosa di veramente nuovo e ogni giorno proviamo qualcosa di diverso, radio, microfoni, cuffie.
"Tornando al lavoro durante la regata: si prenderanno molti meno rischi nel pre-partenza, perchè il gioco non vale la candela, lo start rispetto a un match race tradizionale è meno importante, è inutile che si cerchi di dire il contrario. La verità è che partire una lunghezza dietro l’avversario, una volta era considerato un sacrilegio, oggi con i cat non è nulla di scandaloso, proprio per le differenze di velocità così evidenti. Una decisione importante è cosa fare alla boa del disimpegno, la boa 1, se andare dritti o se strambare subito, perchè là si crea subito uno split importante, perchè entrambe le barche andranno verso il “boundary”, ovvero il limite massimo del campo di regata. In queste regate si prendono meno decisioni che nelle tradizionali regate di flotta o match race, ma con quelle decisioni si deve convivere più a lungo, per cui il peso di quella decisione è più importante di una volta. Quando scegli un gate è difficile fare due virate e rimettersi in fase. Se prendi una decisione è più pesante.”
Il campo di regata di San Francisco com’è? Come Auckland il golfo di Hauraki il vento è variabile e offre opportunità alla tattica di regata, o è più forte e stabile?
“Il vento qui è più stabile sicuramente rispetto a Auckland, ma quello che c’è qui e non c’era nell’Hauraki, è una corrente impressionante, che arriva fino a 3 nodi sul campo e in certi punti è zero, e se pure è vero che con i cat giocare con la corrente è difficile, è un fattore comunque cruciale. E poi rispetto al passato ci sono questi “boundaries”, questi confini oltre i quali non si può andare, che ti fanno sentire un po’ come una pallina da flipper...”
Il clima nel team Luna Rossa, e negli altri, le sensazioni alla vigilia...
“Luna Rossa ha un clima di squadra rilassato, c’è un bel po’ di aspettativa nei confronti do queste nuove derive, ma è normale che ci sia, abbiamo tanti pezzi nuovi che ogni giorno vengono installati sulla barca, e ogni giorno sviluppiamo qualcosa. Non dimentichiamo che noi siamo partiti per ultimi, e quindi per noi queste settimane sono ancora cruciali, mentre altri team cone New Zealand hanno già tirato fuori tanti attrezzi nuovi, noi lo stiamo facendo adesso. Credo che di base siamo il team più sereno di tutti, a parte come dicevo questo sottofondo di aspettativa grande nei confronti dei nuovi pezzi che vengono installati.
"Riguardo agli altri team, non c’è tanto tempo per vedersi al bar... Credo che Artemis sia in grande difficoltà, sono in ritardo e faranno fatica a rimettersi in piedi. Team New Zealand, sono sempre il riferimento di tutti gli altri, sanno di esserlo e sono restii a ogni modifica e cambiamento anche nei confronti delle nuove regole che si vuole introdurre, sono duri nel non voler cambiare le regola a gioco iniziato. E poi Oracle, insomma..., hanno avuto grosse difficoltà con la barca 1 e adesso con la barca 2 cominciano a macinare anche loro. Ma al momento, se dovessimo regatare domani, li vedo ancora un poco indietro rispetto a ETNZ. Ma quello che conta siamo noi.”
Sulle regole: si raggiungerà un accordo sulle regole per stare tranquilli in una Coppa regolare?
“Io spero che si arrivi a una mediazione. Ma sono anche convinto che sia inaccettabile che si cerchi di far passare per regole di sicurezza delle modifiche alle regole di classe, che con la sicurezza non hanno niente a che fare. Capisco la posizione di Team New Zealand che è molto simile alla nostra: finchè si parla di caschetti e salvagenti siamo tutti daccordo a rendere il gioco più sicuro, ma quando poi si inserisce nelle nuove regole la forma dei timoni... allora è chiaro che c’è un secondo fine e non va bene.”
Come hai vissuto personalmente la tragedia di Andrew Simpson?
“La tragedia è stato un momento difficilissimo per tutti, personalmente come tutti mi sono chiesto: cosa stiamo facendo? Anche semplicemente pensare anche di potersi tirare indietro, di lasciare che siano gli altri a continuare. Però alla fine non bisogna neanche reagire in modo impulsivo a queste situazioni, bisogna essere intelligenti. Credo che si sia stata troppa leggerezza fino al tragico incidente. Adesso abbiamo preso delle decisioni nette, primo fra tutti il limite di vento. Era solo propaganda pensare che gli AC72 potessero navigare fino a 30 nodi di vento, così come è stato un errore non prevedere due tipi di ala, una più piccola per vento forte. Adesso abbiamo preso decisioni che hanno esponenzialmente aumentato i limiti di sicurezza. Oggi tutto il gioco è enormemente più sicuro di quanto fosse un mese fa.”
Un messaggio ai tifosi di Luna Rossa, i vostri obiettivi, cosa aspettarsi e come seguirvi.
“I tifosi devono aspettarsi come al solito una Luna Rossa convinta, è potenzialmente una bellissima sfida da parte nostra. Siamo convinti di aver fatto delle giuste scelte e nelle prossime settimane vedremo a cosa hanno portato. Sono convinto che abbiamo grandi possibilità, per cui invito tutti a seguirci molto da vicino. Come seguirci lo sai meglio tu... Tv, Internet... Questa Coppa ha il pregio di poter essere seguita davvero da vicino, abbiamo telecamere che ci seguono sempre da vicino, tipo grande fratello, è stato fatto tanto proprio pensando agli appassionati e agli spettatori. Andiamo a incominciare!”
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http://luna-rossa-challenge-2013.americascup.com/
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ULTIMI VIDEO - INSIDE AMERICA'S CUP: NO SECOND PLACE, EP. 1
“La prima regata del 7 luglio? Sarà un momento importante perchè ci incontreremo con i neozelandesi dopo tanti confronti in precedenza, ma avremo assetti nuovi, soprattutto noi. Avremo le nuove derive, sulle quali c’è molta aspettativa. Per noi sarà un punto di partenza importante.”
Dice proprio così, Checco Bruni, il tattico di Luna Rossa: “un punto di partenza”. Non è una cosa da poco: uno potrebbe pensare che la prima regata della Louis Vuitton Cup sia un punto di arrivo, il culmine di due anni di preparazione, e invece sarà solo l’inizio. In questa non sottile differenza sta tutto l’approccio della sfida italiana alla XXXIV America’s Cup, ormai imminente. E proprio per questo abbiamo voluto conoscere dalla voce (e dal cuore) di uno dei velisti italiani più esperti nonostante l’età (l’unico in Italia e tra i pochi al mondo ad aver fatto tre Olimpiadi in tre classi diverse), le sensazioni di questa settimana di antivigilia.
Derive nuove? Un’arma segreta di Luna Rossa?
“Non proprio, tutti i team continuano a fare sperimentazione sulle derive che sono una componente essenziale del gioco, noi fino a pochi giorni fa abbiamo usato le derive di Auckland solo con piccole modifiche, le derive “da gara” non le abbiamo ancora tirate fuori. Ma questo vale un po’ per tutti, c’è tanta aspettativa per questi attrezzi fondamentali, è come tirare fuori il set di sci da gara. E’ tutto nuovo e cambia velocemente. Sappiamo che ci saranno differenze di velocità tra le due barche, non è un segreto che finora questa differenza è stata a favore di New Zealand. Ma siamo anche abbastanza sicuri che è facile ribaltare la situazione.
“In quella prima regata mi aspetto una delle due barche più veloce dell’altra, sarà difficile vedere vero match race con questi mostri. Uno dei momenti fondamentali sarà il primo laschetto, il traversino fino alla boa numero uno, e la prima poppa, perchè già al primo gate in fondo alla poppa ci sarà un distacco tale che sarà difficile ribaltare la situazione. Anche se... potrei contraddirmi, ma bisogna vedere perchè è vero anche che certe derive sono più performanti di poppa ma magari poi pagano tanto di bolina, per cui bisognerà vedere non solo cosa tiriamo fuori noi, ma anche cosa tirano fuori loro. E’ difficile parlare adesso, basta cambiare non solo la deriva, ma anche solo l’alettone basso della deriva per cambiare tanto. Quello di cui sono sicuro è che quando siamo arrivati qua le barche avevano certe prestazioni, e solo un mese dopo tutte le barche fanno 3-4 nodi di media in più! E’ incredibile: un mese significa 10 uscite, forse meno, perchè è molto difficile uscire tutti i giorni, in quanto queste barche necessitano di manutenzione e messa a punto. Questi cambiamento così repentini mi fanno ritenere che è veramente una Coppa aperta e sarà aperta fino all’ultimo giorno, secondo me.”
Quali sono i possibili scenari, le sorprese che possono accadere nel corso di una regata tra quelli che tu definisci “mostri”? Il circling in partenza, l’aggressività di chi si sente inferiore, avarie o incidenti, cose che valgono per tutte le barche, ma forse di più per gli AC72...
“Vale sicuramente di più per queste barche. perchè le avarie sono all’ordine del giorno, non è facile mettere a posto le cose a bordo andando a 30-40 nodi. Una volta rompevi qualcosa andando a 10 nodi e riuscivi a riparare... Qui abbiamo problemi di spazio per attrezzature di rispetto. Le possibili avarie sono un problema grossissimo e sarà fondamentale nella gestione del team e della sfida, imperativo averne il meno possibile. Questo porta a scelte meno rischiose dal punto di vista progettuale, è un equilibrio difficile da trovare. L’impressione iniziale, come dicevo, può essere di barche con prestazioni differenti e quindi regate virtualmente decise, ma nella realtà le variabili rendono difficile chiudere una regata all’inizio.”
Parliamo di te: il tuo mestiere di tattico. L’hai fatto su tante barche, ma come cambia su un AC72? C’è sempre il duello per scegliere il lato migliore alla partenza, la ricerca del first shift, l’economia di strambate e virate, solitamente manovre che rallentano molto i catamarani, può cambiare nel caso si riuscisse a strambare mantenendo il foiling, come qualche test in allenamento sembra dimostrare, quindi si può fare qualche strambata in più senza perdere troppo... Quanto incidono le novità sul mestiere del tattico?
“Le novità sono davvero tante. Hai fatto una lista corretta, aggiungerei una parte difficilissima e fondamentale che è la comunicazione. Riuscire a parlarsi a bordo andando a 40 nodi richiede strumenti e microfoni sofisticati, che non sempre funzionano bene, e comunque c’è un sacco di rumore intorno. Anche solo il tema di come dare il comando è qualcosa di veramente nuovo e ogni giorno proviamo qualcosa di diverso, radio, microfoni, cuffie.
"Tornando al lavoro durante la regata: si prenderanno molti meno rischi nel pre-partenza, perchè il gioco non vale la candela, lo start rispetto a un match race tradizionale è meno importante, è inutile che si cerchi di dire il contrario. La verità è che partire una lunghezza dietro l’avversario, una volta era considerato un sacrilegio, oggi con i cat non è nulla di scandaloso, proprio per le differenze di velocità così evidenti. Una decisione importante è cosa fare alla boa del disimpegno, la boa 1, se andare dritti o se strambare subito, perchè là si crea subito uno split importante, perchè entrambe le barche andranno verso il “boundary”, ovvero il limite massimo del campo di regata. In queste regate si prendono meno decisioni che nelle tradizionali regate di flotta o match race, ma con quelle decisioni si deve convivere più a lungo, per cui il peso di quella decisione è più importante di una volta. Quando scegli un gate è difficile fare due virate e rimettersi in fase. Se prendi una decisione è più pesante.”
Il campo di regata di San Francisco com’è? Come Auckland il golfo di Hauraki il vento è variabile e offre opportunità alla tattica di regata, o è più forte e stabile?
“Il vento qui è più stabile sicuramente rispetto a Auckland, ma quello che c’è qui e non c’era nell’Hauraki, è una corrente impressionante, che arriva fino a 3 nodi sul campo e in certi punti è zero, e se pure è vero che con i cat giocare con la corrente è difficile, è un fattore comunque cruciale. E poi rispetto al passato ci sono questi “boundaries”, questi confini oltre i quali non si può andare, che ti fanno sentire un po’ come una pallina da flipper...”
Il clima nel team Luna Rossa, e negli altri, le sensazioni alla vigilia...
“Luna Rossa ha un clima di squadra rilassato, c’è un bel po’ di aspettativa nei confronti do queste nuove derive, ma è normale che ci sia, abbiamo tanti pezzi nuovi che ogni giorno vengono installati sulla barca, e ogni giorno sviluppiamo qualcosa. Non dimentichiamo che noi siamo partiti per ultimi, e quindi per noi queste settimane sono ancora cruciali, mentre altri team cone New Zealand hanno già tirato fuori tanti attrezzi nuovi, noi lo stiamo facendo adesso. Credo che di base siamo il team più sereno di tutti, a parte come dicevo questo sottofondo di aspettativa grande nei confronti dei nuovi pezzi che vengono installati.
"Riguardo agli altri team, non c’è tanto tempo per vedersi al bar... Credo che Artemis sia in grande difficoltà, sono in ritardo e faranno fatica a rimettersi in piedi. Team New Zealand, sono sempre il riferimento di tutti gli altri, sanno di esserlo e sono restii a ogni modifica e cambiamento anche nei confronti delle nuove regole che si vuole introdurre, sono duri nel non voler cambiare le regola a gioco iniziato. E poi Oracle, insomma..., hanno avuto grosse difficoltà con la barca 1 e adesso con la barca 2 cominciano a macinare anche loro. Ma al momento, se dovessimo regatare domani, li vedo ancora un poco indietro rispetto a ETNZ. Ma quello che conta siamo noi.”
Sulle regole: si raggiungerà un accordo sulle regole per stare tranquilli in una Coppa regolare?
“Io spero che si arrivi a una mediazione. Ma sono anche convinto che sia inaccettabile che si cerchi di far passare per regole di sicurezza delle modifiche alle regole di classe, che con la sicurezza non hanno niente a che fare. Capisco la posizione di Team New Zealand che è molto simile alla nostra: finchè si parla di caschetti e salvagenti siamo tutti daccordo a rendere il gioco più sicuro, ma quando poi si inserisce nelle nuove regole la forma dei timoni... allora è chiaro che c’è un secondo fine e non va bene.”
Come hai vissuto personalmente la tragedia di Andrew Simpson?
“La tragedia è stato un momento difficilissimo per tutti, personalmente come tutti mi sono chiesto: cosa stiamo facendo? Anche semplicemente pensare anche di potersi tirare indietro, di lasciare che siano gli altri a continuare. Però alla fine non bisogna neanche reagire in modo impulsivo a queste situazioni, bisogna essere intelligenti. Credo che si sia stata troppa leggerezza fino al tragico incidente. Adesso abbiamo preso delle decisioni nette, primo fra tutti il limite di vento. Era solo propaganda pensare che gli AC72 potessero navigare fino a 30 nodi di vento, così come è stato un errore non prevedere due tipi di ala, una più piccola per vento forte. Adesso abbiamo preso decisioni che hanno esponenzialmente aumentato i limiti di sicurezza. Oggi tutto il gioco è enormemente più sicuro di quanto fosse un mese fa.”
Un messaggio ai tifosi di Luna Rossa, i vostri obiettivi, cosa aspettarsi e come seguirvi.
“I tifosi devono aspettarsi come al solito una Luna Rossa convinta, è potenzialmente una bellissima sfida da parte nostra. Siamo convinti di aver fatto delle giuste scelte e nelle prossime settimane vedremo a cosa hanno portato. Sono convinto che abbiamo grandi possibilità, per cui invito tutti a seguirci molto da vicino. Come seguirci lo sai meglio tu... Tv, Internet... Questa Coppa ha il pregio di poter essere seguita davvero da vicino, abbiamo telecamere che ci seguono sempre da vicino, tipo grande fratello, è stato fatto tanto proprio pensando agli appassionati e agli spettatori. Andiamo a incominciare!”
DOMANI SULLA TV DI SAILY.IT IL VIDEO CON L'INTERVISTA A CHECCO BRUNI E LE ULTIME IMMAGINI DEGLI ALLENAMENTI DI LUNA ROSSA
http://luna-rossa-challenge-2013.americascup.com/
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