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26/03/2019 - 15:30

36 America's Cup

The Dutch lancia raccolta fondi

La sfida olandese guidata da Simeon Tienpont ha lanciato una campagna di finanziamento che mira a coinvolgere tifosi, amici e aziende. Si parte da donazioni di 100 euro al mese per due anni (€ 2400). E' una prova delle note scarsità finanziarie. Funzionerà? Ecco gli esempi del passato

 

La Coppa, oh cara. Anzi carissima. Sfidare il mito America's Cup costa assai, è risaputo. Ma c'è chi al sogno non rinuncia e anche senza avere le spalle coperte da qualche tycoon o magnate o super sponsor, parte lancia in resta e si porta dietro una intera nazione.

Su questo fa leva l'ultimo (o estremo) tentativo di The Dutch, sfida olandese, uno dei tre late-challenger che evidentemente continuano a mettere subbuglio nella Coppa. Sul sito c'è un bottone col quale si può aderire alla campagna di finanziamento: in cambio di 100 euro al mese per due anni, viene rilasciato un Certificato. Apparentemente il team dichiara di voler raggiungere il numero di 100 sottoscrittori, per un totale quindi di 2 milioni e 400 mila euro. Il tutto gestito da DutchSail Foundation.

Considerando che The Dutch è acquirente del pacchetto AC36 (disegni e parti one-design di un AC75 già sviluppato) dal defender Emirates Team New Zealand, che costa orientativamente intorno ai 5 milioni di dollari, questo crowdfunding servirebbe per completare la spesa? Resta difficile immaginare come possa procedere la sfida con i velisti da pagare, la barca da costruire e varare in tempo per l'esordio di regata a Cagliari nella primavera 2020...

Il concept dell'autofinanziamento di un team velico non è nuovo. Prima di Tienpont è stato adottato dal leggendario Peter Blake con Martin Foster per completare il budget per la Whitbread 1981-82: aderirono 400 tra singoli, circoli velici e società, e alla fine Caramco New Zealand prese il largo.

Più tardi fu Grant Dalton a finanziare così la sua campagna per la vittoriosa Whitbread 1993-94 con NZ Endeavour.

Risposte di massa da un popolo molto velico come i kiwi sono da attendersi dai freddi olandesi? Tienpont lo spera, e chiarisce che i fondi raccolti non saranno raccolti fisicamente fino alla conferma dell'avanzamento della sfida, per ora ci si prenota. Per tale decisione c'è una data sicura: il 1° aprile (e si spera non sarà un pesce), quando The Dutch, come gli altri sfidanti in ritardo, dovrà pagare la tassa di iscrizione alla Coppa.

"E' dura - dice Tienpont - dovremo fare un forte incremento in questi giorni prima del pagamento della tassa di iscrizione. La tassa è il minimo: il budget impegnativo riguarda i designer e la costruzione della barca. Non dovremmo iscriverci se non avremo la certezza di coprire anche quei budget chiave. Ma il team è pronto. Stiamo lavorando col Governo, le istituzioni, il settore della nautica, investitori privati, e adesso anche con i singoli che acquisiranno il Certificato e potranno dire "sono a bordo anche io!". Potrebbero essere loro a fare la differenza. 2400 euro sembrano tanti, ma possono consentire al team olandese di partecipare al trofeo sportivo più antico del mondo!"

Chi sborsa i 2400 euro, vedrà il suo nome sull'AC75 The Dutch, potrà entrare nella base del team, riceverà del merchandise, e altre fecilities, che prevedono anche elementi di visibilità e PR destinati alle aziende.

Cosa non si fa per lei...

Sezione ANSA: 
Saily - America's Cup

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