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21/05/2018 - 15:00

Aspetti nascosti ma determinanti della vita a bordo

Dietro al record
c'è il dissalatore

L’ultimo record di Soldini passa (anche) da un dissalatore Schenker. Lo skipper: produciamo acqua dolce tramite il dissalatore Schenker per mezz’ora al giorno stivandola in una tanica da 25 litri”

 

 

Come tutte le grandi imprese di Giovanni Soldini, anche l’ultimo record Hong Kong-Londra sulla Rotta del Tè, è frutto di un’insieme di fattori ben amalgamati fra loro che hanno condotto il trimarano Maserati ed il suo team al successo finale. L'equipaggio composto da Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella ha impiegato 36 giorni, 2 ore, 37 minuti e 2 secondi per coprire la rotta tra il porto cinese e la capitale del Regno Unito migliorando di 5 giorni e 19 ore il precedente primato.

In una traversata così impegnativa durante la quale è ipotizzabile attendersi imprevisti, in fase di messa a punto della barca, è necessario anticipare e risolvere qualche problema tecnico che riguarda altresì la componentistica installata a bordo.

Quali sono gli aspetti meno conosciuti al grande pubblico, i problemi pratici relativi alla gestione delle attività vitali per l’equipaggio ovvero, come si vive a bordo durante una traversata “no-stop” così lunga e pericolosa? Ad esempio, come si cucina, come si alimenta l’equipaggio e quindi come viene utilizzato il dissalatore Schenker installato a bordo e quali le problematiche connesse navigando, magari sbandati, a 30-35 Kn di velocità? 

Giovanni Soldini afferma che, ad esempio, nelle lunghe traversate, il dissalatore è fondamentale in quanto unica fonte di acqua sanitaria e potabile. L’acqua del dissalatore è utilizzata inoltre per cucinare, attività fondamentale non solo per il sostentamento dell’equipaggio ma anche per stemperare la tensione creando momenti  di convivialità e di relativo relax.

Il dissalatore Schenker installato a bordo è sottoposto a condizioni di esercizio particolarmente gravose in quanto “in alcuni tratti si naviga a 30-35 nodi e, per effetto della velocità dello scafo che “vola” sul mare, si crea turbolenza nell’acqua. Alla presa a mare collegata al dissalatore arriva quindi acqua nebulizzata ossia con notevole percentuale d’aria contenuta al suo interno. Questo effetto sottopone il dissalatore ad uno stress aggiuntivo perché l’impianto “aspira” acqua mischiata a notevoli quantità d’aria”.

“Di solito – prosegue Soldini – produciamo acqua dolce tramite il dissalatore Schenker per mezz’ora al giorno stivandola in una tanica da 25 litri”. Per ciò che riguarda l’alimentazione non esiste un programma preciso: “Quando subentra la fame – spiega Soldini - si decide di mangiare. Solitamente si cucina utilizzando l’acqua dissalata e la pentola a pressione per ridurre comunque il tempo di cottura dei cibi e la quantità d’acqua impiegata. Se possibile, si mangia tutti insieme, fatta eccezione ovviamente per il timoniere a cui diamo il cambio”.

A bordo lo stress logora il fisico e la mente, specialmente quando si percorrono lunghi tratti di oceano in condizioni meteomarine avverse: “Per riposare si dorme a turno. Ogni 3 ore di navigazione si è deciso che ognuno di noi abbia la possibilità di riposare per un’ora e mezza”.

Sezione ANSA: 
Saily - News

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