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16/09/2010 - 19:05

One 44 e One 60: a Genova gli ultimi nati del cantiere di Aquileia

Due nuove frecce
per Solaris

Al Salone di Ottobre, i visitatori potranno osservare i due "neonati" della Se.ri.gi. Disegnato dall'argentino Acebal il 44', da Bill Tripp il 60'. In entrambi i progetti, la possibilità di scegliere tra diversi layout per gli interni.

1, 44 e 60: in un ipotetica estrazione del Lotto sarebbero senz’altro i numeri del terno giocato dalla Se.ri.gi., lo storico cantiere friulano di Aquileia, per vincere la concorrenza degli avversari al prossimo Salone di Genova e attirare le attenzioni degli aspiranti armatori. One 44 e One 60: sono i due nuovi modelli esposti fra le banchine dedicate alle barche a vela.
 
SOLARIS 44, ANIMA ARGENTINA
Questo nuovo cruiser-racer di impostazione IRC e con una lunghezza (fuori tutto) di 13,6 metri, è la prima “creatura” nata dalla collaborazione tra la Serigi e il progettista argentino Javier Soto Acebal. La carena e le appendici di impostazione IRC sono il risultato delle diverse carene, collaudate precedentemente in vasca. Scafo, coperta e strutture sono in sandwich di tipo Airex a grammatura differenziata, realizzati con la tecnica dell’infusione e resina vinilestere, mentre le paratie e le lande sono in composito. Specifiche costruttive che definiscono una imbarcazione rigida e leggera, grazie all’assenza di controstampi sia sullo scafo sia sulla coperta. Il risultato finale è una struttura che non ha elementi di discontinuità.  La chiglia è costituita da una lama in ghisa e da un siluro in piombo. La parte alta della chiglia ha una flangia e lo scafo un recesso per accoglierla; questo consente di avere una luce trasversale maggiore tra i perni e una riduzione dei carichi nella zona dell’attaccatura della chiglia.
 
Coperta, parola d’ordine: razionalità
Il layout di coperta prevede un ampio pozzetto con doppia timoneria, passavanti liberi da attrezzatura, manovre a scomparsa e lande a murata. La zona di poppa prevede la soluzione della poppa completamente chiusa. Si potrà però chiedere il gradino di accesso al pozzetto e specchio di poppa apribile con scaletta da bagno integrata. Le finestrature sono in cristallo a doppio strato temperato; la ferramente di coperta è invece in inox Aisi 316 realizzata direttamente in cantiere. Le componenti in acciaio come passacavi, supporti, golfari, vengono costruiti secondo le indicazioni dell’armatore. Il ponte in teak a doga stretta (opzionale) è montato sottovuoto, senza viti e senza comenti trasversali.
Il piano velico, già collaudato su tutta l'attuale gamma Solaris, prevede lande a murata e fiocco a bassa sovrapposizione, per un facile utilizzo sia in regata, sia con equipaggio ridotto.
 
Interni, a voi la scelta
Per il layout interno sono previste due soluzioni: la prima, più moderna, con la cucina semilineare e un secondo bagno con doccia separata; la seconda con tradizionale cucina a L, a sinistra, e carteggio a dritta. Punto centrale nella suddivisione degli spazi esterni è la presenza della calavele, considerata molto importante anche su imbarcazioni di queste misure, perché offre un ampio spazio di stivaggio durante lunghe navigazioni, con ogni condizione di mare e una migliore distribuzione dei pesi.
 
Impianti, garanzia di affidabilità
Gli impianti promettono invece di garantire nel tempo la propria affidabilità. Il motore ha un vano dedicato insonorizzato, mentre per l’impianto elettrico 12V Solaris ha scelto batterie al gel e componenti di alta qualità. Le luci di via sono a led. Su richiesta la stessa tecnologia può essere utilizzata nell’illuminazione interna. Tutti i cablaggi passano in zone dedicate, poste in alto rispetto al fondo della sentina. L’autoclave, le pompe di sentina e tutti gli impianti sono di marche leader del mercato. I passi scafi delle prese a mare, come gli scarichi del motore e degli impianti, sono realizzati internamente al cantiere e sono completamente a filo.
 

ONE 60: 21 METRI DI ORIGINALITA'
Per realizzare il terzo passo nel rinnovamento della propria gamma, la Serigi, nella progettazione del Solaris One 60, si è affidata alla originalità di Bill Tripp. L’idea di partenza dalla quale è partito il progettista statunitense è stata quella di creare una imbarcazione estremamente facile da condurre, anche con equipaggio ridotto, veloce in ogni condizione di mare e studiata nella disposizione degli interni per navigazioni d’altura. Il risultato è un cruiser racer puro, con molti accorgimenti, adottati in previsione di lunghe permanenze a bordo.
 
Struttura
Scafo e coperta sono in sandwich di Airex a grammatura differenziata, realizzati con tecnica dell’infusione e resina vinilestere. Lo studio strutturale realizzato da Tripp si è sviluppato su due fasi: nella prima, l’analisi dei pesi che ha portato a concentrare al meglio, a centro barca e nei punti più bassi, gli impianti, le batterie e i serbatoi. Nella seconda fase, la struttura molto ricercata senza controstampi prevede l’uso di unidirezionali, biassiali e tessuti di carbonio nei punti di maggiore sollecitazione, con realizzazione di bagli e longitudinali, interamente in carbonio per dare massima rigidità e leggerezza.
Le paratie principali, come le lande, saranno in composito. Carbonio, invece, per asse e pala timone. La struttura posizionata in opera sarà collegata a scafo con ulteriore sacco a vuoto e successiva infusione. La giunzione scafo-coperta avviene mediante resine epossidiche. La chiglia è prevista con lama in ghisa e siluro in piombo, per concentrare peso nella parte del siluro a T e limitare il volume immerso. Un layout particolare è stato immaginato per accogliere una chiglia retrattile.
 
Tre progetti per gli interni
Per gli interni, sono previsti diversi layout, figli di uno studio ergonomico lungo e complesso. Obiettivo: incontrare le esigenze di armatori molto diversi tra loro. Il primo layout caratterizzerà molto questo 60’: prevede infatti tre cabine con bagno separato nella zona albero-prua, consentendo maggior privacy per ospiti e armatore e cabine a tutta altezza.
Inoltre, la zona di prua e dell’albero hanno enormi vantaggi perché non risentono dei rumori del pozzetto e del motore e hanno maggiore aerazione quando in rada la barca si orienta prua al vento. La cabina equipaggio è prevista a poppa, opposta alla cucina e distante dalla zona armatore-ospiti, la sala macchine ha un accesso laterale con porta ad altezza uomo. Il primo layout consente anche di vare una cala vele a prua: una rarità nei 60 piedi con cabina equipaggio.
Il secondo layout ha la cabina armatoriale molto ampia a prua dell’albero e prevede, a estrema prua, la soluzione cabina marinaio oppure la cala vele. La cucina è posizionata a sinistra, a prua della dinette, con contro-cucina a dritta. Le cabine ospiti sono a poppa, ciascuna con bagno separato.
Il terzo layout prevede infine una cabina con letti a castello e bagno separato, giusto di fronte a una cucina lineare sulla murata di sinistra. A poppa, l’armatoriale a prua e due cabine ospiti a poppa, ognuna con proprio bagno. Quest’ultimo progetto per gli interni è predisposto per accogliere il box in carbonio della chiglia retrattile, con pescaggio 4.4 – 2.4.
Le finiture standard prevedono l’utilizzo di burma teak abbinato a superfici bianche e pannelli in sky.
 
Impianti
Fin dall’inizio, il progetto ha tenuto conto di tutte le attrezzature, anche particolari, che di norma vengono richieste su imbarcazioni che navigano a lungo in condizioni meteo avverse e che trascorrono lunghi periodi in rada. L’impianto elettrico a 24V con batterie al gel è ampiamente dimensionato per accogliere le utenze. Tutti i cablaggi e i passaggi dei cavi sono in zone raggiungibili e posizionate in alto, per evitare il contatto con acqua di mare. La sala macchine sarà coibentata con nostra tradizionale cura, per minimizzare i rumori del motore e del generatore. Per ogni equipaggiamento supplementare richiesto dall’armatore verrà effettuato uno studio con il progettista per compensare le variazioni di assetto che dovessero scaturire.
 
Attrezzature di coperta
Un altro lungo studio, non solo tecnico per la distribuzione delle manovre ma anche stilistico ed ergonomico, è stato necessario per ottenere risultati ottimali sovracoperta. Le manovre, completamente a scomparsa, consentiranno, grazie alla corretta scelta delle attrezzature, di condurre volendo l’imbarcazione con due soli winches.
L’eliminazione dei winches vicino all’ingresso permetterà di utilizzare il pozzetto al meglio. La zona ospiti non solo è totalmente sgombra dagli intralci delle scotte e delle manovre ma si potrà proteggere facimente con bimini e sprayhood. Nel pozzetto sono stati ricavati gavoni dedicati per l’autogonfiabile e per le manovre correnti. La coperta, priva di intralci con oblò completamente a filo è sicura e permette il facile passaggio tra le varie aree. La rotaia del fiocco auto virante è lineare per sfruttare al meglio il fiocco e limitare l’ingombro in coperta. Ampio e sicuro lo specchio di poppa, apribile con ampio garage per ricovero del tender e con la spiaggetta pensata per facilitare l’accesso al mare e le movimentazioni del tender.
 
 
 
 

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